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    MotoGp, Mir: “Un anno incredibile. Il titolo? Vi svelo il mio segreto”

    ROMA – “È strano pensare che dopo le prime gare di questa stagione 2020 ero piuttosto indietro rispetto ai primi in classifica e ora stiamo festeggiando il titolo. La stagione è stata molto difficile, con tante gare ravvicinate”. Così Joan Mir, fresco campione del mondiale di MotoGp analizza tutto il percorso che lo ha portato a vincere. “Se devo scegliere un GP come punto di svolta allora scelgo l’Austria: volevo assolutamente un podio e averlo ottenuto mi ha dato un grande sollievo. Avevo accumulato un sacco di tensione, che poi ho sprigionato una volta salito sul podio. D’altronde volevo assolutamente dimostrare di cosa fossi capace” racconta il pilota spagnolo in un’intervista al sito ufficiale della Suzuki.

    Il segreto di Mir
    Mir non si è mai voluto fermare. “Quel secondo posto mi ha regalato tranquillità. Il segreto del mio Mondiale è questo: ogni volta che mi pongo un obiettivo da raggiungere, lo agguanto e non mi sento mai appagato. A ogni modo è stato un anno incredibile, con la crisi legata al Coronavirus e i problemi che ho avuto l’anno scorso. Quando ripenso all’incidente di Brno rivivo ancora quella sensazione che mi toglieva il fiato, era così spaventosa. L’incidente e l’infortunio sono stati un momento difficile, ma anche il recupero è stato molto lungo e complicato” continua lo spagnolo.
    Suzuki nella storia
    “Vedere il mio volto tra tutti i campioni storici di Suzuki è qualcosa di magico e mi fa sentire molto onorato e orgoglioso. Tutti noi del team siamo parte della storia, la storia di una squadra sfavorita che è venuta in MotoGP per sfidare i team più grandi. Vincendo, perché ha costruito una moto completa ed equilibrata. Una moto che ha vinto un titolo grazie a queste caratteristiche e l’adattabilità a ogni pista e condizione”, ha concluso il campione del mondo. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Mir: “Austria decisiva per il titolo. Ecco il mio segreto”

    ROMA – “È strano pensare che dopo le prime gare di questa stagione 2020 ero piuttosto indietro rispetto ai primi in classifica e ora stiamo festeggiando il titolo. La stagione è stata molto difficile, con tante gare ravvicinate”. Così Joan Mir, fresco campione del mondiale di MotoGp analizza tutto il percorso che lo ha portato a vincere. “Se devo scegliere un GP come punto di svolta allora scelgo l’Austria: volevo assolutamente un podio e averlo ottenuto mi ha dato un grande sollievo. Avevo accumulato un sacco di tensione, che poi ho sprigionato una volta salito sul podio. D’altronde volevo assolutamente dimostrare di cosa fossi capace” racconta il pilota spagnolo in un’intervista al sito ufficiale della Suzuki.

    Il segreto di Mir
    Mir non si è mai voluto fermare. “Quel secondo posto mi ha regalato tranquillità. Il segreto del mio Mondiale è questo: ogni volta che mi pongo un obiettivo da raggiungere, lo agguanto e non mi sento mai appagato. A ogni modo è stato un anno incredibile, con la crisi legata al Coronavirus e i problemi che ho avuto l’anno scorso. Quando ripenso all’incidente di Brno rivivo ancora quella sensazione che mi toglieva il fiato, era così spaventosa. L’incidente e l’infortunio sono stati un momento difficile, ma anche il recupero è stato molto lungo e complicato” continua lo spagnolo.
    Suzuki nella storia
    “Vedere il mio volto tra tutti i campioni storici di Suzuki è qualcosa di magico e mi fa sentire molto onorato e orgoglioso. Tutti noi del team siamo parte della storia, la storia di una squadra sfavorita che è venuta in MotoGP per sfidare i team più grandi. Vincendo, perché ha costruito una moto completa ed equilibrata. Una moto che ha vinto un titolo grazie a queste caratteristiche e l’adattabilità a ogni pista e condizione”, ha concluso il campione del mondo. LEGGI TUTTO

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    Volkswagen: Lamborghini resta, Bentley passa sotto Audi

    Il Consiglio di Sorveglianza di lunedì scorso del Gruppo Volkswagen ha deciso di sposare la visione dell’a.d. Herbert Diess per dare impulso all’attuazione del piano Together 2025+. Questo cosa significa? Sinergie tra premium, riduzione dei costi e una nuova funzione in seno al Consiglio di amministrazione.

