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    Suzuki Main Sponsor del Torino anche per il 2020-21

    Suzuki si conferma anche per la stagione sportiva 2020-21 Main Sponsr del Torino FC. Per l’ottavo anno, la Casa giapponese sarà quindi ancora grande protagonista con il logo sul petto dei calciatori del Toro in tutte le partite di Serie A e Coppa Italia, oltre ad essere presente anche nello Stadio Olimpico Grande Torino in occasione di tutti i match casalinghi della squadra allenata da Marco Giampaolo.
    Valori comuni

    La partnership nata nel 2013-14 si basa su valori (competitività e rispetto delle regole e dell’avversario in primis) e intenti comuni che legano Torino e Hamamatsu con un filo diretto. Suzuki crede da sempre che il modo per vincere le grandi sfide (commerciali e/o tecnologiche) sia il duro lavoro e il costante impegno per migliorare i suoi prodotti. Idea condivisa anche dai calciatori del Torino che cercano sempre di dare il massimo per raggiungere gli obiettivi prefissati.
    Suzuki Ignis Hybrid 2020, restyling di efficienza e stile
    Le parole di Nalli e Cairo
    Il Presidente di Suzuki Italia, Massimo Nalli ha dichiarato: “Il valore dell’impegno per l’ottenimento dei migliori risultati appartiene al DNA del Torino FC come anche di Suzuki. In questa fase storica di ripartenza del club granata con obiettivi ambiziosi, Suzuki è quindi orgogliosa di essere presente sulle maglie dei calciatori del Toro che affronteranno la prossima stagione, 2020 2021”.
    A Nalli ha risposto anche il Presidente del Torino FC Urbano Cairo: “Siamo estremamente orgogliosi di avere Suzuki come Main Sponsor anche per la stagione 2020-2021. Sarà l’ottavo anno insieme, fianco a fianco ogni giorno. Suzuki è un marchio conosciuto in tutto il mondo, con una storia ultrasecolare e lo sguardo sempre rivolto al futuro, proprio come il Toro. Una perfetta sintesi tra innovazione e tradizione, caratteristiche comuni che hanno permesso a questo legame di radicarsi e consolidarsi stagione dopo stagione”.
    Suzuki, ecco gli incentivi statali per tutta la gamma LEGGI TUTTO

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    Nuova Fiat 500 elettrica La Prima, il test drive esclusivo a Torino

    Siamo stati tra i primi in assoluto a guidare su strada la nuovissima Fiat 500 elettrica. La nuova, brillante, city car della Fiat. Un test breve, in città, ma sufficiente a rendersi conto delle caratteristiche e delle qualità di questa rivoluzionaria city car cittadina.
    La 500 elettrica è anche la prima auto a propulsore completamente elettrico del gruppo FCA. Marchionne l’aveva annunciata nel giugno di due anni fa nell’ultima apparizione pubblica prima della morte e adesso quest’auto è realtà. Non verrà costruita in Polonia, come l’attuale 500 ma tornerà ad essere in tutto e per tutto italiana come la prima 500 del 1957: sarà realizzata negli stabilimenti torinesi di Mirafiori dove è stata allestita la nuova linea di montaggio che potenzialmente potrebbe sfornare fino a 700 auto al giorno qualora le richieste fossero molto elevate.

