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    F1, Norris: “I social non li guardo mai, fanno schifo”

    ROMA – Tra il serio e il faceto, Lando Norris va in controtendenza e si dice ‘contrario’ ai social. Il pilota della McLaren, nonostante la giovane età, ha sempre tenuto a distanza di sicurezza il mondo virtuale. Dopo il podio nel Gran Premio di Monaco, il britannico ha confermato di usare poco social come Facebook e Instagram, prediligendo Twitch: “Ho ancora i miei profili social, ma non li guardo mai: li gestisce un mio ‘tirapiedi’, un ragazzo che lavora per me e scrive fingendo di essere me. Ma sono lontano da tutto questo, sono uno schifo“, le sue parole. 
    Il motivo della distanza dai social
    Fresco di rinnovo, Norris è concentrato più che mai sulla stagione con la McLaren, che si sta mostrando competitiva anche ai vertici oltre a essere un osso duro da battere per la Ferrari: “Mi sto godendo quello che sto facendo con la squadra – prosegue Lando ai microfoni di Channel 4 – ma sono anche molto concentrato sul lavoro. Sono ancora quel ragazzo spensierato, voglio però mostrare l’altro lato, il duro lavoro quotidiano, l’impegno che metto nelle cose e i risultati che questa stagione mi sta regalando. Questo è il motivo per cui mi sono sbarazzato dei social media”. LEGGI TUTTO

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    F1, Ricciardo: “Nel 2018 non volevo più correre”

    ROMA – “Il 2018 è stato uno degli anni peggiori della mia carriera. Dopo il mio successo a Monaco, ero in cima al mondo. E all’improvviso, più nulla. È stata la mia ultima vittoria. E anche il mio ultimo podio. Ricordo che dopo Città del Messico non volevo andare alla gara successiva. Ovviamente in fondo sapevo che ci sarei andato, ma dà un’idea di quello che stavo passando in quel momento”. Daniel Ricciardo, intervistato da L’Equipe, ha raccontato di aver passato un momento molto buio nella sua carriera, avvenuto precisamente poco meno di tre anni fa, nell’autunno del 2018 ma più in generale durante tutto quel mondiale di Formula 1, in cui chiuse al sesto posto in classifica piloti con due vittorie.
    Sugli anni in Red Bull
    Molto più belli, invece, i ricordi legati al 2014, anno del suo esordio in Red Bull: “Il 2014 è stato un grande anno, ha davvero avviato la mia carriera – ha detto parlando della sua prima stagione con la scuderia di Milton Keynes – . Mi ha permesso di entrare a far parte del club dei vincitori di un Gran Premio e mi ha fatto guadagnare il rispetto dei migliori. Era stato davvero gratificante mostrare al mondo quanto valevo”.  LEGGI TUTTO

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    F1, Brawn sul caso ali flessibli: “Se si passa il test non vedo irregolarità”

    ROMA – In Formula 1 è scoppiato il caso ali flessibili. A finire nel mirino delle rivali, in particolare la Mercedes, è stata la Red Bull con Toto Wolff pronto a fare un reclamo ufficiale già dalla prossima gara, rendendo così parziali i risultati della Gran Premio di Baku. Una soluzione che però secondo Ross Brawn, Motorsport Managing Director della Formula 1, difficilmente porterebbe i risultati sperati: “Non penso che i risultati di Baku rimarranno in sospeso. La FIA è stata coerente nel suo approccio, e sarei stupito se i commissari andassero contro l’opinione della FIA”, ha dichiarato in una intervista concessa a ESPN. 
    Per Brawn fa fede il risultato dei test FIA
    La certezza di Brawn deriva dalla fiducia nei test imposti dalla FIA a inizio stagione che, secondo il manager, stabiliscono con certezza quasi assoluta la mancanza di irregolarità sulle monoposto che partecipano al mondiale di Formula 1. “Esistono dei test della FIA prestabiliti e questo è l’unico modo ufficiale per determinare i limiti di quello si può fare o meno. Se si passa il test e alcuni rivali non sono d’accordo, la FIA può dare un’occhiata, decidere che la richiesta è valida e modificare il test, ma io non credo serva cambiare il metodo per risolvere il problema, perché se le ali passano il test non vedo alcuna irregolarità. Diverso è invece il caso in cui ci sia un meccanismo o qualcosa di nascosto, e allora in quel caso bisogna intervenire”, ha concluso Brawn,certo che la vicenda si risolverà con un nulla di fatto.  LEGGI TUTTO

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    F1, Brawn: “Un ricorso sulle ali? Non penso avrebbe successo”

    ROMA – A tenere banco in Formula 1, oltre al duello mondiale tra Max Verstappen e Lewis Hamilton, è la questione relativa alla flessibilità delle ali delle monoposto, in particolare quelle delle Red Bull con la Mercedes di Toto Wolff pronta a fare reclamo rendendo così parziali i risultati della gara di Baku. Un modus operandi che però secondo Ross Brawn, Motorsport Managing Director della Formula 1, difficilmente porterebbe i risultati sperati: “Non penso che i risultati di Baku rimarranno in sospeso. La FIA è stata coerente nel suo approccio, e sarei stupito se i commissari andassero contro l’opinione della FIA”, ha dichiarato in una intervista concessa a ESPN. 
    Nessuna modifica al test per Brawn
    Una questione non semplice da risolvere, ma che Brawn è convinto di poter gestire senza troppi patemi. “Esistono dei test della FIA prestabiliti e questo è l’unico modo ufficiale per determinare i limiti di quello si può fare o meno. Se si passa il test e alcuni rivali non sono d’accordo, la FIA può dare un’occhiata, decidere che la richiesta è valida e modificare il test, ma io non credo serva cambiare il metodo per risolvere il problema, perché se le ali passano il test non vedo alcuna irregolarità. Diverso è invece il caso in cui ci sia un meccanismo o qualcosa di nascosto, e allora in quel caso bisogna intervenire”, ha concluso Brawn. LEGGI TUTTO

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    Ferrari: Leclerc a Baku con un cambio nuovo

    Questa volta la Ferrari il cambio lo sostituirà. Parliamo di quello di Charles Leclerc, lievemente traumatizzato nell’incidente avvenuto nelle qualificazioni di sabato scorso a Montecarlo, ma rimasto sostanzialmente sano e per questo tenuto alla domenica. Lo scopo era non avere penalità e perdere la pole position, successivamente sfumata con l’intera gara, per la rottura del mozzo posteriore di sinistra avvenuto nel giro di schieramento in griglia.
    Rischiare non ha più senso
    Nel weekend del 4-6 giugno per il GP dell’Azerbaijan, dunque, la Ferrari monterà sulla SF21 di Charles un cambio del tutto nuovo, sostanzialmente per due ragioni: 1) il regolamento consente la sostituzione senza alcuna penalità nonostante l’unità non abbia concluso sei GP di fila, perché la mancata partenza di Charles a Monaco è equiparata al ritiro; 2) alla luce del primo punto, non avrebbe alcun senso rischiare mantenendo un cambio che comunque un colpo (l’urto alle Piscine) l’ha subito, e ha quattro weekend e mezzo di vita.
    Perché la sostituzione è “gratis”
    La sostituzione del cambio per Baku sarà senza penalità perché Leclerc nell’ordine d’arrivo del GP Monaco risulta ufficialmente DNS (did not started, non partito) ma soprattutto nei referti federali risulta NC (non classificato), il che lo equipara a un ritirato, anche se non ha corso. E dopo un ritiro il cambio di può sostituire senza penalità, anche se non ha concluso sei GP consecutivi. 
       La disquisizione regolamentare in effetti è sottile: a fare la differenza tra una partecipazione e una non partecipazione è la chiusura della pit lane, e nel momento in cui questa a Montecarlo è stata chiusa, Charles non era in pista ma all’interno del box.
       Nei conteggi dei GP disputati, invece, quest’ultima gara non andrebbe considerata, ma simili circostanze avvenute in passato sono spesso rimaste irrisolte dal punto di vista statistico. LEGGI TUTTO