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    BMW XM, il Suv di M Motorsport con potenza da supercar

    Quando il “numero di serie” non c’è significa che abbiamo a che fare con unicum, ovvero un modello realizzato esclusivamente in una versione e che non avrà motorizzazioni d’ingresso. Stiamo parlando di BMW XM by M Motorsport, il concept del super Suv svelato all’Art Baseel 2021 di Miami ma che vedremo nella veste definitiva solo l’anno prossimo. Per realizzarlo sono stati uniti design futuristico e aggressivo, powertrain ibrido plug-in e una potenza degna di una supercar. E a proposito di potenza, a spingerle il Suv un powertrain basato su un V8 endotermico e potenziato da un sistema plug-in che porta la potenza a quota 750 cavalli.
    Potenza da supercar
    Era dai tempi della BMW M1, prodotta tra il 1978 e l’81, che BMW non realizzata un modello esclusivamente per la sua divisione M Motorsport. Quarant’anni dopo ecco la sua erede spirituale, che sebbene non possa essere meccanicamente più diversa, riprende quell’idea di sportività priva di compromessi meno estremi e più accessibili. La XM, infatti, non prevede altre motorizzazioni oltre a quella di punta. Ma non è solo questo a rendere speciale la concept svelata a Miami: la XM rappresenta il manifesto della sportività BMW del prossimo futuro, nonché del design che vedremo nei prossimi anni sui modelli del Marchio, in particolare quelli della gamma X. Infine, si tratta della prima M elettrificata.
    Ormai da anni impegnata nell’ibrido e nell’elettrico, BMW non aveva mai abbinato soluzioni green ai modelli della divisione M. Il ruolo di apripista è stato così affidato alla XM, che propone un powertrain plug-in hybrid, improntato però più alla ricerca della massima cavalleria possibile che non al contenimento dei consumi e delle emissioni (anche se, con la batteria carica, sarà in grado di percorrere fino a 80 km in modalità a zero emissioni). L’abbinamento del motore V8 alla componente elettrica genera così ben 750 cavalli e 1.000 Nm di coppia, valori che saranno sufficienti a rendere la XM, non appena entrerà in produzione, la BMW stradale più potente mai prodotta dalla Casa bavarese.
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    Linee sottili e aggressive
    Per questo modello, i designer della Casa di Monaco hanno puntato su linee sottili e aggressive, abbinate agli elementi tipici delle BMW più recenti come il grande doppio rene. A dominare sono angoli vivi e spigoli, che si contrappongono alle linee degli altri modelli del Marchio, solitamente caratterizzati da tratti più morbidi e tondeggianti. Simile in alcuni elementi all’elettrica iX, la XM ne estremizza i concetti stilistici per esplorare quelle che saranno le linee delle grandi BMW ad alte prestazioni di domani.
    Meno estremi gli interni, che puntano su un mix di lusso e sportività non troppo lontano da quello delle BMW d’alta gamma più recenti. Pur puntando fortemente sulla tecnologia, come dimostrano i due grandi schermi orizzontali che ospitano la strumentazione e l’infotainment, la XM non rinuncia a elementi fisici come la leva del cambio e l’iDrive. Anche i materiali coniugano l’anima lussuosa e quella sportiva dell’auto, dalla pelle dei sedili fino alla fibra di carbonio intrecciata con fili di rame che ricopre il tunnel. Ovviamente, trattandosi di una vettura extra large, a bordo lo spazio è assai ampio e progettato in modo da offrire il massimo comfort a ogni passeggero.
    La versione definitiva tra un anno
    Presentata come concept, la XM arriverà in versione definitiva tra circa un anno. La commercializzazione del super Suv è infatti prevista per la fine del 2022, quando i primi esemplari usciranno dallo stabilimento americano di BMW a Spartanburg. Giusto in tempo per celebrare i 50 anni della divisione M di BMW. Per ora non sono stati diffusi dati né relativi al prezzo, né alle prestazioni, che malgrado le dimensioni della vettura si prennunciano essere degne di una supersportiva.
    Chiara Ferragni e BMW, “scossa social” per promuovere la nuova The iX LEGGI TUTTO

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    Cristiano Ronaldo dice addio alle auto? Ecco le regole di Rangnick