    È tutta nuova
    Non fatevi ingannare dall’aspetto: la 500 elettrica è un’auto completamente nuova; non ha niente a che spartire con la 500 nata nel 2007 e che dopo numerosi restyling è ancora regolarmente in vendita con il motore termico, a benzina o diesel oppure ibrido. La 500e invece si identifica subito dal frontale, dove è scomparso il classico logo rosso trapezoidale Fiat ed è stato sostituito dalla scritta “500” da cui partono i due “baffi” che trasmettono l’immancabile identità della 500. Anche se le forme sono quelle senza tempo della 500 perché il design non è stato stravolto, la nuova 500e spicca per le maggiori dimensioni: è più lunga e più larga. La lunghezza totale è salita a 3,63 m, quindi è aumentata di 61 mm ed è anche 56 mm più larga del modello tradizionale. Anche l’interasse, cioè la distanza tra ruote anteriori e posteriori, è stato accresciuto di 22 millimetri.
    Le dimensioni maggiori tradiscono il fatto che la 500 elettrica è basata su una piattaforma nuova, ben diversa da quella della precedente 500. Una piattaforma costruita appositamente per ospitare le batterie agli ioni di litio collocate sotto ai sedili. Le batterie (di produzione Samsung) hanno una capacità di 42 kWh, e permettono quindi un autonomia – secondo quanto dichiarato da FCA – di circa 320 km. Più che adatti per l’utilizzo cittadino.
    Il motore elettrico è collocato anteriormente ed eroga una potenza di 87 kW che corrispondono a  118 cavalli. Il blocco motore è molto compatto e combinato in un pezzo unico con l’inverter, cioè quel dispositivo che si occupa di commutare l’energia elettrica fra batteria e motore.
    L’abitacolo è più spazioso
    Una volta saliti a bordo la prima cosa che si nota subito è come questa 500 elettrica non abbia nulla in comune con il precedente modello. La maggiore lunghezza e l’aumentato interasse hanno consentito di cambiare drasticamente la posizione di guida. Ora il guidatore non è più seduto come su una sedia con le gambe ripiegate – l’aspetto più criticato della vecchia 500 – ma può assumere una posizione di guida più confortevole e distesa. Non essendoci più un cambio e relativa leva, lo spazio tra i due sedili è maggiore. L’abitacolo più spazioso va a tutto vantaggio del comfort di chi siede davanti. La sensazione di maggiore conodità è palpabile: i passeggeri anteriori hanno oltre 4 cm di spazio laterale in più per le spalle, 5 cm in più a livello delle anche nella seduta e 10 mm di spazio in più per la testa. Ora il volante prevede anche la doppia regolazione in lunghezza ed altezza E sono aumentati I vani nell’abitacolo per riporre oggetti di varie dimensioni. L’omologazione però resta per quattro persone perché lo spazio posteriore non è cambiato. I vantaggi dei centimetri in più sono andati tutti a vantaggio di guidatore e passeggero anteriore.
    Come va su strada

    La guida cittadina risulta davvero facile e brillante. Il motore elettrico che eroga 220 Nm di coppia è sempre prontissimo all’accelerazione quando si schiaccia il gas; la compattezza dell’auto il nuovo servosterzo elettrico rendono la 500 maneggevolissima nel traffico cittadino, negli incroci e nelle rotonde. L’accelerazione è notevole nonostante la potenza tutto sommato contenuta in 118 cavalli perché la 500 elettrica raggiunge i 50 km/h in appena 3,1 secondi e impiega 9” per lo scatto 0-100. La velocità massima è limitata a 150 km/h.
    Una delle grandi novità della 500e è il fatto di disporre dei sistemi di assistenza alla guida di secondo livello: ovvero cruise control, adattativo, sensori che mantengono l’auto allineata nelle corsie di marcia, frenata di emergenza per ostacoli improvvisi e così via. È la prima volta che un costruttore propone Adas di secondo livello su una city car.
    La plancia è dominata da un grande schermo orizzontale touch da 10,25 pollici divisibile in settori come hanno le auto di lusso per personalizzarsi le informazioni (mappe, funzionalità motore, autonomia, musica). Come su tutte le elettriche il cambio è ad una sola marcia e si aziona tramite una pulsantiera sul tunnel. Tre invece sono le modalità di guida che si selezionano con un pomello rotante sempre collocato sul tunnel: Normal, Range e Sherpa. La prima è la mappatura di guida tradizionale; la seconda introduce la modalità di guida con un solo pedale che permette di rallentare anche drasticamente sollevando il piede dall’acceleratore facendo meno di azionare il pedale del freno; la terza modalità è consigliabile usarla soltanto in caso d’emergenza, quando si è ai ferri corti con l’energia nella batteria. Perché aumenta al massimo l’autonomia di marcia per raggiungere il punto di ricarica più vicino riducendo però gli sprechi energetici: niente climatizzatore o riscaldamento, potenza ridotta a 77 cv e velocità limitata a 80 km/h.
    Tempi di ricarica e autonomia
    L’autonomia, croce e delizia di ogni elettrica, sulla carta sembra eccellente: la 500 elettrica dichiara una percorrenza di 320 km con un pieno di energia. I tempi di ricarica invece, come per tutte le auto elettriche, dipendono dal punto di ricarica cui si collega il cavo: i 42 kWh della batteria si possono ricaricare in circa 15 ore alla presa casalinga, in 4 ore e 15 minuti ad una colonnina da 11 kWh e in meno di un’ora nelle colonnine più veloci diffuse in Italia: quelle da 50 kWh. Ma il sistema di ricarica della 500 e arriva fino a 85 kWh quindi quando si diffonderanno colonnine più veloci l’auto potrà ricaricarsi anche in mezz’ora.
    Prezzo di lancio
    La 500 elettrica sarà consegnata ai primi clienti a partire dal 24 ottobre. Il suo prezzo partirà da 34.900 euro nell’allestimento “La Prima”, già ricchissimo di optional (fra cui il cavo di ricarica per le colonnine pubbliche che in molte city car elettriche non fa parte delle dotazioni standard). Ma sommando gli incentivi governativi per l’elettrico, che arrivano a 10mila euro in caso di rottamazione, e aggiungendo eventuali incentivi regionali che ogni Regione stabilisce a discrezione, si potrebbe arrivare a pagarla complessivamente poco più di 20mila euro. FCA ha costruito anche un’intrigante versione cabriolet della 500e dotata di tetto in tela retrattile elettricamente che costerà 3.000 euro di più. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Morbidelli: “Pronti ad affrontare il doppio impegno a Misano”

