More stories

  • in

    MotoGp Gp Italia, Rossi: “Non posso andare molto più veloce di così”

    SCARPERIA – Valentino Rossi soffre e finisce in fondo alla classifica del prove libere del venerdì (21°) nella giornata inaugurale del Gran Premio d’Italia. Come da lui stesso confermato, il weekend del Mugello si prospetta in salita: “Questa è stata una giornata difficile – racconta il ‘Dottore’ -, purtroppo quello che dice la classifica è abbastanza veritiero, forse posso andare un po’ più veloce ma non molto di più. Ho avuto problemi con le gomme dure, come tutti, ma le difficoltà maggiori sono state in frenata, perché faccio fatica a frenare la moto un po’ da tutte le parti. Poi nei cambi di direzione sono troppo lento”.
    Le parole del ‘Dottore’ 
    Rossi era tornato a sorridere, almeno in parte, al Gran Premio di Francia, undicesimo al traguardo. Ora la musica sembra quella dell’avvio di stagione: “Abbiamo usato l’assetto di Le Mans con un po’ di adattamenti per il Mugello, dove sono sempre andato forte, ma anche nel 2019 era stata un’annata difficile a dire il vero. I test a Jerez erano andati bene, a Le Mans il feeling era migliorato, eravamo più vicini a quelli davanti. Ma evidentemente su questa pista ci vuole qualcosa di diverso, dobbiamo cercare il bilanciamento giusto perché non mi sono trovato benissimo con la moto”, conclude in conferenza stampa.  LEGGI TUTTO

  • in

    MV Agusta F3 Rosso 2021: la sportiva per tutti

    La gamma Rosso della Casa di Schiranna è pronta ad accogliere la nuova F3, che per il nuovo anno si evolve sotto molti punti di vista. Da MV Agusta, infatti, informano che il model year 2021 è stato aggiornato e mostra ora molte novità tecniche capaci di migliora sia performance che in guidabilità. Tuttavia, pur essendo inquadrata come un modello d’accesso, la nuova F3 Rosso riesce lo stesso ad esprimere in maniera raffinata tutta l’anima supersportiva MV.  Guarda la galleryMV Agusta F3 Rosso: tricilindrica rinnovata per il 2021
    Come cambia sotto la scocca
    Il telaio è stato riprogettato a partire dalle piastre, con particolare attenzione alla zona dell’attacco del forcellone, aumentando la rigidità torsionale e longitudinale, e di conseguenza la precisione di guida.
    MV Agusta Rush 2021, come cambia la roadster di Schiranna
    Ma si è evoluto anche il motore, il celebre “Trepistoni” MV; il tre cilindri, omologato Euro 5, conferma la potenza di 147 cavalli e riduce gli attriti grazie al trattamento DLC. Restano confermate le valvole in titanio, mentre sono nuove le bronzine di banco, le bielle e il contralbero, riprogettate per migliorare l’affidabilità. Ovviamente, in seguito all’omologazione, è interamente riprogettato l’impianto di scarico, dal collettore al silenziatore, per migliorare erogazione e di conseguenza ottenere curve di coppia e potenza ancora più piene a tutti i regimi. Anche gli iniettori sono nuovi, ora in grado di gestire una pressione di iniezione aumentata di 0,5 bar. Rinnovato anche il firmware della centralina, come le logiche di gestione e gli algoritmi del controllo motore, soluzione che permette una gestione del gas ancora più precisa. Per migliorare il raffreddamento è stato adottato un nuovo radiatore dell’olio biflusso che aumenta l’efficienza del 5%. Il cambio QuickShift EAS 3.0 bidirezionale migliora la qualità nelle cambiate, più precise grazie all’adozione di un nuovo sensore.
    Evoluzione lato elettronica

    Più completa l’elettronica, che vede l’arrivo della nuova piattaforma inerziale IMU, che legge la posizione della moto nello spazio consentendo così di gestire in modo estremamente puntuale in funzione dell’angolo di piega tutti i controlli. L’ABS, sviluppato da Continental, è dotato della funzione cornering e il traction control può intervenire in modo più preciso tenendo conto anche dell’inclinazione della moto. Sempre grazie all’IMU, il rinnovato front lift control FLC è in grado di gestire una impennata controllata invece di impedirla del tutto. Spicca la dashboard TFT da 5.5″ connesso e in grado di dialogare con l’MV Ride App. Grazie alla funzione mirroring è poi possibile la navigazione con indicazioni turn by turn, che si aggiunge alla registrazione del percorso e alla sua condivisione.
    MV Agusta, Sardarov annuncia: novità 950 cc dal 2023
    I colori
    Infine, è quasi superfluo aggiungere che il colore rosso riveste le sovrastrutture e la carenatura, abbinato al nero di motore, telaio e ruote. LEGGI TUTTO

