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    Berdych critica la scelta di Mensik e Machac di giocare la Laver Cup: “Quella settimana poteva essere sfruttata meglio”

    Tomas Berdych, oggi capitano in Davis per la Rep. Ceca

    C’è un gran battage mediatico per scaldare l’atmosfera in vista dell’edizione 2025 della Laver Cup, da domani al via a San Francisco, tra la presenza del suo ideatore Federer a stimolare il talento ancora acerbo di Fonseca a gite turistiche dei protagonisti alla scoperta delle bellezze della Bay Area, come il leggendario penitenziario di Alcatraz. Ma c’è anche chi critica la scelta di giocare questa esibizione, sostenendo che si poteva usare meglio lo spazio della settimana. È Tomas Berdych a criticare la scelta dei suoi connazionali Jakub Mensik e Tomas Machac, in squadra per il team Europe rispettivamente come giocatore effettivo e prima riserva agli ordini del nuovo capitano Yannick Noah. Il capitano in Davis della Repubblica Ceca, reduce dalla favolosa affermazione negli USA nei qualifiers di Davis che ha aperto le porte alla sua nazionale alla Final 8 di Bologna, ha parlato in modo schietto, affermando di non condividere la scelta dei suoi due giocatori di disputare la ricca esibizione a squadre.
    “È la mia opinione personale, ma se fossero i ragazzi a chiedermelo, risponderei allo stesso modo” ha dichiarato l’ex n.4 al mondo alla stampa nazionale, dopo aver guidato la sua squadra al trionfo in Coppa Davis in Florida. “Per me, al momento, quella di giocare adesso la Laver Cup non sarebbe affatto un’opzione. Hanno già tanto alle spalle e molto altro ancora da affrontare nel corso della stagione”.
    “La Laver Cup a mio avviso è più adatta a giocatori già consolidati in posizioni di vertice. Capisco perché vogliano partecipare, ma quella settimana potrebbe essere sfruttata in maniera più efficace. È così che la vedo. Non che mi dia particolarmente fastidio, ma questo è il mio punto di vista” conclude Berdych, che ha giocato una volta l’esibizione, proprio l’edizione inaugurale nella “sua” Praga nel 2017.
    Parole che certamente non lasceranno indifferenti quelle di Berdych, ma con un fondamento molto solido. Mensik in particolare è attualmente al diciannovesimo posto nella Race to Turin; staccare il pass per le Finals è forse un obiettivo remoto, ma negli ultimi due mesi di tour ci sono tanti punti da assegnare, in tornei che si addicono assai alle sue caratteristiche, come gli indoor europei dove il suo servizio “bomba” e potenza nei colpi può essere quasi inarrestabile. Ma oltre a questa speranza di entrare nel lotto delle Finals, effettivamente il dopo US Open è un momento importante per riposo e preparazione: basta vedere la scelta di Jannik Sinner, bravissimo a sfruttare al meglio nelle scorse annate questo spazio per presentarsi preparato al massimo per il rush finale dell’annata. È curioso che un personaggio pacato come Berdych abbia punzecchiato due dei suoi migliori tennisti proprio durante il lancio di uno degli eventi meglio promossi nell’intera stagione, mostrando un lato che forse non conoscevamo.
    Marco Mazzoni  LEGGI TUTTO

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    Billie Jean King Cup 2025: gli Stati Uniti volano in semifinale dopo una battaglia con il Kazakistan

    Gli Stati Uniti in semifinale – Foto Getty Images

    Gli Stati Uniti hanno conquistato un posto nelle semifinali della Billie Jean King Cup 2025 al termine di una sfida tesissima contro il Kazakistan, decisa soltanto dal doppio.Nel primo incontro, Emma Navarro ha regalato il punto iniziale agli americani con una vittoria da brividi contro Yulia Putintseva: dopo aver annullato due match point, la statunitense si è imposta per 7-5, 2-6, 7-6(8), firmando un successo che ha subito indirizzato la sfida.
    Il Kazakistan ha però risposto con Elena Rybakina, che nel secondo singolare ha dominato Jessica Pegula imponendosi 6-4, 6-1 e rimettendo la serie in equilibrio. Tutto si è così deciso al doppio.A quel punto Pegula si è riscattata in coppia con Taylor Townsend: le due americane hanno avuto la meglio su Rybakina e Putintseva per 6-2, 7-6(1), portando gli Stati Uniti in semifinale.La squadra a stelle e strisce affronterà ora la vincente della sfida tra Giappone e Gran Bretagna, con l’obiettivo di tornare a lottare per il trofeo.
    Billie Jean King Cup 2025 – Quarti di finaleStati Uniti 2 – 1 KazakistanEmma Navarro b. Yulia Putintseva 7-5, 2-6, 7-6(8)Elena Rybakina b. Jessica Pegula 6-4, 6-1Jessica Pegula / Taylor Townsend b. Elena Rybakina / Yulia Putintseva 6-2, 7-6(1)➡️ Stati Uniti in semifinale contro la vincente tra Giappone e Gran Bretagna. LEGGI TUTTO

