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    MotoGp, Dovizioso: “Tornerò con un progetto ambizioso”

    VALENCIA – Alla fine ha parlato il diretto interessato confermando, di fatto, ciò che tutto il paddock già sapeva: Andrea Dovizioso ha deciso che il suo 2021 sarà un anno sabbatico.
    Progetto ambizioso
    Il pilota di Forlì, che a fine stagione dirà addio alla Ducati dopo otto stagioni insieme in MotoGp, ha deciso di fermarsi nonostante il corteggiamento di altre case, compresa l’Aprilia, appena rimasta priva di Andrea Iannone, squalificato per quattro anni per doping. “Nel corso degli ultimi mesi ho ricevuto le proposte di alcune Case per partecipare nel 2021 come test rider al lavoro di sviluppo dei loro progetti in MotoGP” le parole di Dovizioso sui suoi canali social. “La cosa mi ha fatto molto piacere e sono grato per la considerazione ricevuta. Nonostante queste opportunità ho deciso di non prendere nessun impegno e di rimanere libero per ora da accordi formali”.
    L’attuale numero 4 della Rossa di Borgo Panigale però non vuole dire addio al Motomondiale: “Ho un’immensa passione per le gare e ho ancora l’ambizione di voler correre e lottare per la vittoria. Tornerò quindi in MotoGP se e quando troverò un progetto guidato da altrettanta passione e ambizione e all’interno di un’organizzazione che condivida obiettivi, valori e metodo di lavoro. Ora sono focalizzato nel terminare il Mondiale nel miglior modo possibile e ho già iniziato a sviluppare alcuni progetti con i miei partner per il futuro”. LEGGI TUTTO

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    Iannone, le bistecche del Tas non sono buone

    Scandalosa. Intollerabile. Inaccettabile. Non ci sono aggettivi più appropriati per bollare il verdetto del Tribunale per l’Arbitrato Sportivo che a Iannone ha tirato una mazzata senza logica, emettendo una sentenza che sa di emmenthal, tanti sono i buchi scavati in questa assurda vicenda. Iannone è innocente e lo sapevamo sin da prima che il 17 dicembre 2019, la Corte Disciplinare Internazionale della federazione internazionale motociclistica gli comminasse l’iniziale squalifica di 18 mesi. Dite voi come si potesse affermare che il pilota fosse comunque colpevole, nonostante egli ignorasse palesemente che nella bistecca malese addentata a Sepang ci fosse una sostanza proibita. Dite voi come fosse possibile conclamare una simile facezia, assodata l’assenza di colpe di Iannone, punito per il solo fatto di essere risultato positivo.
    Bella forza: se il drostanolone rientra nella lista dei dopanti è evidente che scatti la sanzione, una volta acclarata la sua presenza dalle analisi. Ma credere alla buona fede di Andrea, no? Ma a nessuno del collegio giudicante è passato per l’anticamera del cervello che Iannone di mestiere fa il pilota, non il cuoco, non lavora manco in un ristorante della Malesia e non cucina mai di persona le bistecche servite al suo tavolo? Macché. E siccome quando si tocca il fondo, c’è sempre qualcuno che comincia a scavare, il Tas ha usato pala e piccone, recependo in toto il ricorso della Wada e stangando Iannone senza pietà. Che razza di lotta al doping è mai questa? Com’è possibile calpestare la solare, evidente, marchiana assenza di dolo del campione dell’Aprilia? E come mai ci sono bistecche contaminate che in marzo vengono digerite dal Tas e in novembre al Tas restano sullo stomaco? Vogliamo parlare del precedente di Jarrion Lawson? Ventisei anni, americano, nel 2016 è entrato nella storia dell’atletica collegiale per avere eguagliato un’impresa firmata dal mitico Jesse Owens: nelle finali nazionali della lega collegiale americana, Lawson vince 100, 200 e salto in lungo (10.22 con -2,3, 20.19 con -0,2 e il lungo con 8,15 con +1,6).
    Nello stesso anno, egli si piazza quarto ai Giochi di Rio, nel 2017 diventa vicecampione del mondo di salto in lungo dietro al sudafricano Luvo Manyonga. Il 3 agosto 2018, Lawson viene fermato «temporaneamente» dopo il controllo antidoping cui era stato sottoposto il 2 giugno precedente; nel giugno 2019, l’atleta è sospeso per 4 anni dal tribunale indipendente dell’atletica in quanto trovato positivo all’epitrenbolone, uno steroide anabolizzante. Inutilmente, i legali dell’americano presentano ai giudici il conto di un ristorante giapponese dell’Arkansas dove Lawson aveva mangiato un piatto a base di carne («Teriyaki Beef Bowl»), diciannove ore prima del controllo. Di più: gli stessi avvocati documentano il possibile uso dello steroide nell’allevamento di provenienza della carne. Niente da fare, il tribunale sentenzia: «Lawson ha stabilito una possibile, ma non sufficientemente probabile causa di contaminazione e quindi di positività».
    Il 9 marzo 2020, il Tas ribalta tutto: all’atleta non può essere addossata «nessuna colpa o negligenza», perché la bistecca dell’Arkansas era contaminata a sua insaputa. Esattamente com’è capitato a Iannone. Naturalmente, nessuno ha risarcito il campione americano per i 19 mesi vissuti nel limbo dell’attesa. Iannone, invece, è stato messo sulla graticola per «soli» undici mesi: agli augusti guardiani del tempio bisognerebbe chiedere come mai ci mettano sempre così tanto tempo per decidere, a costo di compromettere le carriere di chi giudicano. Inquietante, poi, è lo scenario dischiuso dalle parole dell’avvocato De Rensis, raccolte da Mirco Melloni e pubblicate nella pagina accanto: «Riporto quanto hanno dichiarato gli avvocati della Wada nell’udienza: “Se la sentenza che ha condannato a 18 mesi Iannone, dovesse passare in giudicato, per la Wada sarebbe una catastrofe”. Penso sia arrivato il momento di privare la Wada dello strapotere con cui partecipa ai processi nei confronti degli atleti». Iannone è stato sacrificato sull’altare del Sistema Antidoping. Per questo noi saremo sempre dalla parte di Iannone.  LEGGI TUTTO

