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    MotoGp, Marquez: “La figura di Valentino Rossi ci vuole, è forte mediaticamente”

    JEREZ – Marc Marquez si appresta a scendere in pista a Jerez, teatro che nel 2020 lo costrinse a dare forfait per tutta la stagione. La paura e l’infortunio sono alle spalle e ora lo spagnolo ha voglia di tornare al top dopo il ritorno in pista a Portimao. Tra i vari argomenti trattati nella conferenza stampa alla vigilia del weekend di gara, c’è quello legato a Valentino Rossi, in grande difficoltà in questo avvio di Mondiale: “La figura di Rossi in MotoGP ci vuole, perché mediaticamente è forte e porta tanta gente. L’avversario è quello che lotta per il campionato. Rossi è stato molto forte, ma oggi non lotta per il campionato”, le parole di Marquez. 
    L’allenamento e la condizione fisica
    Lo stato di forma di Marquez ancora non può essere al 100% ed è comprensibile dopo 9 mesi di stop. Anche l’avvicinamento a ogni Gran Premio è diverso da quello degli avversari, come da lui più volte confermato: “Da Portimao a qui mi sono allenato – ammette -, ho fatto un po’ di palestra, poi un po’ di bici, ma sempre in modo abbastanza leggero, perché avevo bisogno di rallentare. Ci vuole tempo per riprendersi, avevo anche assunto antibiotici per la gara. Ho riguardato la gara, la mia posizione sulla moto non è quella giusta soprattutto nelle curve a destra, lo sentivo. Quando l’ho trovata ho anche trovato il ritmo. Ho bisogno di tempo, giri e chilometri”. LEGGI TUTTO

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    Fabio Barone e una Ferrari F8 Tributo: il record Roma-Capo Nord

    Fabio Barone, pilota romano e presidente del club Ferrari Passione Rossa, ha deciso che la prossima estate è tempo di una nuova impresa: 49 ore per arrivare dall’Italia al punto più settentrionale d’Europa. Con lui, il fedele copilota Alessandro Tedino ma soprattutto una Ferrari F8 Tributo. La supercar è stata appositamente preparata per questo estenuante viaggio attraverso il continente: sarà un percorso di oltre 4mila chilometri, da fare in poco più di due giorni, rispettando tutti i limiti di velocità.
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    Partenza il 16 luglio da Roma
    Quello di Fabio Barone è un nome già molto noto sia agli appassionati di vetture del Cavallino che agli amanti delle imprese estreme. Il pilota romano, oltre a gestire il club Ferrari Passione Rossa della Capitale, si è distinto in numerose imprese da record in giro per il mondo, tutte al volante di auto di Maranello. Il viaggio che sta preparando per questo luglio è forse uno dei meno rischiosi tra quelli condotti da Barone, ma anche uno dei più faticosi. La Ferrari F8 del duo Barone-Tedino dovrà infatti percorrere una distanza di 4.300 km attraverso l’Europa, con sole 49 ore a disposizione per farlo, e con l’obbligo di rispettare tutti i Codici della Strada dei Paesi attraversati.
    La partenza è fissata a Roma, in Via dei Fori Imperiali, il prossimo 16 luglio. Il punto di arrivo è a Norkapp, in Norvegia, ovvero il punto più a Nord dell’intera Europa. L’obiettivo è quello di arrivare a destinazione entro il tempo previsto da Google Maps per la tratta Roma-Capo Nord. Per farlo non sarà possibile fare soste oltre a quelle strettamente necessarie (incluse quelle inevitabilmente numerose per i rifornimenti di benzina) né incappare in imprevisti che farebbero perdere tempo prezioso sulla tabella di marcia. La compagna d’avventura di Barone e Tedino, la Ferrari F8 Tributo biturbo da 720 cavalli, è stata preparata per l’occasione da Capristo.
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    La nuova impresa
    L’impresa con la F8 è stata ispirata da un viaggio analogo compiuto nel 1953 da quattro ragazzi che, con una Fiat Balilla, fecero Roma-Nordkapp-Roma in 45 giorni. “Qualcosa di veramente impressionante per l’epoca – ha spiegato Barone – Da qui l’idea per un’impresa senza precedenti: riuscire a colmare la stessa distanza che la vettura virtuale di Google Maps afferma di coprire in 49 ore in un lasso di tempo inferiore, il tutto mantenendo i regolari limiti di velocità in ogni nazione. Ovviamente approfitteremo delle famose autostrade tedesche, dove non esistono limiti ma solo velocità consigliate”.
    Il viaggio da record, oltre a Capristo, conta numerosi sponsor e partner tecnici, oltre al patrocinio del Comune di Roma e della Farnesina. Per Fabio Barone questo potrebbe essere il quarto ingresso nel Guinnes dei Primati dopo le imprese con la Ferrari 458 Italia alla Transfagarasan, nei Carpazi, e sulla Tianmen Mountain Road, in Cina, oltre al raduno record con 30 vetture del Cavallino al Circolo polare Artico. L’intero viaggio verrà trasmesso in diretta social sui canali del club Ferrari Passione Rossa, dalla partenza a Roma fino all’arrivo a Nordkapp.
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    Generazione E: una nuova consapevolezza

