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    Incentivi auto 2021, il Senato dice sì: in arrivo nuovo Ecobonus da 350 milioni

    Si chiude con 231 s’, 28 no e un astenuto l’assemblea in Senato per l’approvazione al Decreto Sostegni Bis. Approvazione che consentirà allo Stato di rifinanziare gli incentivi auto 2021. 
    La terza tornata di bonus vedrà sul piato 350 milioni di euro, così suddivisi: 60 per le vetture elettriche e ibride plug-in, 200 per le endotermiche con emissioni C02 fino a 135 g/km (in pratica tutte le benzina, Diesel, doppia alimentazione, full e mild hybrid di ultima generazione), 50 milioni per i veicoli commerciali e 40 per le auto usate, benzina o Diesel, con quotazioni medie di mercato non oltre le 25 mila euro e con motori Euro 6d.
    Auto usate, ecco come funziona
    Gli incentivi sulle auto usate sono una novità. Per poter ottenere lo sconto statale sull’acquisto di una vettura di seconda mano, bisogna necessariamente rottamare una vettura con almeno dieci anni di età, intestata all’acquirente o da un suo convivente che risulti sullo stato di famiglia da almeno 12 mesi.
    I contributi sono suddivisi, a seconda delle emissioni di CO2 delle vetture in tre fasce:
    – 0-60 g/km: 2.000 euro;
    – 61-90 g/km: 1.000 euro;
    – 91-160 g/km: 750 euro.
    Auto nuove, ecco come funziona
    Come per i rifinanziamenti precedenti, i contributi statali sono erogati a seconda della fascia di emissione, se si rottama o meno una vettura usata e si sommano allo sconto automatico in concessionaria secondo il seguente schema:
    – 0-20 g/km senza rottamazione: 4.000 euro Ecobonus Stato + 1.000 euro extrabonus Stato + 1.000 euro venditore;
    – 0-20 g/km con rottamazione: 6.000 euro Ecobonus Stato + 2.000 euro extrabonus Stato + 2.000 euro venditore;
    – 21-60 g/km senza rottamazione: 1.500 euro Ecobonus Stato + 1.000 euro extrabonus Stato + 1.000 euro venditore;
    – 21-60 g/km con rottamazione: 2.500 euro Ecobonus Stato + 2.000 euro extrabonus Stato + 2.000 euro venditore;
    – 61-135 g/km con rottamazione: 1.500 euro Stato + 2.000 euro venditore; LEGGI TUTTO

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    Nuova BMW M4 CSL: i muletti rivelano l'aerodinamica rivista

    Con uno sviluppo in corso e una produzione che probabilmente partirà questo mese e durerà fino a febbraio 2023, la nuova BMW M4 CSL svilupperà nuovi contenuti legati all’assetto e al miglioramento dell’aerodinamica. Nuovo anche il motore, più potente rispetto a quello della M4 Competition. Ma andiamo a scoprire qualcosa in più…
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    Diverse le modifiche osservate nei muletti
    Al Nurburgring sono apparsi muletti di sviluppo (nelle foto di joelre98) che tradiscono alcune modifiche, prettamente aerodinamiche quelle visibili. Altri interventi arriveranno sulla meccanica, dove si naviga tra le indiscrezioni, che vorrebbero un motore 3 litri dalla potenza incrementata a 540 cavalli dai 510 della M4 Competition. Per un progetto CSL a vocazione leggerezza, la scelta di trazione ricadrà sull’offerta della sola versione a trazione posteriore e con cambio automatico 8 marce. Niente xDrive né cambio manuale. Prestazione e leggerezza richiedono determinate scelte. 
    Spoiler rivisitato rispetto alla M4 Competition
    Diversa lo sarà nei dettagli aerodinamici, M4 CSL 2021, la cui presentazione è attesa a breve e con la possibilità che faccia capolino al Salone di Monaco di Baviera. L’avantreno dei muletti ha rivelato uno splitter più pronunciato e dalla maggiore estensione in larghezza. Un intervento dal quale trae beneficio la riduzione di portanza dell’avantreno. Altri interventi, in coda, li avremo con uno spoiler molto più visibile e alto rispetto al nolder della M4 Competition.
    Di serie saranno presenti i sedili a guscio e, c’è da aspettarselo, avremo accorgimenti tecnici – su assetto e materiali – ulteriori, per rendere più efficace la CSL in pista.  LEGGI TUTTO