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    ATP 250 Hangzhou: rientro amaro per Berrettini, cede nettamente Svrcina

    Matteo Berrettini

    Troppa “ruggine”, poca fiducia e ancor meno ritmo, con una certa difficoltà nel trovare la giusta distanza dalla palla negli impatti e un rendimento della risposta assai modesto, come quello con la seconda di servizio. Impossibile con questi problemi performare al meglio, far frullare il braccio a mille con il servizio e colpire quelle accelerazioni micidiali di diritto che “spaccano” la palla e flirtano con le righe. Stavolta il rientro a tutto gas non riesce a Matteo Berrettini, sconfitto all’esordio dell’ATP 250 di Hangzhou dalla velocità e costanza di Dalibor Svrcina, vittorioso sull’italiano per 6-3 6-3 al termine di una partita condotta dal ceco con ordine, eccellente copertura del campo e schemi di gioco tanto semplici quanto efficaci per mettere a nudo le difficoltà dell’italiano, rientrato sul tour in Cina dopo la sconfitta al primo turno a Wimbledon i primi di luglio. Troppi gli errori di Berrettini in spinta (sono ben 35 a fine match, con 23 vincenti), ma niente ha funzionato al meglio nel suo tennis, in difficoltà nel reggere il ritmo e angoli imposti dal rivale nello scambio, bravo a rimettere sempre una palla in più, profonda e precisa, quasi sempre angolata in modo da non far colpire l’italiano da fermo.
    Quasi tre mesi stop non sono uno scherzo, ma si sperava che Berrettini si trasformasse per l’ennesima volta in meravigliosa “Araba Fenice” e riuscisse a rientrare sul tour con la sua grande forza, come più volte gli è capitato in carriera, addirittura vincendo un titolo al primissimo torneo. Stavolta non è andata così: è mancata la fluidità generale, di spostamento e negli impatti; poca la fiducia nell’aggredire la palla e imporre sul rivale la sua maggior potenza; scarso il rendimento in risposta, dove non ha mai trovato la misura finendo troppo corto quando bloccava e sbagliando – anche di molto – quando ha provato a spingere liberando il braccio. Ancor più grave come sia finito sotto sulle proprie seconde di servizio, con Svrcina lucidissimo nell’entrare con energia e misura, intuendo che non fosse necessario pizzicare la riga per fare il punto, bastava mettere pressione e spostare molto Berrettini per portarlo all’errore. Così purtroppo è andata, con Dalibor bravissimo nel mettere a suo favore l’aver già giocato match nel torneo, conoscere le condizioni e soprattutto imporre una condizione fisica (e generale) assai superiore a quella dell’azzurro.
    Svrcina non ha fatto niente di clamoroso ma forse proprio questa è stata la chiave del suo successo. Provare a fare “lo splendido” sfidando Berrettini sui vincenti sarebbe stato un rischio eccessivo, per questo ha scelto saggiamente di giocare un match aggressivo ma solido, colpendo con buona intensità ma anche discreto margine, per sbagliare il meno possibile e portare l’italiano a giocare sempre una palla in più in scambio e mai potendola colpire da fermo. Un tennis ridotto all’osso, schematico ma positivo, forte di piedi rapidi nel coprire il campo e scelte di gioco corrette. Quando Matteo ha provato a tirare più forte, Dalibor si è appoggiato bene e ha rimesso palle piuttosto profonde; quando si è scambiato alla velocità del ceco, quasi mai Berrettini è riuscito ad andare sopra, finendo per forzare col diritto oppure rallentare fin troppo col back di rovescio, dando così comodi assist al rivale, prontissimo ad avanzare un metro in campo e prendersi un netto vantaggio.
    È evidente che contro un “motorino” come Svrcina, Berrettini non possa far gara di corsa, doveva sovrastarlo con la sua spinta superiore, a partire dal servizio. Purtroppo la partita si è messa subito male con il break subito in apertura, e questo ha avuto un duplice effetto negativo: ha dato spinta al ceco e allo stesso tempo ha irrigidito l’italiano ancor più. Non ci voleva una partenza ad handicap, Matteo non è mai riuscito a prendere ritmo col servizio, in particolare la seconda palla non è stata all’altezza del suo valore, e ancor più è stato in difficoltà in risposta. Ma niente ha davvero funzionato nel suo gioco. All’inizio del 2025 era piaciuto moltissimo il rendimento del rovescio coperto, colpito con le braccia meno distese e più sciolto, con una sicurezza in scambio molto interessante; oggi non ha mai convinto, anche per colpa della difficoltà nell’arrivare bene all’impatto, col timing migliore. La reattività viene dall’allenamento e dalla fiducia, dal trovare il momento per scattare e coordinarsi al meglio; in questo la mancanza di match competitivi si è fatta sentire moltissimo, troppo. È mancata una reazione emotiva, di forza, di rabbia incanalata in energia positiva, cosa che ha sostenuto tante volte in carriera Matteo, mentre oggi è sfociata nella frustrazione per non ritrovarsi in campo come voleva e sperava.
    Non c’è niente da fare, è andata così, è andata male. I rischi di un rientro dopo un lungo stop sono tanti. Purtroppo non c’è altra medicina del riprovarci appena possibile, continuando a lavorare bene. A volte bastano due – tre game giocati “bene” per sbloccarti, farti riassaporare sensazioni positive e ripartire. Oggi non è accaduto. Prossima fermata il 500 di Tokyo, dove Berrettini è entrato in tabellone. Forza Matteo!
