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    Ferrari, Benedetto Vigna è il nuovo amministratore delegato

    Vigna, 52 anni, laureato in Fisica presso l’Università di Pisa, approda in Ferrari dopo un lungo percorso professionale in STMicroelectronics, dov’è approdato nel 1995 fino a giungere all’attuale ruolo di responsabile del Gruppo analogici, MEMS e sensori.

    Un esperto in semiconduttori 

    Una divisione che ha rappresentato il principale business di STMicroelectronics nel 2020 e, con riferimento alle attività MEMS – Micro-electromechanical Systems, una branca di attività fondata dallo stesso Vigna, della quale è stato direttore della progettazione nel 1999. 

    Le competenze legate al settore automotive attengono alla specializzazione sui semiconduttori, materia da 6 mesi assurta alle cronache per la crisi produttiva globale. In STMicroelectronics Vigna ha operato per rendere il Gruppo leader sul mercato delle interfacce utente attivate dal movimento, in aggiunta ha sommato responsabilità sui campi della connettività, soluzioni di imaging (la mapppatura mediante sensori funzionale agli Adas, ad esempio) e power management. 26 anni di esperienza in ST, dove siede anche nel Comitato esecutivo. 

    Le parole del nuovo amministratore delegato Ferrari

    “È un onore straordinario entrare a far parte della Ferrari come Amministratore Delegato e lo faccio in egual misura con entusiasmo e responsabilità. Entusiasmo per le grandi opportunità che potremo cogliere. E con un profondo senso di responsabilità nei confronti degli straordinari risultati e delle capacità degli uomini e delle donne di Ferrari, di tutti gli stakeholder della Società e di coloro che, in tutto il mondo, provano per Ferrari una passione unica”, le parole di Vigna. 

    Un profilo “tecnico”, quello del nuovo a.d., dalla profonda esperienza in un settore cruciale dell’automotive, sul quale il presidente John Elkann ha commentato: “Siamo felici di dare il benvenuto a Benedetto Vigna come nostro nuovo Amministratore Delegato. 

    La sua profonda conoscenza delle tecnologie che guidano gran parte del cambiamento della nostra industria, le sue comprovate capacità di innovazione, l’approccio imprenditoriale e la sua leadership rafforzeranno ulteriormente Ferrari scrivendo nuovi capitoli della nostra storia irripetibile di passione e performance nell’era entusiasmante che ci attende”. LEGGI TUTTO

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    Harley-Davidson, il ladro ruba la moto ma lo ferma…una porta

    Si tratta solamente dell’ultimo esempio di una lunga serie di rapine e tentati furti che sta colpendo in questo periodo gli Stati Uniti: protagoniste le Harley-Davidson. Episodi che però possono avere risvolti quasi comici. Come dimostra quanto avvenuto a Clarksville, Tennessee.
    Cinque ladri contro una porta d’ingresso
    Cinque ladri (indossando caschi da motociclista per nascondere la loro identità) hanno infatti fatto irruzione in una concessionaria Harley a conduzione familiare, la Appleton, intorno alle 3 del mattino di sabato 29 maggio, hanno scelto le moto da rubare e si sono diretti verso la porta d’ingresso. Una volta lì, hanno scoperto che la porta era ovviamente chiusa a chiave; non sapendo come uscire, hanno così iniziato a sbattere ripetutamente una delle moto contro la porta finché questa non ha ceduto.
    E il ladro rimase incastrato
    Tre dei ladri sono riusciti a fuggire in sella alle moto, ma due di loro non sono stati fortunati. Uno dei rapinatori è infatti rimasto incastrato nella porta; e con la polizia in arrivo e il complice intrappolato, entrambi sono stati costretti a fuggire a piedi, ben inquadrati dalle telecamere di sorveglianza.

    Essendo la rapina avvenuta di notte, nessuno dello staff della concessionaria è rimasto ferito, non essendo presente. Una piccola consolazione, per il dealer statunitense cha ha visto sparire tre delle sue moto.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Alpinestars: “La tuta di Quartararo perfettamente funzionante”

