More stories

  • in

    Alonso: “Non sono in uscita. La Dakar mi può rendere mitico”

    Nello scontro generazionale tra piloti, lei è uno strano ibrido: qual è il segreto della sua freschezza?

    «Non lo so bene neanch’io. Si parla molto di questo avvicendamento, ma non mi sembra ci sia qualcuno in uscita, neanch’io lo sono. Finché sono competitivo e non patisco i viaggi, perché dovrei fermarmi?»

    Gli anni non le pesano.

    «Non solo, sono un vantaggio: conosco bene i circuiti e anche come varia il meteo nei diversi posti. E’ un dettaglio importante».  E nei suoi primi giri dopo il via sfodera i superpoteri. 

    «Non sono superpoteri, ma qualità che mi porto dietro da quando avevo 25 anni. Da allora non sono cambiato in molte cose: l’atteggiamento generale, la ricerca un extra oltre la prestazione, la voglia di giustizia per decisioni dei commissari che non condivido. Il mio desiderio di rivincita è sempre vivo. Chi si avvicina ora alla Formula 1 si chiede forse perché questo quarantenne combatta tanto, ma la pacatezza non è da me».  Cos’altro porta con sé da quando era ragazzo? 

    «Competitività, esigenza nei confronti di me stesso, ricerca dell’eccellenza. Forse i miei colleghi si aspettavano che dopo Indy o Le Mans sarei tornato per puntare al novanta per cento. Io invece vivo ogni gara come un Mondiale».  Di cos’è particolarmente orgoglioso? 

    «Dei due anni al di fuori della Formula 1: competitivo a Indianapolis, vincitore del Mondiale endurance e due volte Le Mans, ho disputato la Dakar ad alto livello, tutto questo per me ha un valore altissimo. E poi, insomma: due titoli in Formula 1, ho corso per Ferrari e McLaren, team storici. Tra vent’anni potrò dire con orgoglio a mio figlio: non sono stato solo un pilota di Formula 1, che pure è sport difficile e molto specifico come stile di guida, ma un pilota totale».  Potrebbe tornare a correre altrove dopo la Formula 1. 

    «Certo! Il mio conto con la Dakar è rimasto sospeso: grande sfida dal punto di vista umano, bella gente. E’ l’esatto contrario dell’analitica Formula 1: se riuscirò a vincerla, farò qualcosa di irraggiungibile per i piloti del futuro».  Bizzarro che lei alla Dakar abbia un maestro che si chiama Carlos Sainz, e in Formula 1 un allievo con lo stesso nome. 

    «C’è tra noi un’amicizia molto bella, da tanti anni. Quando andavo a scuola Carlos padre era l’idolo di tutti. Avevamo le sue macchinine. A me in realtà piacevano i circuiti, ma papà Carlos era un riferimento; poi lo sono diventato io per suo figlio. Alla fine ce lo siamo conteso».  In che senso? 

    «Carlitos ammirava me, voleva diventare Alonso. Suo padre un giorno mi disse: “Parlaci tu con Carlos, lui è fissato con te, ma io vorrei che si dedicasse al rally”. Alla fine ho vinto io…»

    Sainz potrebbe arrivare a valere Charles Leclerc? 

    «Forse un giorno, ma dobbiamo dare tempo a entrambi perché hanno margini di crescita. Collaborano solo da un anno e mezzo e nel 2021 avevano una macchina non ancora competitiva. Quest’anno è al top: Charles si è adattato un po’ meglio, ma neanche lui è ancora al cento per cento. Ha vinto qualche gran premio in Formula 1 ma non è un campione del mondo, non ancora almeno».  Non mi dica che margini di crescita ne ha ancora anche lei. 

    «Ma certo! Ad ogni stagione imparo qualcosa. Quest’anno gomme ribassate, macchine nuove, magari non spettacolari e leggere come quelle dei primi anni Duemila. Ma l’intera Formula 1 è entrata in un’era diversa: nuovi fan, nuovo interesse, la crescita negli States, è un bel momento per il nostro sport. Non mi fermo anche per continuare a cavalcare quest’onda».  Quanti anni ancora?

    «Almeno altri due (a fine 2024 ne avrà 43; ndr), so di poter dare il meglio ma ogni decisione arriverà dopo l’estate».  Ocon è sotto contratto con l’Alpine fino al 2024 e Oscar Piastri è alla porta: sente di doversi guardare intorno, magari per cambiare squadra? 

    «No. Oscar è bravo ma il team è libero di metterci alla prova. Sanno cosa sto dando, abbiamo avuto molta sfortuna con un podio perso in Australia, siamo stati bersagliati dall’affidabilità con la penalizzazione per il quarto motore già in Spagna, ma insomma, non credo di dover dimostrare niente».  Sarebbe disposto a continuare con Alpine? 