    MISANO ADRIATICO – “È una cosa bellissima, un primo passo verso la normalità. Sarà un valore aggiunto per noi piloti italiani che ci siano i tifosi a godersi le gare in tranquillità”. Lo afferma il pilota della Yamaha Petronas Franco Morbidelli in attea del doppio appuntamento del Mondiale 2020 di MotoGP in programma a Misano, il 13 e il 20 settembre, dove sugli spalti torneranno gli spettatori.
    Pronti alle due gare
    La MotoGP riprenderà dunque la sua corsa con il doppio appuntamento sul circuito dedicato a Marco Simoncelli, con i Gran Premi di San Marino e dell’Emilia Romagna: “Saranno due weekend particolari ma bellissimi” dice Franco Morbidelli a Sky Sport24. “Ci siamo riposati un po’ dopo il doppio impegno con le gare di Austria e Stiria. Dopo una settimana di relax, però, da lunedì abbiamo ripreso a lavorare forte per affrontare questi due Gran premi al massimo” conclude il pilota della Yamaha Petronas. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Morbidelli: “Bellissimo correre a Misano davanti al pubblico”

    MISANO ADRIATICO – “È una cosa bellissima, un primo passo verso la normalità. Sarà un valore aggiunto per noi piloti italiani che ci siano i tifosi a godersi le gare in tranquillità”. Franco Morbidelli è pieno di gioia in vista del doppio appuntamento del Mondiale 2020 di MotoGP a Misano, il 13 e il 20 settembre, dove sugli spalti torneranno gli spettatori
    Pronti alle due gare
    La MotoGP riprenderà dunque la sua corsa con il doppio appuntamento sul circuito dedicato a Marco Simoncelli, con i Gran Premi di San Marino e dell’Emilia Romagna: “Saranno due weekend particolari ma bellissimi” dice Franco Morbidelli a Sky Sport24. “Ci siamo riposati un po’ dopo il doppio impegno con le gare di Austria e Stiria. Dopo una settimana di relax, però, da lunedì abbiamo ripreso a lavorare forte per affrontare questi due Gran premi al massimo” conclude il pilota della Yamaha Petronas. LEGGI TUTTO

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    Supercoppa Italiana, Sassari travolge la Virtus Roma. Brindisi ko contro Pesaro

    OLBIA – Risolto il problema delle possibili positività al coronavirus, la Dinamo Sassari è scesa regolarmente in campo per la prima giornata della Supercoppa di basket. La squadra allenata da Gianmarco Pozzecco travolge all’esordio la Virtus Roma 114-71. Dinamo trascinata dai 25 punti del lituano Bendzius e dai 20 del croato Bilan. Non bastano a Roma i 17 di Baldasso. Nella prima partita del Girone D l’Happy Casa Brindisi deve arrendersi a Pesaro, trascinata dai punti di Carlos Delfino e Simone Zanotti. I marchigiani vincono in volata dopo un primo tempo equilibrato, grazie soprattutto all’allungo nell’ultimo periodo: 83-71 il risultato finale. LEGGI TUTTO

