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    Gp Francia, Valentino Rossi: “Condizioni difficili, turno tosto”

    LE MANS – “Il nostro turno è stato tosto, le condizioni sono molto difficili. Era anche molto freddo, bisognava stare attenti nelle curve perchè la pista faticava ad asciugarsi. Sono contento, anche se non sono le mie condizioni preferite: peccato perchè mi hanno tolto l’ultimo giro”.  Questo il commento di Valentino Rossi, dodicesimo nella classifica combinata, ai microfoni di Sky Sport al termine delle prove libere del venerdÌ in MotoGp per il Gran Premio di Francia a Le Mans.

    Incidente Marini in Moto2? Poteva andare peggio
    “L’incidente di Luca Marini in Moto2? Forse ha una piccola frattura al piede, ma per come è caduto direi che è andata bene”, ha aggiunto Rossi commentando la brutta caduta del fratello nel corso delle libere della Moto2. Alla curva 5 il pilota dello Sky Racing Team VR46 è stato disarcionato dalla moto, atterrando sulla schiena e sbattendo la caviglia sinistra. Remy Gardner, che sopraggiungeva, lo ha evitato per un soffio. Marini è stato poi trasportato in ospedale per una Tac, che ha evidenziato una possibile frattura al malleolo. LEGGI TUTTO

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    Gp Francia, Valentino Rossi: “Condizioni molto difficili”

    LE MANS – “Le condizioni sono difficilissime, il nostro turno è stato tosto. Inoltre era molto freddo, bisognava stare attenti nelle curve perchè la pista faticava ad asciugarsi. Sono contento, anche se non sono le mie condizioni preferite: peccato perchè mi hanno tolto l’ultimo giro”. Lo ha detto Valentino Rossi, dodicesimo nella classifica combinata, ai microfoni di Sky Sport dopo le prove libere del venerdÌ in MotoGp per il Gran Premio di Francia a Le Mans.

    MotoGp: Rossi punta al podio in Francia
    Incidente Marini in Moto2? Poteva andare peggio
    “L’incidente di Luca Marini in Moto2? Forse ha una piccola frattura al piede, ma per come è caduto direi che è andata bene”, ha aggiunto Rossi commentando la brutta caduta del fratello nel corso delle libere della Moto2. Alla curva 5 il pilota dello Sky Racing Team VR46 è stato disarcionato dalla moto, atterrando sulla schiena e sbattendo la caviglia sinistra. Remy Gardner, che sopraggiungeva, lo ha evitato per un soffio. Marini è stato poi trasportato in ospedale per una Tac, che ha evidenziato una possibile frattura al malleolo. LEGGI TUTTO

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    Buon compleanno Lamborghini Urraco, mezzo secolo di storia all'avanguardia

    É probabilmente una delle Lamborghini meno citate, eppure, a detta del suo stesso creatore, si tratta della più innovativa di sempre della storia del marchio di Sant’Agata, capace con le sue caratteristiche di ispirare modelli dell’era moderna come Gallardo e Huracán. Compie 50 anni Lamborghini Urraco, presentata nel 1970 al Salone di Torino.
    SOLUZIONI ALL’AVANGUARDIA
    A progettarla, l’ingegner Paolo Stanzani coadiuvato dalle magiche matite di Marcello Gandini, all’epoca leader della Bertone. Leggenda narra che la realizzazione della vettura fosse un’espressa richiesta di Ferruccio Lamborghini, desideroso di proporre un modello più accessibile, seppur con i costi tipici di una supercar del genere. Leggende o meno, secondo lo stesso Stanzani, la Urraco rappresenta la “Lambo” più innovativa di sempre dal punto di vista tecnico.

