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    Torino, non vedente inciampa su un monopattino elettrico abbandonato

    Da quando sono diventati protagonisti della nuova mobilità, a Torino gli incidenti con i monopattini elettrici hanno coinvolto anche e soprattutto tante persone con disabilità visiva. Del resto, anche l’UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) aveva denunciato l’allarme attraverso i media e in vari incontri con l’amministrazione del capoluogo piemontese.

    Monopattini elettrici, pericolo o nuova mobilità? Il confronto
    L’incidente del signor Giovanni
    Oggi, però, arriva un altro sgradevole episodio in tal senso. Qualche sera fa, infatti, Giovanni, 63enne residente nel quartire Parella, non vedente, stava percorrendo il marciapiede di via Salbertrand, quando all’improvviso è inciampato su un monopattino a noleggio lasciato in mezzo alla strada. Giovanni è così caduto, trascinandosi il mezzo addosso. Per fortuna, è stato prontamente soccorso da una passante, riuscendo a riprendere l’orientamento e a tornare a casa. Ma purtroppo, nonostante non si sia miracolosamente infortunato fisicamente, adesso Giovanni si sente molto meno sicuro ad uscire di casa da solo. E tutto ciò a causa di qualche incivile che ha abbandonato il monopattino in mezzo a una strada.
    L’appello dell’UICI di Torino e una possibile soluzione
    “Non siamo contrari ai mezzi ecologici – scriveva qualche tempo fa, in una lettera spedita a diversi quotidiani, il presidente di UICI Torino Giovanni Laiolo – ma serve una disciplina, che rispetti le esigenze di tutti. I marciapiedi sono diventati una giungla e, per chi non vede, il rischio di incidenti è alto”.
    Monopattini, multa fino a 6.000 per chi guida in stato di ebbrezza
    “Evidentemente gli appelli al senso civico non bastano – sottolinea l’associazione -. L’unico modo per risolvere il problema sarebbe prevedere degli spazi fissi e obbligatori in cui lasciare i veicoli. A questo punto, che cosa aspetta la politica a intervenire? Che qualcuno si faccia male “seriamente”?”. E la querelle torinese continua, tra le inevitabili polemiche. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, pannelli luminosi obbligatori dal 2022

    ROMA – I pannelli luminosi saranno obbligatori anche in MotoGP dal 2022, in Superbike ed Endurance dall’anno successivo. L’accordo è stato raggiuto grazie alla nuova collaborazione sul tema sicurezza tra Fédération Internationale de l’Automobile (FIA) e Fédération Internationale de Motocyclisme (FIM).

    La nota FIM
    I pannelli, già presenti in alcuni circuiti, possono essere azionati dalla direzione gara o dai commissari lungo il tracciato e vengono utilizzati per la comunicazione di informazioni cruciali per i piloti, come bandiere, il meteo o l’utilizzo della Safety Car. Attualmente in F1 è il promotore a farsi carico della segnaletica, istallandola e rimuovendoli, di gara in gara. Questo però fa si che molte piste non ne siano provviste per altri eventi. Con il nuovo accordo, ciascuno dei circuiti FIA Grado 1 del calendario F1 dovrà installare la luce omologata con specifica T1 pannelli, che hanno superato l’ultimo standard FIA 3504-2019. Ciascuno dei circuiti FIM sui calendari MotoGP, World Superbike ed Endurance dovrà installare il Pannelli luminosi omologati T1 o T2. Il requisito – si legge in una nota della FIM – si estenderà ad altri circuiti FIA di grado 1 o 2 che ospitano eventi del campionato FIA, incluso il FIA World Endurance Championship nel 2023, dove i pannelli T2-spec saranno obbligatori, e Circuiti FIA di grado 3 che ospiteranno i Campionati FIA nel 2024 dove sarà richiesto il pannello luminoso T3.
    Parlano FIA e FIM
    Questo nuovo requisito si basa sulla collaborazione tra FIA e FIM sulla sicurezza del circuito e segue l’introduzione di uno standard di vernice per circuiti congiunti all’inizio di quest’anno. “Questo è un altro passo importante nel collaborazione tra FIA e FIM sulla sicurezza dei circuiti. Garantirà che tutti i campionati che gareggiare su questi circuiti di alto livello può avere accesso alle ultime innovazioni di sicurezza” spiega Stuart Robertson, Head of Circuit and Rally Safety della FIA. Mentre Franck Vayssié, Direttore della FIM Circuit Racing Commission afferma che: “La FIM e la FIA condividono un forte legame in termini di sicurezza e questo rafforza ulteriormente tale cooperazione. Rendere obbligatori questi pannelli luminosi sui circuiti FIM che ospitano i Campionati del Mondo MotoGP, Superbike ed Endurance contribuiranno a garantire i più alti livelli di sicurezza per tutte le serie che corrono su queste piste di alto livello”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, dal 2022 i pannelli luminosi saranno obbligatori

