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    Sbk, GP Teruel: Rea da record, sua la Superpole

    ROMA – Jonathan Rea ha centrato una pole position record al termine della Superpole in vista del GP del Teruel, quinto round della Superbike 2020 di Superbike. Il campione del mondo è stato l’unico a girare sotto l’1’49” mettendo a segno un 1’48”767 che gli permetterà di partire davanti a tutti. Per il pilota della Kawasaki si tratta della 26/a pole position in carriera nel WorldSBK. Accanto a lui l’italiano Michael Ruben Rinaldi e Scott Redding con il terzo tempo per un assalto Ducati al campione Kawasaki.
    Barrier e Van der Mark discutono
    Sykes conquista la seconda fila insieme alle Honda di Bautista ed Haslam, Razgatlioglu e Davies aprono la terza con Baz. Decimo tempo per Caricasulo che partirà dalla quarta fila con al su fianco Van der Mark e Scheib. Tredicesimo Gerloff, 17° Melandri, 20° Ferrari. Discussioni in pista tra Barrier e Van der Mark, brutta scena con anche una carenata tra i due. LEGGI TUTTO

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    Supercoppa, Milano prenota le Final Four. Alla Virtus il derby di Bologna

    MILANO – A dominare il gruppo A della Supercoppa Italiana c’è sempre Milano che continua la sua marcia superando 81-67 Brescia. I 25 punti di un super Delaney spingono la squadra di coach Messina, sempre a  punteggio pieno, verso la qualificazione alla Final Four. La Germani resta al secondo posto e deve guardarsi le spalle da Varese che si impone su Cantù per 84-77, trovando i primi punti nel raggruppamento, grazie ad una prestazione maiuscola di Scola che mette a referto 27 punti permettendo alla Openjobmetis di restare in corsa per un posto al turno successivo.
    Supercoppa, i risultati
    Supercoppa, la classifica
    La Virtus Bologna vince il derby
    La Virtus si aggiudica il derby di Bologna nel gruppo B superando la Fortitudo di Sacchetti per 87-73. Grande prestazione corale dei ragazzi di Djordjevic con tre giocatori in doppia cifra: Gamble, Alibegovic e Teodosic. A poco servono i 26 di Banks e i 14 di Aradori per la “Effe”. Arriva il primo successo per Cremona, che regola Reggio Emilia per 75-69 nell’altro match del raggruppamento. A ispirare la Vanoli, i 21 punti di Cournooh. LEGGI TUTTO

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    San Gimignano e Volterra, metropoli di un tempo antico

    Campi di grano, vitigni e antichi borghi. È questo lo scenario che si presenta nel cuore della Toscana più antica, uno dei luoghi più affascinanti d’Italia e uno di quelli più apprezzati dai turisti stranieri. C’è tanto da scoprire in questo territorio, partendo proprio da San Gimignano, o meglio la Manhattan del Medioevo. La cittadina in provincia di Siena si è guadagnata questo appellativo per via delle quattordici torri che compongono il suo skyline e che la rendono molto simile ad un metropoli dell’antichità. Tanto che l’Unesco, nel 1990, l’ha iscritta nella World Heritage List in quanto “eccezionale esempio di un complesso architettonico e paesaggistico, testimonianza di importanti tappe della storia umana”. Un percorso a ritroso nel tempo da compiere immergendosi completamente nell’atmosfera del borgo, che visse nel Trecento una stagione di ricchezza economica e artistica. Quando mercanti e pellegrini percorrevano la Via Francigena che lo attraversava da Porta San Giovanni a Porta San Matteo e su cui oggi si affacciano negozi di pelletteria e ceramiche dipinte a mano, ma anche di specialità gastronomiche della zona: olio, dolci, salumi e naturalmente i vini, Vernaccia e Chianti. Passando da piazza della Cisterna, piazza del Duomo e dall’adiacente piazza delle Erbe, si sale tra il verde degli ulivi alla Fortezza di Montestaffoli, che regala una bella vista sulle torri e la campagna.

