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    MotoGp, Marini: “Lotta per il quarto posto aperta in Germania”

    ROMA – “La lotta per il quarto posto è aperta. in Germania. Il mio obiettivo è continuare questa tendenza con il buon feeling e i buoni risultati, per avere qualcosa in più passo dopo passo e poi poter lottare per il podio”. Sono queste le parole a “Speedweek” di Luca Marini, pilota VR46 in MotoGp, in vista del Gran Premio di Germania, decima tappa del motomondiale. Il fratello di Valentino Rossi non ha fretta e sa che i buoni risultati arrivano solo per chi sa aspettarli: “Lottare a fine gara con i più esperti di dà qualcosa in più, gestiscono bene le gomme, ma in questo momento la lotta è dura anche per il decimo posto”, ha infatti affermato.
    L’ambizione di Marini
    “Per essere competitivi – aggiunge Marini – manca poco. La competizione è molto alta e i piloti con le moto più forti hanno il proprio mezzo cucito su misura in base alle loro indicazioni”. Al momento Marini è 14esimo in classifica piloti ed ha finora saputo tenere alle sue spalle vecchie volpi del Motomondiale come Morbidelli, Pol Espargaro e Dovizioso. Ora si fa rotta verso la Germania, dove Marini ha conquistato il suo primo podio. Era il 2018 e il classe 1997 correva in Moto2, ora in classe regina tutto sarà diverso: “Sarà speciale – afferma Marini – e dobbiamo impegnarci per essere nel gruppo di testa fin dal venerdì”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dovizioso: “Il Gp di Germania è un'incognita per me”

    ROMA – Il Gran Premio di Germania, decimo weekend di questa MotoGp, potrebbe essere complicato per le Yamaha. Una sensazione condivisa anche dai piloti del team satellite RNF di Razlan Razali, con Andrea Dovizioso che dice: “Il Sachsenring è una pista molto diversa da quelle affrontate sinora. L’anno scorso la Yamaha ha faticato un po’ su questo circuito, quindi non so cosa possiamo aspettarci lì. Ad ogni modo, durante i test di Barcellona, ho migliorato un po’ il mio feeling sui freni, quindi vediamo se questo può aiutarci”.
    La positività di Binder
    Stesse sensazioni, ma diversa attitudine per l’esordiente Darryn Binder, che finora ha raccolto solo 10 punti in classe regina: “Sono davvero elettrizzato – afferma il sudafricano – di correre al Sachsenring dopo gli ultimi due Gp, che mi hanno dato buone sensazioni. Sono motivato al massimo e non vedo l’ora di arrivarci. La pista è un po’ diversa rispetto alle ultime e c’è curiosità di vedere come la nostra Yamaha YZR-M1 si comporterà”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dovizioso: “Non so cosa aspettarmi per il Gp di Germania”

    ROMA – Ci sarà da battagliare per le Yamaha al Gran Premio di Germania, decima tappa della MotoGp 2022. Di questo sono consapevoli anche i piloti del team satellite RNF di Razlan Razali, con Andrea Dovizioso che afferma: “Il Sachsenring è una pista molto diversa da quelle affrontate sinora. L’anno scorso la Yamaha ha faticato un po’ su questo circuito, quindi non so cosa possiamo aspettarci lì. Ad ogni modo, durante i test di Barcellona, ho migliorato un po’ il mio feeling sui freni, quindi vediamo se questo può aiutarci”.
    Le parole di Binder
    Stesse sensazioni, ma diversa attitudine per l’esordiente Darryn Binder, che finora ha raccolto solo 10 punti in classe regina: “Sono davvero entusiasta – dice il sudafricano – di andare al Sachsenring dopo le ultime due gare positive per me. Mi sento super motivato e non vedo l’ora di arrivarci. Penso che sia una pista un po’ diversa da quella su cui siamo stati finora, quindi sono molto curioso di vedere come sarà la guida sulla nostra Yamaha YZR-M1”. LEGGI TUTTO

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    Lightyear 0, l'auto che percorre 70 km grazie ai raggi del sole