    «Mi trovo bene con questa squadra, ho passato metà della mia carriera tra Enstone e Viry e proseguire con loro fino alla fine avrebbe un senso. Però vediamo quali altre opzioni ci sono, ma l’ho detto: decisione dopo l’estate».  Cosa manca ad Alpine per un salto di qualità? 

    «Un passo avanti tra aerodinamica e motore, poi c’è da aggiustare qualche area del team. Nel management sono state prese decisioni importanti perché abbiamo in Luca De Meo un presidente al top, con le idee chiare e che crede nella Formula 1: un grande leader. Siamo comunque sulla strada giusta per crescere».  La Ferrari può vincere il Mondiale? 

    «Ha certamente la miglior macchina, vediamo se ha anche la miglior squadra».   Se lei guidasse un team, quali piloti sceglierebbe? 

    «Fernando Alonso e Lewis Hamilton, perché sono quelli con più esperienza».  Hamilton sta subendo da Russell l’assalto che lei subì da Hamilton nel 2007. 

    «Sicuramente, sei il campione e arriva un giovane che va spesso più forte di te, ti devi riorganizzare. Ma Lewis su di me aveva un vantaggio: lui esordiva in F.1 ma io in quella squadra, che per diversi anni lo aveva tirato su».  Il budget cap salva o mortifica il Mondiale? 

    «Lo salva, ne va del futuro del nostro sport: bisogna mettere in gioco più squadre possibile».  Alla fine, in sintesi: cosa le hanno lasciato i team in cui è passato? 

    «La Minardi un senso di famiglia e di passione, la Renault un senso di casa e di epica per la sfida ai grandi, la McLaren tecnologia e apprendimento profondo della Formula 1, la Ferrari i ricordi più belli e la condivisione di valori comuni, come la passione per lo sport. Correre con la Rossa dovrebbe essere un obbligo, per tutti». LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Gp Azerbaijan: Leclerc comanda le libere 2, quinto Sainz

    BAKU – E’ di Charles Leclerc il miglior tempo nelle prove libere 2 al Gran Premio dell’Azerbaijan, valevole per l’ottava tappa del Mondiale 2022 Formula 1. Il monegasco della Ferrari, sul circuito di Baku, firma il crono di 1:43.224 e precede le due Red Bull di Sergio Perez e Max Verstappen, rispettivamente in seconda e terza posizione. Ancora bene Fernando Alonso, che chiude con il quarto tempo davanti al connazionale Carlos Sainz, attardato in classifica rispetto al compagno di squadra.
    Gli altri tempi
    Sesto tempo per l’AlphaTauri di Pierre Gasly, che precede la Mercedes di George Russell e l’AlphaTauri di Yuki Tsunoda, mentre a chiudere la top ten ci sono Esteban Ocon e Lando Norris, rispettivamente nono e decimo. Fuori dalla top ten Lewis Hamilton, che chiude la seconda sessione in dodicesima piazza dietro all’Aston Martin di Sebastian Vettel. LEGGI TUTTO

  • in

    F1: Leclerc comanda le libere 2 a Baku, quinto Sainz

    BAKU – Charles Leclerc è il più veloce nella seconda sessione di prove libere al Gran Premio dell’Azerbaijan, ottavo appuntamento stagionale della Formula 1. Il monegasco della Ferrari, sul circuito di Baku, firma il crono di 1:43.224 e precede le due Red Bull di Sergio Perez e Max Verstappen, rispettivamente in seconda e terza posizione. Ancora bene Fernando Alonso, che chiude con il quarto tempo davanti al connazionale Carlos Sainz, attardato in classifica rispetto al compagno di squadra.
    Gli altri piloti
    Sesto tempo per l’AlphaTauri di Pierre Gasly, che precede la Mercedes di George Russell e l’AlphaTauri di Yuki Tsunoda, mentre a chiudere la top ten ci sono Esteban Ocon e Lando Norris, rispettivamente nono e decimo. Fuori dalla top ten Lewis Hamilton, che chiude la seconda sessione in dodicesima piazza dietro all’Aston Martin di Sebastian Vettel. LEGGI TUTTO