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Berrettini fin dai primi scambi mostra una discreta reattività e buona velocità nella copertura del campo, mentre è meno fluido nella spinta, sente sicuramente la “ruggine” delle tante settimane fuori dal tour e forse è trattenuto nel liberare tutta la sua potenza. Svrcina è tennista con poca potenza, ma copre benissimo il campo ed è preciso, lo si vede nel secondo game quando punisce un paio di attacchi non così incisivi dell’italiano. Matteo si ritrova sotto 15-40, e concede il break sul 30-40, molto bravo Svrcina nel correre avanti e abbassarsi quasi fino al terreno per rimettere con la punta della racchetta un passante stretto che sorprendi Berrettini. 2-0 Svrcina. Matteo cerca con insistenza il back di rovescio, non vuole dare “punch” a un avversario che già di suo ne ha poco. Non funziona il diritto del romano, qualche errore di troppo in scambio e anche con la risposta non è preciso. Una risposta bloccata in rete gli costa il 3-0, Svrcina è in controllo in quest’avvio, ai ritmi e velocità del ceco Matteo non può fare gara di corsa, deve liberare il braccio e tirare più forte. Prova lo schema servizio e diritto Berrettini nel primo punto del quarto game, ma come ci arriva bene Svrcina e trova un bel passante di rovescio. Finalmente arriva l’Ace di Matteo, primo del match, l’aiuto del servizio è fondamentale. Due di fila, poi un terzo sul 30 pari e un quarto, che gli vale un game con 4 “assi”. 3-1. Sul 30-15 l’azzurro vince lo scambio più bello del match, bravo a correre avanti e toccare uno strettino col diritto imprendibile. Con una progressione finalmente da Berrettini, con una serie di diritti potenti in progressione, forza il game ai vantaggi. La chance di break però non arriva, resta solido e al comando Svrcina (4-1). Il set scorre sui game di battuta, più tonico Matteo con la prima palla, ma non riesce a trovare il varco in risposta, mentre Svrcina è bravo a comandare, spostare l’azzurro e prendersi il punto con la sua ordinata costruzione. Dalibor si appoggia bene alla palla di Berrettini e trova angoli mettono in difficoltà l’italiano, che a sua volta non è continuo e preciso in risposta, non trova la misura andando o troppo corto o lungo. Il set si chiude 6-3 per Svrcina con un turno a zero, butta un po’ via la risposta Matteo sul 40-0. Un solo break per il ceco, ma anche la netta sensazione che Berrettini sia cercando ancora ritmo, sensazioni e fiducia.
    Berrettini riprende al servizio nel secondo set, un buon game vinto a 30, sostenuto dal servizio, ma ancora non incide in risposta. Svrcina varia molto angolo e rotazione del servizio, non dà mai all’italiano una palla comoda da poter spingere col diritto. La difficoltà di Matteo nel giocare sciolto la si vede tutta dal brutto rovescio lungo linea sul 40-30, braccia bloccate e palla che non passa la rete (1-1). Almeno il diritto inside out dal centro dopo una buona prima palla ora funziona e Dalibor su queste bordate non ci prova nemmeno, fermo a metri dalla palla. Forse per la frustrazione, vola via un diritto del romano, è il suo errore n.20 e gli costa uno scomodo 15-30. Tirato il suo sguardo, ma si affida ancora al diritto per l’affondo e poi uno smash potente. Esterna la sua frustrazione Matteo parlando con se stesso, insoddisfatto per come non riesca a trovare sicurezza e ritmo. Vince il game, 2-1, poi in risposta cerca di essere più aggressivo ed è pure piuttosto sfortunato sullo 0-15, quando una volée dorsale molto difficile gli esce di un niente. Svrcina regala col diritto, raro errore in una prestazione finora impeccabile, 15-30, e poi un altro errore col diritto – tirato con un po’ di fretta – gli costa il 30-40, prima palla break del match per Berrettini. Male Matteo, si scambia sulla diagonale di rovescio ed è totalmente fermo sul secondo colpo, con la palla che vola via lunga un metro. Chance sprecata e 2 pari. Qualcosa di negativo frulla nella testa di Berrettini, è evidente per come non si prepara dopo una risposta profonda del ceco, e poi butta via un diritto inside out colpito su palla troppo alta… 15-40, due palle break a dir poco delicate. Attacca il romano col diritto ma sotto rete tocca male col diritto e la palla muore in rete. BREAK Svrcina, passaggio molto negativo per Berrettini, ora sotto 3-2. Dalibor veleggia sicuro, copre bene il campo e si prende un altro solidissimo game al servizio, 4-2, mentre Matteo è entrato in “fase monologo”, le cose non vanno e non trova una reazione emotiva per sbloccarsi e tentare un ultimo assalto. Tira forte col diritto, ma sono giocate estemporanee, perché quando c’è da costruire si vede la mancanza di fiducia e ritmo, come sull’attacco sul 40-30, troppo lento e prevedibile… diventa un assist per il passante di Svrcina. E pure, ai vantaggi, su come pretenda di uscire da uno scambio lento con tanti back con una sbracciata di diritto tirata in corsa e con zero equilibrio, con la palla che può terminare la sua corsa solo nella rete. Enormi difficoltà, ma Berrettini non crolla, resta aggrappato alla partita vincendo un game di ben 14 punti (senza concedere palle break). Matteo serve sotto 5-3, e non serve bene, non trova punti facili, mentre la risposta di Dalibor è ficcante, in fiducia. Fermo il romano sul 15 pari, affossa malamente col diritto, quindi tira un diritto a mezza rete, del tutto scarico con le gambe. 15-40, due Match Point per Svrcina. Annulla il primo Berrettini con un solido attacco col diritto e chiusura di tocco sotto rete; sul 30-40 si gioca sulla seconda di servizio ed è pure sfortunatissimo per una deviazione del nastro che rende impossibile la volée dell’azzurro. Finisce mestamente una partita non gioca bene, poco continuo, poca energia e anche la mancanza di una reazione emotiva per invertire l’inerzia di una partita in cui è stato quasi sempre sotto il ritmo del rivale. Rientrare è difficile, la strada per Matteo è in salita.