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    Nba, muore a 86 anni la leggenda dei Celtics Tommy Heinsohn

    BOSTON – Tommy Heinsohn, leggenda dei Boston Celtics, si è spento all’età di 86 anni. Heinsohn è stato giocatore, allenatore e infine, anche commentatore delle partite della squadra. In carriera ha contribuito alla vittoria di ben 8 titoli da giocatore sui 17 totali del roster biancoverde, mentre da allenatore ha portato a casa due anelli della Nba. Inoltre, ha vinto il premio di rooky dell’anno della Nba nel 1956. Questi numeri gli hanno permesso di entrare nella Hall of Fame del club si acome giocatore che come coach.  LEGGI TUTTO

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    Opel Insigna, tutte le novità della gamma 2021

    La Opel Insigna si rinnova. L’ammiraglia di Rüsselsheim è stata sottoposta ad aggiornamenti sostanziali che, sia per la versione berlina Grand Sport, sia per la station wagon Sports Tourer, riguardano principalmente l’introduzione di nuovi fari, l’utilizzo di motori più efficienti e l’affinamento dell’aerodinamica.
    Nuova luce
    Il restyling estetico esterno è definito dal nuovo sguardo, più luminoso. I nuovi gruppi ottici sottili sono composti da 168 elementi, 84 per faro, (sulla versione precedente ne erano 32) e dotati della tecnologia IntelliLux LED® Pixel. Questo sistema, che debutta per la prima volta sull’Insigna, regola in maniera automatica ampiezza e direzione del fascio di luce, in funzione della situazione di guida e dell’ambiente circostante. In pratica, l’unità di controllo, interviene per spegnere quei LED che abbaglierebbero le auto provenienti nella direzione opposta, e per illuminare meglio le aree rimaste al buio sul ciglio della strada. Una sicurezza in più in caso di cattive condizioni meteorologiche o strade urbane o extraurbane scarsamente illuminate.
    Non solo lifting agli occhi, il ritocchino riguarda anche la bocca. La nuova griglia di raffreddamento cromata è ora più larga e dotata di lamelle evidenti, con il logo Opel posto al centro della barra centrale – anch’essa cromata – di dimensioni più generose.

