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    MotoGp: Martin porta il team Pramac in vacanza, promessa mantenuta

    ROMA – Jorge Martin ha mantenuto la promessa fatta alla squadra. Il Alcuni mesi fa, infatti, il pilota spagnolo al suo primo anno in classe regina aveva affermato che, in caso di un altro podio nel Mondiale 2021 di MotoGp, avrebbe portato tutto il team in vacanza a sue spese.  Da quel momento, di piazzamenti nelle prime tre posizioni ne sono arrivati tre, compresa una vittoria nel Gp di Stiria. Ma l’ormai ex rookie ha mantenuto quanto detto ad agosto, come testimoniato dal post pubblicato sui social, che vede il team Pramac in vacanza a Punta Cana, nella Repubblica Dominicana.
    Il bilancio della stagione
    Gli ultimi giri dell’anno su una moto da gara, Martin li ha fatti durante i test di Jerez, dove ha tracciato un bilancio della stagione: “Mi sembra di essere stato competitivo su tutte le piste dopo l’Austria – ha detto ai microfoni di “Speedweek” -. Solo a Misano ho avuto qualche problema, ma sono partito quarto in griglia. A Silverstone ero pronto per il podio, così come a Valencia”. Poi qualche parola in vista del prossimo anno: “Siamo pronti per fare grandi cose. Nel test non ho spinto molto: avevo già la testa a Punta Cana, al sole e alla festa”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp: Martin paga la scommessa, tutta la Pramac in vacanza a spese del Pilota

    ROMA – Una promessa è una promessa. Parola di Jorge Martin, che dopo il termine della stagione di MotoGp, ha portato il suo team in vacanza a Punta Cana, nella Reppubblica Dominicana, offrendo interamente il soggiorno. Alcuni mesi fa, infatti, il pilota spagnolo al suo primo anno in classe regina aveva affermato che, in caso di un altro podio, avrebbe portato tutto il team in vacanza a sue spese. Da quel momento, di piazzamenti nelle prime tre posizioni ne sono arrivati tre, compresa una vittoria nel Gp di Stiria. Ma l’ormai ex rookie ha mantenuto quanto detto ad agosto, come testimoniato dal post pubblicato sui social.
    Le parole dopo i test
    Gli ultimi giri dell’anno su una moto da gara, Martin li ha fatti durante i test di Jerez, dove ha tracciato un bilancio della stagione: “Mi sembra di essere stato competitivo su tutte le piste dopo l’Austria. Solo a Misano ho avuto qualche problema, ma sono partito quarto in griglia. A Silverstone ero pronto per il podio, così come a Valencia”. Poi qualche parola in vista del prossimo anno: “Siamo pronti per fare grandi cose. Nel test non ho spinto molto: avevo già la testa a Punta Cana, al sole e alla festa”. LEGGI TUTTO

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    Stellantis sempre più green: accordo con Foxconn sui microchip

