More stories

  • in

    MotoGp, Dovizioso: “Non mi sento un pilota in pensione”

    ROMA – Andrea Dovizioso torna a farsi sentire, ma non si espone troppo sul futuro. Il forlivese è al centro di voci di mercato che lo potrebbero vedere sia in Yamaha, visto l’addio di Maverick Vinales, sia in Aprilia, team con il quale ha svolto il ruolo di tester in questa stagione. Ma lo stesso ‘Dovi’ è tranquillo e non ha fretta sul da farsi: “Un anno anomalo dopo 19 anni di Motomondiale, quindi un programma ben definito. Quest’anno me lo sono creato io. Ritirato non è una parola che mi piace, non mi sento un pilota in pensione. Vinales? Ha preso una decisione estrema, rinunciando a tanti soldi, ma posso capirlo: è perché ha smesso di credere nella Yamaha“, le sue parole. 
    La passione per il motocross
    Dovizioso non è segreto che si stia dando al motocross. Una passione più che un hobby, senza la necesstà che si tramuti in un lavoro vero e proprio: “Pratico il motocross solo per divertimento… Non ho intenzione di gareggiare perché non ho il livello“. Sulla precedente avventura in Yamaha invece: “Il 2012 al Tech3 è stata una bella esperienza che mi ha dato l’opportunità di passare alla Ducati ufficiale”, conclude ai microfoni di Rai Sport.  LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Mir: “Niente miglioramenti in inverno, è questo il problema”

    ROMA – Joan Mir è quarto in classifica piloti dopo nove gare del Mondiale 2021 di MotoGp. Il campione in carica è ben piazzato in graduatoria, anche se difficilmente può sperare nel titolo, ma in un’intervista a Motorsport.com ha parlato dei problemi della Suzuki in questa prima metà di stagione: “Penso che il congelamento non ci abbia aiutato, ma non ha peggiorato le cose, perché è vero che lo sviluppo era fermo, ma potevamo migliorare il motore. Ma gli altri sono riusciti a migliorare, quindi penso che si tratti più del fatto che Suzuki non sia riuscita a fare il passo avanti per migliorare la moto quest’inverno. Credo che sia questo il vero problema”. 
    I progressi degli altri team
    “Generalmente, condivido la filosofia di Suzuki, perché non portano nuove moto di solito – ha aggiunto Mir -. Nei test pre-stagionali abbiamo visto Honda, Yamaha, Ducati e anche Aprilia e KTM con moto diverse. Suzuki normalmente non porta nuove moto. Porta un nuovo telaio, un nuovo forcellone, un motore nuovo, passo dopo passo e in maniera progressiva cerca di fare uno step sulla moto. Quindi di solito questo approccio funziona, ma bisogna portare nuove cose. Inoltre non mi aspettavo un miglioramento così grande dagli altri costruttori. Probabilmente nemmeno Suzuki e questo rende le cose più difficili, forse” – ha concluso. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Mir: “Non siamo riusciti a fare passi avanti in inverno”

    ROMA – “Penso che il congelamento non ci abbia aiutato, ma non ha peggiorato le cose, perché è vero che lo sviluppo era fermo, ma potevamo migliorare il motore. Ma gli altri sono riusciti a migliorare, quindi penso che si tratti più del fatto che Suzuki non sia riuscita a fare il passo avanti per migliorare la moto quest’inverno. Credo che sia questo il vero problema”. Joan Mir, intervistato da Motorsport.com, ha parlato dopo la prima metà di stagione in MotoGp, che lo vede al quarto posto in classifica piloti nell’anno successivo a quello del titolo conquistato a novembre scorso.
    I progressi degli altri
    “Generalmente, condivido la filosofia di Suzuki, perché non portano nuove moto di solito – ha aggiunto Mir -. Nei test pre-stagionali abbiamo visto Honda, Yamaha, Ducati e anche Aprilia e KTM con moto diverse. Suzuki normalmente non porta nuove moto. Porta un nuovo telaio, un nuovo forcellone, un motore nuovo, passo dopo passo e in maniera progressiva cerca di fare uno step sulla moto. Quindi di solito questo approccio funziona, ma bisogna portare nuove cose. Inoltre non mi aspettavo un miglioramento così grande dagli altri costruttori. Probabilmente nemmeno Suzuki e questo rende le cose più difficili, forse” – ha concluso. LEGGI TUTTO

  • in

    Lambretta Custom by K-Speed: una special davvero aggressiva

    Se parliamo di Lambretta è impossibile non immaginare una storia fatta di passione e tradizione. Una storia che oggi è stata omaggiata – se così possiamo dire – dal customizzatore tailandaese K-Speed, che ha deciso di proporre una sua personale versione special: la Lambretta “Lamblo” V200. 
    Completamente stravolta
    Ovviamente, come ogni custom che si rispetti, nulla dello stile originale Lambretta è rimasto al suo posto. Sensibilmente rivisitato infatti l’anteriore, che ora si presenta con un faro non più tradizionale e posto sulla parte superiore bensì a LED e incastonato sulla scocca frontale.
    Variazioni evidentissime anche al manubrio, di chiara derivazione motociclistica e con tanto di specchietti aftermarket in stile café racer, nei nuovi cerchi con pneumatici tassellati e nello scarico, ora aperto e molto più aggressivo.
    Stravolto anche il posteriore, che si presenta dopo la customizzazione K-Speed senza il poco affascinante porta targa in plastica e con una nuova sella in pelle in uno stile leggermente retrò, forse omaggio alle vecchie Lambrette anni ’70-’80.
    Yamaha TRX850: una special arrivata dagli anni ’70 LEGGI TUTTO