    ROMA – I pannelli luminosi saranno obbligatori anche in MotoGP dal 2022, in Superbike ed Endurance dall’anno successivo. L’accordo è stato raggiuto grazie alla nuova collaborazione sul tema sicurezza tra Fédération Internationale de l’Automobile (FIA) e Fédération Internationale de Motocyclisme (FIM).

    La nota FIM
    I pannelli, già presenti in alcuni circuiti, possono essere azionati dalla direzione gara o dai commissari lungo il tracciato e vengono utilizzati per la comunicazione di informazioni cruciali per i piloti, come bandiere, il meteo o l’utilizzo della Safety Car. Attualmente in F1 è il promotore a farsi carico della segnaletica, istallandola e rimuovendoli, di gara in gara. Questo però fa si che molte piste non ne siano provviste per altri eventi. Con il nuovo accordo, ciascuno dei circuiti FIA Grado 1 del calendario F1 dovrà installare la luce omologata con specifica T1 pannelli, che hanno superato l’ultimo standard FIA 3504-2019. Ciascuno dei circuiti FIM sui calendari MotoGP, World Superbike ed Endurance dovrà installare il Pannelli luminosi omologati T1 o T2. Il requisito – si legge in una nota della FIM – si estenderà ad altri circuiti FIA di grado 1 o 2 che ospitano eventi del campionato FIA, incluso il FIA World Endurance Championship nel 2023, dove i pannelli T2-spec saranno obbligatori, e Circuiti FIA di grado 3 che ospiteranno i Campionati FIA nel 2024 dove sarà richiesto il pannello luminoso T3.
    Parlano FIA e FIM
    Questo nuovo requisito si basa sulla collaborazione tra FIA e FIM sulla sicurezza del circuito e segue l’introduzione di uno standard di vernice per circuiti congiunti all’inizio di quest’anno. “Questo è un altro passo importante nel collaborazione tra FIA e FIM sulla sicurezza dei circuiti. Garantirà che tutti i campionati che gareggiare su questi circuiti di alto livello può avere accesso alle ultime innovazioni di sicurezza” spiega Stuart Robertson, Head of Circuit and Rally Safety della FIA. Mentre Franck Vayssié, Direttore della FIM Circuit Racing Commission afferma che: “La FIM e la FIA condividono un forte legame in termini di sicurezza e questo rafforza ulteriormente tale cooperazione. Rendere obbligatori questi pannelli luminosi sui circuiti FIM che ospitano i Campionati del Mondo MotoGP, Superbike ed Endurance contribuiranno a garantire i più alti livelli di sicurezza per tutte le serie che corrono su queste piste di alto livello”. LEGGI TUTTO

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    Prova Mazda CX-3 2021: come le grandi

    Sempre di più, per farsi largo nel segmento delle city-crossover, è diventato necessario affilare le unghie. Come ha fatto Mazda con la sua CX-3, che in versione 2021 sposta ancora più in alto le proprie ambizioni, puntando forte sul proverbiale fascino da rubacuori, su qualità e dotazioni tipiche di auto di categoria superiore, su affinamenti mirati e tanta tecnologia a bordo. L’abbiamo messa alla prova in città, lungo percorsi extraurbani e autostradali, per scoprirne caratteristiche e peculiarità.La CX-3 2021 è disponibile nella sola motorizzazione Skyactiv-G 2.0 litri a benzina da 121 CV e trazione anteriore, in due allestimenti (Executive e Exceed) con prezzi a partire da 23.150 euro.