  • in

    F1: Perez precede Leclerc nelle libere 1 a Baku, quarto Sainz

    BAKU – E’ di Sergio Perez il miglior tempo nelle prove libere 1 al Gran Premio dell’Azerbaijan, valevole per l’ottava tappa del Mondiale 2022 di Formula 1. Il pilota messicano, sul circuito di Baku, firma il crono di 1:45.476 e precede la Ferrari di Charles Leclerc. Terzo tempo per l’altra Red Bull di Max Verstappen appena davanti alla rossa di Carlos Sainz, quarto in queste FP1. Ottima quinta piazza per Fernando Alonso, che chiude davanti alla Mercedes di Lewis Hamilton, sesto.
    Gli altri tempi
    Settimo tempo per l’AlphaTauri di Yuki Tsunoda, che precede l’altra Mercedes di George Russell e il compagno di squadra Pierre Gasly, mentre la Alpine di Esteban Ocon chiude la top ten. Undicesimo crono per Lando Norris davanti a Lance Stroll e Kevin Magnussen. Alle ore 16 appuntamento con la seconda sessione del venerdì. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Gp Azerbaijan: Perez davanti a Leclerc nelle libere 1, quarto Sainz

    BAKU – Sergio Perez è il più veloce nella prima sessione di prove libere al Gran Premio dell’Azerbaijan, ottavo appuntamento stagionale della Formula 1. Il pilota messicano, sul circuito di Baku, firma il crono di 1:45.476 e precede la Ferrari di Charles Leclerc. Terzo tempo per l’altra Red Bull di Max Verstappen appena davanti alla rossa di Carlos Sainz, quarto in queste FP1. Ottima quinta piazza per Fernando Alonso, che chiude davanti alla Mercedes di Lewis Hamilton, sesto.
    Gli altri piloti
    Settimo tempo per l’AlphaTauri di Yuki Tsunoda, che precede l’altra Mercedes di George Russell e il compagno di squadra Pierre Gasly, mentre la Alpine di Esteban Ocon chiude la top ten. Undicesimo crono per Lando Norris davanti a Lance Stroll e Kevin Magnussen. Alle ore 16 appuntamento con la seconda sessione del venerdì. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Hamilton: “Un film con Brad Pitt? È vero, ci stiamo lavorando”

    Lewis Hamilton sbarca ad Hollywood. Il famoso pilota ha confermato i rumors che lo vogliono accanto a Brad Pitt per un film sulla F1. “È vero. Ma per ora non posso dire di più”, ha detto lo sportivo nella conferenza stampa Fia in vista del Gp dell’Azerbaijan per poi aggiungere: “Io nel film? No, non dovrei apparire. È un gran bel progetto e stiamo lavorando nella sceneggiatura. Divertente, passo molte ore con Brad ed è entusiasmante. Vogliamo mantenere lo spirito delle corse”.

    Le parole su Brasile

    “Cittadino onorario del Brasile? È incredibile, è un Paese che amo e ammiro, attirato anche da Senna. Il Brasile nella mia vita ha avuto un’importanza sempre maggiore, per la sua diversità, il suo colore. Lì ho vinto il mio primo Mondiale”, ha poi fatto sapere il campione britannico riferendosi all’onorificenza che gli ha conferito il Brasile. LEGGI TUTTO

  • in

    Ferrari, Leclerc: “Dopo Monaco abbiamo imparato la lezione”

    ROMA – La consueta conferenza piloti apre il weekend del Gran Premio dell’Azerbaijan, ottava tappa della Formula 1. La Ferrari, dopo il disastro di Monaco, ha qualcosa da farsi perdonare dai propri tifosi. Charles Leclerc però assicura: “Abbiamo imparato tante lezioni da Monaco. Dopo ogni weekend cerchiamo di analizzare la gara. Chiaramente a Monaco c’è stato tanto da analizzare, perché abbiamo commesso degli errori. Ma abbiamo trovato le risposte che cercavamo e sono fiducioso che non si ripeteranno”. Qui – avvisa il monegasco – ci mancherà un po’ di velocità in rettilineo rispetto alla Red Bull. Ma quest’anno abbiamo una macchina molto più competitiva e penso che se faremo la pole sabato riusciremo a mantenerla domenica”.
    Le parole di Sainz
    Il Gran Premio di Monaco occupa molto anche delle parole di Sainz che afferma: “Avremmo potuto fare alcune cose diversamente. Per me è stata una gara lineare, abbiamo azzeccato la strategia. Ero leader prima che tutti passassero alle slick, ma per dei dettagli ho perso la vittoria. Questo dimostra che in F1 per vincere devi avere tutto dalla tua parte, e per me a Monaco non è stato così. Penso che con un po’ più di fortuna avrei potuto vincere. Quello di Baku è un bel circuito, mi piace venire qui e penso che sia un bene per il Circus essere qui”, ha concluso lo spagnolo, ancora alla caccia della sua prima vittoria in Formula 1. LEGGI TUTTO