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    MotoGp, Sahara: “I numeri non riflettono il potenziale della Suzuki”

    ROMA – La Suzuki sta deludendo dopo il titolo di Joan Mir conquistato nel 2021. Il team si aspettava una stagione in linea con una riconferma, o quantomeno in lotta per il titolo. Giunti alla pausa estiva, il campione del mondo in carica si trova a oltre 50 punti dal leader Fabio Quartararo e ancora a secco per Gran Premi vinti: “I numeri che vediamo al momento non riflettono il nostro vero potenziale – afferma Shinichi Sahara, il project leader Suzuki -. Nel complesso siamo migliorati, ma certo hanno fatto lo stesso anche i nostri rivali, quindi non è facile mantenere un certo livello. I nostri ingegneri stanno lavorando duramente per ricucire il gap, o meglio per sviluppare qualche nuovo aggiornamento. Speriamo di avere il più presto possibile qualche novità per la GSX-RR”. 
    Sui due piloti
    Alex Rins, invece, complice un infortunio che lo ha tenuto per qualche settimana lontano dai box, è solamente a quota 33 punti nella classifica piloti. Sahara ha analizzato le prestazioni dei due piloti Suzuki: “Joan Mir ha mostrato una buona costanza e velocità, ma ha vissuto qualche episodio sfortunato in qualifica. Rins? È caduto più volte, ma sempre quand’era nel gruppo di testa. È un peccato, ma ha dimostrato di avere la velocità e la capacità di lottare per il podio o per la vittoria. Per la seconda parte di stagione sarà di nuovo in forma, quindi competitivo al 100%”, le sue parole a MotoGp.com LEGGI TUTTO

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    Conor McGregor, 3 milioni di euro per sfrecciare sullo yacht Lamborghini

    Il brutto infortunio alla caviglia sinistra che non gli ha permesso di continuare il combattimento contro Dustin Poirier gli è recentemente valso i titoli delle cronache sportive. Ma Conor McGregor ha già trovato il modo di consolarsi. Il lottatore di arti marziali miste ha infatti annunciato sul proprio profilo Instagram l’acquisto di Tecnomar Lamborghini 63, il maestoso yacht dell’Italian Sea Group ispirato, dentro e fuori, alle supercar di Sant’Agata Bolognese.

    Una Lamborghini da 4.000 cv sul mare
    McGregor, 33 anni, potrà quindi godere della super imbarcazione ispirata concettualmente alla Sián, la prima ibrida della storia Lamborghini. Spinta dai 4.000 cavalli erogati dai suoi due motori V12, Tecnomar Lamborghini 63 arriva a una velocità massima di 111 km/h. Le sue linee ricordano le “Lambo” più dinamiche e performanti del passato, dalla Countach alla Miura, vere bellezze in movimento che oggi trovano forma anche in acqua. Senza dimenticare gli interni dell’imbarcazione, che ricalcano fedelmente i cockpit Lamborghini di ultima generazione, volante/timone compreso.
    Super prezzo per un super yacht
    Il costo? Necessariamente per pochi fortunati. Tecnomar Lamborghini 63 costa infatti intorno ai 3 milioni di euro. Conor McGregor non avrà problemi a sborsare quella cifra, dimenticando così quel brutto infortunio alla caviglia. LEGGI TUTTO

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    Porsche Macan 2021, nuovo restyling e più potenza