    Durante l’atteso Software Day di oggi 7 dicembre, il CEO di Stellantis Carlos Tavares ha spiegato i piani del Gruppo, e in particolare si è soffermato sugli obiettivi alla base dell’accordo con Foxconn, grazie alla cui collaborazione Stellantis continuerà e aumenterà la progettazione di veicoli intelligenti ed ecologicamente sostenibili. La strada dell’elettrificazione, infatti, è già tracciata da diverso tempo e i nuovi accordi puntano tutti in quella direzione. Ma c’è di più: le due aziende hanno firmato un documento d’intesa non vincolante che sosterrà le iniziative di Stellantis in materia di semiconduttori. 
    Tre nuove piattaforme con intelligenza artificiale
    “Le nostre strategie di elettrificazione e software supporteranno la trasformazione per diventare un’azienda tecnologica di mobilità sostenibile, sfruttando la crescita aziendale associata con funzionalità e servizi over-the-air e offrendo la migliore esperienza ai nostri clienti”, ha spoegato Tavares. “Con le tre nuovissime piattaforme tecnologiche basate sull’intelligenza artificiale in arrivo nel 2024, implementate sulle quattro piattaforme di veicoli STLA, sfrutteremo la velocità e l’agilità associate al disaccoppiamento dei cicli hardware e software”. STLA Brain è la nuova “mente elettrica” per i veicoli a batteria Stla Small, Stla Medium, Stla Large e Stla Frame e per la quale saranno necessari circa 4.500 ingegneri. Attraverso la partnership con diverse società saranno create quattro tipologie di chip per coprire circa l’80% dei bisogni dei semiconduttori. Secondo le previsioni il fatturato annuo di Stellantis arriverà a 4 miliardi entro il 2026 e a 20 miliardi entro il 2030. C’è poi STLA SmartCockpit, creato su STLA Brain, che si integrerà perfettamente con le vite digitali degli occupanti del veicolo per creare un “terzo spazio” personalizzabile e in grado di offrire applicazioni basate sull’Intelligenza Artificiale (IA) come la navigazione, l’assistenza vocale, il mercato dell’e-commerce e i servizi di pagamento.
    L’espansione del Gruppo
    L’idea base è quella di sfruttare le capacità che potranno rendere l’azienda leader nel settore: servizi e abbonamenti, funzionalità on-demand, attenzione alle flotte, alla politica dei prezzi e rivendita, conquista e fidelizzazione del cliente, vendita incrociata. L’espansione della multinazionale porterà ovviamente cambiamenti interni all’azienda: grande numero di ingegneri necessari per raggiungere gli obiettivi prefissati sarà raggiunto anche grazie alla Software & Data Academy per collocare oltre 1.000 dipendenti.
    Stellantis, la prima Tower Multifunction di Solerzia sorge a Torino LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Stoner senza filtri: “Rossi un combattente, Pedrosa ti ipnotizzava”

    ROMA – Ai microfoni ufficiali della MotoGp Casey Stoner si confessa. Il due volte campione del mondo (2007 in Ducati e 2011 con Honda) si volta a guardare la propria carriera e ne svela aneddoti e ricordi, anche quelli poco felici: “La mia forza è quella di non essere orgoglioso. E penso che tanti piloti abbiano troppo orgoglio. Vogliono che sia la moto ad adattarsi a loro, mentre devono aggirare l’ostacolo”. Poi una parola su Dani Pedrosa, suo compagno di squadra nel biennio 2011-2012: “Ti ipnotizzava in pista. Mi distruggeva vedere cosa riusciva a fare in pista con la mia stessa moto e ho imparato molto da lui. Rossi? Leggeva bene i momenti della corsa sotto pressione e ha grande spirito combattivo”.
    I segni del paddock
    Cosa significhi essere un pilota ai massimi livelli lo sa bene Casey Stoner che confessa la sua esperienza non certamente positiva con il paddock della MotoGp: “Purtroppo nei box ho imparato più cose negative che positive. In quegli anni ho imparato cosa sono disposte a fare le persone quando desiderano fortemente una cosa. Avevo gli occhi anche dietro perché le persone pensavano solo ai propri interessi. Ci vuole però anche rispetto per gli avversari”. L’australiano poi svela la sua moto preferita: “È la Honda del 2012 ma con gli pneumatici del 2011: da quando è cambiata la mescola abbiamo fatto molta fatica”. Un ricordo piacevole però Stoner lo conserva gelosamente e racconta il suo giorno più bello in MotoGp: “Sicuramente il Gran Premio di Phillip Island del 2011. Era il mio compleanno, sono arrivato primo e ho portato a casa il mio secondo mondiale”, ricorda. LEGGI TUTTO

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    Valentino Rossi e Antonio Cairoli saranno ricevuti da Mattarella al Quirinale

    ROMA – Sono tante le cose che accomunano Valentino Rossi e Antonio Cairoli: la nazionalità, il numero di titoli conquistati (nove) e quel decimo sigillo che è mancato a entrambi, fino al momento del ritiro da MotoGp e Motocross, che per entrambi è arrivato nell’autunno del 2021. Saranno loro due, nella giornata di mercoledì 8 dicembre, le punte di diamante della delegazione della FMI che sarà ospite al Quirinale dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Oltre a Rossi e Cairoli, accompagnati dal presidente della federazione Giovanni Copioli, ci saranno i vincitori della Sei Giorni Enduro 2021, della Sei Giorni Junior, del Motocross delle Nazioni e del Mondiale Motocross Junior.
    Il commento di Copioli
    Il presidente Copioli ha parlato con soddisfazione dell’imminente visita al Quirinale: “Siamo davvero orgogliosi di rendere visita al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ringrazio sentitamente il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che ha contribuito a rendere possibile questo incontro. Sarà un’occasione speciale per tutti noi e per il motociclismo italiano. Avremo la possibilità di sottolineare la grande portata del nostro movimento, che vede impegnati atleti capaci di scrivere la storia dello sport, grandi campioni e giovani talenti. Ci apprestiamo a vivere con immensa soddisfazione questa giornata intensa ed emozionante”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Stoner a tutto tondo: “Ho imparato molto da Pedrosa, Rossi aveva grande spirito combattivo”