    In meno di trenta chilometri in direzione mare si passa dalla provincia di Siena a quella di Pisa per raggiungere la città di Volterra, che domina dall’alto le balze e la campagna della Val di Cecina. Del glorioso passato etrusco sono ancora visibili i resti delle possenti mura, con una fra le porte ad arco più antiche del mondo, e nel punto più alto del borgo le rovine di quella che era l’acropoli, nel Parco archeologico Enrico Fiumi con le fondamenta di due templi del II secolo a.C. e del III secolo d.C. Oggi a Volterra convivono impronte etrusche, romane, medievali e rinascimentali e sopravvivono antichi mestieri, come la lavorazione dell’alabastro, fiore all’occhiello dell’artigianato volterrano. Cuore della città è la bella piazza dei Priori, con il duecentesco Palazzo, il più vecchio municipio di tutta la Toscana, e il Palazzo Pretorio, la cui torre è chiamata Torre del Porcellino per la caratteristica forma della pietra che si trova sulla sommità. In piazza San Giovanni, la cattedrale di Santa Maria Assunta, del XII secolo, è un mix di architettura romanica e rinascimentale, e il Battistero che conserva all’interno un bellissimo fonte battesimale in marmo scolpito nel 1502 da Andrea Sansovino.

    Prima di perdersi tra ristoranti e negozi di oggetti in alabastro, vale la pena di fare una visita alla Pinacoteca ospitata all’interno del Palazzo Minucci-Solaini, per vedere la famosa Deposizione di Rosso Fiorentino e, nella medievale Torre Minucci, il Museo dell’Alabastro, che ne descrive la storia della lavorazione dagli etruschi ai nostri giorni. Ultima tappa al Museo Guarnacci, che custodisce la misteriosa Ombra della sera, straordinaria statuetta votiva etrusca in bronzo dall’espressione enigmatica a dalle pro- porzioni moderne. LEGGI TUTTO

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    Ravenna, infiniti mosaici da ammirare

    Ammirando i mosaici di Ravenna non stupisce affatto la decisione presa dall’Unesco, nel lontano dicembre 1996, di iscrivere ben otto monumenti cittadini (la Basilica di San Vitale, il Mausoleo di Galla Placidia, i Battisteri degli Ariani e degli Ortodossi, la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo e in Classe, la Cappella Arcivescovile e il Mausoleo di Teoderico) nella Lista del Patrimonio dell’Umanità. Si tratta di capolavori religiosi paleo-cristiani e bizantini che testimoniano l’antica arte del mosaico. Impossibile vederli tutti in un solo giorno, non solo per questioni numeriche e logistiche, ma soprattutto per il piacere di apprezzarli senza fretta, lasciandosi meravigliare ed emozionare da tanta bellezza.
    Per una prima volta a Ravenna impossibile non cominciare dalla Basilica di San Vitale, consacrata nel 548, che colpisce prima di tutto per la pianta ottagonale, molto particolare rispetto alle basiliche a tre o cinque navate così diffuse in Italia. Entrando, lo sguardo viene catturato dagli alti spazi, dalle decorazioni dell’abside e dagli affreschi barocchi della cupola. I mosaici di San Vitale, con i cortei di Giustiniano e di Teodora, sono tra i più belli della cristianità.

    A pochi passi, il Mausoleo di Galla Placidia, è un piccolo scrigno, semplice e modesto all’esterno quanto ricco negli interni, decorati da mosaici che ricoprono pareti, archi, lunette e cupola, le cui innumerevoli stelle illuminate dalla luce dorata che filtra attraverso le finestre di alabastro, creano un’atmosfera magica. Il mausoleo fu fatto costruire dalla sorella dell’imperatore Onofrio nella prima metà del V secolo ma non fu mai utilizzato in quanto Galla Placidia morì e fu seppellita a Roma.

    Sempre nel centro storico ci sono il Battistero Neoniano e il Battistero degli Ariani, a testimonianza dei due diversi culti cristiani che convivevano a Ravenna verso la fine del V secolo quando ormai Teodorico aveva consolidato il suo dominio. Ciò che accomuna questi due piccoli edifici, oltre alla pianta ottagonale, è la raffigurazione a mosaico del battesimo di Cristo delle loro cupole, ma due scene sono molto diverse per colori, composizione e significato e meritano di essere viste in successione, per meglio apprezzarne similitudini e differenze.
    Per scoprire com’era la Ravenna del tempo bisogna entrare nella Basilica di Sant’Apollinare Nuovo. Negli splendidi cicli a mosaico che decorano la navata centrale è raffigurata la città quando ancora dava sul mare, con il porto di Classe e, in centro, il magnifico Palazzo di Teodorico, oggi andato perduto, accanto al quale la basilica fu fatta costruire. Fu intitolata a Sant’Apollinare nel IX secolo, quando vi furono traslate le reliquie del santo dalla Basilica di Sant’Apollinare in Classe, a 8 chilometri dal centro di Ravenna. Grandiosa e solenne, è stata definita il più grande esempio di basilica paleocristiana. All’interno colpisce il mosaico dell’abside, con Apollinare, patrono della città, che allarga le braccia in un gesto di accoglienza. LEGGI TUTTO

