More stories

  • in

    Wta Cincinnati, i risultati delle italiane: Paolini agli ottavi

    Jasmine Paolini è agli ottavi di finale del Wta 1000 di Cincinnati. L’azzurra ha sconfitta l’americana Ashlyn Krueger (numero 35 al mondo) con il punteggio di 7-6, 6-1 in un’ora e 29 minuti di gioco. Il primo set è stato molto equilibrato: Paolini, partita meglio, si era portata avanti 3-2 con il break conquistato nel quinto gioco. Krueger è però riuscita a ristabilire la parità strappando la battuta all’azzurra nell’ottavo game. Inevitabile dunque il tiebreak, che è stato gestito benissimo da Paolini (che sotto 6-5 ha anche annullato un set point). Vinto il primo set, nel secondo parziale c’è stato un dominio totale da parte di Paolini che ha chiuso con un netto 6-1. Al prossimo turno, l’azzurra affronterà Barbora Krejcikova, numero 80 del ranking Wta e sua avversaria lo scorso anno in finale a Wimbledon. LEGGI TUTTO

  • in

    Adrian Mannarino, chi è l’avversario di Sinner all’Atp Cincinnati

    Introduzione
    Numero 89 al mondo, ha battuto ed eliminato a sorpresa la testa di serie numero 13 Tommy Paul al 3º turno di Cincinnati e ora si prepara ad affrontare agli ottavi il numero 1 al mondo Jannik Sinner. Qui tutto quello che c’è da sapere su Adrian Mannarino. Il match, in programma mercoledì 13 agosto, sarà in diretta su Sky Sport e in streaming su NOW

    RISULTATI LIVE: ATP – WTA LEGGI TUTTO

  • in

    Challenger Todi, buona la prima di Cecchinato «Vincere un Challenger dà fiducia, ora sto bene» – Ferrari avanza ancora, Juarez sorprende Dodig

