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    Ripartono i tornei ITF del Forte Village

    Ripartono i tornei a Pula

    E’ tutto pronto. Da lunedì 15 settembre a domenica 26 ottobre, i campi in terra battuta di Santa Margherita di Pula ospiteranno sei tornei Itf Combined organizzati dall’ASD Forte Village Sports Academy con il supporto dell’Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Sardegna. Tutti e 12 i tornei in programma avranno un montepremi di 30mila dollari, per un ammontare complessivo quindi, di 360mila dollari, in costante crescita rispetto allo scorso anno.
    LA STORIA.Sempre di rilievo i partecipanti di un torneo che può vantare tra i suoi vincitori, il numero 2 del mondo Jannik Sinner nel maschile (nel 2019), vincitore quest’anno degli Australian Open e di Wimbledon (e finalista 2025 al Roland Garros e ai recentissimi Us Open, fino a pochi giorni fa numero 1 Atp), e la numero 5 Wta Jasmine Paolini nel femminile (tre anni prima), finalista al Roland Garros e a Wimbledon nel 2024. Su questi campi hanno fatto i primi passi nel professionismo anche, tra gli uomini, il norvegese Casper Ruud (numero 2 al mondo tre anni fa, conta finali due volte al Roland Garros, una volta agli Us Open e alle Atp Finals) e l’ellenico Stefanos Tsitsipas (numero 3 nel 2021, ha vinto le Atp Finals’19 ed è arrivato in finale agli Australian Open’23 e Roland Garros’21), fino a tutti i protagonisti azzurri: Matteo Berrettini (best ranking numero 6 e finalista a Wimbledon’21), Matteo Arnaldi, Flavio Cobolli, Lorenzo Musetti, Lorenzo Sonego e Andrea Vavassori (vincitore degli Us Open in doppio misto nel 2024). Grandi nomi anche sul fronte femminile: dalla ceca Barbora Krejcikova (numero 2 del mondo e vincitrice del Roland Garros’21 e di Wimbledon’24) alla spagnola Paula Badosa Gibert (anche lei ex numero 2), dalla greca Maria Sakkari (best ranking 3) alla canadese Bianca Andreescu (ex numero 4, ha vinto gli Us Open’19), dalla lettone Jelena Ostapenko (best ranking numero 5, ha vinto il Roland Garros ’17) fino alle azzurre Deborah Chiesa, Giulia Gatto Monticone e Martina Trevisan.
    I PARTECIPANTI.Come sempre, sul rosso del noto resort isolano si affronteranno atleti provenienti dai cinque Continenti, in rappresentanza di oltre trenta Nazioni. Scenderanno in campo esperti tennisti alla ricerca di punti per tornare in alto e giovani promesse che vogliono utilizzare questi tornei per effettuare il grande salto verso i tornei più importanti del mondo. Come sempre, sarà corposissima la rappresentanza italiana, che ha a Santa Margherita di Pula uno degli appuntamenti più importanti della propria stagione. E non mancheranno i tennisti sardi: sia chi vuole migliorare la propria posizione in classifica mondiale e sia chi, in quella classifica, vuole esordirci per la prima volta. LEGGI TUTTO

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    Tra politica e tennis: Djokovic sceglie Atene come nuova casa

