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    Sfilata in auto per festeggiare l’Italia Campione d'Europa, ma gli scippano l’orologio

    Quando si festeggiano vittorie come quella dell’Italia a Euro2020, ci si lascia andare e si è più inclini ad abbracci e contatti ravvicinati anche con chi non si conosce (e anche in tempo di pandemia, purtroppo). Ma forse bisognerebbe sempre ricordarsi che non tutti gli estranei sono amici e che anche durante il festeggiamenti per gli azzurri, le sorprese amare possono arrivare da un momento all’altro. E infatti, a Milano (come posta la pagina Instagram MilanoBellaDaDio), un uomo a bordo della sua auto è stato scippato dell’orologio da altri tifosi.

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    Un furto da manuale

    Le sfilate post vittoria sono ormai una tradizione, e Milano non ha fatto eccezione. Dopo la fine della partita tra Italia e Inghilterra, i tifosi si sono riversati nelle strade del centro, chi a piedi e chi in auto. E proprio a bordo della sua vettura, insieme alla compagna, un uomo è stato derubato. Com’è andata? Lasciatosi andare alla gioia, ha sporto il braccio fuori dal finestrino, in mezzo alla folla. Due ragazzi, uno col passamontagna, si sono avvicinati e hanno afferrato il braccio dell’uomo, il quale non si è allarmato pensando a una stretta di mano nell’ebbrezza della vittoria. E invece no: è bastato poco e l’altro ragazzo ha sfilato l’orologio dal posto del conducente che ci ha messo qualche secondo a capire quanto accaduto. Nel frattempo la coppia di ladri si era già dileguata nella folla e a niente è servito l’intervento della compagna scesa dalla vettura per andare a cercare i due furfanti.

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    MotoGp, Morbidelli: “Darò sempre il massimo in ogni situazione”

    ROMA – Franco Morbidelli, fermo per un infortunio al ginocchio, si prepara al rientro in MotoGp che comunque, secondo quanto affermato dal team Petronas, non avverrà prima di Misano. Il pilota italo-brasiliano, che monta una Yamaha del 2019, ha parlato della differenza tra la sua moto e quelle ufficiali: “Chi sviluppa ha naturalmente un vantaggio su chi non sviluppa – le sue parole riportate da “Motorsport-total” -. Nella seconda parte sarà più difficile per me, ma è così e devo fare del mio meglio senza perdere il sorriso. In genere ho un buon feeling con la moto, ma sono sempre al limite. Soprattutto sui rettilinei perdo regolarmente tempo su Quartararo, il pilota Yamaha più veloce. Circa la metà del mio ritardo è sui rettilinei. È molto difficile, per non dire impossibile, recuperare da qualche altra parte”.
    La giusta mentalità
    “Credo che la giusta mentalità da seguire sia quella di dare il massimo in ogni situazione, non di limitare i danni – ha aggiunto Morbidelli -. Sono uno che dà il massimo sempre e comunque. Non accetterò mai di stare indietro solo perché il divario tra le altre moto è grande. Darò il massimo in ogni situazione, altrimenti non riuscirei a dormire sonni tranquilli” – ha concluso. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Morbidelli: “Con la moto del 2019 farò fatica”

    ROMA – “Chi sviluppa ha naturalmente un vantaggio su chi non sviluppa. Nella seconda parte sarà più difficile per me, ma è così e devo fare del mio meglio senza perdere il sorriso”. Franco Morbidelli, come riportato da “Motorsport-total”, ha parlato della differenza tra le moto nuove e la sua, una Yamaha del 2019 che non potrà avere sviluppi durante il Mondiale di MotoGp e che quindi potrebbe risentire del gap. Il feeling, però, sembra essere buono: “In genere ho un buon feeling con la moto, ma sono sempre al limite – ha aggiunto il pilota Petronas -. Soprattutto sui rettilinei perdo regolarmente tempo su Quartararo, il pilota Yamaha più veloce. Circa la metà del mio ritardo è sui rettilinei. È molto difficile, per non dire impossibile, recuperare da qualche altra parte”.
    Dare sempre il massimo
    “Credo che la giusta mentalità da seguire sia quella di dare il massimo in ogni situazione, non di limitare i danni – ha aggiunto Morbidelli -. Sono uno che dà il massimo sempre e comunque. Non accetterò mai di stare indietro solo perché il divario tra le altre moto è grande. Darò il massimo in ogni situazione, altrimenti non riuscirei a dormire sonni tranquilli” – ha concluso. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Martin: “Non ho pensato di lasciare, ma l'infortunio mi ha tolto tempo”