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    Suzuki V-Strom 1050 XT, allestimento Pro per veri viaggiatori

    Suzuki presenta la sua V-Strom 1050 XT Pro che rispetto al modello base (V-Strom 1050 XT) si fa ancora più viaggiatrice e viene collacata dalla Casa di Hamamatsu al top della sua gamma Sport Enduro Tourer. Tutto questo grazie al nuovo allestimento Pro, ricco di accessori che rendo il modello ancora più pratico, con maggiore capacità di carico e più protezione per gli organi meccanici.
    Scendiamo nei dettagli e vediamo quali elementi compongono il kit. 
    Paramotore in alluminio

    La meccanica è avvolta dal paramotore in alluminio. Uno scudo che protegge da agenti esterni (sassi, vegetazione, ostacoli sul terreno). A proteggere il sistema di scarico e l’impianto di lubrificazione ci pensa, invece, la paratia che, contemporaneamente, garantisce anche un’equilibrata dissipazione del calore, anche nelle più afose giornate estive.
    Barre paramotore

    La V-Strom 1050 XT Pro è dotata di paracoppa in alluminio e, di conseguenza, si rende necessario l’utilizzo di tubi paramotore sagomati in modo diverso rispetto a quelli della V-Strom 1050 XT standard. Grazie alla loro forma, racchiudono radiatore e convogliatore: il sistema di raffreddamento e della carrozzeria viene, quindi, salvaguardato anche in caso di caduta.
    Borse laterali in alluminio

    Per sottolineare il carattere avventuroso della moto ci sono le due borse laterali in alluminio da 37 litri. Sebbene la capacità di carico sia notevole, l’ingombro laterale resta ridotto. Ma quali sono le caratteristiche di queste borse? Gli spigoli sono rivestiti da protezioni in plastica ad alta resistenza: si tratta di un sistema di guarnizioni che protegge il loro contenuto dall’acqua e dalla polvere. In più, sono dotate di maniglie per il trasporto a mano. Sbloccate le serratura, la borsa si apre verso l’alto.
    Pedane maggiorate e regolabili

    Le già robuste pedane della V-Strom 1050 XT di base, qui sono estese con rivestimento in gomma amovibile. Questo permette, dicono da Suzuki, un controllo maggiore della moto, anche quando il meteo non è dei migliori oppure il pilota indossa stivali da off-road. Le pedane sono anche regolabili, grazie a un sistema che ne modifica l’altezza e l’avanzamento: in questo modo, ogni motociclista può personalizzare la propria posizione di guida.
    La meccanica

    Oltre al kit, la V-Strom 1050 XT Pro è dotata di telaio a doppia trave in alluminio, sospensioni completamente regolabili, cerchi a raggi con pneumatici tubeless e monta un bicilindrico Euro 5 da 107 CV. Il sistema Suzuki Drive Mode Selector, inoltre, permette al pilota di scegliere tra tre diverse curve di erogazione. A gestire i vari dispostivi ci pensa il Suzuki Intelligent Ride System, che dialoga con una piattaforma inerziale Bosch in grado di rilevare ogni movimento della moto in sei direzioni lungo tre assi. Tra le tecnologie di bordo troviamo anche il controllo della trazione regolabile su tre livelli e disattivabile, il cruise control, l’assistenza alle partenze in salita PartiFacile e i sistemi FrenaInPIega e FrenaSicuro.
    Per chi volesse acquistarla
    Il prezzo di listino della V-Strom 1050 XT Pro è di 15.390 euro F.C. ed è disponibile in tre colorazioni (nero, giallo e con la livrea bicolore bianca e arancione). Per chi fosse interessato all’acquisti, fino al 30 settembre 2020 c’è un nuovo finanziamento a interessi zero dedicato in esclusiva alla famiglia V-Strom 1050. Questo piano prevede la possibilità di finanziare un importo compreso tra i 7.000 e i 12.000 euro e di restituire poi la cifra in 36 o 48 rate mensili con un Tan dello 0% e un Taeg che può oscillare tra il 1,13% e il 2,89% a seconda della cifra erogata e della durata scelta.
    Suzuki V-Strom 1050 MACHI: l’enduro dallo spirito Adventure LEGGI TUTTO

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    Fiat Coupé, brivido diverso