    DESIGN
    È bella e sa di esserlo! Al punto, che durante l’operazione di rinnovo, in Mazda hanno deciso di lasciarne pressoché invariate le linee. Niente fuochi d’artificio o inutili eccessi di design, solo tanta classe, fascino e un pizzico di aggressività, che emergono da un layout minimal e sofisticato, efficacemente modellato secondo i canoni consolidati dello stile Kodo.
    Anche le misure rimangono invariate. In particolare, la lunghezza di 4 metri e 275 millimetri, che rende la CX-3 equilibrata e ancora perfettamente gestibile in ambiente urbano. A cambiare, invece, sono le alette della calandra, con un diverso spessore per esprimere tridimensionalità insieme alle tipiche “ali” Mazda cromate. Inoltre, nella gamma colori, in cui spicca l’apprezzatissimo Soul Red Crystal, arriva anche il sofisticato Polymetal Grey Metallic, particolarmente elegante e d’effetto, soprattutto durante i cambi di luce.
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    INTERNI E DOTAZIONI DI BORDO
    Semplici ma raffinati, con una sensazione di qualità percepita davvero alta. In pieno stile Mazda, a bordo della CX-3 si ritrovano gli stessi standard elevati delle altre vetture in gamma. I nuovi sedili, ispirati alla Skyactiv-Vehicle Architecture, sono stati progettati facendo riferimento alla naturale capacità di equilibrio dell’uomo quando cammina: mantengono il bacino in posizione eretta, conservando la curvatura a S della colonna vertebrale. In questo modo, contribuiscono alla stabilità della testa a garanzia di un comfort elevato e di una migliore facilità di guida. Tutto secondo la filosofia di Mazda Jinba Ittai, che punta alla massima integrazione tra l’uomo e la macchina.Per quanto riguarda i sistemi di bordo, sono diversi gli aggiornamenti, in particolare sul fronte di connettività e ADAS. Il sistema multimediale MZD Connect, che sfrutta un display da 7 pollici, integra di serie DAB+, Android Auto ed Apple Carplay, quest’ultimo con connessione wireless (sempre di serie). In termini di sicurezza è stata ritarata la funzione di accensione automatica delle luci, ed è disponibile il monitoraggio con vista dall’alto della vettura a 360°, per facilitare le operazioni di manovra e parcheggio (grazie a 4 telecamere installate su frontale, fiancate e posteriore). Infine, è stato aggiornato anche il sistema di supporto intelligente alla frenata in città, di serie sulla CX-3 2021, che ora include il rilevamento notturno dei pedoni. Non mancano, infine, tra le dotazioni,  il cruise control adattivo e l’avviso acustico di uscita dalla corsia di marcia. 
    MECCANICA RINNOVATA
    Per quanto riguarda il motore, la base è sempre la stessa: il 2.0 litri 4 cilindri a corsa lunga, ora diventato Euro6d. I valori di potenza e coppia si confermano, rispettivamente, di 121 CV a 6.000 giri/min e 206 Nm a 2.800 giri/min. Numerosi, sono stati gli interventi che hanno permesso di incrementarne l’efficienza (anche nei consumi) e la resa. In particolare, i nuovi iniettori multiforo e multistadio (con una pressione fino a 30 MPa) e i pistoni di diversa forma, hanno consentito di aumentare la turbolenza, migliorare la combustione e ridurre gli attriti; in questo modo, è stato possibile rientrare nelle specifiche dell’omologazione Euro6d senza necessità di installare alcun filtro antiparticolato. Nelle versioni con cambio manuale (come l’esemplare in prova) è poi presente il sistema di disattivazione dei cilindri, che gestisce automaticamente lo spegnimento di due dei quattro cilindri, quando non necessari (cioè, in condizioni di guida a basso carico). Il risultato, in termini di efficienza, è notevole, con una riduzione media dei consumi del 14% rispetto al modello precedente: 5,3l/100 km il dato medio (consumo di carburante combinato NEDC).Per quanto riguarda le prestazioni, Mazda dichiara un’accelerazione da 0-100 km/h in 9,9 secondi e una velocità massima di 187 km/h, per i modelli con cambio automatico; le versioni con cambio manuale fanno segnare lo 0-100 km/h in 9,1 secondi e una velocità massima di 192 km/h.