    Matteo Berrettini vs Dalibor Svrcina ATP Hangzhou Matteo Berrettini [8]33 Dalibor Svrcina66 Vincitore: Svrcina ServizioSvolgimentoSet 2M. Berrettini 15-0 15-15 15-30 15-40 30-403-5 → 3-6D. Svrcina 0-15 15-15 30-15 40-153-4 → 3-5M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-402-4 → 3-4D. Svrcina 15-0 30-0 40-02-3 → 2-4M. Berrettini 0-15 15-15 15-30 15-402-2 → 2-3D. Svrcina 0-15 df 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-402-1 → 2-2M. Berrettini 15-0 15-15 15-30 30-30 40-301-1 → 2-1D. Svrcina 15-0 30-0 40-0 40-151-0 → 1-1M. Berrettini 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 ace0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1D. Svrcina3-5 → 3-6M. Berrettini 0-15 15-15 ace 30-15 30-30 40-30 40-40 A-402-5 → 3-5D. Svrcina 15-0 30-0 30-15 40-15 40-302-4 → 2-5M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 ace1-4 → 2-4D. Svrcina 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 A-401-3 → 1-4M. Berrettini 0-15 15-15 ace 30-15 ace 30-30 40-30 ace0-3 → 1-3D. Svrcina 0-15 df 15-15 ace 15-30 30-30 40-300-2 → 0-3M. Berrettini 15-0 15-15 15-30 15-40 30-400-1 → 0-2D. Svrcina 15-0 15-15 30-15 40-150-0 → 0-1
    !DOCTYPE html >Statistiche Tennis: Berrettini vs Svrcina