    ROMA – È Casey Stoner a tutto tondo quello che si racconta ai microfoni ufficiali della MotoGp. Il due volte campione del mondo (2007 in Ducati e 2011 in Honda) ripercorre la propria carriera e ne svela aneddoti e ricordi, anche quelli poco felici: “La mia forza è quella di non essere orgoglioso. E penso che tanti piloti abbiano troppo orgoglio. Vogliono che sia la moto ad adattarsi a loro, mentre devono aggirare l’ostacolo”. Poi una parola su Dani Pedrosa, suo compagno di squadra nel biennio 2011-2012: “Ti ipnotizzava in pista. Ho imparato molto da lui e mi distruggeva vedere cosa riusciva a fare in pista con la mia stessa moto. Rossi? Ha grande spirito combattivo e leggeva bene le gare sotto pressione”.
    Stoner e il paddock
    Casey Stoner confessa poi la sua esperienza non certamente positiva con il paddock della MotoGp: “Purtroppo nei box ho imparato più cose negative che positive. In quegli anni ho imparato cosa sono disposte a fare le persone quando desiderano fortemente una cosa. Avevo gli occhi anche dietro perché le persone pensavano solo ai propri interessi. Ci vuole però anche rispetto per gli avversari”. Il classe 1985 poi svela la sua moto preferita: “È la Honda del 2012 ma con li pneumatici del 2011: da quando è cambiata la mescola abbiamo fatto molta fatica”. Infine Stoner racconta il suo giorno preferito: “Sicuramente il Gran Premio di Phillip Island del 2011. Era il mio compleanno, ho vinto e ho conquistato il mondiale”, conclude l’australiano. LEGGI TUTTO

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    Valentino Rossi e Antonio Cairoli al Quirinale da Mattarella

    ROMA – Valentino Rossi e Antonio Cairoli hanno in comune tante cose: la nazionalità, il numero di titoli conquistati (nove) e quel decimo sigillo che è mancato a entrambi, fino al momento del ritiro da MotoGp e Motocross, che per entrambi è arrivato nell’autunno del 2021. Saranno loro due, nella giornata di mercoledì 8 dicembre, le punte di diamante della delegazione della FMI che sarà ospite al Quirinale dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Oltre a Rossi e Cairoli, accompagnati dal presidente della federazione Giovanni Copioli, ci saranno i vincitori della Sei Giorni Enduro 2021, della Sei Giorni Junior, del Motocross delle Nazioni e del Mondiale Motocross Junior.
    Le parole di Copioli
    Il presidente Copioli ha parlato con soddisfazione dell’imminente visita al Quirinale: “Siamo davvero orgogliosi di rendere visita al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ringrazio sentitamente il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che ha contribuito a rendere possibile questo incontro. Sarà un’occasione speciale per tutti noi e per il motociclismo italiano. Avremo la possibilità di sottolineare la grande portata del nostro movimento, che vede impegnati atleti capaci di scrivere la storia dello sport, grandi campioni e giovani talenti. Ci apprestiamo a vivere con immensa soddisfazione questa giornata intensa ed emozionante”. LEGGI TUTTO

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    Honda NT1100 DCT: ecco il test su strada della nuova touring-crossover

    Un mezzo dal forte carattere estetico, destinato sicuramente a dividere. La nuova NT1100 raccoglie l’eredità della vecchia NT, mescolandola ad una filosofia crossover ispirata alla più recente produzione del marchio. Il risultato è un’inedita categoria di touring-crossover, che ibrida i due emisferi alla ricerca di un’esperienza di viaggio su asfalto il più gratificante possibile. Un incrocio di mondi che si coglie subito anche nel design. All’avantreno spiccano i richiami all’X-ADV (il disegno del faro è lo stesso) rimodellati in chiave motociclistica attraverso volumi importanti (ma allo stesso tempo armoniosi). La sella ampia, le carene protettive, il codino solido, con cui ben si sposano le valige in dotazione, inneggiano a gran voce alla voglia di orizzonti e di paesi lontani. Complessivamente, un design che esprime eleganza e sobrietà (anche un po’ troppo), ben sottolineate dalle tre colorazioni previste: Matte Iridium Grey Metallic, Pearl Glare White e Graphite Black. VOTO: 7

