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    Sinner domina il ranking, Alcaraz punta alla rimonta nel 2025?

    Jannik Sinner – Foto Getty Images

    L’impero costruito da Jannik Sinner nel 2024 e una certa irregolarità di Carlos Alcaraz hanno impedito allo spagnolo di poter lottare concretamente per il ritorno alla prima posizione del ranking ATP. Questo finale di stagione potrebbe però essere fondamentale per costruire le basi di una possibile riconquista nei primi mesi del 2025.
    L’esperienza del 2023 ha insegnato come l’ossessione per il numero 1 possa portare a decisioni sbagliate. Alcaraz, nel tentativo di mantenere la vetta, aveva preso scelte controproducenti giocando senza la necessaria energia. Un errore che non si è ripetuto nel 2024, dominato da un Sinner che con il suo pugno di ferro ha impedito al murciano persino di sognare l’assalto alla vetta.
    L’altoatesino ha costruito un vantaggio impressionante di 4.300 punti su Alcaraz e ha già accumulato 21 settimane come numero 1. Con la prima posizione di fine anno ormai matematicamente garantita, si apre però uno spiraglio per lo spagnolo negli ultimi tornei della stagione.
    A Parigi-Bercy e alle ATP Finals, Alcaraz difende solamente 410 punti contro i 1.090 di Sinner. Il forfait dell’italiano a Parigi, che gli costerà 90 punti, offre un’ulteriore possibilità al murciano di ridurre il distacco, non avendo punti da difendere nella capitale francese.
    Alcaraz arriva a questi eventi con sensazioni molto migliori rispetto all’anno scorso. L’obiettivo è arrivare il più vicino possibile a Sinner in vista dell’Australian Open 2025, dove l’altoatesino non potrà aggiungere punti mentre lo spagnolo, difendendo i quarti di finale, avrà l’opportunità di guadagnare terreno superando quel turno.
    Lo spagnolo ha la possibilità di conquistare fino a 2.090 punti vincendo sia Parigi che Torino senza sconfitte. Un bottino che lo posizionerebbe idealmente per tentare l’assalto al numero 1 nei primi mesi del 2025, dando vita a un’appassionante sfida tra i due grandi protagonisti del tennis presente e futuro, destinati a duellare non solo in campo ma anche nella classifica ATP.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Sinner su Alcaraz: “Siamo diversi, lui più spettacolare ma io ho margini di crescita”

    Jannik Sinner – Foto Getty Images

    In un’intervista esclusiva a La Stampa, Jannik Sinner ha parlato apertamente della nascente rivalità con Carlos Alcaraz, un duello che promette di segnare il tennis dei prossimi anni.
    Due personalità a confronto“Dal mio punto di vista, piaccio a molta gente perché sono un ragazzo normale”, ha spiegato Sinner. “Il successo non mi ha cambiato, sono sempre lo stesso di prima, sono naturale e non mi piace mettermi al centro dell’attenzione. Chi mi conosce lo sa perfettamente ed è consapevole che ho i piedi per terra. Cerco sempre di non camminare con la testa troppo alta quando vinco e di non abbattermi quando perdo”.
    L’analisi tecnica“Carlos ed io siamo due tennisti molto diversi”, ha continuato l’altoatesino. “Mi considero un giocatore molto forte mentalmente e che mantiene un ritmo di palla costantemente alto. Lui è molto forte fisicamente e, tennisticamente, ha più argomenti di me, con ottime smorzate, gioco a rete e un rovescio slice migliore del mio. Questo è positivo per me perché significa che ho margini di miglioramento”.
    Il paragone con Nadal“Quello che fa Carlos in campo è eccezionale e molto spettacolare. Non so se un giorno diventerò un tennista come lui, perché il mio punto di forza è la solidità, ma posso anche piazzare colpi vincenti quando serve. Alcaraz mi ricorda, in un certo senso, Nadal, nel modo in cui preme fin dal primo punto e in come corre in campo. Sa come accendere il pubblico, mentre io sono molto più freddo”.
    Queste riflessioni arrivano alla vigilia del Rolex Paris Masters 2024, dove Sinner cercherà di confermare il suo ottimo momento di forma. La rivalità tra i due giovani campioni sembra destinata a diventare uno dei capitoli più interessanti del tennis moderno, con due stili di gioco e due personalità così diverse ma ugualmente affascinanti.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Jannik Sinner: “Non gioco per i soldi,”. Wawrinka lo deride sui social