    ROMA – Jorge Martin si aspettava un inizio di campionato diverso, senza quell’infortunio che lo ha tenuto lontano dai box per quasi due mesi. Lo spagnolo ha vissuto settimane complicate in seguito all’incidente rimediato nel Gran Premio di Portogallo. Dopo il podio in Qatar, il pilota della Pramac è infatti stato costretto a saltare quattro gare, tornando solo a inizio giugno in Catalogna: “Non mi sento ancora al 100% – racconta -. Noto che mi manca un po’ di forza e stiamo lavorando al massimo per provare a recuperarci e stare nelle stesse condizioni di prima il prima possibile. Non ho pensato di lasciare, ma è vero che ti passano molte cose per la testa ed è molto difficile non pensarlo. In quel momento dimostri la forza che hai, quando riesci a continuare con la stessa voglia di sempre”. 
    “Quartararo unico favorito”
    A mettere le mani sul titolo c’è la Yamaha di Fabio Quartararo. Ne è convinto anche lo stesso Martin, sicuro che quest’anno il francese non si farà rimontare: “Vedo Quartararo molto molto forte, ha la moto in mano e difficilmente qualcuno potrà batterlo. Tutto può succedere, ci sono ancora tante gare da disputare, ma è lui l’unico favorito. Io ho avuto un grande inizio, ma l’infortunio è stato grande e mi ha tolto tempo per imparare sulla moto, per maturare esperienza, che è la cosa più importante. Bisogna saper affrontare gli errori e adesso penso solo a come continuare a migliorare, come se iniziasse tutto da zero”, conclude in un’intervista a ‘Marca’. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Martin e l'infortunio: “Ti passano per la testa molte cose”

    ROMA – Un infortunio così nei primi mesi d’esordio in MotoGp non se l’aspettava Jorge Martin. Lo spagnolo ha vissuto settimane complicate in seguito all’incidente rimediato nel Gran Premio di Portogallo. Dopo il podio in Qatar, il pilota della Pramac è infatti stato costretto a saltare quattro gare, tornando solo a inizio giugno in Catalogna: “Non mi sento ancora al 100%. Noto che mi manca un po’ di forza e stiamo lavorando al massimo per provare a recuperarci e stare nelle stesse condizioni di prima il prima possibile. Non ho pensato di lasciare, ma è vero che ti passano molte cose per la testa ed è molto difficile non pensarlo. In quel momento dimostri la forza che hai, quando riesci a continuare con la stessa voglia di sempre”, le sue parole. 
    L’unico favorito per il titolo
    A mettere le mani sul titolo c’è la Yamaha di Fabio Quartararo. Ne è convinto anche lo stesso Martin, sicuro che quest’anno il francese non si farà rimontare: “Vedo Quartararo molto molto forte, ha la moto in mano e difficilmente qualcuno potrà batterlo – prosegue in un’intervista a ‘Marca’ -. Tutto può succedere, ci sono ancora tante gare da disputare, ma è lui l’unico favorito. Io ho avuto un grande inizio, ma l’infortunio è stato grande e mi ha tolto tempo per imparare sulla moto, per maturare esperienza, che è la cosa più importante. Bisogna saper affrontare gli errori e adesso penso solo a come continuare a migliorare, come se iniziasse tutto da zero”. LEGGI TUTTO

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    Donnarumma, cuore a metà: dalla festa dell'Italia a Euro 2020 all'adorata Lambo

    Protagonista assoluto della vittoria della Nazionale Italiana agli europei, Gigio Donnarumma è ormai tornato in Italia insieme ai suoi compagni per festeggiare il trofeo vinto a Wembley. Tuttavia, dopo i festeggiamenti, il portierone italiano classe ’99 potrà finalmente tornare a dedicarsi anche alle sue auto. Nel suo garage, infatti, lo attendono vetture di un certo spessore come Lamborghini Urus, Range Rover Velar, Audi e BMW. Guarda la galleryDonnarumma: il garage del portiere dell’Italia