    Honda NT1100 DCT: i suoi dati tecnici

    La base meccanica è nota. Ad equipaggiare questa novità è infatti il collaudato bicilindrico parallelo di 1.084 cm3 da 102 CV e 104 Nm già a bordo della best seller Africa Twin. La messa a punto, però, è specifica per la NT, al fine di incrementare fluidità e attitudine stradale. Come ormai da consuetudine per la Casa giapponese, poi, non poteva mancare una versione DCT (a 6 rapporti), sicuramente un’opzione azzeccata per un mezzo di questo genere. Interessante il dato dichiarato sui consumi, soprattutto alla luce del peso non proprio piuma della moto pari a 238 chili con il pieno (248 la DCT): 20 km/l nel ciclo medio, per un’autonomia di 400 km grazie al serbatoio da 20,4 litri.Il telaio a semi-doppia culla in acciaio, con telaietto reggisella in alluminio, è associato a sospensioni ad escursione maggiorata (150 mm), con forcella Showa SFF-BP e mono-ammortizzatore entrambi regolabili nel precarico molla (idraulico, con registro remoto “a pomello”, al posteriore).Le geometrie della ciclistica ricercano la massima attitudine stradale, attraverso un interasse relativamente corto e un avantreno, sì agile, ma anche capace di infondere stabilità alle alte velocità. L’impianto frenante sfrutta pinze ad attacco radiale a 4 pistoncini che lavorano dischi di 310 mm all’avantreno. Gli pneumatici misurano 120/70-17” e 180/55-17”, che più stradali non si può.Piuttosto completo, anche il pacchetto elettronico. Il cruscotto prevede un touch screen TFT a colori da 6,5” dotato di connettività Apple CarPlay, Android Auto tramite tecnologia Bluetooth. Il comando del gas è Throttle by Wire e la gestione motore prevede 3 Riding Mode preimpostati (TOUR, URBAN, RAIN) e 2 completamente personalizzabili, compresi i livelli del controllo di trazione e dell’antiwheelie.Le luci sono full-LED e con sistema DRL automatico; in più, gli indicatori di direzione prevedono la disattivazione automatica e la funzione di lampeggio per la segnalazione della frenata di emergenza. Inoltre, di serie, sono previste anche delle pratiche valigie laterali, le manopole riscaldabili, il cavalletto centrale, il cruise control e le prese USB e ACC. VOTO: 9

    Honda NT1100 DCT: la sua comodità

    Per una moto votata (anche) ai lunghi viaggi, questa è una voce importantissima. Forse la più importante. E bisogna dire che la NT non delude le aspettative, nonostante qualche particolare migliorabile.Ma partiamo dai plus, che sono tanti e subito evidenti. A partire dalla seduta, che sfrutta una sella ampia e comoda sia per il pilota che per il passeggero: alta 820mm, grazie anche alla particolare rastrematura nella zona di giunzione con il serbatoio, consente (più o meno) a tutti di poggiare saldamente i piedi a terra. Insomma, la classica Honda facile da manovrare e approcciare, anche se vedendola parcheggiata, viste e dimensioni, magari non lo diresti. Come spiccatamente Honda è anche la posizione di guida, con una triangolazione sella/pedane/manubrio che non presta il fianco a critiche. Semplicemente perfetta.