    Jannik Sinner – Foto Getty Images

    L’attuale numero 1 del mondo Jannik Sinner è arrivato a Parigi per il suo debutto al Rolex Paris Masters dopo aver trionfato nel torneo di esibizione “Six Kings Slam” a Riad, dove ha incassato il più grande premio in denaro nella storia del tennis: 6 milioni di dollari.In un’intervista a Eurosport, l’altoatesino ha parlato del suo scarso interesse per il denaro: “Non gioco per i soldi, è molto semplice. Certo, 6 milioni sono un premio importante, ma sono andato a Riad perché probabilmente c’erano i sei migliori giocatori del mondo e puoi misurarti con loro.”
    “Era anche un bell’evento, era la mia prima volta a Riad ed è stata un’esperienza molto piacevole. Quando sono tornato vincitore, per me è stato più come: ‘ok, ho giocato le partite nel modo giusto e questo spero possa migliorarmi come giocatore per il futuro’. Ovviamente i soldi sono importanti, ma non così tanto. Vivo una bella vita anche senza quei soldi. È molto più importante la salute che ho, la famiglia che ho e essere circondato dalle persone giuste. Il denaro è semplicemente un extra.”
    La reazione di WawrinkaLe parole dell’italiano hanno scatenato diverse reazioni sui social media, dato l’innegabile peso che l’offerta economica ha avuto nella sua partecipazione. Stan Wawrinka non ha esitato a prendersi gioco di queste dichiarazioni attraverso il suo account X, lasciando intendere di non credere affatto alle parole del giovane campione italiano con una risata virtuale.

    😂
    — Stanislas Wawrinka (@stanwawrinka) October 27, 2024

    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Sinner a Parigi Bercy: l’intervista completa del numero uno del mondo: “Sì, sorteggio molto difficile. Molto, molto difficile il tabellone, soprattutto qui su questi campi”

