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    MotoGp, Dovizioso ci crede: “Possiamo giocarci il titolo”

    ROMA – “La moto ha funzionato molto bene. Abbiamo lavorato sul set-up, sulle rifiniture ed il passo gara è molto buono. Sono contento”. Andrea Dovizioso leader del mondiale MotoGP racconta così a Sky Sport24 il lavoro svolto nella giornata di test sulla pista di Misano Adriatico che domenica ospiterà il GP dell’Emilia Romagna. “Il feeling è migliorato; adesso bisogna vedere come andrà nel weekend dove è sempre diverso” aggiunge il forlivese della Ducati che grazie al settimo posto di domenica scorsa nel Gran Premio di San Marino è passato in testa alla classifica. “Alla fine è tutta una questione di velocità, se lo sei puoi giocarti il titolo – afferma il Dovi – e con questo campionato pazzo siamo messi bene. Bisogna fare uno step in avanti. Vediamo come andrà il weekend”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dovizioso: “Abbiamo la possibilità di giocarci il titolo”

    ROMA – “La moto ha funzionato molto bene. Abbiamo lavorato sul set-up, sulle rifiniture ed il passo gara è molto buono. Sono contento”. Andrea Dovizioso leader del mondiale MotoGP racconta così a Sky Sport24 il lavoro svolto nella giornata di test sulla pista di Misano Adriatico che domenica ospiterà il GP dell’Emilia Romagna. “Il feeling è migliorato; adesso bisogna vedere come andrà nel weekend dove è sempre diverso” aggiunge il forlivese della Ducati che grazie al settimo posto di domenica scorsa nel Gran Premio di San Marino è passato in testa alla classifica. “Alla fine è tutta una questione di velocità, se lo sei puoi giocarti il titolo – afferma il Dovi – e con questo campionato pazzo siamo messi bene. Bisogna fare uno step in avanti. Vediamo come andrà il weekend”.

    MotoGP, GP San Marino: i Top e Flop di Misano VIDEO LEGGI TUTTO

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    Jeep Wrangler Rubicon Recon, quella per l'off-road estremo

    A caratterizzare Jeep Wrangler Recon c’è ben più del solo trattamento stilistico, della dotazione di fari full led anteriori e posteriori, le decalcomanie sulla carrozzeria, con un tocco di funzionalità nella fascia sul cofano motore: il nero opaco è applicazione antiriflesso, sebbene resti limitata alla porzione centrale.
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    Parte dalla versione Rubicon per diventare Recon, ovvero, adottare assali Dana heavy duty, ruote da 32 pollici, su cerchi da 17”, soglie sottoporta Moab Rock Rails, utili a proteggere nei passaggi più impervi in fuoristrada, che sono il pane quotidiano di Wrangler e, ancor più, della serie speciale Recon.
    La meccanica
    Ordinabile in Italia dal 16 settembre, con motore turbodiesel Multijet II, un 2.2 litri da 200 cavalli accoppiato al cambio automatico 8 marce, il fuoristrada si potrà guidare nella configurazione 2 o 4 porte, accomunate nella tecnica.
    Differenziali bloccabili elettronicamente, scatola di rinvio 4-Low con rapporto di riduzione di 4:1, gommatura specifica, portellone rinforzato, sono i dettagli che distinguono Wrangler Rubicon Recon. Proseguendo con la barra stabilizzatrice anteriore scollegabile mediante un attuatore elettrico.
    In più, spazio alle borse Jeep Trail Bag, in una dotazione di serie completa dell’infotainment Uconnect da 8,4 pollici nella specifica NAV e interfaccia Apple CarPlay e Android Auto compresa, fino ai servizi Uconnect, accessibili nel controllo da remoto dell’auto attraverso la app dedicata. LEGGI TUTTO

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    Otranto, viaggio nei secoli

    Protesa all’oriente e all’intero mediterraneo, Otranto si è sempre distinta per la sua posizione strategica in riva al mare, posizione che nei secoli l’ha resa preda di numerosi conquistatori. Lo avevano capito bene i Greci, che la inglobarono alla Magna Grecia, poi i Romani, i Bizantini, gli Angioini, gli Aragonesi e i Turchi. Queste le dominazioni che hanno inciso maggiormente sulla storia del luogo. Se prima, ad esempio, la città aveva vissuto un lungo periodo di splendore e benessere, dovuto alla posizione geografica e all’attività portuale, con l’arrivo dei Turchi tutto finì, lasciando profonde cicatrici. Il loro dominio, infatti, portò distruzione e morte, non solo con il saccheggio della città del 1480, ma anche con la terribile carneficina ai danni di coloro che non vollero rinnegare la fede cristiana. Questo è il motivo per il quale Otranto è anche soprannominata la Città Martire. Punto nevralgico della Valle dell’Idro, nel cuore del Salento, oggi Otranto si presenta con il suo borgo antico fatto di case variopinte e balconi fioriti, labirinti di vicoli, scalini e strade lastricate, che immergono il turista nell’affascinante stile di vita di questo paese. Stretto intorno alla roccaforte, l’abitato si sviluppa sulla costa e nell’entroterra, con affaccio sul tratto di mare, lungo poco più di 40 miglia, che va da Capo d’Otranto e Capo Linguetta, in Albania.