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    Volkswagen ID.4, mostrati gli interni del SUV 100% elettrico

    Sempre più vicino il giorno della presentazione ufficiale della nuova Volkswagen ID.4. Il primo SUV totalmente elettrico della Casa Wolfsburg verrà svelato a settembre con le prime consegne previste già per la fine dell’anno. L’attesa è tanta anche per Volkswagen che oggi ha tolto il velo sugli interni e alcuni dettagli dell’abitacolo.
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    Interni ampi e spaziosi
    L’abitacolo della nuova ID.4 si rivela subito molto spazioso e ampio. Merito della nuova piattaforma MEB sviluppata da VW per i modelli full electric del gruppo. Klaus Zyciora, responsabile del design del gruppo Volkswagen, spiega così la filosofia del modello: “libertà fuori, spazio libero all’interno”. Un’architettura elettrica, rispetto a una tradizionale, impone infatti molti meno vincoli a designer e ingegneri, e permette di sfruttare meglio i volumi sia fuori che dentro al veicolo.

    La ID.4 punta fortemente sul suo carattere da Suv, non solo esteticamente ma anche nell’esperienza d’uso. A partire dalla seduta alta che garantisce una migliore visibilità e dalle porte ampie apribili tramite maniglie a filo della carrozzeria con sblocco elettrico. Garantito il massimo dello spazio anche ai passeggeri che occupano i sedili posteriori. Anche il bagagliaio non delude le aspettative, con 543 litri di spazio utilizzabile con gli schienali posteriori in posizione eretta.
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    Design essenziale
    Per quanto riguarda lo stile adottato nell’abitacolo sono stati ripresi i concetti che caratterizzano il design esterno, ovvero minimalismo, modernità e pulizia delle linee. La plancia appare molto pulita con due schermi che riassumono tutte le funzioni principali. Il cruscotto e la plancia non sono collegati, dando la sensazione che gli elementi siano fluttuanti. Anche il tunnel centrale è stato disegnato all’insegna del minimalismo. Appare centrato quindi l’obiettivo di rendere la ID.4 estremamente ariosa e luminosa, sensazioni che potranno essere amplificate dal grande tetto in vetro optional.

    La plancia è dominata nello stile da una  striscia luminosa  che non ha una funzione solo estetica. A seconda della necessità può cambiare colore per dare informazioni al guidatore, e per esempio lampeggiare per suggerire un cambio di corsia o avvisare che l’auto si trova sulla corsia sbagliata.
    Lancio con la versione 1st Max
    La nuova ID.4 verrà proposta all’inizio nella versione 1st Max, che costituirà l’allestimento top al momento del lancio. Oltre alle dotazioni citate in precedenza, questa versione destinata alla Germania vanterà anche il sigillo di approvazione della AGR, la campagna tedesca per la schiena sana, nonché rivestimenti in similpelle realizzata senza uso di materiali animali e al 20% di una fibra derivata da PET riciclato.
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    Jeep Wrangler 4xe, svolta ibrida

    Continua il processo di elettrificazione di Jeep. Dopo Compass e Renegade 4xe questa volta tocca a Jeep Wrangler 4xe. Così anche il fuoristrada per eccellenza entra a far parte della classe PHEV.
    Per vederlo in strada bisognerà aspettare l’inizio del 2021 quando l’off-road alla spina verrà immesso sul mercato americano. I prezzi al momento ancora non sono stati annunciati.

    Sotto lo stile inconfondibile, personalizzato da finiture in blu elettrico, oltre che dalla presa di ricarica sul parafango anteriore, c’è un il sistema propulsivo potente. Ovvero il 2 litri turbo benzina e due motori elettrici (uno al posto dell’alternatore, l’altro integrato nel cambio automatico).
    La potenza di sistema è di 375 cavalli e 647 Nm di coppia. La trazione integrale è abbinata alla trasmissione automatica a otto rapporti.
    Le batterie sono al nichel-manganese-cobalto con una capacità di 17 kWh (sotto il divano posteriore: alte da terra, per non perdere il fuoristrada intenso) che garantisce una autonomia elettrica (oltre a quella ibrida) di circa 40 chilometri, ovvero 25 miglia.