    Dopo un anno di stop a causa dell’emergenza sanitaria, il mese di Aprile ha visto il ritorno del Mondiale Formula E sulle strade della Capitale: due giorni di adrenalina e spettacolo puro, che hanno invaso la scenografica cornice del circuito cittadino dell’Eur. Un campionato, quello dedicato alle monoposto elettriche, che di fatto sta ridisegnando i confini del motorsport; anche lui, in un modo o nell’altro, chiamato a fare i conti con le attuali esigenze di sostenibilità ambientale “a emissioni zero”.Guarda la galleryGenerazione E con Peugeot e-2008
    Generazione E
    Dalle corse alla vita di tutti i giorni, il passo è breve. È proprio nel quotidiano, infatti, che molte delle tecnologie sperimentate tra i cordoli trovano la loro massima espressione d’uso. E lo fanno attraverso mezzi green progettati per andare incontro ad una nuova fascia di utenza.  Appassionati, che senza rinunciare al piacere di guida, vogliono sperimentare una più piena consapevolezza verso le tematiche ambientali: la cosiddetta Generazione E. Avanguardia di un nuovo concetto di mobilità, che per essere compreso in ogni suo aspetto va guardato senza pregiudizi. Con occhi nuovi, come quelli di un bambino.
    Tutti i pezzi del puzzle
    Ed è proprio così – attraverso gli occhi di un bambino – che ricomporremo, in 10 tappe lungo le strade della città di Roma, i pezzi di un puzzle che dà forma ad un nuovo punto di vista – quello green, e del domani – sulla passione per i motori e per la velocità. 
    Ad accompagnarci in questa avventura, due partners d’eccezione: il SUV compatto Peugeot e-2008, un full-electric spinto da una power unit particolarmente efficiente, capace di unire il classico “effetto WOW” dei motori a elettroni (con tanta coppia fin da subito) ad un’autonomia dichiarata di 320 km (WLTP); e la catena di giocattoli “Città del Sole”, da sempre impegnata sul fronte dell’ecosostenibilità e della valorizzazione ambientale, che con i suoi punti vendita romani scandirà le tappe di una nuova “consapevolezza”.
    Curiosi di saperne di più? Non perdete le prossime uscite sui nostri canali digital e tradizionali. LEGGI TUTTO

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    Giulia Quadrifoglio, uno dei 10 esemplari Alfa Romeo Racing distrutto in un incidente

    Uno dei 10 esemplari di Giulia Quadrifoglio edizione Alfa Romeo Racing, lanciata nel 2019 in collaborazione con Sauber per celebrare il ritorno della Casa di Arese in F1, è rimasto distrutto in un incidente in Svizzera. Per fortuna non vi è stato nessun ferito, ma la vettura ha dubìto danni per 105.000 euro circa.
    Alfa troppo veloce, ci scappa l’incidente
    L’episodio è accaduto la sera del 25 aprile a Nottwil, sulla Kantonsstrasse subito dopo una rotatoria, con il guidatore che ha perso il controllo della vettura a causa dell’alta velocità. L’Alfa ha impattato ed è uscita semidistrutta. La foto circolata sul web la mostra con tutti i vari danni visibili. Per fortuna, i due passeggeri della Giulia Quadrifoglio non sono risultate ferite, e sono stati mandati al pronto soccorso solo per accertamenti.
    510 cv non semplici da gestire…
    Evidentemente, il guidatore non ha avuto la capacità di gestire i 510 cv generati dalla macchina ed erogati dal V6 biturbo di questa edizione speciale, caratterizzata dalla livrea F1 ma con elementi che accentuano ancora di più la sportività. Una potenza che poteva costare cara. LEGGI TUTTO

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    Lamborghini, 105 anni fa nasceva Ferruccio: l'omaggio