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    Elettrificazione e digitalizzazione, sempre più le direttrici dello sviluppo, strade che verranno percorse confermando l’importanza dei marchi Lamborghini e Ducati, che restano parte del Gruppo. Passa sotto l’ombrello Audi, poi, il marchio Bentley, dal prossimo 1 marzo, in una gestione diretta a generare sinergie sull’elettrificazione: piattaforme, motogeneratori, acquisti.
    Tre nuovi nomi nel Cda
    Ai temi “macro”, il Consiglio di Sorveglianza ha deliberato anche interventi di modifica di alcune figure manageriali presenti nel Consiglio di Amministrazione. Arno Antlitz, Thomas Schmall e Murat Aksel sono i nomi delle figure di nuova nomina. Antliz arriva dal CdA Audi dov’è stato Responsabile Finanza e Affari legali, andrà a rimpiazzare Frank Witter a fine mandato, a giugno 2021.
    Abbattere i costi
    Di nuova istituzione è la funzione Tecnologia, nel CdA rappresentata da Schmall, già a.d. di Volkswagen Group Components. Un ruolo che andrà a operare trasversalmente sulla componentistica, sarà responsabile della commercializzazione verso terzi delle piattaforme, dell’approvvigionamento delle materie prime, dello sviluppo e della costruzione delle celle per i pacchi batteria, nonché delle competenze legate alla ricarica e ai sistemi di ricarica.
    Nell’ottica di un abbattimento dei costi sugli acquisti dei materiali, funzione sulla quale sarà Murat Aksel a operare da responsabile della divisione Acquisti, la posizione precedente Approvvigionamento e Componenti è stata scissa.
    Sfoglia il listino Audi: tutti i modelli sul mercato
    Per i tre manager nominati all’interno del CdA l’operatività sarà su tre anni di contratto. Entro due, nelle prospettive del Gruppo Volkswagen, si punta a ridurre del 7% i costi dei materiali, mentre entro in 2023 si punta a tagliare del 5% i costi fissi. Quest’ultima proiezione passa da discussioni che il CdA dovrà intrattenere con il Consiglio di Fabbrica nel corso del primo trimestre del 2021, per definire le strategie di attuazione. LEGGI TUTTO

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    Pagani, il 17 dicembre debutta una hypercar “aeronautica”?

    Pagani lancia segnali non ancora decifrabili. Su Twitter dà appuntamento al 17 dicembre per “celebrare la velocità dell’aria” e aggiunge dettagli di ispirazione aeronautica. Ma che novità dobbiamo aspettarci? In cantiere c’è Pagani Huayra R, anticipata nei mesi scorsi da un dettaglio, un cerchio, la promessa di un progetto in arrivo con motore V12 aspirato, atteso però a gennaio.

    On December 17th, we will celebrate Air Speed.Stay with us and hold on tight!#pagani pic.twitter.com/iUYl6DbHQh
    — Pagani Automobili (@OfficialPagani) December 14, 2020

    Tweet sufficientemente criptico, non fosse per i dettagli tecnici propri del mondo aeronautico, dal tubo di Pitot utilizzato – anche sulle auto da corsa, Formula 1 in primis – per misurare la pressione dell’aria alla doppia scala a bordo, in nodi e Mach.
    Resta ancora tutto da scoprire il contenuto, la tecnica che sta dietro all’oblò che segna 0,10 Mach (66 km/h) e oltre 50 nodi, con un sound all’apparenza lontano da un 12 cilindri aspirato e più simile a un propulsore turbocompresso, sottofondo musicale al teaser. LEGGI TUTTO

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    Ducati: tra design e tecnologia, ecco la collezione Apparel 2021

    Scrambler, Monster, Multistrada V4, ma non solo. Ducati, infatti, mette sul mercato la sua nuova linea di abbigliamento Ducati Apparel 2021, pensata appositamente per i centauri più esigenti e per garantire comfort e sicurezza su ogni tipo di strada. Andiamo a scorpirla insieme…

    QUALITÀ SENZA COMPROMESSI
    Parole chiave, design e tecnologia, assieme a comfort e sicurezza, per dei capi sottoposti inoltre a rigidi test di qualità. La collezione di abbigliamento tecnico si divide nelle linee Racing, dedicata alla pista, Sport, per la guida sportiva su strada, Touring, per i viaggi su strada o in off-road, e Urban, per muoversi in città senza scendere a compromessi sul livello di protezione.
    I PRODOTTI

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    Ducati: tra design e tecnologia, ecco la collezione Apparel 2021