    ROMA – Si continua a indagare sul caso Quartararo, che ha visto il pilota leader della classifica piloti di MotoGp correre per diversi giri con la tuta aperta durante la gara del Gran Premio di Catalogna. Alpinestars, azienda produttrice di materiale tecnico per piloti, che fornisce anche la tuta a Quartararo, ha parlato dopo le prime analisi effettuate sull’indumento: “Dopo la gara della MotoGP di domenica a Barcellona, il team Alpinestars Racing Development ha avviato un’indagine sull’integrità della tuta da corsa di Fabio Quartararo – si legge nel report pubblicato su Twitter -. Dopo una prima analisi post-gara effettuata nel camion Alpinestars Racing Development situato nel paddock della MotoGP, il team ha rilevato che la tuta era in condizioni di normale funzionamento, con tutte le cerniere e le chiusure perfettamente funzionanti”.
    Prime valutazioni
    “Inoltre, tutti i componenti della tuta, compreso il sistema airbag Tech-Air, erano intatti e perfettamente funzionanti – prosegue il report -. Questa è solo una prima valutazione, che sarà ulteriormente approfondita una volta che la tuta sarà nel laboratorio Alpinestars presso la sede di Alpinestars, per condurre tutti i test e le analisi per capire meglio la causa di ciò che è successo. Il Tech-Air Airbag System non si è aperto durante la gara, ha funzionato come previsto, non essendoci una situazione di crash”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Alpinestars sul caso Quartararo: “La tuta funzionava perfettamente”

    ROMA – Alpinestars, azienda leader nella produzione di materiale tecnico per i piloti, ha parlato dopo aver effettuato alcune analisi sulla tuta di Fabio Quartararo, che si è aperta durante la gara del Gp di Catalogna di MotoGp, facendo gareggiare il pilota francese in condizioni anomale per diverso tempo. “Dopo la gara della MotoGP di domenica a Barcellona, il team Alpinestars Racing Development ha avviato un’indagine sull’integrità della tuta da corsa di Fabio Quartararo – si legge nel report pubblicato su Twitter -. Dopo una prima analisi post-gara effettuata nel camion Alpinestars Racing Development situato nel paddock della MotoGP, il team ha rilevato che la tuta era in condizioni di normale funzionamento, con tutte le cerniere e le chiusure perfettamente funzionanti”.
    La prima valutazione
    “Inoltre, tutti i componenti della tuta, compreso il sistema airbag Tech-Air, erano intatti e perfettamente funzionanti – prosegue il report -. Questa è solo una prima valutazione, che sarà ulteriormente approfondita una volta che la tuta sarà nel laboratorio Alpinestars presso la sede di Alpinestars, per condurre tutti i test e le analisi per capire meglio la causa di ciò che è successo. Il Tech-Air Airbag System non si è aperto durante la gara, ha funzionato come previsto, non essendoci una situazione di crash”. LEGGI TUTTO

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    Ribery: con la Lambo da 400mila euro fino a Monaco, aspettando il sì di Gattuso

    C’è chi per non pensare si rifugia nella musica o in un weekend di relax, e chi invece preferisce affrontare un lungo viaggio a bordo della sua supercar. È il caso di Franck Ribery che ancora non sa se l’arrivo di Gattuso alla Fiorentina lo farà rimanere ancora in Italia.
    Mentre si attende il 6 luglio per il primo raduno di Firenze, con le scelte della nuova rosa di “Ringhio”, l’ex Bayern Monaco ha pensato di andare a trovare la sua famiglia in Baviera direttamente a bordo della sua Lamborghini da quasi 400mila euro.
    Sportivi col garage auto più costoso: c’è anche Cristiano Ronaldo nella Top 12
    717 km e non sentirli
    Guida per non pensare al futuro, Ribery, che dalla Versilia – dove venerdì scorso ha avuto l’ultimo incontro con Gattuso – a bordo della sua Aventador SVJ Roadster ha affondato il piede sull’acceleratore fino a Monaco, in Germania.
    Ben 717 km per un totale di circa 8 ore di viaggio, tutte documentate da alcune storie comparse sul suo profilo Instagram. Insomma, diciamo che di tempo ne ha avuto per riflettere sul suo futuro, anche siamo sicuri che il rombo della sua Lambo lo avrà distratto a dovere.
    Guarda la galleryRibery: in Lamborghini fino a Monaco
    Una Lambo per riflettere
    La Aventador SVJ Roadster di Ribery, infatti, è una vettura supersportiva basata su una monoscocca in fibra di carbonio, con telaietti in alluminio anteriore e posteriore, che monta un motore V12 aspirato capace di erogare una potenza massima di 750 cv. Insomma, niente male come luogo in cui rifugiarsi per cercare di dare un senso al futuro in tinte viola.
    Ma nel garage di Franck Ribery non c’è solo una Aventador. Il francese classe ’83, infatti, possiede anche una Lamborghini Urus personalizzata Mansory da 470mila euro (che potete vedere nella gallery in alto) con kit wide body, interni completamente rivisitati, cerchi da 24″ e un upgrade al motore che la rende ancora più aggressiva e ruggente.  LEGGI TUTTO