    Statistica
    Berrettini 🇮🇹
    Svrcina 🇨🇿

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Rating del servizio
    232
    315

    Ace
    7
    1

    Doppi falli
    1
    2

    Prima di servizio
    37/63 (59%)
    37/51 (73%)

    Punti vinti sulla prima
    27/37 (73%)
    29/37 (78%)

    Punti vinti sulla seconda
    8/26 (31%)
    9/14 (64%)

    Palle break salvate
    3/6 (50%)
    1/1 (100%)

    Giochi di servizio giocati
    9
    9

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    222km/h (137 mph)
    196km/h (121 mph)

    Velocità media prima
    207km/h (128 mph)
    169km/h (105 mph)

    Velocità media seconda
    176km/h (109 mph)
    137km/h (85 mph)

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Rating della risposta
    57
    180

    Punti vinti su prima di servizio
    8/37 (22%)
    10/37 (27%)

    Punti vinti su seconda di servizio
    5/14 (36%)
    18/26 (69%)

    Palle break convertite
    0/1 (0%)
    3/6 (50%)

    Giochi di risposta giocati
    9
    9

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    0/0 (0%)
    0/0 (0%)

    Vincenti
    0
    0

    Errori non forzati
    0
    0

    Punti vinti al servizio
    35/63 (56%)
    38/51 (75%)

    Punti vinti in risposta
    13/51 (25%)
    28/63 (44%)

    Totale punti vinti
    48/114 (42%)
    66/114 (58%) LEGGI TUTTO

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    Atp Hangzhou, Berrettini fuori all’esordio: Svrcina vince in due set

    Il ritorno in campo è amaro per Matteo Berrettini. Tornato in campo 80 giorni dopo l’ultima volta, il romano ha perso all’esordio all’Atp 250 di Hangzhou contro il lucky loser ceco Dalibor Svrcina, n. 99 al mondo. Doppio 6-3 in un’ora e 25 minuti per il 22enne di Ostrava che mercoledì aveva perso nelle qualificazioni contro Giulio Zeppieri, prima di essere ripescato nel tabellone principali. Berrettini è apparso ancora sulle gambe, non ancora al meglio visto il lungo periodo di inattività. Demeriti dell’azzurro, ma anche meriti di Svrcina che ha giocato una partita di qualità soprattutto nel braccio di ferro da fondo. Il primo set è indirizzato dal break in apertura in favore del tennista ceco, che approfitta di qualche difficoltà al servizio di Berrettini. Nei game successivi Matteo sale alla battuta e gioca alla pari, ma non riesce a rientrare nel set. Nel secondo parziale la prima chance arriva per Berrettini che nel quarto game ottiene la prima e unica palla break, ma sbaglia con il rovescio. I gratuiti (35 nel match, di cui 22 dal lato del dritto) pesano tanto per l’azzurro che nel game successivo perde la battuta. Da quel momento la partita scivola via e Svrcina chiude con un secondo break.

    Ora Tokyo, poi Shanghai

    Al di là del risultato, la notizia più importante resta il rientro in campo di Berrettini che dovrà ritrovare fiducia e continuità nei prossimi appuntamenti. Il romano proseguirà lo swing asiatico con l’Atp 500 di Tokyo (dal 24 al 30 settembre), poi volerà a Shanghai (1-12 ottobre) per il penultimo Masters 1000 della stagione.  LEGGI TUTTO

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    Atp Chengdu, Sonego al 2° turno: Juan Manuel Cerundolo ko in tre set

