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    Compra Ferrari, Lamborghini e Bentley coi bonus anti-Covid: accumula 302 anni di carcere

    “Ne usciremo tutti migliori”, si diceva all’inizio della pandemia che ha sconvolto il mondo. “Non è vero”, verrebbe da rispondere quando si sentono notizie del genere. Negli Stati Uniti, che come tutte le nazioni del mondo hanno provveduto a sostenere economicamente le attività e le professioni bloccate dal virus, qualcuno però ha provato a fare il furbo, non per due spiccioli, piuttosto per milioni di dollari. Lo scopo? Comprare delle auto di lusso.
    Da Ferrari a Bentley
    Un uomo è riuscito a garantire allo Stato della California di avere un’azienda in difficoltà a causa delle chiusure anti-Covid, ricevendo cinque milioni di dollari (al cambio con l’eruo più di 4,2 milioni) di denaro pubblico per sostenere le sue attività.
    Mustafa Qadiri, questo il suo nome, ha così chiesto i finanziamenti per società che però non erano operative. A differenza del suo garage, molto produttivo visto che custodiva una Ferrari 458 Italia del 2011, una Lamborghini Aventador S del 2018 e una Bentley Continental GT del 2020. Tutte supercar costosissime che è riuscito ad accreditare a nome delle sue società. I quattro milioni, ottenuti come prestiti rimborsabili (il Paycheck Protection Program federale), poi sono stati utilizzati oltre per l’acquisto dei bolidi, anche per pagare vacanze da re e per altre  attività fraudolente.
    Bolidi sotto lucchetto
    Qadiri è stato però incriminato da un gran giurì federale con le accuse di frode bancaria, furto di identità aggravato e riciclaggio di denaro. Le auto sono state sequestrate mentre, secondo le dichiarazioni di un portavoce dell’ufficio procuratore, l’uomo rischierebbe fino a 302 anni di carcere.
    Pulisce l’auto al cimitero, ecco perché rischia la multa LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Morbidelli: “L'arrivo della VR46 ha smosso tutti gli animi, anche il mio”

    LE MANS – Franco Morbidelli riparte dal podio di Jerez e si prepara al Gran Premio di Francia, quinto appuntamento stagionale della MotoGp. Per il pilota del team Petronas, però, è importante anche il futuro, quando la sua squadra potrebbe abbandonare la Yamaha anche come conseguenza all’ingresso della VR46 in classe regina: “La VR46 è entrata in maniera poderosa in MotoGP, ha smosso molto gli animi e non solo, portando con sé un grande sponsor e una grande immagine con Valentino Rossi – ha detto ai microfoni di Sky Sport -. Ha smosso tutti gli animi della MotoGP, ci metto anche il mio”.
    Sulla moto del 2022
    Proprio di questo ha parlato Morbidelli, che da contratto nel 2022 correrà su una moto ufficiale: “Ho un contratto con il team Petronas, dove c’è scritto che avrò una moto ufficiale per il 2022: non si sa che moto sarà, ma sarà comunque una moto ufficiale. Per me la cosa più importante è rispettare il mio contratto con Petronas e continuare il mio percorso con loro, perché è un team nel quale mi trovo bene, qui riesco a sentirmi bene e a guidare bene in pista. Le altre scelte dovranno essere ponderate in separata sede, sono scelte che spettano a chi di dovere, io dovrò concentrarmi di più sulla guida”, ha concluso LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Morbidelli: “Nel 2022 avrò una moto ufficiale, ma non so quale”

    LE MANS – “La VR46 è entrata in maniera poderosa in MotoGP, ha smosso molto gli animi e non solo, portando con sé un grande sponsor e una grande immagine con Valentino Rossi. Ha smosso tutti gli animi della MotoGP, ci metto anche il mio”. Franco Morbidelli, intervistato da Sky Sport in vista del Gran Premio di Francia, guarda alla prossima stagione quando il team firmato VR46 entrerà nella MotoGp, con l’obiettivo di prendersi subito un posto importante. Il pilota italiano non cambierà squadra e rimarrà con Petronas, che però potrebbe non rimanere sotto Yamaha e cambiare moto.
    Sulla prossima moto
    Proprio di questo ha parlato Morbidelli, che da contratto nel 2022 correrà su una moto ufficiale: “Ho un contratto con il team Petronas, dove c’è scritto che avrò una moto ufficiale per il 2022 – ha affermato con franchezza -. Non si sa che moto sarà, ma sarà comunque una moto ufficiale. Per me la cosa più importante è rispettare il mio contratto con Petronas e continuare il mio percorso con loro, perché è un team nel quale mi trovo bene, qui riesco a sentirmi bene e a guidare bene in pista. Le altre scelte dovranno essere ponderate in separata sede, sono scelte che spettano a chi di dovere, io dovrò concentrarmi di più sulla guida”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Bagnaia: “Bello essere in testa al mondiale”

