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    Audi, la sigla TFSI e racchiude l'efficienza ibrida plug-in

    Si muove a 360°, Audi, con la sua gamma ibrida plug-in dei modelli TFSI e. Segmenti superiori già tutti su strada, da A6 ad A8, da Q5 a Q7. In attesa di un’ulteriore espansione, prevista entro fine 2020 con nuova Audi A3 Sportback ibrida plug-in, il suv Q3 e la sportività del grande suv Q8.
    Dell’elettrico e-tron estende i servizi, come l’Audi e-tron Charging Service, ovvero, la possibilità di ricaricare la batteria dalle postazioni pubbliche, 137 mila stazioni in tutta Europa accessibili con un unico account, il proprio myAudi, dal quale pagare anche il “pieno” di energia.
    Cerchi un’auto usata? Sfoglia il listino di Auto
    Non è l’unico elemento derivato dal mondo full electric, poiché a bordo l’efficienza di interpreta in un sistema di climatizzazione a pompa di calore, il cui funzionamento recupera il calore disperso dagli elementi ad alta tensione del sistema elettrico – batteria, motogeneratore – e li trasforma in potenza termica.

    I vantaggi dell’ibrido
    I vantaggi del guidare ibrido plug-in sono nelle basse emissioni di Co2 e i consumi ridotti, nell’extra prestazione del motore elettrico a supportare il termico; senza dimenticare le agevolazioni fiscali, l’esenzione parziale o totale dal bollo, l’accesso nelle ZTL, la libera circolazione in presenza di blocchi del traffico.
    L’efficienza TFSI e
    Sono due le soluzioni tecniche abbinate alla gamma Audi TFSI e. Modelli come Audi A6 berlina e Avant, Audi A7 Sportback, Audi Q5, sono motorizzati dall’abbinata tra motore turbo benzina 2 litri e cambio S Tronic 7 marce sul quale è installato il motogeneratore elettrico; per le grandi Audi Q7 e Audi Q8, invece, l’accoppiamento è tra motore turbo benzina V6 3 litri e il cambio automatico Tiptronic 8 marce con motogeneratore integrato.

    Trazione quattro, ultra o permanente
    Differenze che si esprimono nei valori di potenza massima e nelle soluzioni di trazione, quest’ultima su tutti i modelli Audi TFSI e sul mercato del tipo quattro: ultra, quindi a inserimento quando richiesto dalle condizioni di aderenza (attuali o previste), sui 2 litri TFSI e; quattro permanente su Audi A8 e Q7.
    Duecentonovantanove cavalli o 367 cv disponibili su A6, A7, Q5, solo lo step 367 cv su A6 Avant, mentre per il suv Q7 sono 381 o 456 cv le due interpretazioni proposte di ibrido plug-in, che diventa unica, 449 cavalli, sull’ammiraglia A8, in entrambe le versioni di passo: standard e lungo.
    Ricarica e autonomia elettrica: i numeri
    Differenze che si riducono quando si tratta di esaminare la capacità del pacco batterie, del tipo con celle a sacchetto o, Q7 e Q5, celle prismatiche: i 14,1 kWh (17,3 kWh per Q7) permettono autonomie in elettrico fino a 58 km e sono ricaricabili in due ore e mezza dal Wallbox a corrente alternata e 7,4 kW di potenza (6 ore, invece, utilizzando il cavo standard in dotazione, per la ricarica dalla presa a 230 v).
    Controllo delle “fonti” di trazione
    Operazione di ricarica possibile anche durante la guida, mediante il recupero energetico che si inserisce in un raffinato controllo elettronico delle “fonti” di trazione – il motore termico e l’elettrico –. Il sistema Audi predictive efficiency assistant è in grado di valutare quando impiegare la trazione termica e quando l’elettrica, quando andare in coasting e quando recuperare energia.
    Sfoglia il listino Audi: tutti i modelli sul mercato
    Lo fa grazie ai dati ricavati dal navigatore, relativi al percorso: pendenze, curve, tipologia di strada (urbana, autostrada), condizioni di traffico. Valutazioni di tipo predittivo – opera in modalità Auto di gestione dell’ibrido –, con il sistema a comunicare con il guidatore attraverso il pedale dell’acceleratore. È di tipo “aptico”, ovvero, oppone una resistenza per suggerire al guidatore quando sollevare il piede e privilegiare il veleggiamento/recupero del sistema. LEGGI TUTTO

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    Scooter tre ruote, via libera alla circolazione in autostrada