    Si guida correttamente inseriti nel corpo moto, con il busto dritto e le braccia ben distese. Un’immediata sensazione di comfort, ben supportata dall’ampia carenatura che protegge durante la guida deviando i flussi d’aria insieme ai piccoli deflettori aerodinamici (di serie), e al parabrezza regolabile su 5 posizioni. Quest’ultimo, solo nella posizione più alta (l’escursione è di 164 mm), in velocità innesca qualche vortice nella zona del casco; peccato, inoltre, che la regolazione sia manuale e non elettrica. Altro piccolo neo è il blocchetto al manubrio sul lato sinistro: d’accordo, le funzioni sono tante e servono comandi per governarle, ma oltre a essere davvero affollato di tasti (serve un po’ di pratica, sulle prime) anche la dimensione ampia non aiuta: ad esempio, con la mano normalmente sulla manopola, durante la guida, per usare il tasto di scalata del DCT il dito tende a finire sempre sul pulsante delle frecce, appena più in alto. Le valigie laterali, infine, nonostante non riescano ad ospitare comodamente un casco integrale (ne entrano due, invece, nel baule posteriore in optional), godono di un’elevata sfruttabilità grazie ai volumi ampi (in totale 65 litri, 33 + 32) e omogenei. In conclusione, tante virtù e qualche piccolo neo che non intacca l’elevata valutazione complessiva. VOTO: 8,5

    Honda NT1100: una guida divertente

    Ma come se la caverà una moto così, quando si tratta di fare sul serio su un bel tratto di strada particolarmente guidato? Le incredibili curve del Monserrat, tra misto stretto e passaggi veloci in cui sciogliere le briglie, hanno rappresentato un ottimo banco di prova.Di sicuro, la NT è un mezzo che privilegia l’approccio touring, a quello sportivo. Una moto con cui pennellare traiettorie una curva dopo l’altra. Ma quando la voglia di sportività si impossessa del polso destro, lei di certo non si tira indietro. Nonostante il peso non proprio piuma, la manovrabilità è davvero elevata. Come anche la capacità di manetenere la traiettoria una volta impostata la curva. Convince a pieno l’avantreno, sempre solido e comunicativo, mentre il mono va un po’ indurito rispetto alla regolazione standard (posizione 7 su ben 34 click a disposizione), per migliorare la precisione quando si vuole esagerare sul guidato. Grazie al comodo comando remoto sotto alla sella, l’operazione richiede appena pochi secondi.

    Ottima la frenata; bella la spinta in uscita di curva del bicilindrico, che conferma le sue doti di versatilità d’uso (e destinazione) non facendo rimpiangere (anche grazie all’elettronica, davvero efficace nel gestire l’erogazione) potenze maggiori o frazionamenti diversi (come il quattro cilindri da 1000cc che molti ipotizzavano su questo modello).Contrariamente ad altre Honda, poi, in cui il DCT genera talvolta un po’ di beccheggio all’alteriore, grazie al buon sostegno offerto dalla forcella in frenata, e a una regolazione ottimale dell’acceleratore elettronico (piacevolmente smooth, e praticamente privo di effetto on/off), qui il fenomeno non si presenta. Tra i riding mode disponibili – che tra i parametri principali, regolano potenza, freno motore e controllo di trazione – Tour è quello che globalmente si apprezza di più, e che riesce maggiormente a far sentire “la moto nel polso”; ferma restando la possibilità di sfruttare le due modalità “custom” per settare a piacere ogni livello di intervento dell’elettronica. In conclusione, non si tratta certo di una moto da coltello tra i denti, e le pedane che arrivano a grattare abbastanza in fretta l’asfalto lo testimoniamo (parliamo ovviamente di ritmi di guida elevati, da tester), ma su questa NT, all’occorrenza, ci si può divertire davvero tanto, levandosi più di qualche sfizio.Precisa, solida, e insospettabilmente agile, le sue doti migliori. VOTO: 8

    Honda NT1100: il prezzo

    Il prezzo di listino, che parte dai 14.290 euro della versione standard, per arrivare ai 15.290 euro della DCT oggetto della prova, è in linea con la dotazione proposta di serie e la qualità generale del mezzo. VOTO: 8

    Honda NT1100: il voto finale

    La NT1100 è sicuramente un mezzo che si rivolge a motociclisti che badano al sodo e cercano versatilità e comfort, dal day by day, alle esplorazioni del fine settimana. Poi, grazie all’equipaggiamento di serie, dentro il necessario, e via… a caccia di emozioni e di strade divertenti su cui guidare. Anche in coppia.Perfetta per il genere di moto, infine, l’opzione DCT (con cambio “automatico”; e manuale all’occorrenza), che sulla NT riesce a esaltare al massimo le sue doti intrinseche.  VOTO FINALE: 8,1 LEGGI TUTTO