    Lo swing asiatico inizia bene per Lorenzo Sonego. Il torinese è al secondo turno dell’Atp 250 di Chengdu grazie alla vittoria in rimonta su Juan Manuel Cerundolo: 4-6, 6-3, 6-1 lo score in 2 ore e 11 minuti di gioco. Un buon risultato per Sonego che tornava in campo dopo il ko all’esordio agli US Open contro Schoolkate e affrontava un tennista in forma, visto che Juan Manuel Cerundolo arrivava dal trionfo al Challenger di Guangzhou, con cinque vittorie consecutive. Lorenzo ha avuto qualche difficoltà nel primo set, perso dopo 50 minuti, ma ha prontamente reagito nei due parziali successivi, entrambi indirizzati con il break nel secondo turno di battuta di Cerundolo. 

    Al 2° turno con Giron

    Sonego ritrova così la vittoria dopo due sconfitte consecutive. Il torinese affronterà al 2° turno lo statunitense Marcos Giron, n. 50 al mondo, che all’esordio ha battuto il connazionale Quinn in due set (7-5, 6-4). Tra Sonego e Giron c’è un solo precedente che risale a Metz 2023, vinto dall’azzurro in tre set. LEGGI TUTTO

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    ATP Chengdu: Sonego parte male, poi domina e supera Cerundolo al primo turno

    Lorenzo Sonego – Foto Getty Images

    Dopo un inizio complicato, Lorenzo Sonego cambia marcia e supera in rimonta Juan Manuel Cerundolo nel primo turno dell’ATP 250 di Chengdu. Il tennista torinese si impone con il punteggio di 4-6, 6-3, 6-1, dimostrando solidità mentale e grande capacità di reazione.Una prestazione in crescendo quella dell’azzurro, che ha saputo cambiare l’inerzia del match grazie a un servizio efficace (67% di prime in campo e 79% dei punti vinti con la prima) e una maggiore aggressività nei momenti chiave.Al secondo turno affronterà l’americano Marcos Giron classe 1993 e n.50 ATP.
    Primo set: distratto e impreciso, Sonego cede 4-6Il match si apre con un Sonego contratto e impreciso, soprattutto nei momenti di pressione. L’azzurro si salva in avvio annullando due palle break, ma nel settimo gioco subisce il break decisivo da parte dell’argentino, che lo costringe a rincorrere.Nonostante una buona percentuale di prime in campo (64%), è il rendimento con la seconda palla a condannare Sonego: solo il 33% dei punti vinti su questo fondamentale. Cerundolo, solido e attento, chiude il set per 6-4, senza mai concedere reali chance di rientro al torinese.
    Secondo set: Sonego cambia marcia e pareggia i contiDall’inizio del secondo parziale, si vede un altro Sonego. Più convinto, più preciso, e soprattutto più incisivo in risposta. Dopo un avvio equilibrato, è l’italiano a trovare il primo break nel quarto gioco, portandosi sul 3-1 e consolidando il vantaggio con autorità.Il servizio di Cerundolo inizia a vacillare (scende al 52% di prime), mentre quello di Sonego resta solido (70% di prime). Il torinese manca anche due set point sul 5-2, prima di chiudere il parziale sul 6-3, riaprendo di fatto il match.
    Terzo set: dominio totale e 6-1 finaleNel set decisivo, Sonego è travolgente. Parte con sicurezza, tiene il primo turno di servizio a zero e poi piazza il primo break sul 2-1. Da lì in poi non si ferma più: trova un secondo break sul 4-1 e, nonostante due palle break concesse nel game successivo, riesce ad annullarle con freddezza, mettendo a segno quattro punti consecutivi da 15-40.Il 6-1 finale è il risultato di una prestazione perfetta nel set decisivo: servizio impeccabile, ritmo alto e solidità mentale. Un finale in crescendo per Lorenzo, che si qualifica con pieno merito al secondo turno del torneo cinese.
    ATP Chengdu Lorenzo Sonego [8]466 Juan Manuel Cerundolo631 Vincitore: Sonego ServizioSvolgimentoSet 3J. Manuel Cerundolo 0-15 15-15 30-15 30-30 30-405-1 → 6-1L. Sonego 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-404-1 → 5-1J. Manuel Cerundolo 0-15 df 15-15 30-15 30-30 30-40 df3-1 → 4-1L. Sonego 15-0 15-15 30-15 40-152-1 → 3-1J. Manuel Cerundolo 0-15 15-15 15-30 30-30 30-401-1 → 2-1L. Sonego 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1J. Manuel Cerundolo 15-0 15-15 30-15 30-30 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2L. Sonego 15-0 30-0 ace 40-0 40-155-3 → 6-3J. Manuel Cerundolo 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-405-2 → 5-3L. Sonego 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-404-2 → 5-2J. Manuel Cerundolo 15-0 30-0 40-04-1 → 4-2L. Sonego 0-15 15-15 ace 30-15 40-153-1 → 4-1J. Manuel Cerundolo 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A2-1 → 3-1L. Sonego 15-0 30-0 40-01-1 → 2-1J. Manuel Cerundolo 15-0 15-15 30-15 ace 40-151-0 → 1-1L. Sonego 0-15 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1J. Manuel Cerundolo 15-0 15-15 30-15 40-154-5 → 4-6L. Sonego 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 ace 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 df A-403-5 → 4-5J. Manuel Cerundolo 15-0 30-0 40-03-4 → 3-5L. Sonego 15-0 15-15 15-30 15-40 df3-3 → 3-4J. Manuel Cerundolo 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 df ace3-2 → 3-3L. Sonego 0-15 15-15 15-30 30-30 ace 40-302-2 → 3-2J. Manuel Cerundolo 0-15 15-15 15-30 30-30 40-302-1 → 2-2L. Sonego 0-15 15-15 30-15 40-15 ace1-1 → 2-1J. Manuel Cerundolo 15-0 30-0 40-0 40-151-0 → 1-1L. Sonego 0-15 df 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-400-0 → 1-0
    !DOCTYPE html >Statistiche Tennis: Sonego vs Cerundolo