    Jannik Sinner – Foto Getty Images

    Terza partecipazione per Jannik Sinner al RolexParisMasters. Dopo la sconfitta nel 2021 al primo turno contro Carlos Alcaraz allora 35, mentre Jannik era già in Top-10, quella del 2022 da numero 12 contro lo svizzero Hussler ed il ritiro del 2023 da n.4 del ranking dopo aver battuto Mc Donald nella famosa partita finita alle tre di notte, Jannik Sinner si presenta da numero uno del mondo all’edizione 2024 dell’ultimo Masters 1000 della stagione. Nel tradizionale Media Day il vincitore degli US Open risponde alle domande della stampa. Una stagione lunga giunta quasi alla fine.
    “Sì, è stata una lunga stagione, ma sempre quando arrivi alla fine, tutto può succedere. Alcuni giocatori sono un po’ più freschi; alcuni, sono un po’ più stanchi. Ma personalmente sono felice di essere di nuovo qui. È stato un torneo in cui, si sa, fino ad ora non ero ancora riuscito a trovare il mio miglior tennis. Ma vediamo cosa posso fare quest’anno. Speriamo che sia bello ma anche molto, molto difficile.”
    Conferma Jannik che commenta così la novità annunciata per il 2025 relativa al coaching “Sì, non avevo letto perfettamente in cosa consiste questo coaching. Gli allenatori restano fuori dal box o possono entrare in campo? (restano fuori nel box) Sì, non penso che cambierà molto. Anche adesso si sono solo alcuni allenatori che, si sa, ogni tanto danno qualche consiglio. Quindi credo che questo sport sia ancora – come giocatore, sei solo in campo e cerchi di capire da solo qual è la situazione. Ma ci sono già alcuni collegamenti con l’allenatore, e poi capisci con uno solo sguardo di cosa sta parlando e cosa sta suggerendo, quindi non penso che cambierà molto. Non abbiamo visto un grande, grande cambiamento rispetto a quando non c’era il coaching, no? Perché guardi l’allenatore, lo capisci già da anni, e quindi capisci cosa succederà. Quindi vediamo. Ma non penso che sarà un grande, grande cambiamento.”
    Invece il campione degli Open d’Australia non è contento del sorteggio.“Sì, sorteggio molto difficile. Molto, molto difficile il tabellone, soprattutto qui su questi campi. Giocare contro giocatori che servono bene è sempre molto difficile. Sì, è un sorteggio molto, molto difficile. Ma si sa, andiamo giorno per giorno. Allora tutto può succedere. A volte il tabellone può aprirsi o no , non sai mai cosa accadrà. Cerco di prepararmi al meglio per la prima partita del torneo. Sarà molto difficile contro Ben. E’ molto, molto difficile in ogni caso. E contro Felix non ho mai vinto. Quindi sarà molto dura. Comunque non vedo l’ora. Sono concentrato su me stesso e spero di poter alzare il livello rispetto agli ultimi due anni in cui sono venuto qui, nei quali ho faticato un po’ qui su questo campo. Quindi vediamo.”
    Ed il livello si è alzato e di tanto visto dopo dal 2021 in cui giocarono un primo turno ora lui ed Alcaraz possono sfidarsi solo in finale.“E’ un sogno essere arrivato così velocemente a questi livelli. Tutti gli anni sono importanti e quando si è giovani si fa presto a migliorarsi. Però non ci siamo solo io e Alcaraz ci sono anche tanti altri tennisti che stanno salendo velocemente. Certo guardando questa stagione è andata così ed abbiamo vinto due Slam a testa, ma tutto può cambiare in un attimo. Onestamente non pensavo dopo solo tre anni di essere a questo punto, ma quando mi vedo, vedo che ci sono ancora progressi da fare che devo migliorare qualcosina.”
    Ed il numero uno del mondo la stanchezza non la sente proprio. Anzi pensiero rivolto a Torino per suggellare una stagione che ha fatto la storia del tennis italiano.
    “Sì, sento che abbiamo fatto delle scelte molto, molto buone durante tutto l’anno, cercando di essere pronti anche per la fine dell’anno. Sono stato fortunato anche a non giocare così tanti tornei e ad andare sempre abbastanza lontano nei tornei, il che è stato positivo per me. Il mio livello sembra ok, a queste domande verrà data risposta in campo, ma parlando del mio stato mentale generale, va molto bene. Sono felice di essere qui, e ovviamente per me l’evento principale sarà a Torino”.
    Da Parigi il nostro inviato Enrico Milani LEGGI TUTTO

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    Jannik Sinner si confessa: Dal caso doping alla vetta del tennis mondiale