    Novak Djokovic classe 1987, n.4 del mondo – Foto Getty Images

    Dopo l’eliminazione in semifinale allo US Open 2025, Novak Djokovic ha preso una decisione di grande impatto personale e familiare: trasferirsi in maniera permanente in Grecia, ad Atene. Il campione serbo, 38 anni e 24 titoli del Grand Slam in carriera, ha scelto come nuova casa il prestigioso quartiere costiero di Glyfada, situato a sud della capitale.
    Secondo quanto riportato dal quotidiano greco Proto Thema, i figli di Djokovic, di 11 e 8 anni, hanno già iniziato le lezioni in una scuola privata locale. Nei giorni scorsi, il fuoriclasse di Belgrado è stato avvistato più volte a passeggio o a fare acquisti nella zona, attirando immediatamente l’attenzione dei residenti, con i quali non ha esitato a scattare foto e firmare autografi. Non è escluso che nei prossimi mesi Djokovic richieda il cosiddetto “golden visa”, un permesso di residenza permanente concesso a chi investe somme significative nel Paese.
    Una scelta maturata anche per motivi politiciIl trasferimento non riguarda solo aspetti sportivi o logistici, ma arriva in un momento delicato della carriera e della vita di Djokovic. Negli ultimi mesi, infatti, il campione è stato oggetto di critiche da parte di media vicini al presidente serbo Aleksandar Vucic, che lo hanno accusato di essere un “traditore” per aver espresso simpatia nei confronti delle manifestazioni studentesche contro il Governo.La frattura con le autorità di Belgrado si è acuita dopo il crollo di una struttura ferroviaria a Novi Sad lo scorso novembre, che causò 16 vittime e diede vita a proteste di massa. Djokovic non rimase indifferente: a dicembre commentò pubblicamente la tragedia, a gennaio dedicò una vittoria a una studentessa ferita durante le manifestazioni e a marzo prese posizione, unendosi simbolicamente alle oltre 300.000 persone scese in piazza a Belgrado, definendo l’evento sui social come “storico, magnifico”.
    Con questa scelta di vita, Djokovic non solo apre un nuovo capitolo personale ad Atene, ma conferma anche il suo desiderio di mantenere una certa distanza dalla politica interna serba, cercando serenità e stabilità per sé e per la propria famiglia. LEGGI TUTTO

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    Challenger 125 Szczecin: Andrea Pellegrino si ferma ai quarti di finale

    Andrea Pellegrino nella foto

    Andrea Pellegrino (n.126 ATP), quinta testa di serie, si è qualificato per i quarti di finale del Challenger di Stettino (🇵🇱, 181.250€, terra battuta) battendo il qualificato tedesco Rudolf Molleker (n.412) con il punteggio di 6-3 6-2. Oggi il tennista azzurro è stato sconfitto dalfrancese Geoffrey Blancaneaux (n.272) in due set.

    CH Szczecin
    Quarti di finale

    QF
    Ore 16:30

    Pellegrino vs Blancaneaux

    Superficie: terraMeteo: 🌦️ 18°C → 11°CH2H: 1-0

    ATP Szczecin Andrea Pellegrino [5]42 Geoffrey Blancaneaux66 Vincitore: Blancaneaux ServizioSvolgimentoSet 2G. Blancaneaux 15-0 30-0 40-15 40-302-5 → 2-6A. Pellegrino 0-15 0-30 15-30 15-402-4 → 2-5G. Blancaneaux 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-402-3 → 2-4A. Pellegrino 15-0 15-15 15-30 30-30 40-301-3 → 2-3G. Blancaneaux 15-0 30-0 30-15 40-151-2 → 1-3A. Pellegrino 0-15 df 15-15 30-15 30-30 30-401-1 → 1-2G. Blancaneaux 15-0 30-0 40-01-0 → 1-1A. Pellegrino 15-0 30-0 40-00-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1G. Blancaneaux 0-15 df 0-30 15-30 30-30 40-304-5 → 4-6A. Pellegrino 0-15 15-15 30-15 40-15 40-303-5 → 4-5G. Blancaneaux 0-15 0-30 15-30 30-30 40-303-4 → 3-5A. Pellegrino 0-15 15-15 30-15 40-152-4 → 3-4G. Blancaneaux 15-0 15-15 30-15 40-152-3 → 2-4A. Pellegrino 15-0 30-0 30-15 40-151-3 → 2-3G. Blancaneaux 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A df 40-40 A-40 40-40 df 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-401-2 → 1-3A. Pellegrino 0-15 0-30 0-40 15-40 30-401-1 → 1-2G. Blancaneaux 15-0 15-15 30-15 40-151-0 → 1-1A. Pellegrino 15-0 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    WTA 500 Seoul: Il Tabellone di Qualificazione con il programma di domani

    Alycia Parks USA, 31-12-2000 – Foto Getty Images

    WTA 500 Seoul – Tabellone Principale – hard(1) Alycia Parks vs Chloe Paquet (WC) Boyoung Jeong vs (12) Linda Fruhvirtova
    (2) Suzan Lamens vs (WC) Eunhye Lee Yafan Wang vs (7) Caty McNally
    (3) Anna Blinkova vs Kyoka Okamura Jessika Ponchet vs (11) Maria Lourdes Carle
    (4) Katerina Siniakova vs Astra Sharma (WC) Su Jeong Jang vs (10) Talia Gibson
    (5) Anastasia Zakharova vs (WC) Gaeul Jang Mai Hontama vs (8) Ella Seidel
    (6) Varvara Gracheva vs Tatiana Prozorova Hanna Chang vs (9) Katie Volynets