    In seguito al voto della Camera al Decreto Semplificazione, è stata finalmente messa la parola fine (e con esito positivo) alla situazione degli scooter tre ruote in autostrada. Tra qualche giorno la normativa sarà operativa e questi mezzi potranno tornarvi a circolare.
    Qooder, presentato il nuovo eQooder elettrico
    “Finalmente chiarezza”
    La notizia arriva da ANCMA, l’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori: “Dopo una battuta d’arresto subita lo scorso luglio a livello parlamentare, il Codice della Strada ora fa chiarezza e riconosce finalmente ai tre ruote questa nuova possibilità: un articolo di poche righe sana così un importante vuoto legislativo”, fa sapere ANCMA.
    La norma, che sarà operativa con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale nei prossimi giorni, riguarda i tricicli di cilindrata non inferiore a 250cc (se a motore termico), e comunque di potenza non inferiore a 15 kW, destinati al trasporto di persone e con al massimo un passeggero oltre al conducente.
    Quali sono i mezzi interessati?
    Sono interessati dal provvedimento mezzi appartenenti alla categoria internazionale L5e-A come, ad esempio, l’MP3 Piaggio, il Tricity Yamaha, il Metropolis Peugeot o il Qooder dell’omonima azienda:un segmento di mercato che nell’ultimo anno è cresciuto del 10%, ovvero il doppio rispetto al trend complessivo (+5%).
    Nel comunicato, ANCMA sottolinea infine “la soddisfazione per il risultato ottenuto attraverso un’interlocuzione costruttiva e proficua con il legislatore”.
    Yamaha, il progetto del futuro: la moto che non cade LEGGI TUTTO

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    Auto a noleggio, le più amate dai ladri: ne spariscono almeno 5 al giorno

    Furti d’auto: nel mirino niscono sempre più quelle a noleggio, soprattutto se a breve termine. Il risultato? Oltre 1.800 sottrazione in un anno, ben cinque al giorno, con Campania, Puglia, Sicilia, Lazio e Lombardia che detengono il primato negativo ed un danno per il settore che supera i 12 milioni di euro.
    E’ questa la fotografia scattata da Aniasa, associazione di Confindustria che rappresenta il settore dei servizi di mobilità, sul trend dei furti, una piaga che continua a colpire pesantemente le società di rent-a- car, generando gravi danni ai bilanci e all’operatività delle società di autonoleggio. In particolare, nell’ultimo anno sono state 1.800 le vetture e i furgoni sottratti, quasi 5 ogni giorno, in crescita dell’11% rispetto all’anno precedente.
    Le 10 auto più rubate in Italia: la classifica
    Tutte nuove e poco protette
    Un trend preoccupante, in decisa controtendenza rispetto al graduale calo del fenomeno dei furti d’auto nel nostro Paese e che produce un danno per gli operatori pari a 12,5 milioni di euro. I dati evidenziano che negli anni le organizzazioni criminali hanno ridotto i volumi delle auto sottratte per focalizzarsi su quelle più redditizie e appetibili per il mercato nero dei ricambi e per l’esportazione nei Paesi dell’Est Europa. Tra le vetture monitorate con particolare attenzione un ruolo di primo piano viene riservato a quelle a noleggio, sempre nuove e non sempre custodite dalla clientela in modo adeguato.
    Una buona notizia riguarda i tassi di recupero che, anche qui contrariamente a quanto avviene sul mercato nazionale (dove solo il 36% delle vetture viene ritrovato), continuano a crescere e lo scorso anno hanno raggiunto la soglia record del 50%. Merito degli investimenti delle società di noleggio a breve termine che negli ultimi anni hanno dotato la propria flotta di dispositivi telematici in grado di supportare le forze dell’ordine nel rilevamento della posizione del veicolo e di guidarle al recupero.
    Furto d’auto in meno di un minuto!
    “I nostri ultimi dati confermano e se possibile consolidano – evidenzia Giuseppe Benincasa, direttore generale di Aniasa – il negativo primato europeo e mondiale del nostro Paese nella graduatoria delle nazioni più colpite dalla piaga dei furti d’auto. La crisi economica degli ultimi anni ha spinto le organizzazioni criminali a puntare con crescente interesse verso questo redditizio business e, in particolare, verso la crescente flotta delle auto a noleggio a breve termine.
    Numeri significativi, cui si aggiungono quelli del noleggio a lungo termine e del car sharing e che portano a un totale di oltre 6.000 unità le vetture rubate ogni anno alle società di mobilità pay-per-use (lungo termine, breve termine e car sharing). Un fenomeno che in una fase di crisi acuta dell’industria turistica e di recessione economica mette a rischio la sopravvivenza di alcuni operatori meno strutturati”. 
    Top 10 Ecobonus 2020: le auto ibride ed elettriche più convenienti LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Xaus (Avintia): “Nel 2021 Zarco via, Bastianini si unirà al nostro team”