    Pronta a sassi, fango e quant’altro, Jeep Wrangler 4xe è “Trail Rated”, dotata di di assali rinforzati, può guadare fino a 76 centimetri, dispone ovviamente del riduttore della trasmissione.
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    Prodotta in tre versioni
    Sarà in tre versioni 4xe, Sahara 4xe Rubicon 4xe. Le prime due, presentano cerchi da 20”, il sistema Selec-Trac permanente con marce ridotte e differenziale autobloccante posteriore Trac-Lok.
    La Rubicon 4xe, top di gamma, aggiunge il sistema Rock-Track con marce ridotte dedicate, la barra stabilizzatrice anteriore scollegabile, differenziali anteriori e posteriore e a richiesta gomme specifiche da 33 pollici su cerchi da 17 pollici. Per non farsi mancare nulla…

    La gestione del powertrain elettrificato è possibile grazie alle modalità  Hybrid, Electric ed eSave, l’infotainment UConnect presenta, oltre alle note caratteristiche multimedia, anche informazioni sul flusso di energia, il recupero e il consumo della stessa. Per avere la massima efficienza.
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    Coronavirus, FCA Melfi: ora i casi positivi sono sette

    Crescono i numeri del focolaio lucano scoppiato nello stabilimento FCA di Melfi. I contagiati da Coronavirus sono arrivati a sette e cresce la paura e la preoccupazione tra i metalmeccanici e le loro famiglie. Dopo l’accertamento della nuova positività sono partite tutte le operazioni di tracciamento dei contatti. 
    Quello che sta accadendo a Melfi non è purtroppo una novità. Nei mesi scorsi, infatti, anche altre aziende si erano trovate ad affrontare dei focolai e in alcuni casi l’alto numero di contagiati aveva portato alla chiusura degli stabilimenti.
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    I sindacati alzano la voce
    La notizia è stata poi prontamente diffusa dai rappresentanti sindacali di Fim-Cisl, Uilm-Uil, Fismic, Ugl Metalmeccanici e Aqcf che hanno chiesto di mantenere alta l’attenzione per una situazione che potrebbe diventare ancora più delicata.
    Nel dettaglio Cgil e Fiom hanno fatto sapere che dopo i primi tre contagi riscontrati il 24 “diventati cinque il giorno successivo, saliti a sei con comunicazione dell’azienda il primo settembre e arrivati addirittura a sette” serve alzare il livello di sicurezza e “come organizzazione continuiamo ad avanzare proposte all’interno del comitato per la sicurezza, proposte che spesso rimangono inascoltate e non vengono praticate”.
    I sindacati hanno poi specificato come quattro dei sette contagiati da Covid-19 facciano parte della manutenzione e cinque su sette della stessa unità operativa, aggiungendo: “Abbiamo chiesto in applicazione del protocollo per la tutela della salute e sicurezza di ricostruire la catena dei contatti dal momento che la manutenzione nel periodo di agosto era stata impegnata con uno schema di turnazione diverso dal solito con elevati contatti tra le squadre, da qui la nostra richiesta di sottoporre a tampone tutti i manutentori dell’unità interessata e la relativa catena di contatti precisando che a partire dal 24 agosto la fabbrica è rientrata a pieno regime produttivo”.
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    MotoGp, il Gran Premio d'Emilia Romagna avrà la Tribuna Ducati

    BORGO PANIGALE – Dovizioso e compagni non saranno soli domenica 20 settembre sul circuito di Misano. Il Gran Premio dell’Emilia Romagna e della Riviera di Rimini, seconda gara italiana del Mondiale 2020 di MotoGP, vedrà la riapertura della Tribuna Ducati.
    Tutti con la Rossa
    Le due tappe italiane del calendario MotoGP sono le prime ad ammettere di nuovo la presenza di pubblico all’interno del circuito. Ducati riserva un posto in prima fila ai fan delle Rosse di Borgo Panigale per seguire la gara e tifare tutti i suoi piloti: Andrea Dovizioso, secondo nel mondiale e Danilo Petrucci (Ducati Team) oltre a Jack Miller, terzo in classifica, e Pecco Bagnaia, che rientra in gara dopo l’infortunio di Brno (Pramac Racing) e Johann Zarco e Tito Rabat (Esponsorama Racing).
    Per la stagione 2020, la Tribuna Ducati del Misano World Circuit “Marco Simoncelli” è situata in una nuova posizione presso la Tribuna C adiacente al paddock, che garantisce agli spettatori una visuale sulla gara privilegiata, spalti coperti, posti numerati e la disponibilità del maxi schermo per non perdersi nemmeno un momento del Gran Premio. LEGGI TUTTO