    LE MANS – Francesco Bagnaia si avvicina al prossimo Gran Premio in Francia da leader del Mondiale, per la prima volta in carriera. Un riconoscimento ottenuto nello scorso weekend di gara in Spagna, dove la Ducati ha centrato una storica doppietta: “Bello essere in testa al Mondiale, ma sono passate solo 4 gare, ancora è presto. Questa pista mi piace, sono pronto a gareggiare, sarà importante vedere quali saranno le condizioni meteo perché forse potrebbe piovere, in carriera ho fatto solo 6 gare con la pioggia, quindi potrei soffrire. Sul bagnato la nostra moto è forte, ma non è semplice con queste gomme difficili da gestire”, le sue parole. 
    Le parole di Bagnaia
    A Bagnaia dunque non spaventa il fatto che a Le Mans potrebbe piovere, come accaduto lo scorso anno quando a vincere fu Danilo Petrucci a sorpresa. ‘Pecco’ è convinto dei propri mezzi: “Tutti i piloti sperano di poter vincere su ogni pista, compresa questa, ma è difficile fare previsioni su una gara bagnata. Penso comunque che la nostra moto possa adattarsi su qualunque pista, quest’anno è una moto molto forte”, dichiara nella conferenza stampa della vigilia. Su Marc Marquez invece: “Per me non è stato facile guidare dopo così tanto tempo – dichiara -. A Portimao ha fatto un gran lavoro mentre a Jerez ha faticato. Se dovesse piovere sarebbe meglio per lui. Secondo me può anche rientrare nella lotta per il titolo”.  LEGGI TUTTO

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    Valentino Rossi, imprenditore di monopattini: arrivano i VR46 elettrici

    Valentino Rossi si lancia nella micromobilità? Ebbene sì. Il nove volte campione del mondo della MotoGP, tra gli sportivi italiani più famosi in tutto il mondo e anche imprenditore, ha messo la sua firma su una gamma di veicoli, monopattini e hoverboard, della nuova mobilità elettrica e urbana. La sua società VR46 ha già messo in commercio i mezzi che sono disponibili nei negozi di elettronica e negli store online.

    Monopattini e hoverboard

    L’accordo fatto con MT Distribution prevede la distribuzione di mezzi della nuova micromobilità urbana targati 46, il logo – ormai simbolo – del campione. Quali veicoli dobbiamo attendere? C’è il KD1, il monopattino elettrico realizzato per i ragazzi di età compresa tra i 10 e i 16 anni. Sono tanti i giovanissimi che stanno crescendo col mito di Valentino Rossi: oggi possono salire a bordo del mezzo green che porta la firma del Dottore. Il KD1 ha un motore da 250W, una batteria da 216Wh e l’autonomia può arrivare fino a 15 chilometri, su tre livelli di velocità. La velocità massima, invece, tocca i 20km/h. È dotato di una ruota frontale da 8” con camera ad aria e sospensione, oltre a una doppia luce, anteriore e posteriore, e un display LCD integrato nel manubrio.

    C’è poi il Kiddy, per i più piccoli. È, infatti, pensato per i bambini dai 6 ai 10 anni di età e anche per questo le prestazioni sono differenti: 12 km/h la velocità massima. Infine, l’hoverboard Fun per gli sportivi in erba dai 6 ai 14 anni. L’autonomia può arrivare fino a 10 km/h e ci sono due importanti luci laterali a Led.

    Guarda la galleryValentino Rossi firma la sua linea di monopattini e hoverboard LEGGI TUTTO

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    Sinner, dal tennis alla passione per la Formula 1 e l'Alfa Romeo

    Jannik Sinner e la velocità. Un legame indissolubile visto che lancia i suoi sevizi con una media di 130 km/h. Ma nella vita del tennista altoatesino però c’è anche l’adrenalina allo stato puro: quella della quattro ruote, una passione che il talento ha fin da piccolo e che condivide con la sua famiglia.
    Sinner, Giovinazzi e Ricciardo
    In ogni intervista, le auto rappresentano un tema caldo per Jannik, che ha ereditato l’interesse per la velocità dal padre Hanspeter. E non a caso ha alcuni amici anche in Formula 1: “Mi piacerebbe molto andare più veloce in macchina ma purtroppo o per fortuna ci sono dei limiti da rispettare. Mi diverto ad andare sui kart, nel tempo libero.
    Un giorno mi piacerebbe provare a girare veloce, ma in sicurezza, in un vero circuito come fanno i miei amici Antonio Giovinazzi e Daniel Ricciardo, che sono due piloti appassionati di tennis. Con Antonio abbiamo fatto un accordo: lui mi insegna i trucchi del suo mestiere ed io del mio. Ogni tanto a Montecarlo incontro Leclerc, anche lui è molto simpatico”, ha detto al Corriere della Sera tempo fa. 
    Con Stelvio Sprint e Giulia
    Proprio in questo periodo, Sinner è stato impegnato negli Internazionali d’Italia dove è stato eliminato dalla leggenda Nadal. L’enfant prodige della racchetta ha lo sport nel sangue, con un passato (termine relativo, visto che parliamo di un classe 2001) da gigantista nello sci e un grande amore per la Casa del Biscione. 
    Alfa Romeo affianca Sinner negli spostamenti per le partite e per i tornei con i due modelli Giulia e Stelvio Sprint, nel segno dello slogan #matchingtalents coniato apposta per la collaborazione. Che il tennista altoatesino fosse uno dei migliori talenti al mondo era noto già da qualche tempo, ma il Marchio tricolore lo aveva capito ancora prima, proponendogli una partnership puntando sulla passione di Jannik, mai celata, per le auto del Marchio. 
    Che la strada da percorrere sia lunga ma in discesa, lo auguriamo al nostro talento del tennis e siamo certi che anche Alfa Romeo la pensi come noi.
    Guarda la galleryJannik Sinner, non resiste all’Alfa Romeo LEGGI TUTTO