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    MotoGp, Marc Marquez: “Da Dovizioso e Quartararo mi aspettavo di più”

    ROMA – “È vero ho detto Quartararo o Dovizioso ma, sinceramente, mi aspettavo di più da loro”. Queste le parole di Marc Marquez che torna a parlare della lotta al mondiale di MotoGp. “Soprattutto da Quartararo mi aspetto molto di più – ammette lo spagnolo, intervistato dalla Honda – perché ha vinto le prime due gare con un livello incredibile e ora non so cosa gli stia succedendo. Fatica molto, anche in uno dei suoi punti di forza: le qualifiche”. Quanto a Dovizioso “è costante, ma ha bisogno di più velocità se vuole vincere il titolo. E poi Viñales è lì, Mir è lì. Voglio dire che abbiamo otto, nove piloti in 25 punti. Sarà interessante vedere la fine della stagione”.
    Le condizioni di Marquez
    Fermo da inizio stagione per la frattura al braccio destro che si è procurato cadendo a Jerez lo scorso luglio, lo spagnolo ha praticamente lasciato vacante il titolo che ha tanti pretendenti. “Fisicamente ora sono in un buon momento, ho fatto passi avanti, ma sono lontano dal mio livello normale – spiega -. Ho iniziato a correre e andare in bicicletta, ma per il braccio devo ancora fare dei grandi progressi. Vorrei spingere di più in palestra, ma dobbiamo rispettare i tempi ed essere pazienti: dal punto di vista fisico, mi sento pronto a tornare, ma per il braccio ancora no. Mentalmente è stata dura all’inizio perché a casa potevo fare nulla, ma ora fra fisioterapia e palestra va meglio. Soffro nei weekend di gara perché guardare gara e prove in tv non è facile”. Tanto più se tutto avviene, come domenica prossima a Barcellona, “a solo un’ora da casa mia. E sì, sarà strano. È la prima volta che vivo questa esperienza, anche è vero che nella carriera di un atleta, in qualsiasi sport, se passi 15 anni al limite può capitare. Cercherò di tornare il prima possibile, la motivazione non mi manca”.

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    Volkswagen ID.4, SUV elettrico di Wolfsburg

    Per una ID.3 che si candida a vestire i panni di Golf del mondo elettrico, c’è un progetto Volkswagen ID.4 che interpreta l’architettura MEB in chiave suv. Segmento compatto, dalle vocazioni necessarie di abitabilità e spazio interno, che portano a misurare 4,58 metri in lunghezza e i vantaggi già nell’architettura, che permette di accorciare gli sbalzi, espandere il passo fino a 2,77 metri, e ricavare tanto spazio a bordo, per passeggeri e bagagli.
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    Così, anche, andrà sui mercati europei da fine 2020, per cominciare lo farà con due edizioni speciali, ID.4 1st Edition e la full optional ID.4 1st Max. Ventisettemila esemplari in tutto, poi sarà la gamma con gli allestimenti ordinari a prendere il testimone e, nel 2021, portare a una Volkswagen ID.4 ad alte prestazioni.

    ID.4, scheda tecnica
    Debutta proponendo uno schema con singolo motore elettrico anteriore, 204 cavalli e 310 Nm i numeri dichiarati, grazie ai quali può vantare un scatto sullo 0-100 orari piuttosto rapido (8”5) e raggiungere i 160 orari di velocità massima, autolimitata.
    Quanti km con una ricarica
    Motogeneratore alimentato da una batteria da 77 kWh, con celle a sacchetto – ovviamente composizione chimica agli ioni di litio – e una massa complessiva di 493 kg: in condizioni di utilizzo quotidiano permetterà di coprire fino a 520 km prima di dover ricaricare. E le operazioni saranno possibili sia da postazioni a corrente alternata, con i Wallbox da 11 kW proposti da Volkswagen, sia dalla tradizionale presa da 230 v.