    Sportivi col garage auto più costoso: c’è anche Cristiano Ronaldo nella Top 12

    Dopo l’esordio in A arrivano Audi e BMW

    La primissima vettura di Donnarumma risale al 2017, quando appena maggiorenne si immortalò su Instagram al volante di una vettura Audi, auto che lo stesso Milan fornì al calciatore. A quel tempo, infatti, la società rossonera – di cui Donnarumma ha difeso i pali fino a poche settimane fa prima del passaggio al Paris Saint Germain – aveva stretto una partnership con la Casa dei Quattro anelli; conclusasi di recente perché sostituita da un altro marchio tedesco, BMW.

    Nuova partnership automobilistica, quella intrapresa dal Milan a marzo 2021, che però ha permesso a Donnarumma di arricchire il suo garage proprio prima di passare al PSG. Tra le vetture BMW scelte dai calciatori, infatti, spuntano X7, Serie 7 e Grand Coupé Serie 8. Insomma, auto di tutto rispetto.

    Gigio e la passione per i suv: Ranger Rover e Lambo Urus

    Ma nel garage di Gigio c’è spazio anche per altre vetture. Molto spesso, infatti, il portierone della Nazionale è stato visto arrivare davanti ai cancelli di Milanello con un Range Rover Velar, il suv di lusso elettrificato del Marchio inglese con una powertrain in grado di erogare 404 cv e 640 Nm di coppia generati dalla sinergia tra il 4 cilindri 2 litri turbo benzina da 300 cavalli e il propulsore elettrico da 143 cv, alimentato da una batteria da 17,1 kWh.

    Eppure, il pezzo più pregiato del garage di Donnarumma resta la sua accattivante Lamborghini Urus. Anche in questo caso si tratta di un suv, anzi di un super suv, perché la vettura di Sant’Agata bolognese porta in dote un potente motore V8 biturbo 4 litri da 650 cv di potenza e 850 Nm di coppia, in grado di far raggiungere al suv del Toro i 100 km/h in soli 3,6 secondi e una velocità di punta di 305 km/h.

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    Solo auto elettriche in Europa dal 2035: ecco la proposta dell'UE

    La proposta si è incentrata sul taglio delle emissioni di Co2 dai veicoli per trasporto persone e sull’abbassamento di emissioni di Co2 delle nuove auto vendute a partire dal 2035.
    Per far sì che tutto ciò accada si dovrà prima trovare l’accordo tra Stati Membri e poi essere votata dal Parlamento Europeo. Un percorso non immediato, ma che se diventerà concreto segnerà il divieto di vendita di nuove auto con un motore termico dal 2035. 
    Si viaggia verso l’elettrico
    Le strategie di elettrificazione delle diverse case sono tutte orientate a una sempre maggiore quota di produzione di auto elettriche, dove non la totalità dei volumi. Obiettivi che devono prendere in esame la realtà, a oggi non ancora completamente matura per una transizione elettrica assoluta della mobilità.
    Tanti i temi irrisolti, dall’infrastruttura di ricarica al costo dei veicoli. Fino al costo sociale della conversione all’elettrico. Di lavoro da svolgere ve n’è parecchio.
    All’interno del Green Deal europeo la Commissione, tra le proposte relative all’industria dei trasporti, prevede un taglio delle emissioni del 50% per i veicoli commerciali al 2030, dove per le auto il -55% prospettato va a inasprire (e di parecchio) il -37,5% inizialmente   concordato sul medesimo arco temporale.
    Tassazioni anche per aerei e navi
    Non restano esclusi nemmeno i settori del trasporto aereo e marittimo. Detto come dal 2026 si propone una tassazione sulla base delle emissioni carboniose, per promuovere l’utilizzo di carburanti più puliti, nel settore aereo verrà applicato il medesimo schema di tassazione e si contempla anche altro. L’obbligo per gli aerei in partenza da scali europei di rifornimento con una miscela di carburanti sostenibili. Sul fronte delle attività marittime, medesima applicazione di uno schema di tassazione legato alle emissioni.
    Architetture, motori, batterie, così Stellantis affronta l’elettrificazione
    Una proposta che rappresenta un drastico giro di vite, sull’industria dell’automobile per i tempi soprattutto dettati. Sarà interessante registrare il sentimento dei costruttori, impegnati sull’elettrificazione e ibridizzazione ma di fronte a un obiettivo che, per alcuni, vorrebbe dire tagliare le vendite in Europa di veicoli con un motore termico a bordo (anche su sistemi ibridi, ovviamente) su un orizzonte temporale immaginato ancora con alcune soluzioni di propulsione termica. LEGGI TUTTO