    Centre Court – Ore: 04:00Hanna Chang vs (9) Katie Volynets (Inizio 04:00)Su Jeong Jang vs (10) Talia Gibson Boyoung Jeong vs (12) Linda Fruhvirtova (5) Anastasia Zakharova vs Gaeul Jang
    Grandstand – Ore: 04:00(6) Varvara Gracheva vs Tatiana Prozorova (Inizio 04:00)(2) Suzan Lamens vs Eunhye Lee (1) Alycia Parks vs Chloe Paquet Mai Hontama vs (8) Ella Seidel (Non prima 09:00)
    Show Court 1 – Ore: 04:00Yafan Wang vs (7) Caty McNally (Inizio 04:00)(4) Katerina Siniakova vs Astra Sharma Jessika Ponchet vs (11) Maria Lourdes Carle (3) Anna Blinkova vs Kyoka Okamura (Non prima 09:00) LEGGI TUTTO

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    Pedro Martinez: “Nessuno riuscirà ad avvicinarsi al livello di Alcaraz e Sinner a breve termine”

    Sinner e Alcaraz a New York

    Anche gli avversari ne sono consapevoli: Carlos Alcaraz e Jannik Sinner sono i migliori giocatori al mondo per distacco, davvero lontani da tutta la concorrenza. Lo conferma anche Pedro Martinez, sottolineando che a suo dire nessuno sarà in grado di avvicinarli ed essere davvero una insidia a breve termine. Lo spagnolo, diventato “famoso” per la sua particolare decisione di sbarcare sulla piattaforma OnlyFans per condividere – a pagamento – contenuti esclusivi del dietro del quinte del tour e della sua vita da professionista in giro per il mondo, ha parlato dello status quo del tennis di vertice, dominato totalmente da Jannik e Carlos. I due campioni hanno vinto i quattro Slam quest’anno, e le finali di tutti i più importanti eventi stanno diventando quasi una questione privata.
    “Sarà difficile per qualcuno raggiungere presto il livello di Alcaraz e Sinner”, afferma Martinez a latere della Davis Cup, dove con la Spagna in quel di Marbella se la vedrà con i danesi di Rune. “Non vedo nessuno avvicinarsi a loro, anche perché Djokovic sta invecchiando”.
    “Novak sta ancora giocando un tennis incredibile, ma quando uno degli altri due è dalla parte opposta della rete allora si avverte tutto il peso dell’età. È evidente che non ha più 30, 28 o 25 anni. Questi due ragazzi hanno 15 anni in meno di lui e sono nel fiore della carriera, mentre Djokovic ha tanti anni di carriera alle spalle. Sta giocando un tennis davvero buono, ma non è lo stesso di 10 anni fa, quando non perdeva così tanto”.
    Per Martinez era Draper il candidato ideale a fare da terzo incomodo, ma i suoi ripetuti infortuni lo penalizzano moltissimo. “Draper stava giocando bene, ma non ancora al livello di Sinner e Alcaraz, poi si è infortunato a Wimbledon. Sta faticando un po’, con alti e bassi fisici. Vediamo se nei prossimi anni ci sarà qualche giovane giocatore in grado di raggiungere quel livello. Ma al momento, vedo una lotta tra loro due e poi una lotta tra tutti gli altri”. Quasi due tour separati lascia intendere Martinez, forse un’affermazione un po’ brusca ma, guardando all’ultimo periodo, piuttosto realistica.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Challenger 125 Szczecin: Quarti di Finale. LIVE Pellegrino vs Blancaneaux (LIVE)

    Andrea Pellegrino nella foto

    Andrea Pellegrino (n.126 ATP), quinta testa di serie, si è qualificato per i quarti di finale del Challenger di Stettino (🇵🇱, 181.250€, terra battuta) battendo il qualificato tedesco Rudolf Molleker (n.412) con il punteggio di 6-3 6-2. Oggi il tennista azzurro affronterà il francese Geoffrey Blancaneaux (n.272).