    Con l’arrivo di Ralf Rangnick al Manchester United le cose potrebbero cambiare. Il neo tecnico ad interim, secondo quanto riporta la stampa inglese, sarebbe pronto a imporre alla nuova squadra le stesse regole in vigore quando si trovava al Lipsia. Zero distrazioni per i giocatori, a partire dalle auto. Cioè? I componenti della squadra tedesca erano obbligati a guidare, nei giorni feriali e quindi per recarsi anche agli allenamenti, solo auto aziendali. Chissà cosa ne penserà Cristiano Ronaldo, che ha talmente tanti gioielli nel suo garage da permettersi di guidarne uno diverso ogni volta che esce di casa.
    Cosa ne sarà della nuova Bentley?
    Ancora non sappiamo se queste regole verranno introdotte anche al Manchester United, ma se ciò dovesse accadere CR7 potrebbe andare su tutte le furie. La sua passione per le auto di lusso, esclusive e personalizzate, è ormai nota, com’è altrettanto nota la schiera di vetture che affollano il suo garage dall’incredibile valore (con la Bentley appena acquistata si parla di un totale di 17 milioni di euro) e sulle quali il campione si fa paparazzare o si mostra sui social. A cadenza più o meno regolare, una nuova auto entra a far parte del suo parco macchine: a volte sono (auto)regali di compleanno, altre solo voglia di togliersi uno sfizio, lui che se lo può permettere.
    Ma tornando a Rangnick, il motivo dietro alla sua imposizione sarebbe la volontà di eliminare qualsiasi tipo di distrazione per i giocatori. E le auto di CR7 lo sono certamente.
    Guarda la galleryCristiano Ronaldo lascia la Juve, dove raggiungerà le sue supercar? LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Mir apre al mercato: “Importante capire cosa si può fare”

    ROMA – Joan Mir ha ribadito di non aver fretta nel rinnovare il suo contratto in MotoGp con Suzuki, attualmente in scadenza nel 2022. Il pilota spagnolo, campione del mondo nel 2020, ha spiegato che una delle variabili che maggiormente influenzeranno la sua scelta è rappresentata dai progressi che farà la scuderia in vista delle prossime stagioni. “È importante sondare il mercato, capire cosa si può fare – ha detto ai microfoni di Marca -. Mi fido molto di Suzuki e voglio rivendicare il titolo del 2020. Non so cosa farò, ma se vedo che la Suzuki ha i miei stessi obiettivi, rimarrò sicuramente”.
    La risposta a Schwantz
    Mir ha poi risposto alle dichiarazioni di Kevin Schwantz, il quale ha affermato che secondo lui Mir non avrebbe corso allo stesso livello dell’anno prima: “Non sono per nulla d’accordo, ho avuto a disposizione praticamente la stessa moto dello scorso anno e sono andato più veloce in tutte le gare. Il problema è stato che gli altri hanno migliorato tanto e non sono potuto essere nelle posizioni che avrei desiderato”. Poi qualche battuta sui piloti che punteranno al Mondiale 2022, tra cui secondo lui figura Marc Marquez: “Sarà un chiaro candidato al titolo, è importante averlo in pista. Ovviamente renderà le cose più difficili”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Mir: “Importante sondare il mercato”

    ROMA – “È importante sondare il mercato, capire cosa si può fare. Mi fido molto di Suzuki e voglio rivendicare il titolo del 2020. Non so cosa farò, ma se vedo che la Suzuki ha i miei stessi obiettivi, rimarrò sicuramente”. Joan Mir, intervistato da Marca, ha ribadito di non aver fretta nel rinnovare il suo contratto in MotoGp con Suzuki, attualmente in scadenza nel 2022. Il pilota spagnolo, campione del mondo nel 2020, ha spiegato che una delle variabili che maggiormente influenzeranno la sua scelta è rappresentata dai progressi che farà la scuderia in vista delle prossime stagioni.
    Sulle parole di Schwantz
    Mir ha poi risposto alle dichiarazioni di Kevin Schwantz, il quale ha affermato che secondo lui Mir non avrebbe corso allo stesso livello dell’anno prima: “Non sono per nulla d’accordo, ho avuto a disposizione praticamente la stessa moto dello scorso anno e sono andato più veloce in tutte le gare. Il problema è stato che gli altri hanno migliorato tanto e non sono potuto essere nelle posizioni che avrei desiderato”. Poi qualche battuta sui piloti che punteranno al Mondiale 2022, tra cui secondo lui figura Marc Marquez: “Sarà un chiaro candidato al titolo, è importante averlo in pista. Ovviamente renderà le cose più difficili”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Rossi riceve il Tapiro: “Sarà dura veder correre gli altri”

    ROMA – Valentino Rossi ha parlato così ai microfoni della trasmissione Striscia la Notizia, che gli ha consegnato uno speciale Tapiro di diamanti per il suo ritiro dalla MotoGp. Il Dottore, che due settimane fa ha disputato la sua ultima gara a Valencia, ha parlato delle sensazioni dopo l’addio al Motomondiale, arrivato al termine della stagione numero 26 della sua carriera: “Ora è la fine del campionato quindi si stacca, ma quando il Motomondiale riprenderà sarà più dura perché io starò fermo e vedro gli altri tornare in moto, ma smettere era la scelta giusta e comunque andrò a correre in auto, di sicuro non vado in pensione”.
    Sul rapporto con Marquez
    “Se Marquez è contento che io abbia smesso? Non gliel’ho chiesto, perché i rapporti sono rimasti un po’ arrugginiti da quella gara in Malesia in poi” – ha aggiunto Rossi. Poi, la consegna di un passeggino rosa per la figlia, che nascerà nella prima parte del 2022: “Bello, con tre ruote sembra una moto” – ha commentato Rossi. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Tapiro a Rossi: “Con Marquez rapporti arrugginiti”