    Statistica
    Sonego 🇮🇹
    Cerundolo 🇦🇷

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Rating del servizio
    283
    244

    Ace
    6
    2

    Doppi falli
    3
    3

    Prima di servizio
    58/86 (67%)
    43/79 (54%)

    Punti vinti sulla prima
    46/58 (79%)
    29/43 (67%)

    Punti vinti sulla seconda
    12/28 (43%)
    19/36 (53%)

    Palle break salvate
    8/9 (89%)
    4/8 (50%)

    Giochi di servizio giocati
    13
    13

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    217km/h (134 mph)
    199km/h (123 mph)

    Velocità media prima
    193km/h (119 mph)
    181km/h (112 mph)

    Velocità media seconda
    170km/h (105 mph)
    136km/h (84 mph)

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Rating della risposta
    161
    97

    Punti vinti su prima di servizio
    14/43 (33%)
    12/58 (21%)

    Punti vinti su seconda di servizio
    17/36 (47%)
    16/28 (57%)

    Palle break convertite
    4/8 (50%)
    1/9 (11%)

    Giochi di risposta giocati
    13
    13

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    0/0 (0%)
    0/0 (0%)

    Vincenti
    0
    0

    Errori non forzati
    0
    0

    Punti vinti al servizio
    58/86 (67%)
    48/79 (61%)

    Punti vinti in risposta
    31/79 (39%)
    28/86 (33%)

    Totale punti vinti
    89/165 (54%)
    76/165 (46%) LEGGI TUTTO

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    Non solo top player: la verità sul tennis che non si vede

