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    MotoGp, Dovizioso si ferma per un anno

    VALENCIA – Niente Yamaha per Andrea Dovizioso ha deciso di fermarsi e prendersi un anno sabbatico. Il forlivese non correrà in MotoGP nel 2021 dopo non aver trovato l’accordo con la Ducati per il rinnovo del contratto.
    Attendere il 2022
    Sono state tante le case che si sono interessate al pilota italiano, come riporta il portale specializzato Motorsport.com: Honda, preoccupata per le condizioni di Marc Marquez, e Yamaha, che lo voleva come sostituto di Jorge Lorenzo, erano interessate a ingaggiarlo come tester mentre Ktm e Aprilia gli offrivano una sella per continuare a correre nel Mondiale. Dovizioso, invece, ha deciso di dedicarsi alla sua grande passione, il motocross, per farsi trovare pronto in caso di un’occasione nel 2022. Cal Crutchlow diventa ora il maggior indiziato per essere il prossimo collaudatore alla Yamaha. LEGGI TUTTO

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    Joe Biden, che amore per la Chevrolet Corvette: ma arriva lo stop alla guida

    Quale macchina potrà mai contraddistinguere il simbolo degli americani? Un’auto americana per eccellenza. Joe Biden, appena eletto 46° Presidente degli Stati Uniti d’America, presenta un’altra differenza rispetto al suo predecessore Donald Trump, oltre alla ideologia politica. A differenza del magnate, che ostentava il suo status andando in giro con supercar fiammanti o limousine potentissime, Biden è un vero cultore dell’automobile e della sua essenza. Ne è testimonianza il fatto di possedere – e conservare con cura maniacale – una Chevroelt Corvette Stingray del 1967.

    Il piano di Biden senior
    La vettura, pur se risalente a oltre sessant’anni fa, è conservata talmente bene da sembrare un’auto appena acquistata. Ha invece accompagnato Biden lungo la sua giovinezza e età adulta. Il neopresidente USA è infatti appassionato d’auto sin dalla tenera età, anche perché il padre era il titolare della più grande concessionaria Chevrolet del Delaware, a Wilmington, città natale dei Biden. E fu proprio Biden senior a regalare la Corvette al figlio Joe.

    Avvenne tutto nel 1967. Joe stava per sposare la sua prima moglie, Neilla Hunter – che sarebbe poi morta nel 1972 in un incidente stradale insieme alla piccola figlioletta di soli 13 mesi -, e il padre non aveva i soldi necessari all’acquisto della vettura desiderata. Ideò allora un singolare piano. Joe possedeva già una Chevy, Neilla una Pontiac Tempest. Con la scusa di fare il tagliando, papà Biden le mise in permuta per ottenere così la Corvette Stingray. Quando Joe e Neilla vennero convocati in officina per ritirare le loro auto, si trovarono di fronte la muscolosa decapottabile. Fu subito amore: e il Presidente non smise mai di mettersi al volante della sua Chevy verde.
    Decapottabile super prestazionale
    Che, per la cronaca, è una macchina super prestazionale, soprattutto per il periodo storico in cui si trovava sul mercato. La Corvette Stingray di Joe Biden montava (anzi, monta ancora) un V8 5.4 litri da 350 cv, abbinato a un cambio manuale a 4 velocità, in grado di far accelerare la macchina da 0 a 100 km/h in 5,8 secondi. Un vero e proprio gioiellino, all’epoca costato 5.600 dollari, e che oggi, qualora venisse messo all’asta, non verrebbe venduto per meno di 90.000 dollari circa.
    Nel listino dell’usato di Auto, tante occasioni da non perdere a portata di click!
    Adesso però non può più guidarla: ecco il motivo
    Il Presidente, tuttavia, dovrà continuare a riporla in garage. La legge americana infatti vieta al Presidente di circolare per strade pubbliche. Anzi, per ragioni di sicurezza, né lui né i parenti possono guidare. Un limite a cui Joe Biden dovrà sottostare. Nulla gli vieterà comunque in futuro di continuare ad ammirare la sua Corvette. LEGGI TUTTO

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    GP Europa, Rins: “Problemi alla marcia, Mir mi ha superato”

