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    Mariano Navone, chi è l’avversario di Sinner agli Internazionali d’Italia di Roma

    Introduzione
    26 gennaio-10 maggio: sono passati oltre tre mesi e mezzo dall’ultima volta di Jannik Sinner in campo. Allora era la finale trionfale di Melbourne contro Sascha Zverev, sabato sarà il 2° turno degli Internazionali d’Italia contro Mariano Navone. Nel mezzo lo stop di 3 mesi per il caso clostebol. “Proverò a rovinargli il rientro, ma non sarà semplice”, ha detto il sudamericano in conferenza stampa. Ma quali sono le caratteristiche dell’argentino? Andiamole a scoprire. Il match in diretta su Sky Sport sabato 10 maggio e in streaming su NOW
    INTERNAZIONALI LIVE: I RISULTATI DI VENERDI’ LEGGI TUTTO

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    Tartarini, Panichi, Bronzetti, Cobolli, Bellucci e Furlan con i talenti di Tennis Foundation

    Tartarini, Panichi, Bronzetti, Cobolli, Bellucci e Furlan con i talenti di I Tennis Foundation

    Una serata magica per celebrare un progetto speciale. Al Circolo Canottieri Aniene di Roma è andata in scena, alla vigilia del Masters 1000 sul rosso del Foro Italico, la cerimonia di premiazione di Intesa Sanpaolo Assicurazioni Little Tennis Champions, il progetto realizzato da I Tennis Foundation e dedicato a 12 talenti italiani che hanno qualità e ambizione ma non le risorse economiche per valorizzarle.
    Presenti alla terza edizione della Charity Night dell’associazione benefica italiana diversi testimonial e i top coach italiani che sostengono le sue attività. Da Simone Tartarini, allenatore da sempre del neo top ten Lorenzo Musetti, a Marco Panichi, l’uomo che oggi cura i muscoli del numero 1 del mondo Jannik Sinner e prima di lui ha fatto incetta di Slam nell’angolo di Novak Djokovic; dai coach italiani Renzo Furlan (protagonista dell’ascesa di Jasmine Paolini al vertice del tennis femminile) e Gipo Arbino (storico allenatore che ha cresciuto Lorenzo Sonego portandolo fino al best ranking di 21 ATP).
    E poi tre campioni attuali del tennis azzurro: il romano Flavio Cobolli, fresco del primo titolo ATP vinto quest’anno a Bucarest, e Davisman lo scorso settembre a Bologna; il mancino tutto estro e qualità Mattia Bellucci, protagonista a Rotterdam a inizio anno con i successi su Medvedev e Tsitsipas; e la riminese Lucia Bronzetti, determinante nel trionfo dell’Italia alla Billie Jean King Cup 2024 e capace di sconfiggere due settimane fa la campionessa Slam Naomi Osaka.
    Le parole dei protagonistiNell’occasione sono stati premiati, in qualità di membri onorari da I Tennis Foundation, gli stessi Cobolli e Bronzetti, e Simone Tartarini: “Sono un grande amico di Gipo Arbino e attraverso lui ho conosciuto tempo fa le bellissime iniziative di I Tennis Foundation – ha raccontato Tartarini -. Ai ragazzi posso solo dire di credere sempre nei sogni perché io sono l’esempio vivente che si possono avverare. Mi considero più un maestro di circolo che un coach. Ho iniziato ad allenare Lorenzo quando aveva 8 anni e oggi è finalmente in top 10, un risultato che aspettava da tanto, ma ora che lo abbiamo raggiunto guardiamo già avanti. Sono più di 15 anni che lavoriamo insieme, ne abbiamo attraversate tante e lui continua tutt’oggi a sognare. E io continuo a lavorare con lui e a credere nei suoi sogni. Forse l’emozione più grande che mi ha regalato è stato il bronzo alle Olimpiadi. Quindi, continuate a sognare, non mollate mai e anche se qualcuno vi dice di desistere: divertitevi e continuate a credere in quello che fate”.