    Il nuovo casco DC V5 presenta una calotta esterna in fibra SNC2 (Structural Net Composite) resistente, rotonda e liscia per proteggere dagli urti e dissipare l’energia di impatto, dotata inoltre della Peripherally Belted, una fascia di rinforzo in fibra brevettata posizionata lungo la parte superiore del casco. La visiera conferisce un ampio campo visivo per affrontare la guida in ogni angolazione, con meccanismo di apertura mutuato dall’automobilismo, ventilazione ottimizzata per la massima stabilità ed efficienza ad alte velocità.
    Ducati, pacchetto Racing per la Panigale V4
    C’è anche la giacca in pelle Ducati Corse C5 della linea Sport, con un design che spicca grazie all’uso dei loghi Ducati che conferiscono al capo un aspetto moderno. Dotata di placche in alluminio intercambiabili sulle spalle e di protezioni composite sui gomiti, è predisposta per l’inserimento del paraschiena e del paratorace. All’interno è presente una fodera fissa in Nanofeel e 3D bubble antisudore, anallergica e termoregolatrice.
    Il completo giacca e pantaloni antipioggia Aqua è dedicato alla gamma Touring della Casa di Borgo Panigale. Leggero e resistente, pratico, veloce da indossare e compattabile in un marsupio, è realizzato sulla base di briefing specifici dei tester Ducati. Grazie alla scelta dei tessuti e alla fattura rimane impermeabile anche in condizioni estreme.
    Ducati ti mette in viaggio con gli accessori dedicati al touring
    Per i centauri da città, invece, Ducati propone la sua linea Urban. Capi come la felpa certificata CE Downtown C2 abbinano uno stile minimal e sofisticato a praticità e protezione. L’esterno è in poliammide elasticizzato con mano cotoniera accoppiato a del micropile, mentre l’interno è dotato di fodera in rete con rinforzi antiabrasione in fibra aramidica, protezioni su spalle e gomiti e una tasca per l’inserimento del paraschiena.
    LINEA SPORTSWEAR, ESSENZIALE ED ELEGANTE
    Arrivano novità anche per la gamma Sportswear. Ducati propone la linea Smart: un’essenziale ed elegante capsule collection composta da parka, piumino, maglione e camicia. Ma c’è anche la linea DC Track a marchio Ducati Corse, che include felpe, polo, t-shirt e cappellini con uno stile ispirato al mondo racing (e logo e scudetto Ducati Corse), di cui riprende l’abbinamento nei colori rosso, bianco e nero.  LEGGI TUTTO

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    Alfa Romeo 4C Spider 33 Stradale Tributo: omaggio e addio

    È un addio (anche) al mercato degli Stati Uniti d’America quello di Alfa Romeo 4C. Un saluto, però, stato omaggiato con una serie speciale: Alfa Romeo 4C Spider 33 Stradale Tributo, la supercar tascabile che aveva riportato Alfa Romeo negli USA. Ed è così che la biposto del Biscione si congeda: 33 esemplari che celebrano una delle Alfa Romeo più affascinanti del dopoguerra.

    Alfa Romeo 4C Spider Italia, manifesto tricolore
    La 33 Stradale del 1967, creata dalla matita di Franco Scaglione, considerata una delle auto più belle di tutti i tempi e concentrato della tecnologia al vertice di Alfa Romeo.
    Non sono sorelle, ma 4C ha tratto chiaramente l’ispirazione dalla 33 Stradale. Non avendo sotto bel vestito l’otto cilindri Alfa ha optato per altre qualità. La leggerezza, le emozioni di una guida pura.
    Realizzata solo per il mercato americano (per chi volesse fare un tentativo c’è sales@alfaromeo.com) è la vettura che choude un capitolo emozionale. 

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    Alfa Romeo 4C Spider 33 Stradale Tributo, mito intramontabile

    Un simbolo
    Tim Kuniskis, capo al livello globale di Alfa Romeo, l’ha introdotta così. “Dal momento della sua commercializzazione, nel 2014, 4C è stata un simbolo per Alfa Romeo, entusiasmando gli appassionati di tutto il mondo riportando il Biscione in Nord America. La 4C Spider 33 Stradale Tributo è instant classic che passa il testimone alla prossima generazione di iconici veicoli Alfa Romeo, incluso il crossover Tonale, che inizierà la produzione nel 2021”.
    La livrea esterna è il il tri-strato Rosso Villa d’Este, cerchi in lega a 5 fori grigio-oro (18 pollici anteriori / 19 pollici posteriori). sedili sportivi in ??materiale composito e sedili in tessuto Dinamica e pelle color tabacco, replicando le tonalità della selleria di 33 Stradale: un bel parallelo.
    La scocca in fibra di carbonio, caratteristica distintiva di 4C, presenta la finitura rossa trasparente. Un tocco speciale, assieme ad altri dettagli curati da del Centro Stile Alfa Romeo, che offre anche un ibrido dedicato alla 4C e alla 33 Stradale, in molti dettagli.
    Presenti lo scarico Akrapovic, sospensioni dedicate, telo copri-auto, piccolo alettone posteriore, il carica-batteria, il tricolore sui retrovisori e le targhette con la numerazione progressiva.
    Alfa Romeo: il nome del nuovo B-SUV è Milano? LEGGI TUTTO