    ROMA – “Ora è la fine del campionato quindi si stacca, ma quando il Motomondiale riprenderà sarà più dura perché io starò fermo e vedro gli altri tornare in moto, ma smettere era la scelta giusta e comunque andrò a correre in auto, di sicuro non vado in pensione”. Valentino Rossi ha parlato così ai microfoni della trasmissione Striscia la Notizia, che gli ha consegnato uno speciale Tapiro di diamanti per il suo ritiro dalla MotoGp. Il Dottore, che due settimane fa ha disputato la sua ultima gara a Valencia, ha parlato delle sensazioni dopo l’addio al Motomondiale, arrivato al termine della stagione numero 26 della sua carriera.
    Su Marquez
    “Se Marquez è contento che io abbia smesso? Non gliel’ho chiesto, perché i rapporti sono rimasti un po’ arrugginiti da quella gara in Malesia in poi” – ha aggiunto Rossi. Poi, la consegna di un passeggino rosa per la figlia, che nascerà nella prima parte del 2022: “Bello, con tre ruote sembra una moto” – ha commentato Rossi. LEGGI TUTTO

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    Eicma 2021, Vmoto presenta il tre ruote VS3 per il mondo del lavoro

    Novità per il mondo del delivery e dello sharing da parte di Vmoto Fleet, il Marchio cinese specializzato in veicoli elettrici destinati al lavoro. A Eicma 2021, nello stand dedicato è stato svelato il concet F01, ma la parte del leone l’ha fatta VS3, il tre ruote infaticabile grazie a una capacità di ben 600 litri nel box di carico posto tra le ruote posteriori. La distanza di 60 cm l’una dall’altra ha permesso l’inserimento del box in grado di trasportare fino a 150 kg di peso, ideali per molte mansioni lavorative.
    Dotazioni e tecnica
    Esteticamente VS3 non si differenzia – eccetto il retrotreno, ovvio – dal già apprezzato VS1. Ritroviamo quindi il sottile faro a led e la sella ampia e comfortevole. Il manubrio, piccolo e alto, e la seduta a 770 millimetri da terra lo rendono facilmente manovrabile e sicuro in qualsiasi condizione di utilizzo. La ruota anteriore misura 14”, le posteriori 12”, e calzano rispettivamente generosi pneumatici da 100/80 e 125/60. La velocità massima raggiunta dal VS3 è di 45 Km/h e la percorrenza resa disponibile dal propulsore da 2,5 kW Watt è di 130 chilometri. Quando non lo si utilizza, si ricarica facilmente in circa 6 ore. Come altri veicoli del Gruppo, anche il VS3 può essere equipaggiato con una seconda batteria al litio, disponibile come optional, in modo da andare praticamente e facilmente a raddoppiarne l’autonomia.
    Honda SH125 e 150i 2022: gli scooter si rinnovano LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Razali: “Rossi? Uno sbaglio prenderlo, voleva solo la vittoria”

    ROMA – Razlan Razali, buttata alle spalle la stagione 2021, torna sui propri errori. Il team manager malese è ora a capo di WITHU-Yamaha, che prenderà il posto del team Petronas, ultima scuderia di Valentino Rossi. E Razali torna proprio sull’ultimo atto del Dottore in MotoGp, che lui bolla in modo negativo in un’intervista a Speedweek.com: “A essere onesti non avrei mai dovuto prendere Valentino Rossi. Avevamo sempre l’impressione che non ci sarebbe stata alternativa a lui, sentivamo la pressione della Yamaha, pressione che alla fine non c’era. Penso invece che Valentino abbia messo sotto pressione se stesso. I tempi scendevano, ma lui voleva la vittoria. La sua mente e la sua volontà volevano questo, ma il fisico no”.
    Razali e l’offerta di Petronas
    Non solo Rossi, ma anche rimorsi personali nelle dichiarazioni di Razlan Razali, che aveva deciso di trattare a oltranza il suo rinnovo con la Petronas, scatenando una rivoluzione nel team satellite della Yamaha, che ha coinvolto anche Johan Stigefelt, ex direttore sportivo. La casa di Iwaka ha così fondato WITHU-Yamaha, tagliando però fondi e personale. Il rimpianto ora è tutto di Razali che ha affermato: “Se potessi tornare indietro, accetterei la prima offerta contrattuale di Petronas”. Non è tutto però. Il nuovo team ha un anno di tempo per essere riconfermato, altrimenti sarà cancellato. Per convincere i vertici di Yamaha, Razali si aggrapperà all’esperienza di Andrea Dovizioso, che sarà affiancato da Darryn Binder che arriva dalla Moto3. LEGGI TUTTO