    L’auto che si ricarica al sole esiste, si chiama Lightyear 0, ed è pronta a spiccare il volo grazie all’ingegno ed alla dedizione dell’azienda produttrice Lightyear. Dopo 6 anni di sviluppo, in cui si sono stabiliti dettagli e caratteristiche, il veicolo è pronto per iniziare la così detta Fase 0, ossia quella dei test, che verranno effettuati a luglio e agosto. Successivamente verrà prodotta in massa in autunno con le consegne nel mese di dicembre. Il suo prototipo era stato presentato 3 anni fa, nel 2019, in Olanda. Si chiamava Lightyear One.  La Lightyear ha poi continuato a mettere a punto la vettura e dagli inziali 59 km di autonomia quotidiani che poteva fare grazie alla luce del sole, si è riusciti a passare a 70 km. Insomma, un vero e proprio successo, oltre che traguardo. Guarda la galleryLightyear 0, l’auto che si ricarica con il sole sarà prodotta in autunno

    Lightyear 0: il sole come risorsa

    È incredibile quanto, anno dopo anno, la tecnologia vada avanti riuscendo a far convivere ambiente e veicoli. Lightyear ha trovato la soluzione, anche se l’auto, ovviamente, non sarà sprovvista di batteria. Lo avrà e sarà di 60 kWh e si dice potrà dare un’autonomia di 625 km. Si aggiungerà il sole che contribuirà a darle fino a 70 km di percorrenza giornalieri. Ma attenzione. Essendo un’auto che si ricarica grazie alla luce solare, come tale dovrà essere parcheggiata proprio al sole. Da esso la Lightyear ricaricherà più o meno 10 km di autonomia ogni ora. Su tetto e cofano sono installati i pannelli solari, una grande risorsa, che andranno ad occupare 5 m², arrivando fino alla parte posteriore del veicolo con un peso di 1575 kg.

    Secondo quanto riporta l’azienda, prendendo come riferimento la Spagna del sud, il rendimento solare massimo sull’intero anno garantisce 11.000 km di percorrenza, mentre se si vuole valutare una giornata lavorativa di, per esempio, 50 km ad Amsterdam nei mesi estivi, con la luce del sole, l’auto potrebbe percorrere all’incirca 2.100 km fra una ricarica e l’altra presso una colonnina. La vettura, inoltre, ha 4 motori distribuiti uno per ogni ruota ed all’interno si trovano 5 posti. Dopo la Fase 0 dei test estivi, inizierà la Fase 1 che comprenderà la produzione di massa. Il prezzo della Lightyear 0 non si conosce.

    Addio auto benzina, Diesel e GPL entro il 2035, la protesta dei Costruttori: “Troppo presto” LEGGI TUTTO

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    Balli “bollenti” in autostrada: tre ragazze in intimo diventano virali

    Soprattutto in estate, vedere scene abbastanza singoli in autostrada non è una rarità. Un po’ per il caldo, un po’ per il traffico, può succedere veramente di tutto. Eppure riusciamo ancora a farci stupire. Basti vedere le immagini che stanno circolando in rete e che ritraggono tre giovani disinibite, in mutande e reggiseno, ballare scatenate in autostrada. Le ragazze hanno deciso prima di sporgersi dai finestrini e poi di salire sul tetto della vettura su cui viaggiavano e di esibirsi in intimo. Al momento non è dato sapere in quale tratta autostrade si sia svolta la scena, quello che è certo è che le giovani sono diventate le regine del web.
    Autostrada “scatenata”
    Non è chiaro neppure il perché di questo gesto. Un colpo improvviso di caldo? Voglia di mettersi in mostra? Non siamo certo qui per giudicare, ma quando si guida ci sono delle regole del Codice della Strada che vanno rispettare e, in questo caso, ne sono state infrante diverse. Senza contare che l’esibizione è continuata a lungo: una volta uscite dalla coda, le giovani si sono fermate in un’area di sosta, hanno parcheggiato la vettura e continuato il loro ballo in intimo. Uno spettacolo che è valso loro centinaia di migliaia di visualizzazioni. E chissà che nel corso di questa afosa estate non decidano di esibirsi di nuovo.
    Si ubriaca in diretta e provoca un incidente d’auto: 36enne finisce in guai seri LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Martin: “Se non avrò una Ducati ufficiale, ne cercherò un'altra”