    ROMA – Un altro pilota italiano in MotoGp. Dalla prossima stagione infatti Enea Bastianini guiderà la Ducati del team Avintia. Il futuro del pilota che quest’anno sta lottando per il titolo Moto2 (al momento è secondo in classifica) è stato confermato da Ruben Xaus. “Zarco non sarà con noi l’anno prossimo, sono sicuro al 99% che Bastianini si unirà alla nostra squadra”, spiega il team manager dell’Avintia. Bastianini prenderà quindi il posto di Zarco, che nel 2021 passerà alla Pramac o nel team ufficiale Ducati. Manca solamente l’ufficialità. LEGGI TUTTO

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    Manley e il futuro: investiti 2,5 miliardi per il rilancio di FCA, Maserati e Alfa Romeo

    L’occasione era troppo importante per essere sottovalutata. Il rilancio del Tridente fa parte della crescita del Gruppo FCA in attesa della fusione con PSA e tocca a Mike Manley, ad di FCA spiegare il senso di questa nuova fase. “Maserati per noi è un gioiello della corona. Avere la fortuna di poter contare su un brand di lusso nella sua essenza, è un enorme vantaggio per il gruppo se viene gestito, finanziato e guidato nel mondo migliore. In passato, qualche errore c’è stato, ora sono state date importanti risorse per assicurarsi tecnologia, lancio prodotti. Ci aspettiamo che il brand e il team abbiano notevole successo e un posto importante nel tavolo del lusso in futuro…”.
    Maserati MC20, la supercar del Tridente con il V6 da F1
    FCA tra Maserati e Alfa Romeo
    Il tema spin-off, cioè l’eventuale separazione del tridente da FCA è delicato e Manley lo affronta in maniera leggera. “Maserati ha un futuro incredibile. Vorrei che il vero valore venga riflesso attraverso i nostri azionisti. Maserati dovrebbe farlo come parte del nostro Gruppo man mano che aumentano i margini. Il futuro magari lo discuteremo con un bicchiere di grappa sul tavolo”.
    Ancora piu? chiaro Manley, in termini di investimenti: “Su Maserati finora abbiamo investito oltre 2,5 miliardi di euro, cifra notevolissima di cui solo 350 per questa MC20. E faremo altri investimenti. Questo permetterà a Maserati di avere tutte le risorse necessarie per lanciare i modelli progettati. La mia attesa, ma non solo mia, è che per Maserati sia l’ultimo anno in perdita. Una grossa parte dei 2,5 miliardi per Maserati fa parte dei 5 miliardi del piano di investimenti per gli stabilimenti italiani. Ora bisogna raggiungere i risultati – aggiunge guardando il CEO di Maserati Davide Grasso -. E’ difficile prevedere quale sarà il livello di elettrificazione, ma tutti i modelli lo saranno: il livello cambierà a seconda dei mercati di riferimento.
    Obiettivi di vendita? Tutti gli a.d. preferiscono evitare domande di questo genere. Nel 2024-25 potremmo arrivare a oltre 75.000 unità e se c’è una ripresa del settore, anche oltre. Non credo si supererà quota 80.000, perche? il brand e? sempre esclusivo. Per noi il cliente è centrale e anche per questo abbiamo aperto l‘atelier Fuori-serie per personalizzare le nostre vetture e un reparto di assistenza e restauro delle Maserati d’epoca”.
    Alfa Romeo Milano, il B-SUV potrebbe anticipare l’arrivo
    Quanto alla “vicinanza” con Alfa Romeo, Manley è drastico: “Lo sviluppo di certi modelli Maserati si baserà sul lavoro fatto con Alfa. Ci saranno sinergie, ma sono due brand diversi: uno è premium, l’altro lusso. Bisognerà ripagare la tecnologia. Alfa non è stata abbandonata, annunceremo una nuova Alfa Tonale nel 2021. E continueremo a investire anche su Alfa”. L’ultima notizia la regala Davide Grasso, CEO Maserati: “Faremo presto un annuncio specifico del nostro piano: rientriamo nel racing come Maserati nel GT”. LEGGI TUTTO

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    GP San Marino, Morbidelli dopo le libere: “C'era molto grip, bisognava stare attenti”

    ROMA – “È un buon venerdì, siamo partiti bene. Abbiamo provato la dura al posteriore e mi sono trovato abbastanza bene, poi nell’ultimo run abbiamo fatto un buon tempo, sono contento”. Lo ha detto Franco Morbidelli al termine delle due sessioni di prove libere del venerdì del Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini di MotoGp in cui il pilota della Yamaha Petronas ha ottenuto il terzo tempo nella classifica combinata: “Qui si fa fatica a vedere cosa fanno gli altri con tutte le buche che ci sono, mi sono concentrato a guidare bene io. L’asfalto era particolare e non me lo aspettavo – spiega l’italiano ai microfoni di Sky Sport – e c’era molto grip, bisognava stare attenti”. LEGGI TUTTO