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    BMW CE 04, le caratteristiche del nuovo scooter elettrico

    L’attesa è finita. Dopo due concept (il prototipo Concept Link del 2017 e il Definition CE 04 del 2020) e molte anticipazioni, BMW ha finalmente presentato il suo nuovo CE 04. Lo scooter elettrico della Casa bavarese ha fatto molto parlare di sé soprattutto per le novità in fatto di design e per l’alto livello di connettività e a breve potremo vederlo sfrecciare sulle strade. Se l’aspetto non differisce dall’ultimo prototipo, rimanevano finora oscure le sue reali doti tecniche e finalmente possiamo conoscerle assieme.
    Motore e struttura

    Partiamo per prima cosa dal motore. Si tratta di un magneti permanenti raffreddato a liquido, soluzione che sicuramente andrà a tutto vantaggio del rendimento. Due le potenze tra cui scegliere: 31 kW (42 CV), che offre uno spunto 0 – 50 km/h in appena 2,6″ oppure limitato a 23 kW (31 CV) per la guida con patente A1. Per entrambi la velocità massima è di 120 km/h, ma a cambiare come vedremo più avanti è l’autonomia.

    Particolarità da non sottovalutare è anche il posizionamento del propulsore: è installato centralmente nel telaio e la trasmissione alla ruota avviene tramite cinghia, ben integrata in un lungo monobraccio oscillante. Le geometrie ci fanno presagire delle buone doti dinamiche.
    A proposito di telaio, si tratta di una struttura in tubolare d’acciaio. Davanti troviamo una forcella con steli di 35 mm praticamente celata alla vista dal design stesso dell’avantreno. Dietro, invece, opera un monoammortizzatore regolabile. Gli pneumatici sono da 120/70 67H e 160/60 56H entrambi su cerchi da 15 pollici.
    Autonomia e dotazione

    Ma quando si parla di elettrico si sa che l’elemento nodale è il pacco batteria. Sul BMW CE 04 lo troviamo in una posizione molto bassa e centrale proprio per abbassare le masse e migliorare il piacere di guida. Si tratta di una batteria ovviamente agli Ioni di Litio e in particolare utilizza le stesse celle della nuova BMW iX a dimostrazione di un passaggio di know-how tra i reparti auto e moto del marchio tedesco. La capacità è di 60,6 Ah (8,9 kWh) per un’autonomia di 130 km nella versione standard e 100 in quella per patente A1.

    La ricarica può avvenire sia alla normale presa domestica sia alle wallbox o alle colonnine tramite il dispositivo di bordo da 2,3 kW con un tempo di 4 ore e 20′ per passare dallo 0 al 100%. Nella lunga lista di optional troviamo però un caricatore rapido da 6,9 kW che riduce notevolmente i tempi portandoli a 1 ora e 40 minuti sempre per lo 0 – 100, ma a soli 45′ se – come avviene nella maggior parte dei casi – si passa dal 20 all’80%. Inoltre è possibile usufruire del programma BMW Charging per avere sempre la possibilità di ricaricare.

    La dotazione è ovviamente ai massimi livelli. Il primo elemento a balzare all’occhio è di certo l’ampio display TFT da 10,25″ che integra anche la navigazione. Troviamo poi l’illuminazione full led con la possibilità di scegliere in optional anche la luce di svolta adattiva Headlight Pro e le funzioni “Welcome” e “Good Bye” che ancora non conosciamo ma ci incuriosiscono.

    Elementi distintivi del BMW CE 04 sono sicuramente la sella “galleggiante” che può essere spostata per consentire al guidatore di personalizzare la propria posizione e il vano porta casco posto lateralmente.

    Prezzo e disponibilità del nuovo BMW CE 04 non sono ancora stati resi noti, ma non ci sarà ancora molto da aspettare per poterlo vedere, provare e accessoriare a piacere attingendo da un nutrito catalogo di optional dedicati. LEGGI TUTTO