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    MV Agusta: la Superveloce si aggiorna con l'omologazione Euro 5

    MV Agusta resta al passo e aggiorna una delle sue moto più apprezzate: la Superveloce. All’interno dei cancelli della fabbrica, infatti, hanno colto la palla al balzo e con le nuove regolamentazioni Euro 5 si sono concentrati sull’aggiornamento della sportiva. Non una grande rivisitazione, quindi, ma alcuni importanti upgrade così da renderla ancora più accattivante. Svelata anche la sua versione S.
    Dettagli tecnici

    Si comincia con la ciclistica, che vede le piastre d’unione del telaio riprogettate, in cerca di maggiore rigidità torsionale e longitudinale. Il motore ha invece nuovi componenti, rivisti per ridurre gli attriti interni. Ecco allora i bicchierini delle valvole con riporto in DLC, le bronzine riviste e anche i guidavalvole. Senza contare che la valvole stesse sono in titanio. Non mancano nuovi iniettori, per aumentare la pressione d’iniezione di 0,5 bar. E uno scarico riprogettato. Rivisto anche il radiatore dell’olio, che migliora lo scambio termico del 5%. Per il cambio il sistema QuickShift EAS 3.0 (bidirezionale) è ora più dolce nei cambi marcia.
    Dal punto di vista dell’elettronica, si comincia da una mappatura completamente rivista per gestire un sistema quantomai complesso e ricco di dotazioni. L’equilibrio dinamico è gestito da una IMU a 6 assi della milanese e-Novia. Un sistema che consente il funzionamento delle tante dotazioni che controllano la moto nelle differenti situazioni di guida, che sia in frenata o in accelerazione, sul dritto o in piega.
    Quindi la Superveloce adotta un ABS cornering, sviluppato in collaborazione con la Continental. E una serie di dotazioni elettroniche: il Controllo d’Impennata (Front Lift Control), che consente un sollevamento controllato della ruota anteriore, il Launch Control, e la Connettività con lo smartphone, per avere il navigatore turn-by-turn, e la registrazione del percorso, con i dati di guida, compresi gli angoli di piega e le velocità; per condividere itinerari e stili di guida con altri motociclisti.
    Non manca la Green Box, un sistema GPS che consente al proprietario di localizzare la sua moto ovunque nel mondo e in qualunque istante.
    Guarda la galleryMV Agusta Superveloce Euro 5
    Presente anche un Kit Racing
    Il risultato è una moto moderna nelle dotazioni ma che strizza l’occhio alle moto da competizione degli anni Cinquanta e Sessanta. Una moto dall’estetica ricercata, anche con l’adozione di particolari stilosi, quali le ruote a raggi, che mantengono però peso e prestazioni dei moderni cerchi in lega d’alluminio.
    Per gli amanti della pista non manca poi un Kit Racing, con codino monoposto, centralina con mappatura specifica e scarico 3 in 3 con due uscite a destra e una a sinistra, con un chiaro richiamo alle MV Agusta utilizzate in altri tempi da Giacomo Agostini.
    La Superveloce S pesa 173 kg a secco, e con i suoi 3 cilindri da 798cc sprigiona 147 cavalli a 13.000 giri. Con in più la particolarità, come unica moto di produzione, di avere l’albero motore controrotante. Una dotazione condivisa con alcune MotoGP, la cui utilità è nella peculiarità di facilitare gli inserimenti in curva, soprattutto quando si entra frenati. Parola di Brian Gillen, il direttore dell’R&D MV Agusta, che ha presentato in diretta streaming la nuova versione della Superveloce.
    La nuova Superveloce è disponibile nella classica colorazione rossa-grigia, nella nuova giallo-nero e, solo per la versione S, in bianco perlato/oro. LEGGI TUTTO

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    Volkswagen go2: un concept unisce e-bike e auto del futuro

    La mobilità del futuro bussa alla porta delle maggiori case automobilistiche e motocilcistiche ormai da diversi anni. Tuttavia, oltre alle grandi aziende alle prese con nuovi e avanguardistici progetti, anche alcuni giovani designer cercano ogni giorno di proporre soluzioni che possano essere da spunto per una mobilità sempre più green e sostenibile. Guarda la galleryVolkswagen go2: un concept unisce auto ed e-bike
    e-Bike e auto, l’una parte dell’altra
    Partiamo dicendo che il marchio Volkswagen che compare su questo visionario concept è presente per un motivo: la go2, infatti, fu presentata da Saito al Volkswagen Design Contest del lontano 2014, uscendone peraltro vincitrice.
    Alla base del lavoro prodotto dal designer, come affermato dallo stesso creatore, ci fu all’epoca la voglia di unificare due dei mezzi più utilizzati, cercando di svilupparli come se fossero l’uno parte dell’altro. Nonostante questo, però, sia l’auto che la bicicletta mantengono forme e linee molto semplici e moderne, con l’e-Bike forte di alcune caratteristiche davvero molto interessanti.
    Tasca retrattile porta oggetti 
    La prima cosa che salta subito all’occhio è l’assenza del classico tubo orizzontale del telaio, che nel concept viene sostituito da un paio di bande laterali a formare una sorta di tasca porta oggetti, dove gli utenti possono tranquillamente riporre bagagli leggeri come uno zaino, una borsa o una valigetta. Tuttavia, il dettaglio più interessante è che entrambe le bande hanno capacità retrattili. Con un semplice tocco, infatti, potranno essere ritirate all’interno del telaio, rimanendo nascoste se non utilizzate.