    Parole speciali anche da parte di Lucia Bronzetti: “Per me essere presa ad esempio per i più giovani è un onore ed è ciò a cui aspiro. Non sono una tennista che in campo riesce a ‘spaccare’ la pallina, come si dice in gergo e come fanno altre ragazze, per cui devo usare l’intelligenza e i miei mezzi per battere giocatrici che colpiscono meglio di me. Perciò il mio consiglio è di lottare sempre e soprattutto divertirvi, che è la cosa più importante. Vedrete che con tanti sacrifici e tanta passione si possono realizzare i grandi sogni”.
    Flavio Cobolli, sotto lo sguardo attento del suo coach e papà Stefano, ha parlato anche del rapporto da instaurare con i maestri: “Sono molto felice di ricevere questo riconoscimento. Cerco sempre di essere me stesso e di non cambiare, anche se adesso sto raggiungendo tanti traguardi che sognavo da bambino. Il mio obiettivo è di mantenere sempre quel sorriso che avevo quando ho iniziato. Volevo congratularmi con tutti i borsisti di I Tennis Foundation: come ha detto coach Tartarini continuate a credere nei vostri sogni e se posso darvi un consiglio ascoltate le persone che vi stanno vicino. Io non lo faccio molto spesso (ride, nda), però è una cosa molto importante e quindi mi raccomando non fate arrabbiare i vostri maestri!”.
    “La serata di premiazione rappresenta il momento culminante di un percorso straordinario. Siamo immensamente orgogliosi dei 12 borsisti del programma Intesa Sanpaolo Assicurazioni Little Tennis Champions 2024-25 – ha spiegato Simone Bongiovanni, co-founder di I Tennis Foundation e team manager del progetto -. Accompagnati dai grandi coach del nostro comitato tecnico e dai nostri maestri, hanno mostrato dedizione, impegno e una crescita eccezionale, sia sul piano tennistico che mentale. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di favorire la loro crescita personale e sportiva, e i risultati raggiunti sono la testimonianza concreta di questo percorso. Dobbiamo ringraziare per questo i nostri partner e tutti i grandi allenatori e i campioni della racchetta che non fanno mai mancare il loro sostegno alle nostre attività”.
    Il progetto e i risultatiIl piano di borse di studio, avviato già nell’estate del 2022, ha lo scopo di fornire un percorso annuale comprensivo di sessioni di formazione tennistica con i top coach dell’associazione (nel corso degli anni si sono alternati anche Emilio Sanchez, Ivan Ljubicic, Francesca Schiavone, Vincenzo Santopadre e Omar Camporese) e la partecipazione ai tornei internazionali ITF Under 18. Ai 12 protagonisti anche importanti attività come il mental coaching con Stefano Massari (mental coach storico di Matteo Berrettini) e Simone Bongiovanni.
    Il percorso di questa terza edizione del programma Intesa Sanpaolo Assicurazioni Little Tennis Champions ha visto i 12 giovani borsisti italiani crescere e maturare sotto ogni punto di vista. Gli otto ragazzi (Matteo Gribaldo, Mattia Cappellari, Carlo Paci, Alex Romano, Mattia Bille, Van Son Didoni, Christian Sala e Mattia Pagano) e le quattro ragazze (Francesca Galli, Alessandra Fiorillo, Alessia Antici, Giorgia Buccinotti) hanno disputato i tornei del circuito ITF Under 18 tra Italia, Spagna, Francia, Slovenia, Marocco, San Marino, Egitto e Turchia, confermando i progressi registrati nelle edizioni precedenti, con un bilancio complessivo dal 2022 ad oggi di 4 titoli italiani conquistati (l’ultimo con Matteo Gribaldo nella categoria Under 16 a dicembre 2024) e un bottino internazionale straordinario tra Tennis Europe e ITF: 20 titoli, 18 finali e 34 semifinali. LEGGI TUTTO

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    Swiatek: “Impossibile vivere in pace in Polonia”; Osaka affascinata dal documentario di Alcaraz; Shnaider tronca con Safina