    Si tratta di una berlinetta 2+2 che venne dotata della spinta di un V8 interamente inedito da 2,5 litri e 220 cv, per 245 km/h di velocità massima. Presentava un telaio scatolato, con motore, trasmissione e sospensioni tutte montate su un altro telaietto posteriore, ancorato a sua volta al telaio principale. Il sistema delle sospensioni era targato McPherson: una soluzione che, nella zona anteriore, era già d’uso comune, mentre invece nella parte posteriore, nessun marchio di supercar aveva ancora mai adottato.
    La gamma Lamborghini: consulta il listino completo di Auto!
    Ulteriore novità, il V8 aveva la camera di scoppio non nella testa ma all’interno del pistone, una soluzione adottata per la semplicità della lavorazione. Inoltre, la Urraco non aveva il piantone dello sterzo: la cremagliera era infatti attaccata al parafiamma, praticamente sotto il vetro, così da rappresentare un sinonimo di sicurezza in caso di impatto. Infine, da non dimenticare l’introduzione dei quattro carburatori Weber doppio corpo del tipo 40 IDF1.
    776 ESEMPLARI PRODOTTI
    Nata probabilmente in un periodo sfortunato in quanto erano gli anni in cui la crisi del petrolio cominciava a prendere forma e a cambiare inevitabilmente il mercato di quell’epoca, Lamborghini Urraco venne prodotta in tre serie: P250 (“P” per la posizione posteriore del V8, 250 per i 2,5 litri della cilindrata), dal 1970 al ’76; P200 (potenza ridotta a 182 cv), dal 1975 al ’77 in esclusiva per il mercato italiano; e P300, la versione più performante, da 265 cv, commercializzata dal 1975 al ’79, per un totale di 776 unità prodotte. LEGGI TUTTO

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    Ducati presenta la nuova Scrambler 1100 Pro Dark

    Uno dei punti forti del nuovo Ducati Scrambler 1100 Pro è certamente il suo design. Non è un caso, infatti, che all’ArtCenter College di Pasadena la moto sia stata al centro dell’attenzione e si stata fatta un’analisi dello stile da parte degli studenti della celebre scuola californiana.
    Ora Ducati ha realizzato una nuova versione dello Scrambler 1100 Pro: si chiama ‘Dark’ ed è realizzata con l’obiettivo di trasmettere a pieno alcuni elementi tipici del brand Scrambler, come la purezza, l’essenzialità e il senso di libertà. Il modello 1100 Dark Pro è disponibile nella colorazione Dark Stealth e vuol costituire una base di partenza perfetta per una personalizzazione che assecondi la creatività e il gusto personale del suo possessore.

    Livrea nera opaca
    La gamma Scrambler 1100 vuol rappresentare una scelta ideale per chi ama viaggiare non solo in città, ma anche al di fuori dei centri urbani, magari in compagnia di un passeggero, grazie al motore da 1.079 cc caratterizzato da una coppia generosa disponibile sin dai bassi regimi e al serbatoio da 15 litri che consente di affrontare con comodità anche i viaggi più lunghi.
    Lo Scrambler 1100 Dark Pro offre lo stesso design iconico e originale degli altri due modelli della gamma, Scrambler 1100 Pro e Sport Pro, e si distingue dai suoi “fratelli maggiori”, oltre che per la colorazione in nero opaco con parti in alluminio anodizzato naturale, per la personalizzazione con specchi retrovisori in stile classico.
    L’elettronica
    Sul piano dell’elettronica la new entry della Land of Joy è dotata, al pari degli altri modelli della famiglia 1100 PRO, di Ducati Traction Control (DTC), calibrato appositamente per il modello, e di ABS Cornering, per il massimo della sicurezza e dell’agilità in ogni tipo di curva. Inoltre, i tre Riding Mode di serie (Active, Journey e City) aiutano anche i motociclisti meno esperti a trovare il giusto equilibrio nell’uso delle componenti elettroniche, scegliendo il proprio stile di guida.
    Il nuovo Scrambler 1100 Dark Pro è disponibile in tutti i concessionari Ducati e Scrambler Camp al prezzo di € 12.490,00. LEGGI TUTTO

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    Audi TT S Line competition plus, lo stile aumenta con i richiami TTS

    Una TTS? La sensazione è quella, una volta saliti a bordo, nella plancia con trattamento zigrinato, ma Audi TT S Line competition plus trasuda sportività anche nella motorizzazione 2 litri TFSI.
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    Su strada, in Italia, la vedremo a inizio 2021, due o quattro ruote motrici, in entrambi i casi con 245 cavalli e 370 Nm, numeri buoni per fare i 250 orari autolimitati e accelerare in 5”8 sullo zero-cento, dove la variante Roadster è 2 decimi più lenta.
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    Pack Competition Plus: design e assetto cambiano
    Le credenziali sportive restano invariate, mentre a cambiare è l’interpretazione del design. Al pacchetto S Line exterior si abbinano i trattamenti specifici all’interno. Fuori è un collezionare gli inserti in nero lucido, l’ala posteriore fissa, i terminali di scarico neri, i cerchi da 19 pollici o, a richiesta, da 20 pollici.
    L’assetto riduce l’altezza da terra di 10 millimetri, a migliorare le doti dinamiche. Ai paraurti specifici, Audi TT S Line competition plus abbina interni con sedili sportivi in pelle e Alcantara, rivestimento al quale può sostituirsi la pelle Nappa, mentre la regolazione lombare a 4 vie è di serie: cucirsi addosso il sedile non sarà un problema.

    Cuciture, quelle disseminate nell’abitacolo, a contrasto con l’ambiente dalle tinte scure, dove spiccano il blu o il rosso, a scelta. L’ambiente necessariamente “tecnico” è completato dagli inserti in plancia in alluminio spazzolato, scuro, rimpiazzabile da elementi in fibra di carbonio.
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    Una dotazione che TT coupé e roadster completano con l’Audi Virtual Cockpit da 12,3 pollici di serie e i fari adattivi Matrix led a richiesta. LEGGI TUTTO

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    Prova BMW R18: i nostri voti alla nuova cruiser bavarese

    Quando si sale in sella alla BMW R 18 i passeggeri dovrebbero essere avvisati: allacciate le cinture. Ecco la nostra prima impressione dopo aver provato nei dintorni di Monaco, sede del marchio, la nuova cruiser bavarese. Sesta marcia, circa 90 km/h, il motore pulsa timidamente appena sotto i 2.000 giri. Sotto, tra le cosce, la BMW R 18, una bestia di quasi 350 kg che fila come un fuso, impossibile scomporla. Una situazione di pace e serenità. Ma basta un tocco per alterare questa quiete: piccola rotazione del gas e da timido compagnone, il giunonico boxer si trasforma in un mastino affamato. 
    Il design

    Nera, bassa e lunga, la BMW R 18 è un capolavoro di manifattura. Ingegneri e designer hanno lavorato a braccetto migliaia di ore per pescare a piene mani dalla tradizione e il risultato è notevole. La R 18 cattura sguardi, è curatissima in ogni dettaglio, nulla è lasciato al caso. La chicca è l’albero della trasmissione cardanica scoperto, come le moto degli anni 30. VOTO 9
    La tecnica

    La BMW R 18 è capace di nascondere tecnologie modernissime sotto un look classico, immortale, a partire dal giunonico Big Boxer di 1.802 cc. I numeri raccontano di 91 CV, ma ben più importante è il dato relativo alla coppia massima: 158 Nm erogati a 3.000 giri, anche se tra i 2 e i 4.000 giri ce ne sono sempre oltre 150. Telaio in tubi di acciaio (somiglia a una culla sdoppiata), forcellone che ricorda la tecnologia hardtail (ossia senza ammortizzatori: in realtà la corsa della ruota è di 90 mm grazie a un monoammortizzatore sapientemente nascosto) che tanto piace agli amanti del genere, forcella con copristeli; sono tanti gli elementi che richiamano senza mezzi termini la R5 del 1936. Di serie ci sono anche tre Riding Mode(Rain, Roll e Rock), ASC (controllo di trazione) e MSR (controllo del freno motore), optional la retromarcia, l’Hill start control (partenze in salita) e il cruise control. VOTO 8
    Comfort
    A bordo si viene accolti da un ambiente opulento. La sella è ben imbottita e molto bassa da terra (69 cm), che aiuta non poco a gestire gli oltre 340 kg della BMW R 18 (con il pieno). Il manubrio permette alla schiena di stare eretta ed è molto largo, per direzionare a dovere l’imponente avantreno. Non è una moto per tutti: il peso, nelle manovre a motore spento e a bassa velocità, si sente, anche se ben centrato e abbassato. Le pedane sono centrali, ma un po’ nascoste dalle mastodontiche teste dei cilindri. VOTO 7
    Come si guida

    Il bastardo del meteo non ha dato tregua al nostro test (pioggia e 10 gradi), ma abbiamo comunque potuto apprezzare l’incredibile Big Boxer della R 18, vero protagonista. Si fa condurre al guinzaglio senza fare un plissé. Non vibra, non scalpita (solo da fermi) e non pistona, e anche sotto i 1.300 giri riprende con livore senza fare domande. Sornione (ma sempre presente) sotto i 2.000 giri, oltre tale soglia la spinta aumenta inesorabilmente, senza particolari picchi o incertezze, fino a poco prima dei 5.000 giri. Oltre è meglio non spingersi, le vibrazioni si fanno insistenti e la sua energia si affievolisce. Come tutte le maxi cruiser richiede tempo per raccordare le traiettorie, non divora i tornanti come una sportiva. L’avantreno è leggero tra le mani ma si percepisce la massa del motore, come se sotto al manubrio fosse appesa un’incudine. Ecco cosa fare: impostate la traiettoria con un po’ di anticipo, tenete il piede pronto sul freno posteriore, aspettate qualche attimo e godete della sua stabilità e potenza in uscita di curva. Guidata così, ciondolando da una curva all’altra senza forzare, ha un gusto tutto suo. VOTO 8,5
    Il prezzo

    Considerato ciò che offre, la R 18 non costa nemmeno poi tanto: si parte da 22.990 euro. La lista degli optional è praticamente infinita e permette di cucirsi addosso la moto in maniera quasi sartoriale. Ma, ovviamente, il prezzo sale…VOTO 7,5
    Le nostre conclusioni

    Con questa moto BMW non ha sbagliato una virgola. Chi è attratto da questo genere vuole emozioni, qualità costruttiva, storia, ed è disposto anche a spendere cifre importanti. E alla R 18 non manca nulla. Basterà per conquistare i cuori a stelle e strisce? A dirlo sarà il mercato. È vero, potrebbe proteggere meglio in autostrada e il cruise control potrebbe essere montato già di serie. Ma chissà che a Monaco non abbiano in mente qualcosa…VOTO FINALE 8 LEGGI TUTTO

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    Subaru, sfilano 1751 esemplari ed è subito Guinness World Record

    Si è tenuto lo scorso weekend l’edizione 2020 del Subiefest, uno dei più grandi raduni al mondo di Subaru, che si tiene ogni anno negli Stati Uniti. L’edizione di quest’anno è servita a stabilire un record da Guinness dei Primati: quello della più grande sfilata di vetture Subaru di sempre: si sono radunati ben 1751 esemplari. Una parata che è riuscita a battere il precedente record, stabilito nel 2015 con 549 auto.

    SUBARU E BENEFICENZA
    Una parata che ha reso entusiasti gli appassionati del marchio giapponese, ma che è stata svolta nel segno della beneficenza. Al posto di vendere i biglietti, infatti, gli organizzatori hanno preferito che ogni partecipante facesso una donazione all’associazione Feeding America, partner della stessa Subaru. In tal modo, sono stati raccolti proventi sufficienti per avere 50 milioni di pasti da dedicare alle persone più sfortunate.

    La gamma Subaru: consulta il listino completo di Auto!
    Motori e buone azioni, quindi. Un’iniziativa lodevole, quella del Subiefest, e bella, da parte di Subaru, pronta a lanciare nel 2021 la seconda serie della sua BRZ. La sportiva a trazione posteriore arriverà in autunno, con uno stile evoluto, moderno e spinta da un 2.4 litri turbocompresso da 260 cv.
    Nuova Subaru BRZ 2021 debutta in autunno LEGGI TUTTO