    CH Szczecin
    Quarti di finale

    QF
    Ore 16:30

    Pellegrino vs Blancaneaux

    Superficie: terraMeteo: 🌦️ 18°C → 11°CH2H: 1-0

    Il match deve ancora iniziare LEGGI TUTTO

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    Italia in Billie Jean King Cup, convocata per la prima volta Tyra Grant

    Tyra Grant è stata convocata dall’Italia per le Finals di Billie Jean King Cup, in programma dal 16 al 21 settembre a Shenzen (Cina). La 17enne si aggiunge al gruppo che difenderà il titolo conquistato dodici mesi fa a Malaga. La Capitana Garbin: “E’ un’atleta con enormi potenzialità, che garantisce continuità e futuro a questo progetto tecnico”

    Prima volta in azzurro per la baby prodigio Tyra Grant. Tathiana Garbin, Capitana della Nazionale italiana, ha infatti convocato la 17enne romana per le Finals di Billie Jean King Cup, in programma dal 16 al 21 settembre sui campi della Shenzhen Bay Sports Centre Arena di Shenzhen (Cina). Si tratta della prima convocazione assoluta con la Nazionale maggiore per Grant, che si unisce al gruppo campione dodici mesi fa a Malaga composto da Lucia Bronzetti, Elisabetta Cocciaretto, Sara Errani e Jasmine Paolini.

    Garbin: “Gran ha enormi potenzialità e garantisce continuità al progetto”

    “Tyra Grant, inserita per la prima volta nel gruppo azzurro in occasione di queste Billie Jean King Cup Finals, è una giovane atleta che ha già mostrato enormi potenzialità e importanti segnali di crescita. Crediamo sia fondamentale offrire una opportunità di tale prestigio anche alle nuove generazioni in quanto, il nostro compito principale, è garantire continuità al progetto tecnico della squadra e costruire un’eredità concreta per il futuro. Martina Trevisan sta proseguendo il percorso di recupero dopo un’operazione, e il rispetto dei tempi individuali è parte integrante della nostra visione. Scegliere non è mai facile ma queste ragazze, sia quelle che rappresenteranno l’Italia a Shenzhen sia quelle che faranno il tifo per i nostri colori da lontano, sanno di essere tutte indispensabili all’interno di questo progetto. La forza del nostro gruppo nasce proprio dall’unione tra esperienza e futuro: è questo equilibrio che ci permette di guardare avanti con fiducia e ambizione”.

    Approfondimento
    Il futuro del tennis italiano si chiama Tyra Grant

    Il calendario dell’Italia
    L’Italia, campione dopo il successo centrato a Malaga lo scorso novembre, esordirà il 16 settembre alle 11 in Italia (le 17 locali) contro le padrone di casa della Cina. In caso di successo, l’Italia tornerebbe in campo il 19 settembre, sempre alle ore 11 italiane, contro Spagna o Ucraina. La finale è prevista, invece, il 21 settembre. LEGGI TUTTO

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    12 settembre 1988: Wilander diventa n.1 dopo aver battuto Lendl nella finale di US Open