    Ma oltre all’estetica c’è di più, perché nel muso è integrato uno shutter attivo, che regola i flussi d’aria attorno al motore e aiuta a ridurre i consumi. L’elemento è controllato da una centralina che lo apre o chiude a seconda delle necessità di scambio termico. In pratica, interviene per ritardare il raffreddamento dopo lo spegnimento del motore o accelera il riscaldamento dopo la partenza a freddo per mandarlo al regime ottimale più rapidamente.
    Connessa e comoda
    Qualità e comfort dell’abitacolo sono stati migliorati anche attraverso l’introduzione dei sedili ergonomici con certificazione AGR, disponibili con diversi rivestimenti in tessuto, pelle e in Alcantara. La dotazione di bordo, inoltre, si completa con un’offerta tecnologica completa. Sulla nuova Opel Insigna debutta la retrocamera digitale, che proietta sullo schermo dell’infotainment l’immagine di quello che accade dietro la vettura quando si inserisce la retromarcia. Il dispositivo, oltre ad aumentare la sicurezza perché permette di avere il controllo su una zona cieca dell’auto, dà una bella mano anche in manovra grazie all’Assistente alla retromarcia collegato alla telecamera.
    Grazie ai sensori radar, il sistema registra oggetti a 90 gradi posti fino a 20 metri a sinistra e a destra della vettura e avvisa con un allarme sonoro e visivo nel monitor della presenza di eventuali ostacoli. Inoltre, la gamma degli ADAS è composta da: Allerta incidente con Frenata automatica di emergenza e Riconoscimento pedoni, Sistema per il mantenimento della corsia di marcia, Allerta angolo cieco laterale, Cruise control attivo con frenata di emergenza, Riconoscimento cartelli stradali, Assistente automatico al parcheggio e Head Up Display. Infine, il sistema di infotainment è compatibile con Apple CarPlay e Android Auto.
    Motori
    Sotto al cofano, una nuova famiglia di motori, a tre o quattro cilindri, benzina o Diesel che, stando a quanto dichiara il Costruttore, permettono di ridurre i consumi fino al 18% rispetto a quelli della generazione precedente.
    I propulsori alimentati a gasolio sono il 1.5 da 122 cv e il 2.0 da 174 cv, abbinabili a trasmissione manuale a 6 rapporti o automatica a 8. La scelta sul benzina è riservata al 2.0 Turbo da 200 cv, oppure alla sua declinazione più sportiva, spinta fino a 230 cv per chi sceglie la versione più cattiva della nuova Opel Insigna, la GSI, accoppiata a un cambio automatico a 9 marce. La trazione è anteriore, ma le versioni più potenti dei Diesel e del benzina, hanno l’alternativa della trazione integrale.

    Insignia

    2.0 Turbo

    GSi 2.0 Turbo

    1.5 Diesel

    1.5 Diesel

    Potenza
    (kW/CV) a giri

    147/200 a 4.250

    169/230 a 5.000

    90/122 a 3.250

    90/122 a 3.250

    Coppia
    (Nm a giri)

    350 a 1.500-4.000

    350 a 1.500-4.000

    300 a 1.750-2.500

    285 a 1.500-2.750

    Emissioni

    Euro 6d

    Euro 6d

    Euro 6d

    Euro 6d

    Trasmissione

    AT9

    AT9

    MT6

    AT8

    Berlina Grand Sport: consumi di carburante nel ciclo NEDC (l/100 km)

    Ciclo urbano
    Ciclo extraurbano
    Ciclo misto
    Emissioni di CO2 in g/km

    8,8-8,7
    5,0-4,8

    6,4-6,3
    146-144

    9,1
    5,8

    7,0
    161

    5,0-4,5
    4,0-3,3

    4,4-3,8
    115-99

    5,1-5,0
    3,8-3,6

    4,3-4,1
    113-109

    Sports Tourer: Consumi di carburante nel ciclo NEDC1 (l/100 km)