    Stefano Travaglia nella foto

    Dalla Gazzetta dello Sport riprendiamo un’intervista concessa da Stefano Travaglia che parla approfonditamente del circuito minore. Nel 2021, Stefano Travaglia era in piena ascesa: finalista a Melbourne nel torneo ATP 250 contro Jannik Sinner e numero 60 del mondo. Poi, il buio. Un intervento al gomito, uno stop di oltre tre mesi, la forma che sfuma e il treno che passa. Il tennis, con i suoi ritmi feroci e la concorrenza spietata, non aspetta nessuno.Ma a 33 anni, Travaglia non ha intenzione di mollare. Lo dimostrano i risultati del 2025, una stagione iniziata tardi a causa di un infortunio al ginocchio, ma comunque capace di regalargli due finali Challenger (una vinta, una persa). Attualmente numero 232 del ranking ATP, l’ascolano ha un obiettivo preciso: tornare tra i primi 100 del mondo.“Mi basta entrare in campo e giocare. Amo il tennis, a prescindere dal contesto”, racconta.
    Dietro le quinte del circuito “minore”Chi pensa che il tennis sia solo sponsor, trofei e jet privati si sbaglia di grosso. Fuori dalla Top 100, la vita del tennista professionista è tutt’altro che dorata. I guadagni sono risicati, le spese altissime, e ogni scelta diventa una scommessa. Stefano lo sa bene.Il suo team è composto dal coach Alessandro Motti, presente nell’80% dei tornei, e dal preparatore atletico Federico Berruezo, che lo affianca nelle restanti settimane. Quando possibile, viaggiano entrambi. A completare il gruppo c’è il manager Luca Del Federico, che segue anche altri atleti come Luciano Darderi. Manca solo un fisioterapista, come ammette lo stesso Travaglia con ironia:“Alla mia età mi farebbe comodo, ma non posso permettermelo”.Nel circuito Challenger si combatte su tutti i fronti: dalle qualificazioni durissime, contro giovani agguerriti e già molto preparati, fino ai montepremi limitati. Un esempio? A Genova, una semifinale gli ha portato solo 35 punti ATP. Una scalata infinita, fatta di tornei consecutivi, spesso senza respiro.
    Camere doppie e racchette a caricoAnche sul piano logistico ogni dettaglio conta. I tornei Challenger offrono una sola camera per cinque notti, quindi si cerca di condividere il più possibile per risparmiare. Quando il gruppo è composto da tre persone, la seconda stanza è a carico del giocatore. I tornei di fascia alta (125 e 175) offrono buoni pasto, ma per il resto si paga tutto: lavanderia, incordature (almeno 15 euro a racchetta), trasferimenti.Per le partnership tecniche, Travaglia riceve l’abbigliamento da Lotto (senza compenso economico), mentre le racchette le acquista lui. Ne compra circa 15 all’anno, per una spesa di 2.000 euro.“Quando è scaduto il contratto con Wilson ho ricevuto offerte da altri marchi, ma non ho voluto cambiare modello. La racchetta è la cosa più importante”.
    Numeri e realtà del tennis “vero”Nel 2024, Travaglia ha incassato circa 120.000 euro in premi ATP, ma tra trattenute e tasse, il netto si è fermato a 80.000. A questi si aggiungono 40.000 euro guadagnati con i campionati a squadre tra Francia, Germania e Italia, e 30.000 euro da sponsor. Un dato sorprendente, considerando che un giocatore attorno al 200 del mondo di solito non riesce ad attirare partner, ma Stefano può contare su aziende locali rimaste fedeli dai tempi in cui era nei top 100.In totale, i ricavi 2024 ammontano a circa 150.000 euro. Le spese, però, non sono da meno: 85.000 euro l’anno, di cui 50.000 per il team tecnico e la preparazione, 25.000 per viaggi e hotel, e 10.000 per costi vari (iscrizioni ai tornei, assicurazioni, ecc.).Il guadagno netto? Circa 30.000 euro. Poco più di quanto percepisca un calciatore di Serie C. E senza il sostegno degli sponsor storici, il bilancio andrebbe in pari.“Qualcuno potrebbe chiedermi: ‘Ma chi te lo fa fare?’. La risposta è semplice: la passione per questo sport e il sostegno di persone che credono in me e mi spronano ogni giorno”.
    Sognando l’Australian OpenTravaglia è realista, ma motivato. Non cerca alibi, solo nuove chance. Il prossimo passo è entrare nel tabellone delle qualificazioni degli Australian Open. L’obiettivo finale resta lo stesso di sempre: rientrare nei top 100.“A quel punto cambierebbe tutto, anche a livello economico”.
    Una vita da tennista vero, fuori dai riflettori, ma ancora con tanto da dire. LEGGI TUTTO

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    Alcaraz e Federer, partita di golf insieme prima della Laver Cup. FOTO

    Una partita a golf con Roger Federer per aprire al meglio la settimana della Laver Cup. È iniziato così il viaggio a San Francisco di Carlos Alcaraz, giunto in California per partecipare in questo weekend alla sfida tra Europa e Resto del Mondo. Prima, però, un momento di relax per il n. 1 al mondo e campione degli US Open con uno dei suoi sport preferiti: il golf. Ad accoglierlo sui prati è stato Roger Federer – anche lui amante di questo sport – per una sfida diventata presto social grazie agli scatti pubblicati su Instagram dal campione svizzero, tra abbracci e sorrisi. “Benvenuto alla Laver Cup 2025, Carlos – ha scritto Roger – Bel lavoro sul campo da golf. Spero che tu abbia messo in valigia le racchette da tennis”.  LEGGI TUTTO