    Per apprezzare l’intensa bellezza di questo borgo si può partire dalla visita del Castello Aragonese, la fortezza militare fatta costruire da Fernando I D’Aragona nel 1491, sulle fondamenta di un castello preesistente (di cui, in alcuni punti, si vedono ancora le tracce). Il suo scopo era porsi a invalicabile baluardo di difesa contro le invasioni nemiche, soprattutto quelle turche. Il Castello presenta una pianta pentagonale, un fossato e tre torri circolari poste sugli angoli. Oggi al suo interno si tengono numerosi eventi culturali di vario genere. Una curiosità: proprio in questa fortezza è stato ambientato il primo romanzo gotico della storia: Il castello di Otranto (The Castle of Otranto) di Horace Walpole.
    Terminata la visita, si prosegue alla volta della Cattedrale di Santa Maria Annunziata, la più grande di tutta la Puglia. Eretta nel 1088, ha subìto numerosi rimaneggiamenti nel corso dei secoli; e forse, proprio la sovrapposizione di vari stili la rende così articolata e maestosa. Inoltre, il portale e il rosone fanno sì che venga considerata una delle massime espressioni di architettura romanica di tutta la regione. Al suo interno sono numerose le ricchezze custodite, in particolare la cripta e il pavimento mosaicato, che raffigura l’Albero della Vita; nella navata destra, invece, è collocata la Cappella dei Martiri, che al suo interno contiene sette armadi, in cui sono custoditi parte dei resti delle vittime dell’eccidio compiuto dai Turchi nel 1488 (la parte restante è conservata nella chiesa di Santa Caterina a Napoli).
    Usciti dalla Cattedrale, ci si può dedicare ad una bella passeggiata, vagabondando tra le bellezze del borgo; magari a iniziare dal porto, immaginando di ritrovarsi tra navi ed equipaggi, che un tempo, proprio da qui, salpavano alla volta di Grecia e l’Albania. LEGGI TUTTO

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    Skeleton Technologies, obiettivo ricarica elettrica in 15 secondi

    Skeleton Technologies, azienda tedesca con sede nei pressi Dresda, sembra avere le idee piuttosto chiare sulle auto a batteria. Grazie alla sua specialità, “ultracapacitor energy storage solutions”, sta lavorando al progetto SuperBattery al quale si è unito il Karlsruhe Institute of Technology. Una ricarica in quindici secondi: altro che decine di minuti, ore o giorni a seconda della modalità preferita o possibile nello specifico momento.
    Tutto si basa sugli ultracondensatori (Lamborghini invece ha sviluppato il supercondensatore per Sian) realizzati su un materiale che promette essere destramente più efficiente del litio.
    Ovvero il Curved Graphene nel quale il carbonio recita un ruolo fondamentale. Di fatto non servirebbero più reazioni chimiche per accumulare energia elettrica.
    Le super batterie sarebbero capaci di fornire elevatissime capacità di durata nel tempo, potenza e il sorprendente tempo di ricarica di quindici secondi che annichilirebbe qualsiasi altra forma di rifornimento, almeno in questo frangente.

    Progetto SuperBattery
    Taavi Madiberk, ceo di Skeleton Technologies, ha annunciato orgoglioso. “Sarà una svolta epocale per il mondo dell’auto. Il progetto SuperBattery può evitare il tipico sovradimensionamento delle batterie e dei corrispondenti sistemi di raffreddamento, il che porta a costi notevolmente inferiori e a una maggiore durata dei sistemi”.
    Un salto quantico. I super e ultra condensatori rappresentano il focus del futuro prossimo: Musk infatti ha acquisto per Tesla la Maxwell Technologies, che si occupa di queste soluzioni. LEGGI TUTTO

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    Jaguar F-Pace 2021, tutte le novità sul restyling

    Jaguar presenta il restyling della F-Pace. Un aggiornamento che presenta alcune derivazioni I-Pace, oltre a una nuova architettura elettronica a bordo e un’elettrificazione a tutto campo. I cambiamenti al SUV incidono nello stile, dai nuovi disegni delle maglie della calandra, a fari full led in quattro elementi e grafica delle luci diurne a doppia J. Tratti che, al posteriore, riprendono l’elettrico I-Pace per l’andamento a onda della grafica dei led.
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    La funzionalità avanzata, di proiettori di tipo adattivo, si abbina anche all’evoluzione di fari Pixel led, ad altissima risoluzione, proposti a richiesta. Diverso è anche il cofano motore ma è alzando il “coperchio” che si trova l’essenza di F-Pace 2021.