    ROMA – “Se non avrò una moto ufficiale Ducati il prossimo anno, allora cercherò un’altra moto ufficiale”, queste le parole di Jorge Martin che, in un’intervista ai microfoni della MotoGp, svela le proprie carte per il 2023. La storia dello spagnolo nella classe regina parte però dagli alti e bassi del 2021, forse troppa pressione per l’allora rookie di casa Pramac, che è ora maturato: “La scorsa stagione è stata fantastica, ero molto competitivo. L’obiettivo era essere in top 5 ma non lo abbiamo centrato. Stiamo puntando a ritrovare la nostra sicurezza. Dopo l’incidente di Portimao del 2021 ho subito lavorato per il recupero, era impossibile guidare”. Ora “Martinator” si è operato al tunnel carpale ed è pronto per tornare al top della forma fisica.
    Le parole di Martin
    “Il mio corpo ha però recuperato bene – aggiunge Martin – e se sono in forma posso sempre lottare per il podio come poi è successo dopo la pausa estiva. Dobbiamo capire bene dove dobbiamo essere il prossimo anno, dobbiamo gestire meglio la pressione e ho imparato a tralasciare le cose che sono fuori dal mio controllo”. Per un posto sulla Desmosedici, lasciata libera da Jack Miller, Martin deve battere la concorrenza di Enea Bastianini: “I suoi risultati sono migliori dei miei – ha detto sul riminese – e ha una moto fantastica. In Pramac ho la migliore squadra che potessi avere. La concentrazione in questo momento è rivolta su me stesso”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Martin: “Senza una Ducati ufficiale mi guarderò attorno”

    ROMA – Jorge Martin, in un’intervista ai canali ufficiali dellaMotoGp, mette le cose in chiaro per il 2023: “Se non avrò una moto ufficiale Ducati il prossimo anno, allora cercherò un’altra moto ufficiale”. La storia dello spagnolo nella classe regina parte però dagli alti e bassi del 2021, forse troppa pressione per l’allora rookie di casa Pramac, che è ora maturato: “La scorsa stagione è stata fantastica, ero molto competitivo. L’obiettivo era essere in top 5 ma non lo abbiamo centrato. Stiamo puntando a ritrovare la nostra sicurezza. Dopo l’incidente di Portimao del 2021 ho subito lavorato per il recupero, era impossibile guidare”. Ora “Martinator” si è operato al tunnel carpale ed è pronto per tornare al top della forma fisica.
    La maturità di Martin
    “Il mio corpo ha però recuperato bene – aggiunge Martin – e se sono in forma posso sempre lottare per il podio come poi è successo dopo la pausa estiva. Dobbiamo capire bene dove dobbiamo essere il prossimo anno, dobbiamo gestire meglio la pressione e ho imparato a tralasciare le cose che sono fuori dal mio controllo”. Per la sella sulla Desmosedici, lasciata vacante da Jack Miller, Martin deve però fare i conti con Enea Bastianini: “Sta facendo bene in termini di risultati – ha detto il 23enne sul riminese – e ha una moto strepitosa, per quanto mi riguarda in Pramac ho il miglior team che potessi desiderare. Voglio concentrarmi su me stesso”. LEGGI TUTTO

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    Johnny Depp vince il processo e la sua moto va all'asta: si parte da 250mila dollari

    In Cry Baby, Johnny Deep è forse diventato definitivamente il sex symbol che tutti conosciamo. A renderlo ancora più affascinante nella pellicola cult degli anni ‘90 è stata anche l’Harley Davidson del 1955 modello K su cui sfrecciava. L’esemplare rosso acceso sta per essere messo all’asta a seguito della causa per diffamazione vinta dall’attore nei confronti dell’ex moglie Amber Heard. 
    Noemi versione motociclista sportiva: il cambio look in sella alla Honda 
    Chi offre di più?
    Fascino ribelle ed eleganza da vendere. Non stiamo parlando di Johnny Depp, ma della moto utilizzata sul set di Cry Baby. L’esemplare unico andrà in vendita dal prossimo 25 giugno su Kruse GWX Auctions e il prezzo base è di 250mila dollari. Per chi non può permettersi questo modello da collezione, c’è comunque un modo per goderselo: attualmente infatti, l’Harley è in esposizione al museo di Branson, nello stato americano del Missouri, dove resterà fino al giorno dell’asta. 
    Annalisa, sexy centaura: l’estate si fa bollente  LEGGI TUTTO