    Gianmarco Ferrari – Foto Yuri Serafini

    La folta batteria di tennisti italiani sta regalando soddisfazioni al pubblico presente agli Internazionali di Tennis Città di Todi | CERgo Tennis Cup. Negli incontri odierni al Challenger 75 organizzato da MEF Tennis Events i risultati positivi degli azzurri portano i nomi di Francesco Forti, Facundo Juarez, Gianmarco Ferrari e Marco Cecchinato. Il primo si è imposto sul finlandese Eero Vasa (6-3 6-3), il secondo ha sorpreso la testa di serie numero 9 Matej Dodig (3-6 6-3 6-3) mentre il terzo ha vinto il primo derby di giornata contro Lorenzo Carboni (6-3 3-6 6-1). Nel pomeriggio è scoccato il momento di Cecchinato, capace di regolare Remy Bertola con il punteggio di 6-0 6-3 in poco più di un’ora di gioco. C’è attesa per il serale del programma odierno, con la wild card Jacopo Vasamì impegnata al debutto contro Gabriele Maria Noce.
    Cecchinato parte forte – Vince e convince Marco Cecchinato al suo esordio sul Campo Centrale del Tennis Club Todi 1971. Il palermitano, numero 293 ATP, ha archiviato il primo turno contro Remy Bertola in 66 minuti di gioco, chiudendo la partita per 6-0 6-3. “Sono contento di aver cominciato bene proprio perché solitamente fatico un po’ di più nei primi turni – ha detto Cecchinato dopo il match –. Remy è un avversario ostico, anche lui gioca con il rovescio ad una mano e portarla a casa non è mai facile”. Dopo un digiuno di tre anni, l’ex numero 16 del mondo e semifinalista al Roland Garros è tornato ad alzare un titolo Challenger in quel di Milano: “Vincere un trofeo dà tanta fiducia, e io nelle ultime settimane mi sono sentito molto meglio. Penso sia un po’ quello che è successo a Stefano Travaglia, collega che stimo con il quale ho condiviso tantissimo. L’ultimo anno è mezzo è stato davvero complicato, ci ho messo un po’ a ritrovarmi e ora cerco la quadra giusta L’obiettivo a Todi? Cerco semplicemente di giocare tante partite e fare bene”. Cecchinato affronterà Alexey Vatutin al secondo turno, capace di superare a sua volta l’ottava testa di serie Frederico Ferreira Silva per 7-6(5) 6-2.
    “Jimbo” Ferrari, a Todi per rinascere – Un potenziale tangibile sin dai suoi primi passi nel mondo del tennis, poi la pressione e la carenza di risultati. Gianmarco Ferrari sembra aver vissuto tre carriere nel mondo del tennis, sebbene la sua carta d’identità segni soltanto 24 anni. A Todi sono arrivate tre vittorie di fila a livello Challenger, le prime del 2025, ma è soprattutto l’ottima prestazione contro il giovane Lorenzo Carboni (sconfitto 6-3 3-6 6-1) a far ben sperare. “Ho giocato e vinto un’altra partita molto complicata – ha spiegato l’attuale n.549 ATP –. Lorenzo è molto bravo, ultimamente abbiamo giocato diverse volte l’uno contro l’altro. Ho cercato di mettergli pressione sin da subito, giocando secondo la mia strategia per quasi tutto il match”. Il tennista di Prato è ripartito dai tornei ITF per ritrovare ritmo dopo gli acciacchi fisici, tornando ad alzare un trofeo al 15.000 dollari di Bergamo: “Il mio 2024 si era fermato poco dopo il torneo di Todi dello scorso anno a causa di un edema alla schiena. Adesso mi alleno a Roma, per cui con il mio team abbiamo cercato di rimetterci a posto ripartendo dai tornei Futures. Ho bisogno di giocare più partite possibile, questo è l’obiettivo della mia stagione”. Nel frattempo, un po’ della pressione degli inizi della carriera è diminuita: “So che avere delle wild card per i tornei aggiunge un po’ di ansia, anche io ho vissuto un momento dove avevo grandi aspettative e la palla pesava di più. Ora mi sento maturato e penso di poter gestire le partite in maniera diversa”. Nella giornata di mercoledì Ferrari affronterà Facundo Juarez, giustiziere di Matej Dodig al primo turno (3-6 6-3 6-3) per un posto nei quarti di finale.
    Risultati di martedì 12 agosto1° turnoFacundo Juarez (Q) b. Matej Dodig (9) 3-6 6-3 6-3Gianmarco Ferrari (Q) b. Lorenzo Carboni (WC) 6-3 3-6 6-1Filippo Romano (LL) b. Fausto Tabacco (Q) 6-4 6-2Francesco Forti (PR) b. Eero Vasa (Q) 6-3 6-3Valentin Vacherot (7) b. Maxim Mrva (NG) 6-2 6-1Lukas Neumayer (4) b. Andrea Guerrieri (Q) 6-1 6-2Alexey Vatutin b. Frederico Ferreira Silva (8) 7-6(5) 6-2Marco Cecchinato b. Remy Bertola (Alt) 6-0 6-3 LEGGI TUTTO