    404 CV
    L’ibrido plug-in assicura 53 km di autonomia in elettrico, emissioni di Co2 nel funzionamento ibrido di 49 g/km, in un sistema composto dal motore elettrico (142 cv) installato sul cambio automatico 8 marce e accoppiato al motore turbo benzina 2 litri: 404 cavalli nell’insieme, 5”3 sullo zero-cento orari e trazione quattro ruote motrici come per tutte le soluzioni a listino.
    Un ibrido plug-in la cui componente elettrica è alimentata da una batteria da 17,1 kWh, ricaricabile da Wallbox a 7 kW (1 ora e 40 minuti per l’80%) o da postazioni a corrente continua, fino a 32 kW, dove l’operazione si riduce a 30 minuti per l’80% di carica.
    Mild hybrid benzina e diesel
    Le soluzioni elettrificate, alternative all’ibrido plug-in, chiamano in causa il mild hybrid benzina e diesel. L’offerta F-Pace si compone del 2 litri turbo benzina da 250 cavalli (7”3 0-100 km/h; 9,3 lt/100 km il consumo dichiarato) e dei 3 litri turbo sei cilindri in linea più compressore elettrico: 340 e 400 cavalli i due livelli di potenza offerti.
    Sul versante diesel, frazionamenti e cubature speculari: 2 litri mild-hybrid da 163 (6,1 lt/100 km) o 204 cavalli, 3 litri sei cilindri da 300 cavalli – con o senza supporto mild-hybrid a 48 volt.
    Onde sonore che azzerano i rumori esterni
    L’elenco delle novità prosegue all’interno, dove il suv – con rivali del calibro di Alfa Romeo Stelvio, Mercedes GLC, BMW X3 – introduce un sistema di filtraggio dell’aria attivo sulle particelle PM 2,5 e un dispositivo di cancellazione attiva dei rumori esterni attraverso onde sonore in grado di azzerare le frequenze fastidiose all’orecchio.
    Arriva l’infotainment Pivi Pro
    Soprattutto, però, Jaguar F-Pace 2021 propone il completo rinnovamento dell’architettura elettronica, la EVA 2.0 permette l’installazione dell’infotainment Pivi Pro, alimentato da una batteria dedicata e dall’attivazione pressoché immediata all’apertura dell’auto. Non solo introduce uno schermo da 11,4 pollici, in vetro e ricurvo – su un alloggiamento in lega di magnesio -, soprattutto migliora la funzionalità, riducendo a 2 “tap”, due tocchi del display, l’esecuzione del 90% delle funzioni più utilizzate. È un sistema aggiornabile over-the-air, come lo è il software del veicolo, grazie alla presenza di due modem e sim integrate per lo scambio dati.
    I servizi connessi permettono l’utilizzo di una navigazione connessa, con info sul traffico dai dati scambiati via cloud, mentre la strumentazione digitale affianca l’infotainment con uno schermo da 12,3 pollici. Migliora anche la possibilità di accoppiamento dello smartphone, via Bluetooth, con due dispositivi in contemporanea.
    Sfoglia il listino Jaguar: tutti i modelli sul mercato
    Interni curati
    Dettagli tecnologici – da segnalare una nuova camera Adas e il Clear Exit Monitor (avvisa del rischio di incidente prima dell’apertura delle portiere) – che lasciano spazio a lavorazioni di inserti e finiture dall’alluminio all’impiallacciato in legno a poro aperto, alcune delle possibilità di personalizzazione dell’abitacolo, dai sedili più comodi grazie a sedute ampliate nella superficie di contatto.
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    Ducati, Ciabatti: “Bagnaia a Misano ha fatto un passo verso il team ufficiale”

    ROMA – “Bagnaia ha fatto un passo nella direzione giusta, verso la Ducati ufficiale. Aveva fatto vedere nella seconda gara di Jerez che riusciva a guidare la Ducati in modo veramente efficace, purtroppo il secondo posto era sfumato per un problema al motore ma qui è si è ripreso quello che gli era mancato in Spagna. Prestazione eccezionale, gara convincente, tutto pur non essendo al 100% della forma fisica, usa ancora una stampella”. Così ai microfoni di Sky Sport il direttore sportivo del team Ducati, Paolo Ciabatti riguardo il passaggio di Pecco Bagnaia alla Ducati ufficiale a fianco di Miller, per il 2021, dopo l’annunciato addio di Andrea Dovizioso. L’annuncio “o subito prima o subito dopo la gara di Barcellona, in programma il 27 settembre”, ha fatto sapere Ciabatti, come riporta Sky Sport. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Ciabatti: “Bagnaia ha fatto un passo verso la Ducati ufficiale”

    ROMA – “Bagnaia ha fatto un passo nella direzione giusta, verso la Ducati ufficiale. Aveva fatto vedere nella seconda gara di Jerez che riusciva a guidare la Ducati in modo veramente efficace, purtroppo il secondo posto era sfumato per un problema al motore ma qui è si è ripreso quello che gli era mancato in Spagna. Prestazione eccezionale, gara convincente, tutto pur non essendo al 100% della forma fisica, usa ancora una stampella”. Così ai microfoni di Sky Sport il direttore sportivo del team Ducati, Paolo Ciabatti riguardo il passaggio di Pecco Bagnaia alla Ducati ufficiale a fianco di Miller, per il 2021, dopo l’annunciato addio di Andrea Dovizioso. L’annuncio “o subito prima o subito dopo la gara di Barcellona, in programma il 27 settembre”, ha fatto sapere Ciabatti, come riporta Sky Sport.

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