  • in

    SSC Tuatara Striker, hypercar estrema ispirata ai jet

    Guarda la gallerySSC Tuatara Striker, ancora più aerodinamica
    Valori di downforce incredibili
    Tuatara Striker prende ispirazione dagli aerei da combattimento, rispetto alla Tuatara standard triplica il carico aerodinamico: siamo a 499 kg a 257 km/h. Una downforce mostruosa, ottenuta grazie a un nuovo pacchetto aerodinamico che include anche un’alettone posteriore attivo e un’ala fissa con stabilizzatori verticali. Il 55% del carico aerodinamico è distribuito sull’asse posteriore per garantire maggiore stabilità. L’hypercar americana sfoggia inoltre uno splitter anteriore enorme, ampie minigonne laterali e un diffusore in bella vista. Per quanto riguarda gli interni, SSC non si è sbilanciata, confermando soltanto la presenza della pelle Alcantara e, come optional, un cruscotto in fibra di carbonio.
    La motorizzazione vede sempre protagonista il V8 biturbo da quasi 6 litri che produce 1.750 cavalli con cambio manuale robotizzato a sette velocità. Striker, realizzato in edizione limitata a 100 unità, è pensato sia per la strada che per la pista.
    L’Aggressor ha 2.200 cavalli
    Non Aggressor, la versione ancora più estrema e dedicata esclusivamente a un uso sportivo. Si basa sulla Striker ma offre accessori, optional e prestazioni maggiori della Tuatara standard. Lo si intuisce già dall’abitacolo, dove si trovano sedili da corsa e le classiche cinture di sicurezza a 5 punti da competizione.
    La differenza maggiore è che la potenza del V8, con l’Aggressor, sale vertiginosamente a 2.200 cavalli, anche se SSC non ha ancora fornito ulteriori dettagli. L’edizione è ancora più limitata a soli 10 esemplari totali. LEGGI TUTTO

  • in

    Mercedes, la crisi bussa alle porte della Stella

    In forte calo le vendite europee e italiane della Casa tedesca Daimler, sia per le vetture marchiate Mercedes che quelle con il logo Smart, a conferma dei grandi problemi che hanno già portato anche a esuberi di personale, senza dimenticare la recente dalla crisi dei chip. E questo, nonostante il board abbia appena presentato un piano dove i ricavi andrebbero a crescere nei prossimi anni. 
    Pandemia ed esuberi
    La pandemia aveva già colpito il Gruppo tedesco, come tutti gli altri: lo scorso anno Daimler era stata costretta a varare un piano che prevedeva un esubero di circa 150 mila persone nei suoi stabilimenti. Numeri ben diversi da quelli annunciati, per lo stesso motivo, da altri Gruppi automotive. E il 2021 non poteva iniziare peggio per Mercedes e Smart perché alla fisiologica crisi del settore, che perde il 17% nel confronto con il 2019 – il 2020 è un anno non paragonabile a causa del lockdown totale dei primi tre mesi – i numeri della Casa tedesca non sono proprio positivi. Infatti alla crisi delle vendite generalizzata si è anche sommata la crisi dei chip per quei brand che non hanno saputo organizzarsi con le forniture nei tempi e nei modi giusti. Anche questa, una crisi collettiva, ma con l’industria automobilistica sempre più legata alla tecnologia, la crisi della carenza dei chip di semiconduttori, componente sempre più presente ed è necessario per completare la realizzazione di una vettura ma anche come pezzo di ricambio, ha avuto ripercussioni pesanti. 
    La crisi dei chip
    Il magazine Automobilwoche ha pubblicato un servizio dove ha confermato come la crisi dei chip abbia colpito in particolar modo il Gruppo Daimler, costringendo Mercedes a interrompere per questo motivo nei primi giorni di maggio la produzione della Classe E nello stabilimento di Sindelfingeen, ma anche quella a Brema dove vengono realizzate le GLC e le EQC e a Rastatt dove vengono assemblate Classe A, B e GLA. Questo perché, la Casa tedesca in crisi di chip a magazzino, ha preferito utilizzare quelli disponibili per le vetture più redditizie come Classe S, Maybach e la nuova EQS, vetture che però hanno un mercato molto ridotto. Il risultato è che i tempi di consegna delle vetture più “economiche” avranno tempi di consegna più lunghi, oltre a inevitabili problematiche tecniche. 
    Vendite in calo
    E tutto questo non fa altro che amplificare il problema delle vendite che infatti preoccupano. Ad aprile di quest’anno in Europa, Mercedes ha venduto 49.899 vetture contro le 60.0754 del 2019, mentre, nel periodo gennaio/aprile è passata dalle 223.024 unità alle 192.824. Calo che nello stesso periodo è stato registrato anche nel nostro mercato con un segno negativo dell’11,54%. Da noi, infatti, le vendite sono scese da 21.827 nel 2019 alle attuali 19.309. Ancora più preoccupante la situazione di Smart, complice anche la scelta di passare ad una alimentazione totalmente elettrica. In Europa le vendite della city car sono passate da 9.495 vetture del 2019 alle 3.315 di quest’anno, in Italia invece, il calo supera il 70% con 2.547 Smart vendute contro le 8.731 del 2019. Ad aprile, per fare un esempio, ne sono state vendute esclusivamente 650. 
    Idrogeno addio
    Ad aggiungere altri dubbi sui dati di Mercedes, c’è anche la decisione di abbandonare la tecnologia dell’idrogeno, che aveva avuto un discreto sviluppo, proprio nel momento in cui l’Europa e l’Italia nei piani di rilancio hanno inserito questa tecnologia per il futuro dell’automotive e del trasporto pesante. Vista la situazione del mercato c’è ovviamente da chiedersi come Daimler abbia potuto dichiarare nell’anno della pandemia dei profitti aumentati del 48% se non con i tagli effettuati, visto che il mercato del 2020, come abbiamo esposto prima, ha raccolto un -15% rispetto al 2019. Il futuro di Mercedes è tutto verso l’elettrico che sarà anche il domani della mobilità, ma che però per ora in Italia seppur in crescita pesa solamente il 3% del mercato globale. Altra mossa futura di Daimler sarà quella di scorporare la divisione Daimler Truck ritenuta troppo distante da quella delle vetture elettriche. LEGGI TUTTO