    Wilander con la coppa di US Open 1988

    “Non ho mai visto un tennista giocare un match così importante e riuscire ad andare tanto sopra a quelli che tutti consideravamo essere i suoi limiti”. Così il leggendario Rino Tommasi commentò la stupefacente vittoria di Mats Wilander all’edizione 1988 di US Open, battendo un fortissimo Ivan Lendl in una finale magnifica, che regalò allo svedese il terzo Slam di quella stagione per lui irripetibile (e settimo in carriera), issandolo all’indomani sul trono del tennis maschile per la prima volta. Quel lunedì che segnò la detronizzazione di Lendl dopo 157 settimane di fila da n.1 era esattamente il 12 settembre 1988. Wilander è stato uno dei tennisti più consistenti degli ’80s, fortissimo atleta e mago della tattica. Nessuno come lui riusciva a trasformarsi da “pallettaro” totale, uno capace di star lì a rimettere palle lente e storte per stroncare la resistenza e pazienza dell’avversario di turno, ad attaccante sopraffino, velocissimo nel correre a rete e prendersi il punto con tocchi tutt’altro che modesti. Leggeva le situazioni di gioco e il momento dell’avversario alla perfezione, ed era freddissimo e lucido nel trovare le contromosse ideali a mettere in difficoltà il rivale. Concentrazione assoluta, come dimostra la finale di Roland Garros del suo favoloso ’88: per tenere ferma l’esuberanza in risposta di Leconte servì il 97% di prime palle in gioco, segno di una tenuta mentale assoluta. In quegli anni Mats fu uno dei più forti e regolari, ma spesso veniva surclassato dalla maggior potenza di Lendl e Becker, o dai tocchi magici di McEnroe ed Edberg. Nel 1988 Wilander iniziò l’anno con una eccellente affermazione agli Australian Open (suo terzo titolo “down under”), quindi vinse anche a Key Biscayne, in quello che all’epoca era il torneo più prestigioso dopo gli Slam. Si issò al n.2 del mondo, e Lendl divenne per la prima volta “prendibile”, non solo un miraggio.
    Mats dominò Roland Garros ma sull’erba di Wimbledon non andò oltre i quarti di finale, mai superati in carriera a Londra. Dopo l’erba tutti negli USA per i tornei sul “duro”, e Wilander si mostrò durissimo, determinato a colmare il gap con Lendl. Lo svedese si impose a Cincinnati, Lendl a Toronto. Chi dei due avesse vinto US Open sarebbe stato n.1 all’indomani della finale a New York. La finale tanto attesa dal mondo del tennis si concretizzò. E non fu una finale come tante. Ivan era il campione in carica nelle tre edizioni precedenti, il suo tennis forte di servizio e un diritto pesantissimo diventava quasi imbattibile a Flushing Meadows ma in quella domenica newyorkese accadde il miracolo. Mats prevalse per 6-4 4-6 6-3 5-7 6-4 al termine di 4 ore e 54 minuti di vera battaglia a tutto campo, in una delle finali più belle e iconiche nella storia ultracentenaria del torneo. Pensando ai nostri giorni, stride constatare che lo svedese ritirò un assegno di “soli” 275mila dollari per il titolo… ma quel giorno Wilander pensava solo alla gloria, a vincere il settimo Slam in carriera e battere l’eterno (e poco amato) rivale. Ci riuscì mettendo in campo un tennis sorprendente e bellissimo.
    Lendl era solito soverchiare Wilander con la potenza dei suoi colpi, rispondendo così profondo e “pesante” da buttare così indietro lo svedese da aprirsi il campo e quindi entrare con un fendente successivo. Mats era consapevole che i suoi colpi non erano abbastanza potenti da poter reggere in scambi prolungati sul cemento contro Lendl, per questo si impose di attaccare a più non posso, venendo a rete il prima possibile e mettendo molta pressione al ceco, in modo da non lasciarlo sbracciare col diritto. Servì bene Mats ma soprattutto usò come mai in carriera il back di rovescio per venire a rete, spesso con palle non profondissime ma un po’ storte e corte, per mandare fuori posizione Lendl. Mats alternò alla grande parabole più alte ad improvvise accelerazioni, non solo col suo bellissimo rovescio d’incontro – il miglior colpo del suo repertorio – ma anche col diritto, prendendosi grandi rischi e speso sfidando pure quello dello “Zar” sulla diagonale, dove generalmente pagava dazio. Volava quel giorno Wilander, fece tutto benissimo con un’intensità e vigore tali da stroncare la durissima corazza di Lendl, alla fine sconfitto. Fu una partita capolavoro per lo svedese, nel complesso la sua migliore visto il contesto, il rivale, il peso specifico dell’evento.
    Wilander toccò l’apice della carriera, ma da lì il poco arrivò il crollo. Restò n.1 per 20 settimane, vincendo il torneo di Palermo da leader nel ranking, ma dopo gli Australian Open 1989 Lendl si riprese il n.1 e Mats iniziò una lenta discesa, senza mai ritrovare quella forza fisica e mentale che l’aveva portato a vincere tre Slam su quattro nel ’88. “Mi sentivo il miglior giocatore del mondo nel 1988, ma una volta che sono stato etichettato come numero 1 con la prima posizione in classifica ho vissuto quattro mesi scioccanti… Fui semplicemente pessimo nell’affrontare quella pressione”, affermò Mats a fine carriera, confermando quanto pagò lo sforzo per arrivare in vetta, poi incapace di reggere a quel livello. La sua impresa a New York e la conseguente ascesa sul trono del ranking resta una delle pagine più leggendarie del tennis maschile moderno.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO