Domenico Sottile
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Auto connesse del futuro: accordo tra Mazda, Suzuki, Subaru, Daihatsu e Toyota
Arriva la notizia che Suzuki, Subaru, Daihatsu, Toyota e Mazda hanno siglato un accordo per sviluppare insieme le specifiche tecniche per i dispositivi di comunicazione dei veicoli di nuova generazione e promuovere l’uso comune dei sistemi di comunicazione. Le cinque aziende hanno reso noto il loro obiettivo: Creare nuovo fascino, valore e servizi, standardizzandoli per offrire tempestività e maggiore convenienza nei servizi di connessione. Cosa arrivarci? Utilizzando servizi connessi per collegare automobili e società.
Nell’ambito CASE (connected, autonomous/automated, shared, and electric cioè connesso, autonomo, condiviso ed elettrico), che si sostiene stia generando importanti trasformazioni nell’industria automobilistica, si stanno compiendo rapidi progressi nella campo della connessione, in riferimento a comunicazioni e dati per quanto riguarda sia la tecnologia che il business (e qui sono inclusi i servizi cloud, IoT, big data e AI). Cosa stanno facendo le singole case automobilistiche? Sviluppano in modo indipendente i dispositivi di comunicazione dei veicoli e, anche nei casi in cui vengono forniti gli stessi servizi di connessione come le funzioni di azionamento a distanza, ciascuna azienda sta adottando un proprio approccio nel procedere con lo sviluppo e l’impiego delle risorse pertinenti, così può concentrarsi maggiormente sullo sviluppo di applicazioni e servizi su questa infrastruttura comune.
Sistemi per le auto connesse
Da adesso Suzuki, Subaru, Daihatsu e Mazda, pur integrando nei veicoli proprie soluzioni nell’ambito delle tecnologie di comunicazione di base sviluppate da Toyota, costruiranno insieme sistemi per le auto connesse di prossima generazione con specifiche di connessione comuni sia per i veicoli sia per le reti e per il centro dei dispositivi di comunicazione dei veicoli. Cosa significa? Che verrà maggiormente stabilizzata la qualità della comunicazione tra i veicoli e il centro dei dispositivi di comunicazione e sarà possibile fornire ai clienti servizi di connessione più convenienti, come chiamate più chiare tra clienti e operatori e velocità di connessione più elevate. Non solo. Ogni azienda coinvolta potrà ridurre gli oneri di sviluppo e semplificare sia il funzionamento del sistema che gli aggiornamenti comprendenti nuove funzioni aggiuntive, ottimizzando così le risorse come strutture e personale.
La Mazda RX-3 compie 50 anni LEGGI TUTTO - in Motori
MotoGp, Petrucci: “Se siamo veloci a Jerez, lo saremo anche altrove”
ROMA – Tre punti in appena tre gare e tanta voglia di rialzare la testa. Danilo Petrucci si avvicina con fiducia al quarto Gran Premio della stagione, in programma questo weekend a Jerez, sede dell’incidente di Marc Marquez nel 2020. Per la Ktm Tech 3 sarà una chance che ha il sapore di riscatto in seguito alle deludenti prove offerte tra Qatar e Portogallo: “Non vedo l’ora di correre a Jerez – dichiara il pilota di Terni – e farò di tutto per migliorare la nostra posizione e la moto in generale. Quando si è veloci a Jerez, si è veloci anche nella maggior parte degli altri circuiti, di conseguenza abbiamo una grande opportunità per crescere ed essere competitivi”.
“Interessante lavorare a Jerez”
Petrucci dovrà fare il suo per risollevare le sorti della squadra, pur essendo solo al primo anno con la Tech 3: “Sono molto felice di guidare di nuovo la mia moto su una pista diversa. Jerez è un circuito abbastanza difficile, ma molto interessante. Penso sia il posto giusto per lavorare sullo sviluppo della RC16, dato che la pista presenta molte curve lente e veloci”, conclude il pilota italiano. Negli scorsi giorni invece Hervè Poncharal, il team manager della squadra, ha condiviso un messaggio forte e chiaro: “Speriamo che a Jerez il lavoro dia i suoi frutti, ma tutti devono svegliarsi”, le sue parole, in particolar modo riferite al deludente Iker Lecuona. LEGGI TUTTO - in Motori
MotoGp, Petrucci: “A Jerez abbiamo una grande opportunità”
ROMA – Danilo Petrucci non si accottenta di tre punti in appena tre gare ed è pronto a rialzare la testa nel quarto Gran Premio della stagione. Nel weekend la MotoGp infatti fa tappa a Jerez, sede dell’incidente di Marc Marquez nel 2020. Per la Ktm Tech 3 sarà una chance che ha il sapore di riscatto in seguito alle deludenti prestazioni offerte tra Qatar e Portogallo: “Non vedo l’ora di correre a Jerez – ammette il pilota di Terni – e farò di tutto per migliorare la nostra posizione e la moto in generale. Quando si è veloci a Jerez, si è veloci anche nella maggior parte degli altri circuiti, di conseguenza abbiamo una grande opportunità per crescere ed essere competitivi”.
“Jerez circuito difficile”
Negli scorsi giorni Hervè Poncharal, il team manager della squadra, ha condiviso un messaggio forte e chiaro: “Speriamo che a Jerez il lavoro dia i suoi frutti, ma tutti devono svegliarsi”, le sue parole, in particolar modo riferite al deludente Iker Lecuona. A sua volta Petrucci dovrà fare il suo, pur essendo al primo anno con la Tech 3: “Sono molto felice di guidare di nuovo la mia moto su una pista diversa. Jerez è un circuito abbastanza difficile, ma molto interessante. Penso sia il posto giusto per lavorare sullo sviluppo della RC16, dato che la pista presenta molte curve lente e veloci”, conclude il pilota italiano. LEGGI TUTTO - in Motori
Prestanome di 77 anni con 570 auto e 21 milioni di debiti col Fisco
Prestanome con 570 veicoli. Ecco la scoperta della Polizia locale di Verona che pensando di fare un semplico controllo a un’auto, ha invece tolto il velo a giro illegale. Una vettura è stata fermato, come succede quotidianamente, e dalla verifica è risultata intesta a un prestanome milanese di 77 anni, insieme ad altri 397 veicoli, che poi sono saliti appunto a 570, man mano che si andava avanti con le indagini.
Il giro dietro al prestanome
Cercando di scoprire il giro di auto dietro al prestanome, gli agenti hanno trovato ben 16 società fallite, cancellate o in via di estinzione, e anche con un debito record con il Fisco. A occuparsene, poi, la Procura di Milano, che ha preso in mano l’indagine. Chi guidava tutte queste auto? Al volante di una è stato trovato, tanto per fare un esempio, un latitante ricercato con mandato di arresto internazionale, e su un’altra, invece, c’era alla guida una persona che a un posto di blocco ha quasi investito un agente. Che fine farà il 77enne prestanome? Sommerso di multe e tributi, adesso è anche indagato per truffa e falso e ha accumulato circa 21 milioni di euro di tasse evase.
Ex bancario arrestato per frode: aveva 37 auto di lusso, quadri d’autore e un busto di Mussolini LEGGI TUTTO - in Motori
MotoGp, Marquez: “Punto a migliorare, sto seguendo i consigli dei medici”
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MotoGp, Gp Spagna 2021: curiosità della pista e statistiche
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