    Ciclo urbano
    Ciclo extraurbano
    Ciclo misto
    Emissioni di CO2 in g/km

    8,8-8,7
    5,0-4,9

    6,4-6,3
    148-145

    9,1
    6,0

    7,1
    163

    5,0-4,6
    4,0-3,4

    4,4-3,8
    115-100

    5,2-5,1
    3,8-3,7

    4,3-4,2
    115-111

    Insignia

    2.0 Diesel

    2.0 Diesel

    Potenza
    (kW/CV) a giri

    128/174 a 3.500

    128/174 a 3.500

    Coppia
    (Nm a giri)

    380 a 1.500-2.750

    380 a 1.500-2.750

    Emissioni

    Euro 6d

    Euro 6d

    Trasmissione

    MT6

    AT8

    Grand Sport: in l/100 km nel ciclo NEDC

    Ciclo urbano
    Ciclo extraurbano
    Ciclo misto
    Emissioni di CO2 in g/km

    5,6-5,3
    4,0-3,4

    4,6-4,1
    121-108

    5,6-5,5
    4,0-3,6

    4,6-4,3
    121-112

    Sports Tourer: in l/100 km nel ciclo NEDC

    Ciclo urbano
    Ciclo extraurbano
    Ciclo misto
    Emissioni di CO2 in g/km

    5,6-5,5
    4,0-3,4

    4,6-4,1
    121-108

    5,6-5,5
    4,0-3,6

    4,6-4,3
    121-113

    Listino
    La nuova Opel Insigna è disponibile negli allestimenti Business Elegance e Ultimate e, come detto, il più sportivo GSI, con prezzi che partono dai 34.500 euro per la versione di ingresso della gamma, la 1.5 CDTI Business con il manuale, per arrivare ai 47.600 euro della più esclusiva, appunto, la GSI. LEGGI TUTTO

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    Hyundai Tucson N Line, tocco sportivo per il SUV

    Hyundai mostra le prime immagini di Tucson N Line, l’allestimento dinamico del SUV che sarà disponibile dalla primavera del 2021.
    Settebello sportivo
    Appunto, il settimo N Line in Europa, dopo i10, i20, i30 berlina, wagon e Fastback e Kona. Nelle prossime settimane la Casa coreana comunicherà le caratteristiche della versione, che presenta dettagli personalizzati, con esterni e interni arricchiti da elementi decisamente più dinamici. 

    Hyundai sintetizza Tucson N Line con “elementi distintivi e aggressivi per il design della carrozzeria – oltre a peculiari dettagli sportivi per gli interni – insieme a un equipaggiamento unico e una selezione di colori esclusivi”.
    Torna Dunckerwolke
    A proposito di stile, è tornato in azienda Luc Dunckerwolke con i ruoli di Chief Creative Officer e Executive Vice President nel Gruppo.
    Arriva anche la N?
    E per Tucson potrebbe valere l’antifona di altri modelli: N Line potrebbe essere l’anticamera di una Tucson N iper-vitaminizzata.
    Hyundai i30 N, ancora più cavalli LEGGI TUTTO

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    Yamaha MT-09 SP 2021: nuda e aggressiva

    Modifiche al motore e al telaio, un design che conferisce un aspetto aggressivo: la MT-09 che uscirà nel 2021 è la Hyper Naked per eccellenza in Casa Yamaha. La versione SP, come da tradizione, alza ulteriormente l’asticella offrendo caratteritiche di guida ancora più esaltanti grazie a modiche ben mirate.
    Yamaha MT-09 SP: ecco le novità per il 2021
    Rispetto alla sorella “standard” ecco nuove sospensioni, con la forcella Kayaba pluri regolabile da 41 mm dotata di riporto DLC sugli steli e mono posteriore Öhlins, nuovi colori derivati dalla livrea utiilizzata sulla M1, e affinamenti al look con forcellone in alluminio, ora spazzolato, e sella in tinta e dotata di nuove doppie cuciture. Inoltre abbiamo manubrio e le leve nere dark black anodizzate, i serbatoi del liquido freni in colorazione fumé e la corona dark black.
    Il motore conferma l’upgrade visto per la “standard”: il CP3, ora Euro5 vede la cilindrata che cresce a 899 cc e potenza di 119 CV. Cala il peso comlessivo che ora si attesta sui 189 Kg in ordine di marcia. Novità riguarda l’adozione di un sistema di cruise control con possibilità di arrivarlo da 50 km/h e a partire dalla quarta marcia. Dopo aver impostato la velocità, è possibile aumentarla di 2 km/h con tocchi singoli dell’interruttore, oppure in modo costante tenendolo premuto.