    Jannik Sinner – Foto Getty Images

    In un’intervista a cuore aperto concessa a Sky Italy, in onda oggi 25 ottobre, Jannik Sinner ripercorre gli ultimi mesi della sua carriera: dal caso di positività fino all’assoluzione dell’ITIA. Una vicenda non ancora conclusa, visto il ricorso presentato dalla WADA che intende approfondire ulteriormente il caso. Intanto, il campione altoatesino continua a dominare il circuito, confermandosi come il tennista più forte e costante del momento.
    Essere numero 1Sampras diceva che quando diventi il numero 1 del mondo, ti senti come se avessi un bersaglio sulla schiena e tutti volessero spararti. Quando perdi essendo il N1, si sente diverso perché quando perdi, perdi. Se sei il N10 e perdi contro il N5, è un po’ diverso dato che lui è un po’ più forte di te. Essendo il N1, sarai sempre il più ricercato da tutti. Per questo questo sport è così grande.
    I suoi numeri nei tiebreak in questo 2024Molti parlano del tiebreak, ma dal mio punto di vista, è come arrivo al tiebreak. Faccio molte cose durante il set e sento cosa mi funziona e cosa no. Per esempio, se servo diretto alla T e vinco il punto, e se poi servo aperto e lo perdo, poi, più tardi, durante il tiebreak posso scegliere. L’esperienza è chiave. Sono il tipo di giocatore che, se va 6-5 sopra e il mio avversario serve, metto molta pressione su di lui e divento più aggressivo. Nel tiebreak, poi posso finire al tappeto, perché mi è già successo, ma cerco sempre di capire prima di un momento cruciale cosa funziona e cosa no. Quest’anno, in questo senso, ho fatto un passo avanti.
    Le differenze tra il giovane Jannik e il Jannik N1Credo di non essere cambiato come persona. Quello che mi è successo non ha fatto sì che cambiassi nel modo in cui tratto gli altri o le persone che mi sono vicine. L’unica cosa che cambia è che ora hai meno tempo libero. Sono qualcuno che dedica il maggior tempo possibile al lavoro. Se voglio stare domani a casa, posso farlo, ma non voglio perché la mia carriera è iniziata il giorno in cui ho lasciato casa a 13 anni e mezzo. Ora, a 23 anni, ho raggiunto il posto che ho sempre sognato, essere N1. Ora bisogna continuare a lavorare e migliorare perché il resto dei tennisti vuole seguire i tuoi passi.
    Come si vede nel futuroContinuerò a giocare per altri 15 anni, fino a quando avrò 35-40 anni. Spero che il mio corpo possa resistere. Dicono che 15 anni sono tanti, ma non lo credo. Sono arrivato in questo stesso Hotel, la stessa stanza, e mi sono reso conto che quest’ultimo anno è passato molto velocemente. Faremo tutto il possibile per continuare a giocare il maggior tempo che il mio corpo potrà. Non perderò tempo. È l’equilibrio giusto tra migliorare, lavorare con il desiderio di vincere e avere intorno le persone che ami per aiutarti.
    Divertirsi giocandoDivertirsi è importante perché il divertimento fa sì che, anche se sei stanco, vuoi uscire in campo a giocare. Non sempre senti questo allenandoti, ma desidero sempre uscire a giocare una partita. Mi considero fortunato perché faccio ciò che amo. È iniziato come un hobby e ora è il mio lavoro, ma quando salto in campo lo considero ancora un hobby. Mi sento come un bambino quando gioco a tennis. Il lavoro è il resto: la palestra, andare dal fisio, andare a dormire presto e svegliarmi presto. Questo tipo di cose che mi aiutano a essere migliore come giocatore e persona. Questo lo vedo come qualcosa di positivo e i tifosi ti danno la forza necessaria nei momenti difficili perché io dia loro qualcosa in cambio.
    La notizia della positività prima degli US OpenÈ stato difficile, perché non potevo aprirmi con molta gente. È stato un periodo delicato. All’inizio non sapevo come comportarmi e cosa sarebbe venuto alla luce. Non sapevo nemmeno cosa sarebbe successo con il mio team. Era molto difficile perché, normalmente, ho sempre tutto sotto controllo, ma in quella situazione era facile perdere il controllo. Un giorno, settimane dopo, mi sono svegliato e ho pensato: “Alla fine, non ho fatto nulla di male. Non sapevo nulla”, e questo mi ha fatto cambiare. Quello che il giudice deciderà o quello che succederà alla fine è qualcosa che non posso controllare.
    Il momento più difficileÈ stato quando è uscita la notizia. È successo in un momento molto delicato, proprio prima di un Grand Slam. Volevo allenarmi il mercoledì, ma la notizia è uscita il martedì. Ho deciso di non allenarmi, per evitare il caos che si sarebbe creato nel club. Il giovedì, sono andato ad allenarmi nel pomeriggio, perché sapevamo che molta gente se ne sarebbe già andata. Nonostante ciò, c’erano molte telecamere che mi inseguivano. È stato difficile. Quando ho visto cosa pensavano gli altri giocatori, mi sono posto molte, molte domande.
    Capire molte coseÈ stato difficile per me preparami per gli US Open in quel modo. Sono convinto che tutto accada per un motivo, e forse questo è successo per farmi rendere conto di chi è mio amico e chi no. Ci sono tennisti che pensavo non fossero miei amici o una grande quantità che pensavo lo fossero, e non lo sono. Non dico che questo, alla fine, mi abbia fatto bene, ma mi ha aiutato a capire molte cose.
    Effetti sul suo stato d’animo e fisicoNulla era successo e c’era gente che mi conosceva e mi chiedeva perché fossi così giù di morale. Mi dicevano: “Se hai vinto, perché sei così?”, e io dicevo che andava tutto bene. Ci sono state volte in cui la notte prima non ho dormito. Per esempio, a Wimbledon. La notte prima della partita contro Medvedev non ho dormito e mi sono svegliato male. Ringrazio persone come Darren Cahill o mio padre. Grazie a loro mi sento protetto, al sicuro. Senza di loro, niente di tutto questo sarebbe possibile. Non so come avrei potuto superare tutto questo. Sono felice di come ho gestito tutto.
    Forza mentaleIl mio lavoro era separare il problema dal mio lavoro. Ho sempre cercato di stare bene in campo. Mi sono sempre allenato e mi sono mantenuto mentalmente pronto per giocare bene. Per questo ho avuto successo. La forza mentale è stata l’elemento determinante. Le partite si vincono con la testa. Tutti giocano bene, ma ho vinto partite per la mia forza mentale. Ho capito molte cose quest’anno.
    Per il 2025La prossima stagione sarà diversa perché sono in una posizione in cui so di poter vincere grandi tornei. Quest’anno, l’obiettivo è finire come N1. Quello dell’anno prossimo è imparare molte cose dal lato fisico e mentale perché un piccolo passo mi può aiutare molto. I tornei che voglio vincere me li tengo per me, ma nella mia testa so che posso vincere i migliori tornei del mondo. Questo è un passo importante. Ho vinto due Slam quest’anno, quindi vedremo l’anno prossimo. So che sarà difficile migliorare il 2024, ma vedremo cosa succederà.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Kafelnikov sminuisce Sinner: “È stupidamente progettato per colpire forte, non più di Hrbaty o Johansson”