    Ricarica all’unisono
    Oltre a ciò, la due ruote a pedali presenta anche una seconda e una terza caratteristica degna di nota. La prima è che, all’occorrenza, il suo telaio può essere facilmente piegato. Un dettaglio – molto di tendenza nelle biciclette da città moderne – utile specialmente per chi vive in città e si trova molto spesso a viaggiare su mezzi pubblici. La seconda, invece, riguarda la sua simbiosi con l’auto. Le batterie dei due mezzi, infatti, sono strettamente collegate. In questo modo, quando si ricarica la batteria dell’auto, anche la batteria della e-Bike verrà ricaricata di conseguenza.
    Insomma, in un momento di estremo cambiamento come quello in cui ci troviamo oggi, concept come questo sembrano sempre più realizzabili. Chissà se la Casa automobilistica tedesca non voglia presto farci un pensierino… staremo a vedere.
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    Lievitano i prezzi delle bici: care le materie prime e i costi di produzione

    Le biciclette hanno fatto segnare cifre di vendita record nell’ultimo anno, con un settore in grado di registrare oltre i 2 milioni di euro. Tuttavia, oltre alla grande impennata nelle vendite, sono impennati anche i prezzi con cui si presentano al pubblico le due ruote a pedali. Ecco i motivi e le cause.
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    Mercato bici stravolto
    Il 2020, quindi, oltre a far volare le bici tradizionali e le eBike, sembra aver fatto lievitare anche i prezzi. Secondo la denuncia di Ancma, in primis sono cresciuti i costi di trasporto – specialmente quelli riguardanti l’Estremo Oriente –, poi c’è stato un aumento delle quotazioni per tonnellata delle materie prime con cui vengono costruite le bici (alluminio salito del 27% e gli altri materiali del 40-60%) e l’attuazione dei protocolli contro il covid nei vari stabilimenti di produzione, che hanno accresciuto i costi in maniera del tutto imprevedibile.
    L’intero periodo della pandemia, dunque, ha dato una bella sterzata al mercato delle due ruote a pedali in ogni singola sfaccettatura. Una situazione, questa, che è andata soprattutto a discapito dei tanti appassionati – vecchi e nuovi – visto che si ritrovano oggi ad affrontare una spesa ancora più sostanziosa di quanto avrebbero potuto fare solo fino a qualche anno fa per acquistare una bicicletta.
    “Quanto sta succedendo – ha fatto sapere la stessa Ancma – apre a nuove sfide e a prospettive di sviluppo della produzione di componentistica direttamente sul suolo nazionale, dove si concentrano know-how e capacità produttive”. 
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    Stellantis, accordo con Israele per nuove tecnologie di mobilità

    Stellantis e Israele hanno raggiunto un’intesa sullo sviluppo di nuove tecnologie della mobilità. Nello specifico, l’accordo è stato firmato da FCA Italy e la Israel Innovation Authority (ente pubblico indipendente e responsabile della politica di innovazione israeliana). L’obiettivo principale è quello di rafforzare la cooperazione nel campo dell’innovazione coinvolgendo soprattutto le start up.
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    FCA Italy e la Israel Innovation Authority
    Secondo il patto siglato, l’Autorithy dovrebbe aiutare FCA Italy a individuare le tecnologie israeliane in grado di soddisfare le esigenze specifiche del gruppo per quanto riguarda le nuove tecnologie legate alla mobilità, fornendo supporto finanziario per la ricerca e lo sviluppo. Dall’altra parte, Stellantis sosterrà le aziende israeliane coinvolte per aprire loro opportunità di sviluppo sui mercati esteri, aiutando in particolare le start up selezionate. Un reciproco vantaggio, insomma, sulle tecnologie, sulle risorse e sulle competenze in gioco. L’accordo è stato firmato da Ami Applebaum, presidente della Israel Innovation Authority, e Roberto Di Stefano, responsabile e-Mobility di Stellantis.
    Nuove tecnologie e innovazioni
    Assistenza alla guida, cybersecurity e industria 4.0 sono le prime aree dalle quali partiranno le collaborazione. Sono 30 le start up che da più di un anno sono state selezionate e studiare per cercare di capire i possibili sviluppi delle tecnologie che queste hanno elaborato per la mobilità.
    “La mobilità intelligente è tra i settori in più rapida crescita al mondo e non c’è dubbio che questo accordo tra Stellantis e Israel Innovation Authority è un segno di fiducia nell’ecosistema delle startup israeliane, e un’ulteriore prova che nel nuovo mondo automobilistico – così legato all’innovazione e alla tecnologia – Israele è un attore chiave”, spiega Ami Appelbaum, presidente dell’Autorità israeliana per l’innovazione e capo scienziato presso il ministero di Economia e industria. “La collaborazione tra una società globale come Stellantis e le società israeliane porterà a lo sviluppo di nuove tecnologie e innovazioni in una varietà di campi”.
    “Per un’azienda globale come la nostra è fondamentale concentrarsi sulle idee generate dalle start up e fornire risorse a supporto della loro capacità di proporre tecnologie innovative e sostenibili” dichiara Roberto Di Stefano, responsabile e-Mobility di Stennatis. “Dalla sua nascita il team di e-Mobility è sempre stato molto attento alle proposte di queste nuove realtà innovative e guardato con crescente interesse alle opportunità che offrono. Con questo accordo il gruppo accelererà un modello unico di collaborazione con le start up israeliane e una partnership esclusiva con l’Israel Innovation Authority”.
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