    Iga Swiatek POL, 31.05.2001 – Foto Getty Images

    Tra conferenze stampa e interviste, gli Internazionali BNL d’Italia 2025 offrono uno spaccato interessante sulle vicende personali delle protagoniste del circuito WTA. Dalla difficile vita di Iga Swiatek in Polonia, alle riflessioni di Naomi Osaka sul documentario Netflix dedicato ad Alcaraz, fino alla sorprendente separazione tra Diana Shnaider e Dinara Safina dopo appena un mese di collaborazione.
    La numero uno del mondo Iga Swiatek ha rivelato di vivere una situazione estremamente complessa nel suo paese natale a causa dell’eccessiva attenzione mediatica. “È impossibile vivere in pace lì, quando sono in Polonia non esco quasi mai di casa e se lo faccio è solo per visitare amici a casa loro”, ha confessato la campionessa.La polacca ha anche raccontato un recente spiacevole episodio con alcuni paparazzi: “Accetto che mi facciano foto quando sono ai tornei, ma non nel mio tempo libero. Al ritorno a casa dopo aver gareggiato a Miami, alcuni fotografi mi hanno seguita fino all’ingresso di casa mia. Ho dovuto fermarli e dir loro che il giorno dopo mi sarei allenata e che lì avrebbero potuto fotografarmi. Capisco il loro lavoro, ma è necessario che collaboriamo”.
    Anche Naomi Osaka, che conosce bene le difficoltà legate alla fama precoce, è stata interpellata a Roma sul recente documentario Netflix dedicato a Carlos Alcaraz. La giapponese, protagonista a sua volta di un documentario qualche anno fa, ha ammesso di averne visto la parte iniziale, rimanendo colpita da un dettaglio particolare: “Sono rimasta sbalordita dalla sua camera da letto. Ho pensato: ‘Dorme davvero lì?’. Mi sembra molto tenero vedere quanto sia legato alla sua famiglia e quanto si senta a suo agio nella camera in cui è cresciuto”, ha commentato la nipponica.
    Infine, una notizia inattesa ha scosso l’ambiente tennistico: Diana Shnaider ha deciso di interrompere la collaborazione con Dinara Safina dopo appena un mese. L’ex numero 2 del mondo non è presente a Roma accanto alla sua giovane connazionale, che ha fornito una spiegazione piuttosto sbrigativa sull’accaduto: secondo quanto riportato da Tennis.com, Shnaider ha semplicemente dichiarato che la sorella di Marat Safin è tornata a casa sua a Barcellona perché ne aveva bisogno, confermando che non stanno più lavorando insieme.La separazione appare sorprendente considerando i recenti buoni risultati ottenuti dalla giovane russa a Madrid, dove aveva raggiunto gli ottavi di finale spingendo proprio Swiatek al terzo set. Solo due settimane fa, Shnaider parlava positivamente del rapporto con la sua nuova coach, esprimendo entusiasmo per la possibilità di lavorare con un’ex numero uno del mondo.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Italiani in Campo (ATP-WTA-Challenger): I risultati completi di Venerdì 09 Maggio 2025

    Anche oggi non ci sarà modo di annoiarsi…Virtanen non è uno zerbino e Muso si dovrà impegnare!
    Passaro deve solo sperare che ieri sera Grigor abbia trovato la ragione (bionda o bruna?) per fare le ore piccole…
    Per Darderi ci vorrebbe un miracolo!
    Paolini-Errani c’è la possono fare ma solo se giocano meglio degli ultimi tempi…
    Bronzetti-Cocciaretto sono “chiuse” contro 2 vere specialiste e si dovranno accontentare dell’assegno!
    Buon tennis a tutti… LEGGI TUTTO

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    Sinner-Navone all’Atp Roma, dove vedere in tv e streaming

    Manca sempre meno al ritorno in campo di Jannik Sinner. Il n. 1 del mondo, pronto al rientro dopo la sospensione di tre mesi per il caso clostebol, affronterà al 2° turno degli Internazionali d’Italia Mariano Navone, reduce dalla vittoria contro l’azzurro Federico Cinà in due set (6-3, 6-3). Sinner, dunque, debutterà contro l’argentino (n. 99 del mondo) che ha un record di 12 vittorie e 8 sconfitte quest’anno su terra, sua superficie preferita su cui ha raggiunto due finali Atp nel 2024. Tra i due sarà una sfida inedita: tra Sinner e Navone, infatti, non ci sono precedenti a livello Atp. LEGGI TUTTO

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    Alcaraz a Roma: “Felice del ritorno di Sinner, spero di incontrarlo in finale”. Lo spagnolo commenta anche il successo del suo documentario e risponde alle critiche sul suo approccio alla carriera