    Yevgeny Kafelnikov

    Jannik Sinner non rientra nelle grazie di Yevgeny Kafelnikov. L’ex n.1 del mondo russo all’interno del postcad “Best Tennis” ha commentato in modo sprezzante il tennis dell’italiano, sminuendolo a tal punto da definirlo pari a quello di due tennisti della sua epoca, Hrbaty e Johansson, ottimi giocatori ma non esattamente delle “stelle”, mentre considera Alcaraz come unico degno successore della qualità mostrata dai Big Three Djokovic, Federer e Nadal.
    “Djokovic ha tanto talento nel suo tennis, può giocare sia in attacco che in difesa. Sinner invece è unidimensionale” afferma il russo, che poi rincara la dose delle sue critiche. “Sinner è stupidamente progettato per colpire forte la palla. È una versione modificata di giocatori come Hrbaty e Johansson. Una versione più modernizzata“.
    Assai diverso invece il suo parere su Alcaraz: “Penso che in termini di potenziale e di talento Alcaraz non sia affatto inferiore ai Big Three dell’epoca attuale, Djokovic, Nadal e Federer. Sinner è un’altra questione, personalmente la vedo così, Alcaraz gli è di gran lunga superiore”.
    Un giudizio tranciante quello di Kafelnikov che certamente farà discutere non poco gli appassionati, ancor più in un momento nel quale l’azzurro è nettamente n.1 del mondo anche nella considerazione generale degli avversari. Proprio Alcaraz ha recentemente fatto i complimenti a Sinner, applaudendo il suo livello di gioco e continuità che l’hanno portato in cima al ranking mondiale con ampio distacco su tutta la concorrenza.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Taylor Fritz rivela: “Sinner e Alcaraz si muovono lateralmente con la stessa efficacia di Rafa e Novak nei loro momenti migliori, ma la loro palla viaggia circa 10 miglia orarie più veloce”