    Potenza
    Nuova Porsche Macan è al passo del restyling, ulteriore, per una permanenza sulla scena destinata a proseguire ancora a lungo e oltre il debutto di Macan elettrica. Un restyling che vede la proposta GTS subentrare a Macan Turbo, forte dei 440 cavalli del V6 2.9 litri, ben 60 più che in passato. Guadagna altra nobiltà anche Macan S, sebbene l’incremento di potenza sia appena di 26 cavalli e porti il valore a 380 cavalli. Un po’ come dire da S a GTS, pre-restyling.
    Per una proposta meno estrema, non manca la motorizzazione d’ingresso, un 2 litri da 265 cavalli, che fa il prezzo di Porsche Macan 2021, fissa l’asticella ai 62.917 euro sul mercato italiano. Ordini già aperti, prime consegne dal mese di ottobre, quando Macan S si farà guidare con un listino da 71.723 euro e la GTS a partire da 88.264 euro.
    Accelerazione e velocità massima
    Il cuore degli interventi è qui, nella componente tecnica, grazie alla quale si ottengono altre prestazioni, superiori, come i 4″3 sullo 0-100 km/h staccati da Macan GTS, per 272 km/h di velocità massima. Necessariamente più lenta è la S, sebbene in accelerazione ceda appena 3 decimi sullo scatto breve e raggiunta comunque i 259 km/h. Altro profilo per Porsche Macan 2.0: 232 orari, 6″2 in accelerazione.
    Ad accomunare le tre soluzioni ci pensa lo schema di trazione, con cambio PDK 7 marce e trazione quattro ruote motrici.
    Le sospensioni
    Se nelle versioni S e GTS troviamo il sistema PASM di controllo attivo delle sospensioni di serie, GTS prevede uno schema con molle pneumatiche anziché il gruppo molla-ammortizzatore convenzionale. Un profilo differente anche per la rigidità delle tarature, incrementate del 10% sull’asse anteriore e del 15% al posteriore, nonché per l’altezza da terra, che è inferiore di 10 mm.
    Affinare ulteriormente la sportività Macan GTS è possibile con il pack GTS Sport: introduce i cerchi da 21 pollici GT, il Porsche Torque Vectoring Plus, i sedili con regolazione elettrica a 18 vie a bordo.
    Qualche modifica allo stile
    Quello che è un restyling strettamente tecnico, incide anche in minima parte sullo stile. La Macan in arrivo ha una fascia anteriore ritoccata nel gioco tra aperture di raffreddamento, elementi in plastica nera, forme con le quali amplifica l’impressione di ampiezza del muso. Nulla in grado di stravolgere lo schema stilistico.
    Non è rivoluzione ma affinamento anche all’interno. La novità è nel numero di comandi touch presenti sul tunnel, tante funzioni a portata di tocco (troppe, forse?), ad affiancare la possibilità di avere il volante GT Sport, ripreso dalla Carrera 911 – già disponibile tra gli optional Macan – e un impianto infotainment su schermo da 10,9 pollici, per il Porsche Communication Management.
    Così riparte il suv di Zuffenhausen, per alimentare volumi di vendita globali da 600 mila unità realizzate dal 2014 del debutto. LEGGI TUTTO

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    Monopattini, sempre più incidenti a Torino e 50 multe al giorno

    I monopattini elettrici, divenuti protagonisti della mobilità urbana in seguito alla pandemia, sono sin dagli esordi sul mercato al centro delle cronache per via dei numerosi incidenti e polemiche che riescono a scatenare. Torino è tra le città italiane con più disagi: colpa proprio di chi ancora, dopo più di un anno, non ha capito come spostarsi correttamente a bordo dei monopattini. E proprio per colpa di essi, nel capoluogo piemontese si effettuano ormai una media di 50 multe al giorno a causa dei veicoli della micromobilità.
    Controlli contro l’uso non corretto
    I controlli delle forze dell’ordine, a Torino, si sono intensificati, per valutare come gli utenti della strada abbiano recepito le nuove norme a cui i monopattini elettrici devono sottostare. Tantissimi sfrecciano sotto i portici, lungo via Sacchi, recando disagio a commercianti e pedoni; in molti salgono in più di una persona; inoltre, troppi monopattini vengono lasciati per strada non parcheggiati, abbandonati, provocando innumerevoli disagi.
    Boom di incidenti
    La conseguenza di tutto ciò è che sono inevitabilmente aumentati gli incidenti causati da tali comportamenti. E qui entrano in gioco non solo i monopattini, ma anche le biciclette. “Negli ultimi tempi sono aumentati i traumi da cadute e investimenti che coinvolgono biciclette e monopattini – ha spiegato Alessandro Maria Massè, direttore della Prima clinica ortopedica e traumatologica del Cto di Torino -. E nelle persone piú fragili, soprattutto gli anziani, le conseguenze possono essere gravi. In tanti riportano fratture al polso e al gomito, ma anche traumi facciali. Pochi utilizzano il casco, nonostante i monopattini raggiungano una velocità massima di 25 km/h, che non è poco”.
    Insomma, in molti fanno fatica a rispettare le regole. L’aumento esponenziale delle multe ne è la prova più lampante.
    Monopattini elettrici, nuove leggi del Governo per la sicurezza LEGGI TUTTO