    RESA DINAMICA
    La prima cosa che si avverte, non appena a bordo, è la sensazione di dominare la strada; in movimento, emergono invece precisione di guida ed elevata capacità di controllo (la taratura dello sterzo è stata rivista). Un long-run in autostrada ha evidenziato la comodità dei nuovi sedili sulle lunghe distanze; sensazione positiva, confermata anche sui percorsi più tortuosi, collinari e di montagna, dove sono risultati piacevolmente “avvolgenti”, e capaci di sostenere il guidatore anche nei passaggi più allegri tra le curve.Il motore, molto elastico, presenta una buona “schiena” lungo l’intero arco di utilizzo, ma è  oltre i 3000/3200 giri che cambia carattere e diverte, con una resa tipicamente Mazda e un bell’allungo fino ai 6.500 giri circa indicati.Le sospensioni (davanti ci sono ora molle di maggiore diametro e barra stabilizzatrice più piccola), in combine col sistema G-Vectoring (che quando il conducente sterza in uscita di curva, applica una leggera forza frenante alle ruote esterne, e micro-regolazioni della coppia per stabilizzare il veicolo), lavorano molto bene: da un lato assorbono perfettamente le asperità del manto stradale, compresi i temibili sampietrini romani; dall’altro, sostengono adeguatamente anche nella guida più spinta. Soprattutto nei cambi di direzione repentini e nelle “esse” più incisive, dove in genere si evidenziano cambi di carico importanti, direzionalità e precisione rimangono sempre più che buone.Da segnalare, infine, l’ottima resa del cambio manuale a 6 marce, preciso negli innesti e capace di esaltare, grazie alla rapportatura azzeccata, il lato più aggressivo di questa CX-3.
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    LEGO Technic Ferrari 488 GTE, 1677 mattoncini rampanti

    LEGO Technic continua a sfornare modellini su modellini, sempre sorprendenti. Questa volta è il turno della Ferrari 488 GTE, modellino rampante: una riproduzione in mattoncini di una dominatrice del WEC, che ha debuttato insieme alla nuova 488 GT Modficata.

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    Il modello, che riproduce fedelemente la Rossa della scuderia AF CORSE col numero 51, è replicato nei minimi dettagli tanto da racchiudere l’inconfondibile spirito italiano della vera Ferrari.La replica è dotata di sospensioni anteriori e posteriori, dettagli aerodinamici, un motore V8 con pistoni in movimento e un volante decorato con lo stemma del Cavallino Rampante. Non potevano mancare il numero di gara, gli adesivi degli sponsor e la livrea in stile Tricolore.

    La Ferrari 488 GTE “AF CORSE #51” è stata progettata per far provare le vere emozioni della pista agli appassionati LEGO e agli amanti dei motori.
    Ben 1.677 mattoncini
    Il modello è lungo 48 centimetri e si compone di 1.677 elementi LEGO Technic che rendono l’esperienza di costruzione gratificante e coinvolgente per gli adulti amanti delle corse endurance, delle quattroruote e delle auto Ferrari. Una volta completata, potrà “correre in pista” o semplicemente essere esposta.

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    Lego Technic Ferrari 488 GTE LEGGI TUTTO

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    Audi SQ5 Sportback, SUV sportivo ad alte prestazioni

    Coda rivista, secondo la tendenza delle linee sportiveggianti da simil-coupé, dopo l’interpretazione prodotta sulla compatta Q3, per l’Audi Q5 Sportback. Il debutto di questa novità? Per adesso è fissato nella prima metà del prossimo anno. Tre motorizzazioni al lancio, a cui si affianca una Audi SQ5 Sportback TDI che declina il suv in ottica alte prestazioni, spinto dai cavalli di un diesel affinato nel trattamento dei gas di scarico, degli Nox in particolare.

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    Il duplice dosaggio di additivo AdBlue e la relativa presenza di due convertitori SCR, operativi a temperature differenti, per il loro, differente, posizionamento, ne fa un V6 3 litri pulito, i cui consumi si attestano sui 7,1 lt/100 km.

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    Audi SQ5 Sportback: gli scatti

    Mild-hybrid a 48 volt
    Potente lo è per i 341 cavalli e 700 Nm che presenta in una scheda tecnica composta da trazione quattro permanente, cambio tiptronic 8 rapporti e la soluzione del compressore elettrico abbinata al turbo a gas di scarico. E’ funzionale a sviluppare il massimo valore di coppia già pochi giri sopra il minimo e, durante la guida, garantire la spinta nei frangenti – rilascio del gas e ritorno – in cui il turbocompressore soffre una minore “potenza” del flusso di gas di scarico.
    Un motore uguale al sei cilindri di Audi SQ5 restyling, quindi rivisto nell’adozione dei pistoni forgiati in acciaio, nell’intercooler acqua-aria installato all’interno della V, principali innovaizoni sulla generazione precedente.
    Avrà anche il supporto del mild-hybrid a 48 volt (come il 2.0 TDI 286 cv), dove i 2 litri TDI 204 cavalli e il TFSI benzina da 265 cavalli ricorrono a uno starter-generatore alimentato da batteria a 12 volt. Mild hybrid 48 volt in grado di recuperare fino a 8 kW, utilizzati nel riavvio del motore termico dopo fasi prolungate di coasting, fino a 40” a motore spento, a tutto vantaggio della riduzione dei consumi.
    Assetto sportivo di serie
    Il piglio sportivo della SQ5 Sportback è descritto dai 5”1 impiegati per accelerare da 0 a 100 orari, i 250 km/h di velocità massima, la possibilità di dotare il suv dello sterzo a demoltiplicazione variabile, mentre l’assetto sportivo è di serie, con l’altezza da terra ridotta di 30 mm.
    Q5 Sportback propone anche altro, come le sospensioni pneumatiche adattive, per un assetto variabile nell’altezza da terra: da un incremento di 45 mm utile sui fondi sconnessi a una riduzione di 15 mm che avvantaggia l’efficienza aerodinamica alle velocità autostradali. Il tratto distintivo del design è nell’andamento della coda, il portellone inclinato in avanti quasi fosse un coupé, sebbene rialzato – e un bel po’ – da terra. L’optional dei fari posteriori Oled, con grafiche personalizzabili, si lega alla possibilità di dotare SQ5 Sportback di fari adattivi Matrix led all’anteriore.
    Bagagliaio da 510 litri
    Sebbene a vocazione sportiva, resta pur sempre un suv di segmento D premium, che non abdica al ruolo di un versatile e spazioso progetto, dal bagagliaio con 510 litri di volume e sedili – a richiesta – scorrevoli e con schienale inclinabile su più posizioni: a seconda della configurazione scelta si possono guadagnare fino a 60 litri di spazio in più per i bagagli, bilanciando i centimetri disponibili per le gambe dei passeggeri posteriori.
    Sfoglia il listino Audi: tutti i modelli sul mercato
    L’impianto tecnologico, su Adas e infotainment, ricalca quello noto della famiglia Q5, tra servizi connessi Audi, sistema MIB3, assistenza alla guida di Livello 2. LEGGI TUTTO

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    Volkswagen Tiguan R, attesa sul mercato nei prossimi mesi

    La Casa tedesca non si tira di certo indietro quando c’è da fornire più sportività e più cavalli alle proprie vetture della gamma. Infatti, dopo la recente presentazione della Volkswagen Golf R, ecco che arriva sul mercato anche la nuova Tiguan R: un SUV da 320 cavalli, che farà divertire anche in pista. 

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    I prossimi mesi saranno quelli della verità per il nuovo SUV di segmento C visto che andrà su strada con il carico di cavalli e sportività del motore 2 litri da 320 cavalli e 420 Nm di coppia. Indica quello che sarà il posizionamento a listino, perlomeno in Germania, aspettando l’ufficializzazione dei prezzi per il mercato italiano (dove sono iniziate le prime consegne del Tiguan restyling): sulle Autobahn si può ordinare a 56.700 euro, soglia da full optional, che lascia appena la possibilità di integrare la dotazione con i cerchi da 21 pollici, design Estoril, in luogo del set da 20 pollici, nonché lo scarico in titanio Akrapovic.

    Un’indicazione di prezzo destinata, una volta sul mercato italiano a posizionarsi sui 60 mila euro, considerate anzitutto le differenti tassazioni iva (19% contro 22%).
    Prestazioni elevate e Digital Cockpit
    I contenuti tecnici applicati a Tiguan R sottolineano soprattutto l’evoluzione della trazione integrale 4Motion, con frizione multidisco per la ripartizione della coppia tra anteriore e posteriori. Grazie al R-Performance Torque Vectoring, il suv trasferisce in modo variabile la coppia tra le ruote posteriori, lo fa grazie all’impiego di una seconda frizione multidisco, oltre quella destinata a variare il trasferimento di coppia anteriore e posteriore.

    Sfoglia il listino Volkswagen di Auto: tutti i modelli sul mercato
    Detto dell’assetto con ammortizzatori adattivi di serie e controllo elettronico DCC, Volkswagen Tiguan R dichiara prestazioni elevate in particolare in accelerazione, abbatte il muro dei 5 secondi (4”9) sullo 0-100 km/h mentre la velocità è autolimitata a 250 km/h. Dal Digital Cockpit, strumentazione digitale configurabile, si avrà accesso al cronometro dal quale “prendere i tempi” nell’utilizzo in pista. LEGGI TUTTO

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    Dpcm Natale: no alle vacanze, ma spostamenti consentiti

    Le feste di Natale sono alle porte e, tra i tanti dubbi che ancora permangono, il Governo si sta muovendo per proporre un nuovo dpcm, che con molta probabilità entrerà in vigore a partire dal prossimo 4 dicembre. Dai primi rumors si prevedono stop alle vacanze sulla neve, ma apertura totale tra regioni per riuscire a ricongiungersi con i propri cari.

    Nuovo Dpcm: concessionari sempre aperti, quando serve l’autocertificazione?
    Il Governo dice no agli impianti sciistici
    Il Natale, come festa più sentita dagli italiani e importantissimo snodo per l’economia, costituisce un argomento di primaria importanza nell’agenda del Governo. Che deve decidere se e quanto allentare le misure di contenimento del Covid in occasione delle feste. Uno dei temi più rilevanti è quello che riguarda gli spostamenti, in auto e ai trasporti in generale. All’interno della maggioranza infatti si accende la discussione su quali viaggi consentire e all’interno di quali aree.
    In attesa del nuovo Dpcm Natale specifico per il periodo delle feste, che dovrebbe entrare in vigore il 4 dicembre, sembra già certo il divieto assoluto di andare in vacanza sulla neve. Nonostante le proposte – e le proteste – delle regioni alpine, il Governo è intenzionato a non consentire l’apertura degli impianti sciistici. E non si esclude dunque la possibile proibizione di spostarsi per vacanze e svago (settimana bianca compresa), indipendentemente da quale sia la destinazione da raggiungere.
    Probabili spostamenti tra regioni 
    Si apre invece uno spiraglio per gli spostamenti finalizzati al ricongiungimento con la propria famiglia. Nel periodo natalizio ci si dovrebbe poter spostare tra le regioni, di qualsiasi fascia di colore, oltre che per motivi di lavoro o necessità, anche per andare a trovare i parenti, ma solo quelli più stretti, vale a dire genitori, figli e partner conviventi e per chi ha la residenza diversa dal domicilio. L’intenzione sarebbe quello di far scalare per le feste, le regioni rosse in arancioni e le arancioni in gialle, o di creare un’unica zona gialla nazionale con norme rafforzate per consentire a tutti di tornare a casa per Natale.
    Determinante, da questo punto di vista, l’andamento della curva dei contagi, che al momento sembra aver imboccato una fase calante. “Sullo spostamento tra regioni a Natale, ci stiamo lavorando ma se continuiamo così a fine mese non avremo più zone rosse. Tuttavia, il periodo natalizio richiede misure ad hoc”, ha detto ieri il premier Giuseppe Conte.
    Coprifuoco posticipato alle 23
    Sempre in tema di spostamenti potrebbero esserci novità anche per il coprifuoco nazionale serale. L’orario delle 22 potrebbe essere posticipato alle 23 durante le feste natalizie così che gli spostamenti consentiti guadagnerebbero un’ora in più. Precisamente un’ulteriore deroga riguarderebbe la serata della vigilia di Natale e di Capodanno, quella del 31 dicembre: in queste due serate il coprifuoco nazionale verrebbe spostato all’una di notte del giorno seguente.
    Limitazioni che verrebero riviste anche per favorire lo shopping dei regali di Natale. L’intenzione è quella di venire incontro ai ristoranti, bar e pub, negozianti e ai consumatori specialmente delle zone rosse e dei centri commerciali chiusi in tutta Italia nel weekend. La chiusura di tutti i negozi, centri commerciali compresi, verrebbe autorizzata alle 21 o alle 22 con ingressi contigentati come anche nelle vie e piazze principali delle grandi città. “Bisogna consentire la tradizione a noi molto cara dei doni. È controproducente limitare gli orari dei negozi – ha detto Conte -. Cercheremo di consentire l’apertura fino a orari che ci permettano di evitare gli assembramenti”.
    Modello autocertificazione, nuovo modulo: scarica LEGGI TUTTO