    Taylor Fritz nella foto – Foto Getty Images

    Si parla sempre più di una nuova era d’oro del tennis grazie al dualismo tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Le loro prestazioni vengono già paragonate a quelle del Big 3, ma quanto sono fondate queste comparazioni? A fornire un’analisi illuminante è Taylor Fritz, uno dei pochi giocatori ad aver affrontato tutti e cinque i campioni nel loro momento migliore.Fritz ha un bilancio eloquente contro il Big 3: 2 vittorie (entrambe contro Nadal) e 14 sconfitte. Nonostante si sia ripetutamente scontrato con quello che lui stesso definisce “il miglior muro della storia”, l’americano è riuscito a evolversi fino a diventare uno dei top player mondiali. Ora però si trova davanti a una nuova sfida: l’ascesa di Sinner e Alcaraz, contro i quali vanta una sola vittoria (contro l’italiano nel 2021) e quattro sconfitte.
    In un’intervista a Tennis Channel, Fritz ha offerto un’analisi dettagliata delle differenze tra le due generazioni: “Ciò che mi impressiona maggiormente di Jannik e Carlos è la loro incredibile capacità difensiva. Ma non si tratta di semplice difesa: quando vengono spinti in un angolo del campo, letteralmente esplodono la palla. In uno scambio di rovescio, so che se provo a passare al diritto, il mio colpo deve essere perfetto. Se non riesco a metterli completamente fuori posizione, la palla successiva mi spazzerà via dal campo.”
    L’esplosività e l’agilità di Sinner e Alcaraz sembrano aver portato il tennis a un livello superiore, soprattutto in termini di potenza e velocità. Fritz evidenzia un aspetto decisivo: “Si muovono lateralmente con la stessa efficacia di Rafa e Novak nei loro momenti migliori, ma la loro palla viaggia circa 10 miglia orarie più veloce.”
    Questa testimonianza di Fritz suggerisce che l’attuale dominio di Sinner e Alcaraz potrebbe non essere un fenomeno passeggero, ma l’inizio di una nuova era del tennis. La loro combinazione unica di atletismo, potenza e velocità sta ridefinendo i parametri del gioco moderno, rendendo sempre più difficile per gli altri contendenti competere ai loro livelli. La sfida che si prospetta per il resto del circuito appare quindi ancora più complessa: non solo devono confrontarsi con due talenti eccezionali, ma con una versione evoluta del tennis, dove la potenza si fonde con l’agilità in modo, forse, mai visto prima.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Parigi-Bercy: l’ultimo Masters dell’anno è servito” Una settimana di tennis per decidere le Finals di Torino

    Jannik Sinner e Carlos Alcaraz nella foto

    Il grande tennis si prepara all’ultima tappa della stagione regolare con il Rolex Paris Masters 2024, in programma dal 28 ottobre al 3 novembre. Quest’edizione, che sarà l’ultima a disputarsi all’Accor Arena, si preannuncia particolarmente intrigante nonostante l’assenza di Novak Djokovic, con Carlos Alcaraz e Jannik Sinner che si presentano come i grandi favoriti.
    Il Calendario e gli OrariIl torneo parigino, uno dei pochi Masters 1000 che si disputa in una sola settimana, vedrà il tabellone principale svolgersi dal lunedì alla domenica. La finale è programmata per le ore 15:00, mentre le semifinali si giocheranno una alle 14:00 e l’altra non prima delle 16:30. Le giornate saranno caratterizzate da una doppia sessione, con quella serale che inizierà alle 19:00 con due incontri in programma.
    Il Montepremi Nonostante il formato compresso in una settimana comporti un montepremi inferiore rispetto agli altri Masters 1000, gli organizzatori hanno aumentato del 3% le cifre rispetto all’edizione precedente. Il vincitore si aggiudicherà 919.075 euro e 1.000 punti ATP, mentre il finalista riceverà 501.880 euro e 650 punti.
    I Protagonisti AttesiIn assenza di Djokovic, che ha deciso di saltare il resto della stagione, i riflettori sono puntati su:– Jannik Sinner, in eccellente stato di forma– Carlos Alcaraz, determinato a chiudere in bellezza la stagione– Daniil Medvedev, a caccia di un titolo che manca da tempo– Alexander Zverev, possibile outsiderParticolare attenzione merita la battaglia per gli ultimi posti disponibili alle ATP Finals di Torino, con giocatori come Casper Ruud, Grigor Dimitrov, Tommy Paul, Alex de Minaur e Stefanos Tsitsipas che cercheranno di raccogliere punti preziosi.
    Il SorteggioIl momento cruciale sarà il sorteggio del tabellone, previsto per venerdì 25 ottobre alle 19:30. Il torneo prevede un tabellone da 64 giocatori, con bye al primo turno solo per le prime otto teste di serie. Sinner e Alcaraz potranno incontrarsi solo in un’eventuale finale, mentre in semifinale potrebbero trovare Medvedev o Zverev.Tra le possibili insidie nei quarti spicca Dimitrov, finalista lo scorso anno e in lotta per un posto a Torino. Gli ottavi di finale potrebbero riservare sfide interessanti contro Rune, Tiafoe, Humbert o il nostro Lorenzo Musetti.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO