More stories

  • in

    F1, prolungato l'accordo con il GP del Giappone: si correrà a Suzuka fino al 2024

    ROMA – Il GP del Giappone ha scritto pagine di storia della Formula 1 indimenticabili. E continuerà a farlo visto che i vertici del massimo campionato del motorsport e promotore della gara nipponica, Mobilityland, hanno prolungato l’accordo fino al 2024 permettendo così ai piloti di continuare a correre sul tracciato di Suzuka, che quest’anno ospiterà l’edizione 2021 il prossimo 10 ottobre. L’estensione concordata, infatti, fa parte dell’impegno strategico a lungo termine per far crescere lo sport in Asia. Il Giappone ha una base di fan accaniti e con l’arrivo di Yuki Tsunoda, primo pilota giapponese sulla griglia di F1 dal 2014, la Formula 1 continuerà a lavorare con il promotore per aumentare ulteriormente la popolarità dello sport in Giappone, come ammesso dallo stesso Stefano Domenicali, presidente e CEO della Formula 1: “Questa estensione fa parte del nostro impegno a lungo termine per la crescita dello sport in Asia e siamo lieti di poter continuare il nostro rapporto di successo con Mobilityland. Sono davvero felice che la Formula 1 continuerà a correre sul circuito di Suzuka per altri tre anni. Il Giappone occupa un posto speciale nei cuori e nelle menti dei fan di tutto il mondo e Suzuka ha ospitato molti dei momenti più leggendari di questo sport, con 11 titoli piloti decisi lì. Il Gran Premio del Giappone ha sempre messo in mostra un dramma avvincente e mozzafiato, e sono entusiasta di poter continuare a portare l’azione e l’entusiasmo della Formula 1 agli appassionati del Giappone”, ha dichiarato.
    La storia del GP del Giappone
    Una storia, quella del GP del Giappone in Formula 1, particolarmente importante. Sulla pista di Suzuka, situata a 50 chilometri sud est di Nagoya, la terza città del Giappone, è uno delle preferite dai piloti col suo tracciato a 8 e velocissime curve in sequenza che regalano adrenalina e velocità. La prima edizione si è disputata nel 1987 e per ben 11 volte è stato decisivo per assegnare il titolo mondiale: “Vorremmo esprimere la nostra più sincera gratitudine ai membri della Formula 1, tra cui primo fra tutti a Stefano Domenicali, per la grande comprensione dimostrata durante le trattative. Siamo determinati a continuare i nostri sforzi insieme ai residenti locali della Prefettura di Mie e della città di Suzuka in modo che il circuito  continui ad essere amato dai fan di tutto il mondo e contribuisca alla prosperità della cultura degli sport motoristici”, ha concluso Kaoru Tanaka, Presidente Rappresentante Direttore di Mobilityland Corporation LEGGI TUTTO

  • in

    Allarme in Mercedes: primo uomo in fuga

    Primo uomo in fuga: c’è allarme alla Mercedes. L’ingaggio di Ben Hodgkinson da parte della Red Bull per creare una divisione autonoma in grado di produrre power unit dal 2025, segna la prima vera evasione dal team che nell’era dell’ibrido, oltre a essere stato il più vincente, è stato anche il più attrattivo per gli ingegneri. In tanti sono arrivati, nessuno era mai scappato.
    Non era stata una fuga nel 2017 l’uscita dell’ex direttore tecnico Paddy Lowe, che non trovando l’accordo economico decise di andare a coprire il ruolo alla Williams (scelta che non ebbe successo). Allo stesso modo non lo sono state le uscite col sorriso di Aldo Costa (nel 2019 con passaggio alla Dallara per riavvicinarsi alla famiglia) e della star dei motori Andy Cowell (2020).
    Importanti segreti finiscono altrove
    Il segnale che è arrivato con l’ingaggio di Hodgkinson spezza invece questo assioma dei tempi recenti. Nel gruppo austriaco c’è l’eccitazione del 2005 quando fece ingresso in Formula 1, e degli anni 2010-2013 in cui fu fatta razzia di titoli.
       Per contro, Mercedes vede uscire un uomo strategico e molto presto – ben prima dell’autunno 2022 quando Hodgkinson potrà prendere formalmente posto in azienda, finiti i 18 mesi di gardening – la Red Bull saprà tutto delle power unit tedesche che hanno dominato dal 2014 in Formula 1.
    Attesa la reazione della Ferrari
    Alla Mercedes ora c’è allarme, e non solo perché si è scoperto che Hodgkinson parlava dell’argomento con due o tre colleghi, chiaramente cercando di convincerli a seguirlo. Il timore è infatti che altri tecnici preziosi possano essere contattati dalla Red Bull e accettino offerte economiche al rialzo, peraltro senza stravolgere la propria vita (le due sedi sono a trenta chilometri di distanza).
       Interessante ora vedere se e come la Ferrari si inserirà in questo vivace mercato dei cervelli che nel prossimo futuro deciderà i nuovi equilibri della Formula 1. Certamente non potrà stare a guardare com’è avvenuto per una precisa scelta strategica, voluta nel 2015 dall’ex presidente Sergio Marchionne e finora non rinnegata.
        LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Russell: “Verstappen e Leclerc domineranno per i prossimi 10 anni”

    ROMA – La Formula 1 appartiene già alla nuova generazione: Max Verstappen e Charles Leclerc rappresentano già il presente – con Lewis Hamilton unico della vecchia guardia a tenere ancora il passo – e altri ancora stanno per salire alla ribalta delle cronache. Tra questi c’è George Russell che già nella passata stagione, chiamato a sostituire il campione del mondo in carica a Sakhir, ha dimostrato di avere il talento per lottare ad armi pari con i suoi colleghi: “So che posso migliorare ma allo stesso tempo penso di aver dimostrato quello che posso fare lo scorso anno. Ho avuto una grande opportunità in Bahrain lo scorso anno, ma se avessi guidato un’intera stagione in macchina, avrei potuto fare molto di più”, ha dichiarato in una intervista a RacingNews365. 
    Per Russell Verstappen e Leclerc i migliori della next generation
    Nonostante una grande consapevolezza nei propri mezzi, però, Russell è consapevole che l’olandese della Red Bull e il monegasco della Ferrari sono ancora un passo avanti: “Verstappen e Leclerc sono i due piloti migliori di questa generazione, saranno al vertice della Formula 1 per i prossimi dieci anni. Sono in due delle tre migliori squadre al momento e noi tre avremo una feroce rivalità in futuro. Non vedo l’ora di affrontare quella sfida. Che si tratti di un combattimento con auto diverse o come compagni di squadra”, ha proseguito il britannico. Russell, però, è convinto di poter arrivare presto a giocarsi le proprie chance, magari supportato proprio da quella Mercedes che gli fu affidata quando fu chiamato a sostituire Lewis Hamilton nella passata stagione. “Sono convinto di essere a un livello in cui sono in grado di vincere le gare in Formula 1, ma non credo ancora di essere al top. Ho molta strada da fare, c’è ancora molto potenziale inespresso”, ha concluso. Le prossime gare diranno se il britannico è già pronto per meritarsi la Mercedes, magari già dal prossimo anno per sfidare ad armi pari i più quotati rivali.  LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Russell: “Io, Verstappen e Leclerc avremo un grande rivalità in futuro”

    ROMA – Max Verstappen, Charles Leclerc e George Russell. Sono questi i nomi dei tre piloti che, nel prossimo futuro, monopolizzeranno la Formula 1. Sono in molti ad essere convinti del loro talento: il giovane olandese della Red Bull e quello della Ferrari lo hanno già dimostrando mentre il britannico, frenato anche da una Williams non certo all’altezza, deve ancora convincere gli scettici, ancor più dopo l’incidente di Imola con Valtteri Bottas e la sua reazione decisamente esagerata. Proprio Russell, però, è sicuro che tra pochi anni ci sarà anche lui a giocarsi le posizioni di vertice con i due colleghi: “Verstappen e Leclerc sono i due piloti migliori di questa generazione, saranno al vertice della Formula 1 per i prossimi dieci anni. Sono in due delle tre migliori squadre al momento e noi tre avremo una feroce rivalità in futuro. Non vedo l’ora di affrontare quella sfida. Che si tratti di un combattimento con auto diverse o come compagni di squadra”, ha dichiarato in un’intervista a RacingNews365.
    Russell pronto a giocarsi le proprie chance
    Russell, nonostante una carriera che non è ancora decollata, è convinto di potersi affermare come un nome di spicco della nuova Formula 1. Il talento non manca di certo, come dimostrato l’anno scorso quando fu chiamato a sostituire Lewis Hamilton in Mercedes, e proprio quella prestazione sembra aver dato ancora più consapevolezza al britannico: “Sono convinto di essere a un livello in cui sono in grado di vincere le gare in Formula 1, ma non credo ancora di essere al top. Ho molta strada da fare, c’è ancora molto potenziale inespresso. So che posso migliorare ma allo stesso tempo penso di aver dimostrato quello che posso fare lo scorso anno. Ho avuto una grande opportunità in Bahrain lo scorso anno, ma se avessi guidato un’intera stagione in macchina, avrei potuto fare molto di più”, ha concluso Russell, certo che a breve arriverà anche per lui la grande chance di giocarsi il titolo con i rivali. LEGGI TUTTO