    Caratteristiche specifiche SP     
    – Colori dedicati “Icon Performance” ispirati alla YZF-R1M- Regolatore di velocità- Forcella premium KYB- Ammortizzatore Öhlins- Sella con cuciture doppie- Forcellone in alluminio spazzolato- Leve e manubrio neri anodizzati, corona in tinta nera- Serbatoi del liquido freni anteriori e posteriori fumé trasparenti
    Multe e due ruote: ecco le infrazioni più frequenti tra i motociclisti LEGGI TUTTO

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    Lombardia zona rossa: sospesi tutti i blocchi del traffico, diesel compresi

    Dopo che l’ultimo Dpcm, per il contrasto alla diffusione del Covid-19, ha inserito la Lombardia tra le zone rosse, e quindi a più alto rischio, la Giunta regionale ha deciso di sospendere i blocchi temporanei al traffico, e quindi a tutti i limiti di circolazione di vetture, motocicli e veicoli, almeno fino a quando la zona sarà ancora rossa o arancione.
    Covid, tra mascherina e numero massimo di passeggeri: le nuove regole in auto
    Sospensione fino agli euro 4
    La sospensione fa riferimento ai divieti antismog che vengono applicati alla mobilità privata (in cui sono compresi motori fino a euro 4 Diesel in ambito urbano e anche ai veicoli commerciali fino alla stessa classe di emissioni nel secondo livello) in caso di superamento delle soglie di inquinamento per più giorni consecutivi. In quel caso, finché la Lombardia resterà in zona rossa o scenderà in arancione, le limitazioni coinvolgeranno solo il riscaldamento domestico e l’agricoltura, oltre al divieto assoluto di combustioni all’aperto.  LEGGI TUTTO

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    Con due pedali allo scooter elettrico lo “trasforma” in bici: 951 euro di multa!

    Lo scorso 5 novembre, intorno alle 16.30 di pomeriggio, i poliziotti di pattuglia nel Centro Storico di Modena si sono insospettiti notando un signore anziano in sella a uno scooter elettrico con due pedali fissati al mezzo. Una volta fermato il conducente, gli agenti hanno evidenziato come lo scooter avesse un acceleratore sul manubrio e che a pedali fermi il motore non si fermava.
    Bici a pedalata assistita? No…
    In pratica, il signore, un 73enne modenese, ha spiegato di aver acquistato il mezzo tramite una televendita, ed era convinto che bastasse applicare due pedali per trasformare lo scooter in una bicicletta a pedalata assistita. La legge italiana in realtà dice tutt’altro: per essere considerata bicicletta, l’azione propulsiva del motore elettrico di un veicolo deve avvenire esclusivamente quando siano già stati azionati i pedali, e inoltre si deve interrompere se il ciclista smette di pedalare. In sostanza, non basta semplicemente fissare due pedali.
    Ekooter, scooter ma anche trolley
    Il protagonista dell’episodio avrebbe dovuto anche consultare l’articolo 50 del Codice della Strada, che considera velocipedi “le biciclette a pedalata assistita, dotate di un motore ausiliario elettrico avente potenza nominale continua massima di 0,25 kW, la cui alimentazione è progressivamente ridotta ed infine interrotta quando il veicolo raggiunge i 25 km orari o prima se il ciclista smette di pedalare”.
    951 euro di multa e sequestro del mezzo
    In definitiva, quello del 73enne era un ciclomotore a tutti gli effetti. La Polizia locale ha quindi potuto accertare che lo scooter era sprovvisto di copertura assicurativa e mancata immatricolazione, senza dimenticare che il conducente viaggiava senza casco. Risultato: multa da 951 euro e sequestro amministrativo del mezzo. 
    Il boom delle biciclette tra incentivi Covid e sostenibilità…ma la sicurezza? LEGGI TUTTO