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto FITP

    Carlos Alcaraz è tornato a Roma per la sua seconda partecipazione agli Internazionali BNL d’Italia e si è presentato in conferenza stampa con il consueto entusiasmo, dissipando ogni dubbio sulle sue condizioni fisiche dopo il forfait di Madrid.
    “Sono davvero felice di essere qui a Roma. È la seconda volta che giocherò qui, quindi sono emozionato”, ha esordito lo spagnolo. “Gli allenamenti finora sono stati ottimi. Sono in buona forma, sono pronto al 100% per iniziare il torneo. Non vedo l’ora di scendere in campo domani.”Uno dei temi principali affrontati è stato il ritorno in campo di Jannik Sinner dopo lo stop di tre mesi. Alcaraz non ha nascosto la sua gioia nel rivedere il suo grande rivale: “È fantastico. Onestamente, sono davvero felice di averlo di nuovo qui. Sono stati tre mesi. Ovviamente per lui è stato difficile e sono sicuro che sia sembrato un periodo incredibilmente lungo. Ma credo che non ci fosse posto migliore per tornare che qui a casa sua, qui a Roma.”
    Lo spagnolo ha espresso l’auspicio di un possibile scontro in finale: “Siamo in lati opposti del tabellone. Spero di incontrarlo in finale. Ma quello che voglio dire è che sono davvero felice di vedere lui e il suo team. Penso che mi divertirò a guardarlo giocare di nuovo, i suoi match. Per il pubblico credo sia fantastico.”
    Alcaraz ha anche commentato il recente documentario Netflix sulla sua carriera, ammettendo di essere stato nervoso per la reazione del pubblico: “Sinceramente ero nervoso. Ero nervoso perché non sapevo come sarebbe stato accolto dalle persone, quali sarebbero state le loro reazioni. Mi è piaciuto. Mi è piaciuto. Ma volevo davvero che la gente si divertisse guardandolo, che piacesse anche a loro.”
    Il feedback ricevuto ha superato le sue aspettative: “Finora le reazioni sono state super positive, il che per me è stato fantastico. Alcuni giocatori mi hanno detto che l’hanno adorato. Era anche molto onesto. Sono super felice che ci sia stato un grande impatto sulle persone, sui fan. Ho cercato di mostrare la mia persona, come sono, e come stavo lottando, i pensieri nella mia testa.”
    Interrogato sulle critiche riguardanti il suo approccio alla carriera, emerse anche dal documentario, dove è apparsa una certa divergenza di vedute con il suo team riguardo all’equilibrio tra professionalità e vita privata, Alcaraz ha risposto con maturità: “Una cosa che ho imparato è di non pensare a ciò che dice la gente, ma solo alle persone reali, le persone a me vicine, il mio team, la mia famiglia o i miei amici stretti. Sto cercando di non pensare a queste cose. Sento cose buone e cose cattive al riguardo. Voglio solo mantenere il mio percorso, la mia strada.”Il giovane campione ha difeso il suo approccio: “A volte trovano strano seguire quel percorso, come godersi la vita, non essere così professionali come probabilmente potrebbero fare loro. Ma io seguo le cose che voglio, che mi piacciono, il mio team, le cose che il mio team mi dice, le persone a me vicine, la mia famiglia e i miei amici, e basta.”
    Alcaraz ha poi sottolineato come i confronti con il proprio allenatore siano normali per qualsiasi giocatore: “Le conversazioni che abbiamo, allenatore e giocatore, le abbiamo tutti. Abbiamo tutti quelle conversazioni su tutto: sui tornei, gli allenamenti, le cose che voglio fare che probabilmente non dovrei. Chiunque dica che non le ha, mente. Penso che questa sia la bellezza, avere sentimenti contrastanti, punti di vista diversi. Alla fine seguiamo lo stesso percorso. Andiamo tutti insieme. Quindi penso che anche questa sia una cosa bella.”
    Riguardo alle sue possibilità al Roland Garros, nonostante il recente stop, Alcaraz si è detto fiducioso: “L’anno scorso è stato ancora più difficile. Qui non ho potuto giocare Madrid. Era un torneo speciale per me, quindi per me è stato significativo non poter giocare lì. Ma ho potuto disputare ottimi tornei, Monte-Carlo, Barcellona, buone partite. In questo momento ho fiducia. Gli allenamenti sono andati bene. Sono solo emozionato di iniziare il torneo. Penso che il mio livello sia ad un buon punto.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO