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    Jeep 4xe, le elettrificate scendono in campo con la Juve

    Debutto nella finale di Coppa Italia contro l’Atalanta
    Le nuove maglie segnano anche il proseguimento del connubio che lega Juve e Jeep, iniziato a partire dalla stagione 2012/2013. Infatti, il brand del gruppo Stellantis continua a spiccare sulle divise, ma con una novità: il logo 4xe, quello che identifica le ibride della gamma, presente sulle maglie assieme a quello Jeep. La nuova divisa verrà usata in anteprima in occasione della finale di Coppa Italia con l’Atalanta che si giocherà mercoledì 19 maggio e nel prossimo fine settimana in occasione dell’ultima giornata di campionato che vedrà rispettivamente la Juventus affrontare in trasferta il Bologna e la Juventus Women in casa l’Inter Women.
    Juventus, la nuova maglia piace ai tifosi
    4xe è il nuovo 4×4 secondo Jeep, un’evoluzione del concetto di capability che si arricchisce di sostenibilità, efficienza e ancora più sicurezza e divertimento di guida. La nuova tecnologia 4xe equipaggia i SUV made in Italy Compass e Renegade 4xe, le plug-in hybrid più vendute in Italia, e l’icona Wrangler 4xe, la versione Wrangler più potente, efficiente, sostenibile e tecnicamente avanzata.
     Tecnologia 4xe: l’evoluzione del 4×4 secondo Jeep
    L’elettrificazione è un aspetto fondamentale del percorso evolutivo di Jeep e rappresenta l’impegno a diventare leader anche nelle tecnologie per una mobilità sempre più sostenibile, fermi restando i valori storici di avventura, autenticità, libertà e passione. Grazie alla tecnologia ibrida plug-in, infatti, i modelli Jeep 4xe plug-in hybrid sono i SUV Jeep più performanti e divertenti da guidare di sempre, letteralmente capaci di “andare ovunque e di fare qualsiasi cosa”, in ossequio al noto claim “Go Anywhere, Do Anything”. Allo stesso tempo sono vetture ideali per la guida quotidiana in città, anche in modalità full-electric a zero emissioni, con grande semplicità d’utilizzo e di ricarica. LEGGI TUTTO

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    Prezzi benzina, scatta l'allarme: +273 euro rispetto al 2020

    I numeri del Mise parlano chiaro: un litro di carburante verde costa 1,593 euro, in aumento rispetto all’1,588 euro di sette giorni fa. Il Codacons si dice preoccupato e prova a fare il punto sulle cause di questi prezzi, mentre ne risente anche il sistema agroalimentare, con il rincaro dei prezzi per i generi in commercio. In parole povere? Il prezzo della benzina continua a salire e tocca quote record. Vediamo i numeri nel dettaglio
    Il confronto col 2020: +16,7% 
    Il diesel costa oggi 1,452 euro al litro, contro l’1,477 euro di una settimana fa. “Un litro di benzina costa oggi il 16,7% in più rispetto a maggio dello scorso anno, con un maggior esborso per un pieno di verde pari a +11,4 euro. Il gasolio costa il 15,7% in più su base annua, +9,85 euro per un pieno”, denuncia il Codacons.
    Per le famiglie si parla di 273 euro in più rispetto a maggio 2020. L’aggravio non riguarda soltanto i carburanti ma anche una lunga lista di prodotti al dettaglio rincarati da questi aumenti: il costo della benzina influisce per il 30-35% su quelli di frutta e verdura.
    Interviene anche Coldiretti
    La Coldiretti, su dati Ismea, avvisa dell’effetto valanga sulla spesa per l’aumento dei costi di trasporto. Il presidente Ettore Prandini afferma: “Con il Pnrr serve anche agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma pure con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo”. Le conseguenze sono i danni alle opportunità di esportazione dei nostri prodotti, più cari a causa dei costi della logistica.
    Auto ibrida plug-in, perchè noleggiarla: tutti i vantaggi e le detrazioni LEGGI TUTTO

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    Diciottenne senza patente colleziona 7mila euro di multe in un giorno

    Multe per un totale di 7mila euro per un giovanissimo di La Spezia, appena 18 anni, collezionate in un giorno. Non sappiamo se sia un record, ma se così non fosse sicuramente rappresenterebbe un’impresa (negativa) in cui pochi sono riusciti. Il protagonista, dicevamo, è un ragazzo al volante di una Fiat Stilo che è stato multato dalla polizia locale. Ma come è iniziata la serie di sanzioni?
    Dalla fuga in auto alle siepi per nascondere la droga, ma gli ritirano la patente
    Brucia l’alt e due semafori rossi
    Tutto è iniziato la mattina del 13 maggio 2021. Alle 9.30 il ragazzo non si è fermato all’alt delle forze dell’ordine e ha tentato la fuga. Tentativo che non è andato a buon fine: dopo essere passato col rosso a due semafori, il giovane automobilista è andato a scontrarsi con un motorino parcheggiato poco dopo. A quel punto gli agenti lo hanno raggiunto, ma non è finita qui: il ragazzo ha cercato nuovamente di scappare, ma è stato identificato e portato al comando di via Lamarmora.
    Qui, dopo alcuni accertamenti (il ragazzo era già noto alle forze dell’ordine), gli sono state esposte tutte le infrazioni commesse e le relative sanzioni: la multa più ingente è quella da 5.100 euro, arrivata perché il il ragazzo non ha conseguito la patente ma si trovava comunque al volante, poi c’è quella da 363 euro per non aver mai effettuato il passaggio di proprietà dell’auto e quella da 866 euro perché senza assicurazione. Ma non finisce qui. Durante la fuga, il giovane ha commesso non pochi reati violando le norme del Codice della Strada: per lui altri 1.000 euro.
    Non ha la patente e guida un’auto rubata, la sanzione è salatissima LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Biaggi: “Non è lo stesso Rossi, forse Le Mans era una pista amica”

    ROMA – Valentino Rossi ha raccolto il miglior risultato stagionale nel Gran Premio di Francia, piazzandosi per tutto il weekend all’interno o a ridosso dei primi dieci. Un undicesimo posto che conferma i passi in avanti rispetto alle prime gare, ma per Max Biaggi non basta: “In questo Gran Premio Valentino Rossi è tornato vicino alla top ten, forse ha risolto qualche problema, o forse era una pista più amica – spiega l’ex campione romano -, è arrivato undicesimo, sempre un po’ in affanno, non sempre il solito Rossi, però ormai ci sono tanti giovani piloti veloci che in pochi decimi ti trovi da primo a ottavo, è diventata una MotoGp impressionante”. 
    Il bilancio sulla gara
    Il Gran Premio mai banale sulla pista di Le Mans è stato vinto dalla Ducati di Jack Miller, davanti a Johann Zarco e Fabio Quartararo: “L’altro ieri è stata una figata, le gare sono state caratterizzate dalla pioggia, era tutto pronto e uno scroscio d’acqua ha cambiato i piani a tutti: chi ama le moto si è divertito molto. Ha trionfato la Ducati, primo e terzo sul gradino più alto, tante cadute, con Marquez in testa, e mi è dispiaciuto perché è tornato dopo un infortunio, poteva anche vincerla la gara, purtroppo è andato giù e per il morale non aiuta, ma il campione c’è e secondo me ci farà vedere ancora delle grandi cose”, conclude Biaggi.  LEGGI TUTTO