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    Stellantis Design Studio: prende vita la nuova agenzia creativa del Gruppo

    Il Gruppo nato dalla fusione tra PSA e FCA punta il piede sull’acceleratore e viaggia in direzione del futuro e lo fa annunciando la creazione di Stellantis Design Studio, nuova agenzia creativa che fornirà servizi di Global Brand Design ad aziende operanti nei campio più disparati: dalla mobilità al settore industriale, passando per il settore produttivo e il terziario. 
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    “Promuovere nuove partnership”
    Come fatto sapere in un recente comunicato, lo Studio sarà diretto da Klaus Busse (Head of Design) e da Arnault Gournac (Creative Director) e si baserà sul know-how del Peugeot Design Lab applicato all’intero portfolio dei brand, da Maserati a Jeep da DS Automobiles a Lancia e fornirà servizi che andranno oltre la semplice attività di consulenza nel campo della progettazione.
    Tuttavia, nonostante la nascita della nuova agenzia creativa, il Peugeot Design Lab – fanno sapere dal Gruppo – continuerà lo stesso il proprio sviluppo all’interno di Stellantis Design Studio occupandosi di tutti i progetti del marchio Peugeot esterni al settore automobilistico.
    “Guardando all’insieme dei nostri marchi, i progettisti di Stellantis hanno creato alcuni dei veicoli più entusiasmanti e visivamente più accattivanti della storia dell’automobilismo. Noi vogliamo cogliere questa energia creativa e offrire le nostre competenze ai nostri partner esterni per aiutarli a portare i loro marchi e progetti di design a un livello superiore”, ha spiegato Gournac. “Lavoreremo per ampliare il nostro campo di azione, promuovendo in tutto il mondo nuove partnership con clienti operanti in vari settori”.
    Stellantis, la gigafactory a Termoli scatena Appendino e Cirio: “Traditi Torino e Piemonte” LEGGI TUTTO

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    Ducati SCR-E, e-bike pieghevole dalle grandi ruote

    Seppur ancora molto indietro rispetto ad altri Paesi, in Italia la mobilità urbana sostenibile è ormai una realtà affermata, le cui regine sono bici ed e-bike (ma anche i monopattini). Specialmente dal post lockdown del 2020, questi mezzi ecologici hanno iniziato a moltiplicarsi nelle grandi città, sia in sharing che per uso privato. E sfruttando questa scia positiva, sono sempre di più le aziende motociclistiche che hanno deciso si debuttare nel settore della micromobilità. Una delle prime è stata Ducati che, in collaborazione con MT Distribution, ha realizzato la sua linea di monopattini ed e-bike. A proposito di e-bike, uno dei modelli che sta riscuotendo più successo è la SCR-E, bici elettrica pieghevole che si caratterizza per le sue enormi gomme, utili non solo in città ma anche per pedalare nei terreni più difficili.
    Com’è fatta la SCR-E

    Dicevamo delle ruote: 20’’ di diametro e 4’’ di larghezza, che permettono alla Ducati SCR-E di percorrere con piena aderenza anche tratti di strada dissestata o fuoristrada. Il telaio è in alluminio leggero (il peso della bici è di 24 kg), ma con un design appositamente studiato per aumentarne la resistenza, ed è dotato di una maniglia deluxe con tecnologia easy-folding. Questo permette di piegare e chiudere facilmente il mezzo e caricarlo sia in auto, oppure sui mezzi pubblici. La batteria Samsung da 36V, 10.4Ah e 374 Wh è completamente integrata nel telaio e, a piena carica, permette di percorrere fino a 70 km (un dato che può variare in base al livello di assistenza utilizzato, al peso del ciclista, alla potenza muscolare applicata nella pedalata, alla pressione delle gomme, alla pendenza della strada e al numero di stop e ripartenze). Parliamo del motore. L’e-bike monta un motore posteriore 8FUN da 250W brushless che, dicono da Ducati, richiede una manutenzione minima e ha un bassissimo livello di usura. In grado anche di reggere bene i diversi livelli di velocità, risulta silenzioso ed è ideale per un utilizzo urbano del mezzo. Il tempo di ricarica è di circa 4-6 ore. Le luci posteriori sono nel piantone sottosella e il display LCD, di ultima generazione, monta un sensore crepuscolare per l’accensione automatica delle luci e la rilevazione della temperatura esterna. L’e-bike Ducati SCR-E ha un prezzo di 1.799 euro.
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