    Ferruccio Lamborghini è stato, ed è ancora oggi, l’uomo grazie al quale la Casa bolognese è oggi un brand riconosciuto nel mondo. Il 20 febbraio 1993, data della sua scomparsa, a Sant’Agata il top di gamma era la Diablo, prima 4 ruote motrici della Casa, nata seguendo quelle che sono state le sue idee innovative, che hanno contribuito, ispirando gli altri, alla creazione di auto che hanno fatto la storia del mercato automobilistico mondiale. Nacque 105 anni fa in provincia di Ferrara, e dopo tutto questo tempo la sua eredità si sente ancora più forte che mai. 
    La prima azienda in Grecia
    Nasce per la precisione, il 28 aprile 1916, in una frazione del comune di Cento, Renazzo. I genitori Antonio ed Evelina sono agricoltori, ed è quello il settore a cui Ferruccio è destinato. Come tutti coloro nati sotto il segno del Toro, è testardo, concreto e pieno di idee. La sua vera passione non è però la coltivazione dei campi, bensì la meccanica. Riesce a farsi assumere nella più grande officina di Bologna, prima di partire in guerra per riparare camion e trattori utilizzati dall’esercito a scopi militari. In Grecia, a Rodi, compie le sue esperienze più significative, tant’è vero che è lì che, alla fine del conflitto, fonda la sua prima azienda di riparazioni meccaniche.
    “Ferruccio Lamborghini Cento”
    Il dopoguerra italiano consente agevolazioni economiche per i piccoli potenziali imprenditori, e così Ferruccio torna nel suo Paese con l’idea di abbinare le sue conoscenze meccaniche alla vendita dei trattori. Scelta non casuale: è vero che le sue origine sono contadine, ma Ferruccio è anche e soprattutto consapevole che il popolo italiano ripartirà, dopo la guerra, dalla terra e dalla sua coltivazione. Insomma, il trattore diventerà uno dei primi business. E Ferruccio non ha torto. Infatti, nel 1948, vende i suoi primi 11 trattori spinti da un motore Morris alla fiera di Cento. L’avventura di Lamborghini è ufficialmente cominciata. O almeno, quella dei trattori e della FLC (Ferruccio Lamborghini Cento).
    Lamborghini, due trattori del ’60 e del ’67 all’asta
    La nascita di Lamborghini Automobili
    Poi però il richiamo delle granturismo sportive è troppo forte. A Ferruccio l’idea balza nei primi anni ’60. Su come sia scaturita, l’origine si pone a metà tra la verità e la leggenda. Pare infatti che Lamborghini possedesse una Ferrari 250 GTO ma che non ne fosse soddisfatto. Andò a lamentarsene personalmente con Enzo Ferrari, il quale gli rispose piccato di costruirsi una sportiva per i fatti suoi. E Ferruccio, un po’ per rivalsa e un po’ per desiderio personale, lo prese in parola.
    Lamborghini, due modelli V12 tra le novità 2021
    Nel 1963 ferruccio fonda la Lamborghini Automobili, con sede nell’impianto di Sant’Agata Bolognese, qualche chilometro di distanza dal capoluogo emiliano. Il grafico Paolo Rambaldi, che dovrebbe progettare il nuovo logo, chiede a Ferruccio quali caratteristiche sente di possedere. L’energico patron risponde di essere “tamugno (tradotto dal dialetto significa duro, forte, testardo) come un toro”. E il logo è fatto.
    Un ragazzo “tamugno come un toro”
    Nel 1966 viene presentata la Miura. Il resto è storia. Con la vettura, ancora oggi considerata la più bella di sempre, nasce il concetto di supercar e di innovazione tecnico-stilistica di cui Lamborghini ancora oggi è alfiere. Dalle idee di Ferruccio nascerà in seguito il Countach, altro prodigio ingegneristico, e fiorirà lo spirito che poi, nei decenni a seguire, permetterà alla Casa del Toro di dar vita a modelli come Diablo, Huracán, Urus, Sián e tanti altri.
    Nacque tutto dalla cocciutaggine di un ragazzo destinato all’agricoltura e che invece seppe seguire i propri sogni. LEGGI TUTTO

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    Sicurezza stradale: in Italia la commissione Europea sceglie Unasca

    (Roma, aprile 2021) – L’Unione Nazionale Autoscuole e Studi di Consulenza Automobilistica, con l’investitura ricevuta dalla Commissione Europea, diventa soggetto di coordinamento di tutti i progetti di sicurezza stradale sviluppati nel nostro Paese, che aspirino ad essere pubblicati sul sito della Carta ed entrare nel catalogo delle best practice europee.
    UNASCA già signataria della Carta dal 2016, è stata promossa. L’ufficialità è arrivata la scorsa settimana da Matthew Baldwin, vicedirettore generale della DG Move, la direzione generale per la mobilità e i trasporti dell’Unione europea. Aderiscono alla Carta europea della sicurezza stradale, enti pubblici, locali e nazionali, imprese, organizzazioni che si impegnano a sviluppare e condividere campagne e progetti di sicurezza stradale, ma solo uno di questi soggetti diventa “staffetta” nazionale. Un ruolo che impegna a farsi promotore della conoscenza della Carta e aderirvi, a comunicarne e adattarne i contenuti ai diversi contesti locali, facilitare l’accesso alle informazioni per chi voglia sviluppare progetti di sicurezza stradale, diventare infine ambasciatore, con un approccio “dal basso”.
    «Siamo onorati – dichiara il Presidente di UNASCA Antonio Datri – di essere stati selezionati dalla Commissione europea come referenti per l’Italia della Carta Europea della Sicurezza Stradale. Un grande risultato che ci ripaga degli investimenti e degli sforzi che l’Associazione porta avanti da diversi anni per ritagliarsi un ruolo sempre più importante nel contesto europeo, da oggi con un filo diretto con la Commissione. Incrementiamo la rete internazionale di collegamenti con i più importanti interlocutori della sicurezza stradale e potremo presentare le nostre campagne e iniziative sul sito della Commissione europea. L’invito è fare rete». LEGGI TUTTO