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    Auto rubata, ritrovata dopo mesi per le infrazioni commesse dai ladri

    Non deve essere affatto bello vedersi arrivare a casa oltre 20 multe per infrazioni commesse dai ladri che ti hanno rubato l’auto. Questo è quello che è successo a un uomo residente a Cascina in Toscana. Ma è proprio grazie a queste sanzioni che le forze dell’ordine sono riuscite a ritrovare la vettura.

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    Il furto a luglio
    La vicenda è iniziata lo scorso luglio quando al malcapitato in questione è stata rubata la sua Golf. Dopo la denuncia del furto alle autorità competenti, l’uomo si è visto arrivare a casa, regolarmente, numerose multe prese proprio dalla Golf: oltre 20 per eccesso di velocità, sulle strade italiane, da nord a sud. Sconfortato, si è recato dai carabinieri che, almeno, gli hanno evitato di pagare le sanzioni di cui erano responsabili i ladri. Le multe, però, sono state utili alle forze dell’ordine per rintracciare i malviventi che, nel frattempo, hanno continuato a fare su e giù per l’Italia a bordo della Golf.
    Un inseguimento da film
    Finalmente, pochi giorni fa a Cisterna di Latina, la Volkswagen è stata individuata con un uomo a bordo. È scattato l’inseguimento, per le vie del paese, che si è concluso per fortuna senza feriti, ma in maniera davvero incredibile. All’auto è scoppiato un pneumatico ed è rimasta incastrata tra altre vetture e il marciapiede. Il conducente, allora, è uscito dalla Golf ed è fuggito correndo, immediatamente inseguito dagli agenti (la cui vettura, nel frattempo, era andata a sbattere contro un palo). Il ladro è riuscito a farla franca, ma la Golf è stata recuperata, seppur ammaccata.
    Maggiolino Volkswagen “Jet Beetle”, un razzo da strada LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Quartararo: “La Yamaha deve ascoltare le mie linee guida”

    ROMA – Fabio Quartararo è già proiettato verso la prossima stagione del Mondiale di MotoGP. Dal 2021 il pilota francese passerà dal team Petronas a quello ufficiale della Yamaha, con l’obiettivo di assumere il ruolo di leader al suo arrivo nel team factory, per diventare uno dei principali artefici dello sviluppo. E quando gli è stato chiesto se vuole che Valentino Rossi, con cui si sono scambiati la moto, continui a partecipare al lavoro di sviluppo della M1, il nativo di Nizza ha risposto che vuole principalmente far sentire la propria voce. “Penso che meno persone ci siano e meglio è. Credo che quando ci siano troppe persone sullo sviluppo di una moto, ci genera confusione” dice Quartararo in un’intervista riportata da Motorsport.com.

    Le linee guida di Quartararo
    “Darò la mia opinione a Yamaha – prosegue – spero che la ascoltino. Farò tutto il possibile per aiutare a portare la moto in alto, quindi bisogna che Yamaha comprenda che il mio obiettivo principale è di arrivare al top ma anche di poter guidare la moto. Dunque, credo che ci sia bisogno di fare un inverno molto buono, sia da parte mia sia per quanto riguarda il test-team. Questo sarà molto importante perché non si può modificare il motore e si dovrà quindi lavorare su tutte le altre aree”. Il problema della stagione appena trascorsa è stata la poca costanza della M1. “Mi preoccupa, perché lo scorso anno abbiamo fatto 19 gare su 19 piste diverse e la moto andava bene ovunque. Quest’anno ne abbiamo fatto 14 su sette circuiti differenti, ma la moto è andata bene su tre o quattro, mentre per il resto era un disastro”. “Non ho molta esperienza in MotoGP, ma penso di sapere chiaramente cosa dire a Yamaha riguardo gli aspetti da migliorare. Credo che bisognerà anche credere in loro. Va bene dire che la moto non è così buona, che devono lavorare, ma bisogna anche credere nel fatto che abbiano fatto delle moto fantastiche in passato. Per me, la scorsa stagione è il migliore esempio, perché è stata la prima. Penso che dobbiamo dare fiducia al team, fornire le nostre idee ed è importante credere al progetto. Quindi credo che sia un vantaggio essere nel team ufficiale. Non vedo l’ora di stare con loro e riunirmi per esprimere le mie idee” spiega ancora il francese. LEGGI TUTTO