    Dalle postazioni veloci, pubbliche, poter accedere a punti fino a 125 kW di potenza permette, in 30 minuti, di ricaricare l’equivalente d’energia necessario a percorrere 320 km. Ricarica attuata anche in marcia, durante le fasi di coasting, con la frenata rigenerativa e una specifica funzione Eco Assistant a suggerire al guidatore quando sollevare il piede dall’acceleratore, per ottimizzare abbrivio, decelerazione e ricarica, in base alle condizioni di traffico e del percorso.
    Caratteristiche dell’infotainment
    Prodotto e servizi procedono di pari passo, le soluzioni We Charge ID. permettono l’accesso a 150 mila punti di ricarica in tutta Europa con un singolo account.
    Servizi connessi che, in We Connect Start, inseriscono il suv in rete, dati via cloud scambiati per una navigazione ottimizzata, individuare stazioni di ricarica, permette il controllo di funzioni dell’auto via app: dalla climatizzazione dell’abitacolo a motore spento fino alla programmazione della ricarica.
    Grande come una Tiguan
    I tratti di ID.4 sono quelli di un suv dalle linee fluide, evidenziate in chiave dinamica nei punti distintivi: passaruota posteriori, linea di cintura, coda rastremata. In 161 centimetri d’altezza di trovano le quote del suv, in un profilo nel quale la cura aerodinamica è evidente e coinvolge anche il design dei gruppi ottici posteriori, per staccare i flussi aerodinamici ed evitare turbolenze in coda.
    Fari con luci dinamiche, effetti 3D, dove l’anteriore propone i led Matrix adattivi IQ.Light. Della dotazione standard dell’edizione speciale 1st Max faranno parte anche il tetto panoramico in vetro e il portellone posteriore ad azionamento automatizzato: via gesture o tasto per l’apertura elettrica. Un bagagliaio da 543 litri, 1.575 abbattendo i sedili posteriori e caricando al tetto. Doti di versatilità estese con la capacità di trainare un rimorchio fino a 1.000 kg.
    Infotainment, touch e comandi vocali per interagire
    All’interno il minimalismo del design è nell’assenza di tasti fisici, per un’interfaccia uomo-macchina mediante comandi vocali – istruzioni il cui riconoscimento è potenziato dallo scambio dati via cloud – o il touchscreen dell’infotainment: da 10 pollici di diagonale nella proposta standard, da 12 pollici in edizione speciale Max.

    A integrazione è possibile optare per un head up display con realtà aumentata, sfruttata per indicare la corretta navigazione e altre info a sovrapporre virtuale e reale, nel campo visivo del guidatore.
    Adas, dall’assistente alle manovre fino al Travel Assist
    Touch non è solo l’infotainment o i comandi a sfioramento, anche il volante ha sensori necessari a rilevare la presenza delle mani del guidatore, in chiave Adas. L’elettrico ID.4 offre il Travel Assist per una guida assistita di Livello 2, sistema affiancato da altre funzioni: sensori di parcheggio acustici di serie, con funzione freno automatico in manovra; Front Assist con assistente alle manovre di scarto di un ostacolo e operativo anche in curva; cruise control adattivo con stop&go; Lane Assist.
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    Sicurezza, in chiave passiva, dove l’airbag centrale aumenterà la protezione dei passeggeri anteriori in caso di collisione laterale.

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    Modena Motor Gallery, ottava edizione ai nastri di partenza

    Francesco Stanguellini, scomparso nei giorni scorsi, è colui a cui è dedicata l’ottava edizione di Modena Motor Gallery, fiera-salotto dedicata al motorismo d’epoca in programma sabato 26 e domenica 27 settembre, al quartiere fieristico della città della Ghirlandina.
    Erede e continuatore di una dinastia che ha segnato momenti importanti nella storia della Motor Valley, raccolti nel museo Stanguellini da lui stesso creato, Francesco sarà ricordato all’evento fieristico con l’esposizione di una Balilla Coppa d’oro del 1934elaborata per le corse dal padre Vittorio.
    Modena Motor Gallery celebrerà anche i 110 anni dell’Alfa Romeo e l’epopea della Formula Junior (una geniale intuizione di vettura da corsa per fare emergere i giovani talenti alla fine degli Anni ’50) con pezzi davvero rari e interessanti. L’appuntamento modenese è anche una mostra-mercato con oltre 360 espositori e circa 900 auto e moto in vendita, o anche solo da ammirare.
    Ai visitatori, oltre a essere garantito il rispetto di tutte le prescrizioni anti-Covid, viene anche consigliato di acquistare il biglietto (che costa 10 euro) on-line, godendo così anche di uno sconto di 3 euro. Gli orari di apertura sono: 9.00-18.00 in entrambe le giornate. Info e biglietti: www.motorgallery.it. LEGGI TUTTO

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    Tesla si fa popolare: ecco il modello che costa solo 25.000 dollari

    Realizzare auto elettriche per tutti è sempre stata la mission di Tesla e di Elon Musk. Un progetto sempre più vivo, dopo il Tesla Battery Day tenutosi a Fremont, California, sede del marchio. Durante l’evento, Musk ha potuto annunciare le cosiddette “4860 cells”, ovvero le nuove batterie senza piatti di fondo. In pratica, queste batterie inedite saranno più potenti, contirbuiranno a migliorare l’autonomia del 16%, e inoltre riusciranno a diminuire il costo per kWh. Tradotto: costeranno di meno.

    UNA TESLA DA 25.000 DOLLARI
    Di conseguenza, il loro utilizzo su un’auto significherebbe la produzione di una vettura ancora più economica rispetto alle altre di casa Tesla. In questo senso, Elon Musk ha infatti dichiarato l’intenzione di produrre un’auto elettrica da 25.000 dollari. Un prezzo, quindi, decisamente più accessibile della norma.
    Tesla Roadster al Ring nel 2021 per lanciare la campagna d’Europa
    Si tratta tuttavia di soli annunci. Prima che qualsiasi nuova produzione possa partire, bisognerà attendere almeno due anni, come lo stesso Musk ha ribadito in conferenza. LEGGI TUTTO

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    Audi R8 Green Hell: l'omaggio alla 24 Ore Nürburgring e alla Audi R8 LMS in verde adrenalinico

    Verde come le colline tedesche del Nürburg e soprattutto come il circuito del Nordschleife, l’Anello Nord, soprannominato “Inferno Verde” per le straordinarie difficoltà tecniche e ambientali. Nasce qui la nuova supercar Audi R8 Green Hell, un’edizione limitata a 50 esemplari.
    Un omaggio per celebrare i cinque successi della Audi R8 LMS che dal 2012 ad oggi, ha trionfato per ben cinque volte alla 24 Ore del Nürburgring, sul leggendario tracciato del Nordschleife con l’edizione 2020 in programma dal 24 al 27 settembre. 
    Audi R8 V10 RWD e LMS GT4, da traverso e da corsa
    “Il nostro Brand è sinonimo di prestazioni straordinarie, tanto per i modelli di serie quanto in ambito sportivo – ha affermato Julius Seebach, amministratore delegato di Audi Sport GmbH -. La supersportiva Audi R8 e la racing car Audi R8 LMS sono state concepite e sviluppate congiuntamente: oltre il 50% dei componenti sono identici. La versione celebrativa green hell sottolinea ulteriormente la vicinanza di Audi R8 al Motorsport e allo stesso tempo costituisce un omaggio alle vittorie Audi al Nürburgring”.

    Verde Tioman, sedili a guscio e tanta Alcantara
    Esclusiva come il suo look l’Audi R8 Green Hell: la tinta carrozzeria è un’esclusiva variante scura del verde Tioman. Ma è dispobilie anche, in alternativa, nelle colorazioni bianco Ibis, grigio Daytona o nero Mythos. Il cofano, i montanti anteriori, il tetto e la coda sono caratterizzati da una pellicola nera opaca ispirata alle vetture da competizione. Lungo i pannelli porta viene riportato, mediante decal opache, il numero identificativo della vettura, evocativo delle numerazioni utilizzate in gara.
    Lungo i sideblade e la fascia superiore del parabrezza spicca il logo “Green Hell R8” in nero lucido. Il pacchetto nero opaco interessa i sideblade, lo splitter anteriore, le minigonne e l’estrattore oltre alle calotte dei retrovisori laterali, all’alettone a incidenza fissa e agli anelli Audi. Analoga finitura per i cerchi in lega da 20 pollici a 5 doppie razze, resi ancora più aggressivi dagli inserti in rosso.

    In abitacolo spiccano i sedili a guscio con poggiatesta, fianchetti e parte esterna delle sedute rivestiti in pelle nappa nera con cuciture in contrasto verde Kailash, mentre le fasce centrali sono in Alcantara nero. Dettagli che si estendono alla corona del volante, forte del marcatore rosso a ore 12 d’estrazione racing, alla palpebra della strumentazione, ai poggiabraccia in corrispondenza dei pannelli porta, alle protezioni per le ginocchia lungo le sezioni laterali della console e al bracciolo centrale.
    Le cuciture a contrasto in verde Kailash sono dedicate anche alla plancia, al selettore della trasmissione, ai listelli alla base dei finestrini, agli inserti nei rivestimenti delle portiere e ai tappetini con logo speciale.
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    Possente V10 5.2 FSI da 620 CV
    La base tecnica dell’edizione limitata Audi R8 green hell è costituita da Audi R8 Coupé V10 5.2 FSI a collocazione centrale è caratterizzato da una risposta immediata alla minima pressione dell’acceleratore, una “fame di giri” sconosciuta ai propulsori turbocompressi e un sound unico.
    Il propulsore performante ben 620 CV e, complice la trasmissione a doppia frizione S tronic a 7 rapporti, consente alla supercar dei quattro anelli di scattare da 0 a 100 km/h in 3,1 secondi e raggiungere una velocità massima di 331 km/h. Prestazioni cui contribuiscono la trazione integrale quattro con frizione a lamelle ad azionamento elettroidraulico e gestione elettronica, in grado di distribuire in modo totalmente variabile la coppia tra avantreno e retrotreno, e il differenziale autobloccante meccanico posteriore. 
    La scocca Audi Space Frame in alluminio e materiale plastico rinforzato con fibra di carbonio pesa solamente 200 kg, mentre il sottoscocca, incluso l’albero di trasmissione, è pressoché integralmente carenato. Una caratteristica che, in abbinamento al generoso estrattore, favorisce la pulizia dei flussi e l’effetto suolo, a vantaggio della deportanza.
    Allo schema delle sospensioni a triangoli sovrapposti, tipico delle vetture da competizione, si accompagnano i freni carboceramici e il sistema di gestione della dinamica di marcia Audi drive select, alle cui modalità standard (auto, comfort, dynamic e individual) si aggiungono i programmi “dry”, “wet” e “snow” che influiscono sulla taratura del controllo elettronico della stabilità ESC. Handling e assetto compeltamente affinati lungo gli oltre 20,8 chilometri del mitico Nordschleife. Se non è una garanzia questa.  LEGGI TUTTO

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    Nuova BMW M3, berlina da 510 cv per tornare a correre

    Nuova BMW M3: impossibile che passi inosservata. Una berlina con lo sguardo da coupé, fino a 510 cavalli sotto al cofano e la voglia di scrivere un nuovo capitolo della gloriosa storia delle BMW Motorsport. Per far fronte a una concorrenza sempre più agguerrita la Casa tedesca ha stravolto la sua portabandiera per renderla, ancora una volta, il punto di riferimento del segmento. Dimostrando tra l’altro che, nonostante il successo senza freni dei Suv sportivi, le sedan potenti e veloci hanno ancora ragione di esistere.
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    Frontale da coupé
    Per questa generazione di M3, BMW ha deciso di condividere sulla berlina lo stesso muso della versione coupé. Una strategia già adottata due generazioni fa per le E90/E92 e che ora acquista ancora più senso, vista la particolarità del design della M4. L’enorme doppio rene ha già suscitato infiniti dibattiti nelle piazze virtuali, ma innegabilmente costituisce un elemento inconfondibile della nuova generazione di Serie 3 e 4.
    Rispetto alle altre versioni più tranquille della berlina, la M3 non si distingue però solo per il design del frontale. L’intera vettura è stata ridisegnata all’insegna della sportività portata all’estremo, dando vita a un insieme che sprizza cattiveria da ogni poro. Le prese d’aria sono protagoniste assolute e collocate un po’ ovunque per garantire il raffreddamento del 6 cilindri biturbo e delle altre componenti meccaniche. Due sfoghi sono stati posizionati sul cofano, altri due sulle fiancate e nella parte posteriore dell’auto, dove le prese d’aria si fondono con il grande estrattore che ospita i tradizionali quattro grandi terminali di scarico.

    Rispetto alla già muscolosa Serie 3 G20, la M3 presenta una dose ulteriore di nervature che rendono ancora più tesa e pronta a scattare la linea della berlina. Dalle fiancate scolpite fino al tetto in resina rinforzato con fibra di carbonio. Nuova anche la gamma di cerchi in lega forgiati (da 18 pollici all’anteriore e 19 al posteriore, oppure da 19 e 20” sulle Competition), mentre le luci completano il gioco del design: i fari full LED sono di serie, e a richiesta si possono avere anche i LED Laserlight. Tra gli altri optional estetici, tre nuove tinte (Sao Paulo Yellow non metallizzato, Toronto Red metallizzato e Isle of Man Green metallizzato) e un pacchetto di elementi in fibra di carbonio per dare il tocco finale di sportività alla nuova M3.
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    La sportività dell’abitacolo
    Anche dentro l’ambiente appare particolarmente sportivo, pur senza l’aspetto estremo che caratterizza l’esterno (e la coupè). La strumentazione è a portata del guidatore, con un cockpit virtualedavanti a sé e uno schermo laterale con ulteriori informazioni sull’auto. I comandi più importanti sono raggruppati sul volante, mentre quelli relativi al setup trovano posto nel tunnel centrale. Tra loro, il tradizionale pulsante M che permette di gestire la modalità di guida scegliendo tra tre opzioni: Road, Sport e Track.
    Il comfort è garantito dai sedili specifici contenitivi, ventilati e con un tocco di unicità come il logo M3 illuminato incastonato nel poggiatesta.
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    Aumento di cavalleria
    Rispetto alla M3 F80, il nuovo modello porta in dote un importante aumento di cavalleria, che si traduce in un sensibile miglioramento delle prestazioni. Dai 430 cavalli della generazione precedente si raggiunge quota 480 (con 550 Nm di coppia) per la M3 standard, fino ai 510 cavalli e 650 Nm della M3 Competition. Un valore di potenza, quest’ultimo, che le fa colmare il gap con le rivali Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio e Mercedes C63 S AMG.

    Il compito di catapultare la M3 a velocità stratosferiche in tempi record è affidato alla classica unità da tre litri e sei cilindri in linea con doppio turbo, qui nella sua evoluzione più estrema. La stessa che poco tempo fa la Casa bavarese aveva montato sui Suv X3 M e X4 M. In termini di prestazioni tutto ciò si traduce in un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 4,2 secondi per la M3 standard e in 3,9 per la Competition, mentre per lo 0-200 occorrono rispettivamente 13,7 e 12,5 secondi.
    Per la sua nuova super berlina BMW ha deciso di offrire il massimo della scelta per personalizzare il modello. Oltre alle versioni normale e Competition, sarà infatti possibile scegliere anche tra il cambio manuale a sei marce e quello M Steptronic a 8 rapporti. Infine si potrà decidere anche a quale tipo di trazione affidarsi: di base è tradizionalmente posteriore, ma dall’estate 2021 sulla Competition sarà disponibile anche la trazione integrale xDrive.
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    Sedan per la strada e la pista
    La nuova BMW M3 è frutto di un lungo lavoro di affinamento rispetto alla Serie 3 standard e del modello precedente, che ha riguardato ogni aspetto della vettura. Il telaio è stato sostanzialmente rivisto con l’aggiunta di una serie di elementi di rinforzo che ne hanno aumentato la rigidità torsionale. Le sospensioni sono quelle adattive M con ammortizzatori a controllo elettronico per migliorare ulteriormente l’handling, mentre il DSC è stato affinato con l’introduzione di una nuova funzione di limitazione di slittamento delle ruote.

    L’elettronica si conferma al servizio del guidatore-pilota, con una serie di funzioni che permettono di sfruttare al meglio l’auto. Come quelle comprese nell’M Drive Professional, pacchetto optional che include l’M Traction Control (per limitare l’intervento del DSC su dieci diversi livelli), l’M Drift Analyzer (per analizzare le statistiche relative alla guida in curva) e l’M Laptimer per registrare le prestazioni in pista. Funzioni che fanno intuire quale sia l’habitat naturale di questa berlina.
    L’appuntamento nelle concessionarie (e in pista) è per il 2021. In attesa anche della annunciata M3 Touring.
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    MotoGp, A.Marquez: “Non vedo l'ora di correre a Barcellona”

    BARCELLONA – “Arriviamo a Barcellona bene dopo il nostro miglior risultato finora. Sono contento dei progressi che abbiamo fatto e non vedo l’ora di guidare in Catalogna con la Honda”. Alex Marquez vuole proseguire il suo percorso di crescita in MotoGP e attende con impazienza il Gran Premio di Catalogna sul circuito di Barcellona.
    Esperienza diversa dal solito
    Il pilota spagnolo della Honda vuole continuare a migliorarsi, dopo il settimo posto a Misano, analizzando la corsa di casa: “Certo, sarà un’esperienza diversa dal normale e sicuramente mi mancherà vedere tutti i tifosi di casa sugli spalti perché questa è sempre una sensazione speciale” le parole del fratello minore del campione del mondo. “Speriamo di poter mettere su un bello spettacolo per tutti in modo che possano godersi la gara come se fossero qui! Negli ultimi tre anni ho ottenuto due vittorie e un podio qui, mi piace molto il circuito” conclude Alex Marquez. LEGGI TUTTO

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    Moto2, Martin negativo al Covid-19 dopo il 2° tampone: a Barcellona ci sarà

    ROMA – Buona notizia per Jorge Martin. Il pilota della KTM può tornare in pista questo fine settimana per il GP di Catalogna. Martin aveva saltato entrambe le gare di Misano Adriatico per la positività al Coronavirus ma il secondo tampone è risultato negativo e quindi domenica ci sarà. È stato lo stesso pilota del Team Red Bull Ajo a comunicarlo tramite i social. Martin è stato costretto a fermarsi mentre era terzo assoluto nella classifica del campionato di Moto2 a pari merito con Bastianini. Ad oggi si trova in quinta posizione a 46 punti da Marini e a 41 da Enea Bastianini. In palio ci sono ancora 175 punti e proverà ad accorciare le distanze già da Montmelò. LEGGI TUTTO