    VALENCIA – “E’ stata una gara molto rapida, ad un certo punto ho avuto un problema alla marcia e Mir mi ha superato”. Non nasconde la propria gioia Alex Rins dopo il secondo posto nel Gran Premio d’Europa al Ricardo Tomo di Valencia chiuso dietro al compagno di squadra della Suzuki, Joan Mir.
    Grande moto
    Il pilota di Barcellona è sicuramente il più in forma dell’intera MotoGP come dimostrano i quattro podi, con una vittoria, nelle ultime cinque gare e una scalata incredibile in classifica che lo ha portato al secondo posto a 37 punti di distanza dal compagno di squadra Mir. Grandi meriti ai due spagnoli supportati però da una moto che sta facendo faville: “Faccio i complimenti a tutto il team della Suzuki per questa gara, ora guardiamo con fiducia alla prossima” conclude Rins. LEGGI TUTTO

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    Gp Europa, Valentino Rossi: “Moto ammutolita, non abbiamo capito perchè””

    VALENCIA – Al rientro dopo lo stop per il covid, Valentino Rossi non nasconde la delusione per il ritiro al quinto giro del Gp d’Europa della MotoGp, a causa di un problema alla sua Yamaha. “Oggi avevo solo il bisogno di fare la gara, i miei 27 giri per capire come sto, ma alla curva 4 la moto si è ammutolita. Ancora non abbiamo capito perché. Non si è rotto il motore, secondo me è un problema elettrico”, ha spiegato, parlando anche delle sue condizioni di salute.”Come sto? Dipende da come ti prende. Ho avuto solo mal di testa e febbre, non problemi respiratori. Oggi avevo un po’ di dolorini, ma è normale dopo un mese senza moto, queste poi sono impegnative”.
    Complimenti alla Suzuki
    Rossi ha fatto i complimenti alla Suzuki per la doppietta. “Dobbiamo prendere esempio da loro. È evidente che il nostro reparto motori ha dei problemi. In genere se sei molto veloce rinunci a qualcosa dal punto di vista dell’affidabilità, o viceversa. Invece noi abbiamo lacune su entrambi i fronti”. LEGGI TUTTO

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    Gp Europa, Valentino Rossi deluso: “La mia moto si è ammutolita”

    VALENCIA – “Oggi avevo solo il bisogno di fare la gara, i miei 27 giri per capire come sto, ma alla curva 4 la moto si è ammutolita. Ancora non abbiamo capito perché. Non si è rotto il motore, secondo me è un problema elettrico”. Valentino Rossi è deluso a causa del ritiro al quinto giro del Gp d’Europa della MotoGp, al rientro dopo lo stop per il covid. “Come sto? Dipende da come ti prende. Ho avuto solo mal di testa e febbre, non problemi respiratori. Oggi avevo un po’ di dolorini, ma è normale dopo un mese senza moto, queste poi sono impegnative”.
    Complimenti alla Suzuki
    Rossi ha fatto i complimenti alla Suzuki per la doppietta. “Dobbiamo prendere esempio da loro. È evidente che il nostro reparto motori ha dei problemi. In genere se sei molto veloce rinunci a qualcosa dal punto di vista dell’affidabilità, o viceversa. Invece noi abbiamo lacune su entrambi i fronti”. LEGGI TUTTO

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    Gp Europa, Espargarò: “Gara difficile, ma il podio è splendido”

    VALENCIA – Ottimo terzo posto di Pol Espargaro, dietro a Joan Mir e Alex Rins, nel Gp d’Europa di MotoGP.  “E’ stata una gara difficile, ma ho recuperato terreno sulle frenate per non permettere agli altri che inseguivano di raggiungermi. Le due Suzuki sono riuscite a sfruttare al meglio le curve. E’ una splendida sensazione essere sul podio”, ha detto.
    La gara
    “Le gomme che abbiamo scelto sono state perfette. Noi sappiamo che la nostra moto non gira come la Suzuki, ma abbiamo una staccata più forte. Ci ho messo qualche giro per scaldarle, più di così non era possibile”, ha spiegato. “Abbiamo fatto insieme alla KTM una bella moto. Sono molto felice per me e anche per loro”. LEGGI TUTTO