    Per capire bene la Fiat Coupé bisogna tornare indietro di qualche annetto. Quando Fiat presentò questa auto, il mondo dell’automobile era molto diverso da quello moderno: era l’epoca delle coupé, quello della prima Mercedes CLK, della bella Peugeot 406 Coupé, della Volvo C70 Coupé e della mitica Lancia K Coupé. Fu in questo panorama che la Fiat decise di costruire la sua personale coupé basandola sul famoso pianale Tipo 2, una piattaforma con delle discrete velleità sportive sul quale nacquero diverse vetture di successo come l’Alfa 155, le Alfa 145/146 e, nel 1994, la mitica Fiat Coupé.
    Un’opera di Chris Bangle
    Figlia della matita del controverso Chris Bangle, fin dalla sua presentazione la Fiat Coupé divise in due i pareri: il suo design particolare e coraggioso rende infatti difficili le vie di mezzo, o la si ama o la si odia. Il volume frontale così sproporzionato rispetto al resto, il cofano a bocca di coccodrillo, quei graffi laterali, i passaruota lisci senza “archetti”, il terzo volume sfuggente, le ruote piccole e l’abitacolo così pronunciato: tutto nella Fiat Coupé è particolare e sfrontato, testimonianza di una Fiat coraggiosa come non la vediamo da anni.
    Che piaccia o no, la Fiat Coupé è comunque sempre stata un’auto con carattere e grinta, tesi confermata dalla motorizzazione più potente, il famoso 5 cilindri in linea 2 litri 20 valvole turbo che all’epoca impressionò tutta la stampa specializzata e che ancora oggi ha tanto da dire.

    Prestazioni superlative
    La Coupé 20 V Turbo era infatti capace di prestazioni superlative, molto al di sopra di quanto dichiarato a Torino, e di quanto ci si potesse aspettare da una “semplice” Fiat. Girata la chiave il motore borbotta sornione al minimo. Innesto la prima. Il cambio, nonostante la leva particolarmente lunga, è piacevolmente contrastato e sensibile. Infilo la seconda e affondo il gas: da davanti sale forte il sibilo della turbina e poi, passato l’inevitabile turbolag, il motore entra in coppia: l’abitacolo viene invaso dalla melodia del cinque-in-linea mentre la spinta in avanti cresce sempre di più. Allungando una marcia, il motore fa la voce sempre più grossa costantemente accompagnato dal minaccioso soffio della turbina: mentre sotto al cofano sembra si stia scatenando una tempesta e la macchina allunga in maniera talmente progressiva da sembrare surreale, io mi ritrovo appeso al volante, cercando di andare dritto con la macchina che sbanda in qua e in là mentre l’accelerazione continua, dolce, fluida, incredibile verso il limitatore.
    Cinque cilindri turbo
    Si potrebbe parlare degli interni di questa Fiat Coupé, caratterizzati da una bella striscia nello stesso colore della carrozzeria che unisce le portiere con tutto il cruscotto, ma il vero protagonista della faccenda è il cinque cilindri turbo che mi ha sconvolto, più che per la prodigiosa spinta, per il suo allungo e la sua rotondità di rotazione. Un allungo infinito, mentre la lancetta del contagiri sale verso il limitatore la spinta aumenta sempre di più. L’unico metro di paragone che mi viene in mente è il sei cilindri RB26 della Nissan Skyline. La sensazione di averne fino all’infinito è la stessa. Tuttavia, motore a parte, bisogna fare i conti con un’auto che richiede molto rispetto. Il telaio è sempre risultato preciso e affidabile ma bisogna comunque stare molto attenti al sottosterzo in uscita di curva, senza contare le forti reazioni di coppia che arrivano al volante quando il motore entra in coppia facendo sbandare vistosamente l’auto. Con il suo caratteraccio da bullo di periferia, la Fiat Coupé 20 Valvole turbo è una vera instant classic, una macchina da avere per qualunque appassionato di auto e di storia dell’automobilismo. Se infatti all’epoca la Fiat Coupé 20V Turbo costava 50 milioni di lire, oggi la si trova per poche migliaia di euro, sufficienti per portarsi a casa un’auto che vi regalerà tanti sorrisi e tanta goduria e che vi riporterà in un tempo e in una dimensione oramai dimenticate. LEGGI TUTTO