  • in

    US Open 2025, montepremi da capogiro: ecco quanto porteranno a casa i campioni

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    Il Grande Slam è pronto a offrire il jackpot più alto nella storia del tennis. 90 milioni di dollari sul tavolo, 5 milioni per chi alza il trofeo. Ma, aldilà di queste cifre record, c’è molto di più dietro questo format: equità, spettacolo e tanta passione. Ecco perché l’edizione 2025 sarà memorabile.
    Se pensavi che la cifra monstre dell’anno scorso fosse un picco irripetibile, preparati a ricrederti. La USTA ha ufficializzato un montepremi complessivo di 90 milioni di dollari, cioè un aumento del 20% rispetto al 2024. Per mettere il dato in prospettiva: si tratta del premio più alto mai messo in palio da un evento di tennis e spinge lo US Open ancora una volta davanti a Wimbledon, al Roland Garros e all’Australian Open.
    Non è solo un numero sulla carta, è il segnale più nitido di quanto il circuito voglia premiare l’eccellenza e, al tempo stesso, tutelare il resto del tabellone. Anche chi perderà al primo turno andrà via con un assegno a cinque zeri e la sensazione di far parte di uno show che cresce di stagione in stagione.
    Come verranno distribuiti i 90 milioni di dollariLa fetta più grande finirà ovviamente nelle mani dei nuovi re e regine di New York. Ai vincitori dei singolari maschile e femminile andranno 5 milioni di dollari ciascuno, una cifra che supera del 39% quella incassata dodici mesi fa. Ma gli organizzatori hanno lavorato per allargare la torta: i finalisti, i semifinalisti e perfino chi passa un turno di qualificazione vedranno aumentare in doppia cifra il proprio compenso. Nel doppio il salto è altrettanto significativo: la coppia campione si spartirà 1 milione di dollari, nuovo primato assoluto per la specialità.
    Dietro le quinte, la macchina logistica garantirà due camere d’albergo (o 600$ al giorno di rimborso se si preferisce alloggiare altrove), mille dollari di viaggio e l’incordatura gratuita di cinque racchette al giorno. Dei dettagli che fanno la differenza in un calendario sempre più affollato e costoso per gli atleti di medio-bassa classifica.
    I fan sono in visibilio e sostengono i campioni anche onlineNegli ultimi cinque anni il volume di giocate legate ai Grand Slam è salito di stagione in stagione, trainato dalle app user-friendly, dai micro-mercati live e dalle quote aggiornate in tempo reale. Non sorprende, quindi, che sempre più appassionati scelgano di scommettere con bitcoin: le transazioni sono rapide, le commissioni sono ridotte e c’è la possibilità di puntare anche sugli eventi minori senza cambiare la valuta. Se un tempo non erano la via preferita, adesso anche i Bitcoin e le criptovalute stanno iniziando a farsi strada nel mondo delle scommesse, proprio perché sono semplici da usare e le transazioni sono immediate.
    Se prima il 90% delle puntate si concentrava sulle finali, oggi si scommette su tutto, dal numero di ace di Sinner al tempo di permanenza a rete di Alcaraz. L’effetto collaterale è che il tennis diventa un’esperienza interattiva: guardi lo streaming sul telefono, piazzi la giocata con due tap, condividi il pronostico in una chat dedicata e magari ti ritrovi a tifare per un qualificato di cui non ricordavi nemmeno il cognome.
    Effetto domino: più soldi, più visibilità, più spettacoloCosa significa concretamente questa pioggia di dollari? Prima di tutto, un incentivo a puntare sui tornei di preparazione sul cemento nordamericano. Tanti giocatori si stanno già adeguando con delle programmazioni mirate per arrivare a Flushing Meadows con il serbatoio pieno. Il pubblico, dal canto suo, potrà gustare una starting list quasi da fantasy tennis, con i Big Names al completo e una Next Gen che scalpita per il colpaccio.
    Poi c’è l’aspetto tecnico. Più soldi a ogni turno vogliono dire meno ritiri per la gestione del calendario e partite combattute fino all’ultima palla break, perché ogni game può valere migliaia di dollari. Il risultato? Stadi sold-out, share televisivi in crescita e sponsor pronti a investire delle cifre ancora più corpose. Se aggiungiamo che New York è la vetrina mediatica per eccellenza, è facile capire perché lo US Open funzioni come un magnete per chiunque graviti intorno al tennis professionistico, dal marketing al merchandising.
    Con questi ingredienti, montepremi-record, format consolidato e storytelling social, l’edizione 2025 si prepara a battere un altro primato: quello dell’engagement globale. Dal 24 agosto al 7 settembre i riflettori del Billie Jean King National Tennis Center illumineranno il cemento più famoso del pianeta. Chi imboccherà il corridoio degli spogliatoi con la racchetta in mano saprà di avere davanti non solo degli avversari di livello stellare, ma anche la chance di cambiare per sempre la propria carriera.
    E tu, spettatore curioso o tifoso di lungo corso, avrai l’occasione di assistere a uno show dove nulla è scontato. Che si tratti di un tie-break all’ultimo respiro o di una volée in salto che finisce direttamente negli highlight planetari. Non resta che bloccare le date e preparare il caffè per le notti di fine estate: da New York arriverà un tennis scintillante, con un conto in banca che fa girare la testa e tanti campioni pronti a diventare leggenda. LEGGI TUTTO

  • in

    Draper: “Sto recuperando bene, è stato un periodo utile per rigenerarmi, riflettere e capire dove migliorare”

    Jack Draper (foto Getty Images)

    Uno dei grandi assenti nei due Masters 1000 estivi in Nord America è stato certamente Jack Draper. Il potente mancino britannico, arrivato al n.4 del ranking ATP lo scorso giugno dopo Roland Garros, ha deluso sull’erba di Wimbledon, battuto al secondo turno dal redivivo Marin Cilic, finalista ai Championships nel 2017 (battuto da Federer). Molta delusione per lui e gli appassionati di Re Carlo, ma in realtà parte della sua modesta e perdente prestazione sui prati di casa è dipesa da un problema al braccio, dolore che si trascinava da un po’ e che proprio nel massimo appuntamento stagionale gli ha “presentato il conto”. Da qua la decisione di fermarsi: non aveva senso insistere con questa infiammazione, meglio riposo, cure e rimettere a posto fisico e testa per presentarsi nelle migliori condizioni possibili a US Open, dove dovrà difendere la semifinale dell’anno scorso, in quella che fu all’epoca la sua miglior prestazione in carriera. Con un servizio potente e quel gancio mancino che passa da palle arrotatissime a bordate imprendibili, Jack si fece largo e Flushing Meadows, tanto che solo la maggior intensità di Sinner riuscì a stopparlo. Arriverà a New York a corto di match ma guarito, con voglia di far bene e anche la testa più leggera, come ha confermato parlato alla LTA (federazione britannica).
    “Ho avuto la conferma di soffrire di un infortunio al braccio, un problema con cui convivevo da un po’. I medici e il mio team mi hanno consigliato di prendermi una pausa. Ho avuto qualche giorno di riposo assoluto, mi sono rilassato e ho distolto la mente dal tennis” racconta Draper. “Poi mi sono sentito davvero motivato a tornare, svolgere degli ottimi allenamenti e lavorare sodo fisicamente per ottenere buoni risultati. Sono tornato a giocare a tennis lentamente per proteggere il braccio, ma sono state settimane davvero produttive. È stato un peccato saltare Toronto e Cincinnati, ma penso che sia stato un buon periodo per riflettere e migliorare, capire dove focalizzare il lavoro“.
    “Non vedo l’ora di giocare agli US Open e mi trovo in un ottimo momento sia a livello personale che tennistico. Mi sento rigenerato, motivato e non vedo l’ora di tornare in campo.” Così Jack, a pochi giorni dal rientro a New York, dove dovrebbe competere anche nel doppio misto “delle stelle”, format nuovissimo lanciato nel quarto Slam stagionale, anche se resta da confermare la presenza della partner annunciata dal torneo, Paula Badosa, a sua volta travolta dall’ennesimo infortunio della sua sfortunatissima carriera.
    Nelle parole di Draper colpisce soprattutto come abbia sottolineato l’importanza del riposo e dello staccare la spina a livello mentale. Sentirsi riposato, voglioso di match e competizione, trovarsi rigenerato è parte fondamentale per arrivare ad giocare il proprio miglior tennis. Alcuni dei tennisti che stanno attraversando un evidente calo di prestazione nell’ultimo periodo (Medvedev, Tsitsipas, solo per citarne due tra i migliori) giocano tanto, forse troppo. Uscite di scena premature che spingono a continuare a giocare per riprendersi. Ma siamo sicuri che sia corretto? Forse la strada maestra è quella raccomandata da Draper, ossia l’importanza di un riposo attivo per curare fisico e rigenerare la testa, invece di continuare ad inanellare memorie negative e frustrazioni. Aspetti di non facile gestione…
    Marco Mazzoni   LEGGI TUTTO

  • in

    Masters e WTA 1000 Cincinnati: I risultati completi con il dettaglio del Day 6. In campo 3 azzurri in singolare (Live)

    Luca Nardi ITA, 2003.08.06 – Foto Getty Images

    Combined Cincinnati – 3° Turno – hard

    P&G CENTER COURT11:00 AM (USA) / 17:00 (ITA) – Reilly OPELKA 🇺🇸 vs Francisco COMESANA 🇦🇷Il match deve ancora iniziareFollowed By – Hamad MEDJEDOVIC 🇷🇸 vs [2] Carlos ALCARAZ 🇪🇸Il match deve ancora iniziareNot Before 3:00 PM (USA) / 21:00 (ITA) – [32] Dayana YASTREMSKA 🇺🇦 vs [2] Coco GAUFF 🇺🇸Il match deve ancora iniziareNot Before 7:00 PM (USA) / 01:00 (ITA) – [31] Magda LINETTE 🇵🇱 vs [4] Jessica PEGULA 🇺🇸Il match deve ancora iniziareFollowed By – [5] Ben SHELTON 🇺🇸 vs Roberto BAUTISTA AGUT 🇪🇸Il match deve ancora iniziare

    GRANDSTAND11:00 AM (USA) / 17:00 (ITA) – Iva JOVIC 🇺🇸 vs Barbora KREJCIKOVA 🇨🇿Il match deve ancora iniziareFollowed By – [7] Jasmine PAOLINI 🇮🇹 vs [26] Ashlyn KRUEGER 🇺🇸Il match deve ancora iniziareFollowed By – [14] Karen KHACHANOV vs [WC] Jenson BROOKSBY 🇺🇸Il match deve ancora iniziareNot Before 7:00 PM (USA) / 01:00 (ITA) – [27] Brandon NAKASHIMA 🇺🇸 vs [3] Alexander ZVEREV 🇩🇪Il match deve ancora iniziareNot Before 8:30 PM (USA) / 02:30 (ITA) – [16] Clara TAUSON 🇩🇰 vs Veronika KUDERMETOVAIl match deve ancora iniziare

    COURT 311:00 AM (USA) / 17:00 (ITA) – [21] Alexei POPYRIN 🇦🇺 vs [9] Andrey RUBLEVIl match deve ancora iniziareFollowed By – [16] Jakub MENSIK 🇨🇿 vs [LL] Luca NARDI 🇮🇹Il match deve ancora iniziareFollowed By – [Q] Varvara GRACHEVA 🇫🇷 vs [11] Karolina MUCHOVA 🇨🇿Il match deve ancora iniziareFollowed By – Lucia BRONZETTI 🇮🇹 vs [23] Jelena OSTAPENKO 🇱🇻Il match deve ancora iniziare

    CHAMPIONS’ COURT11:00 AM (USA) / 17:00 (ITA) – [Q] Ella SEIDEL 🇩🇪 vs [29] McCartney KESSLER 🇺🇸Il match deve ancora iniziareFollowed By – [Alt] Romain ARNEODO 🇲🇨 / Robert GALLOWAY 🇺🇸 vs Tallon GRIEKSPOOR 🇳🇱 / Alex MICHELSEN 🇺🇸Il match deve ancora iniziareFollowed By – [7] Christian HARRISON 🇺🇸 / Evan KING 🇺🇸 vs Andre GORANSSON 🇸🇪 / Sem VERBEEK 🇳🇱Il match deve ancora iniziareNot Before 5:00 PM (USA) / 23:00 (ITA) – [22] Jiri LEHECKA 🇨🇿 vs Adam WALTON 🇦🇺Il match deve ancora iniziareFollowed By – Peyton STEARNS 🇺🇸 / Marketa VONDROUSOVA 🇨🇿 vs XU 🇨🇳 / YANG 🇨🇳 or [7] BABOS 🇭🇺 / STEFANI 🇧🇷Il match deve ancora iniziare

    COURT 411:00 AM (USA) / 17:00 (ITA) – [6] Simone BOLELLI 🇮🇹 / Andrea VAVASSORI 🇮🇹 vs Nathaniel LAMMONS 🇺🇸 / David PEL 🇳🇱Il match deve ancora iniziareFollowed By – Giuliana OLMOS 🇲🇽 / Aldila SUTJIADI 🇮🇩 vs [2] Gabriela DABROWSKI 🇨🇦 / Erin ROUTLIFFE 🇳🇿Il match deve ancora iniziareNot Before 1:30 PM (USA) / 19:30 (ITA) – ALEXANDROVA / KASATKINA 🇦🇺 or KHROMACHEVA / RAKHIMOVA vs Nicole MELICHAR-MARTINEZ 🇺🇸 / Liudmila SAMSONOVAIl match deve ancora iniziareFollowed By – Shuko AOYAMA 🇯🇵 / Cristina BUCSA 🇪🇸 vs MCNALLY 🇺🇸 / NOSKOVA 🇨🇿 or EIKERI 🇳🇴 / HOZUMI 🇯🇵Il match deve ancora iniziareFollowed By – GUO 🇨🇳 / PANOVA or KATO 🇯🇵 / VOSKOBOEVA 🇰🇿 vs [5] Asia MUHAMMAD 🇺🇸 / Demi SCHUURS 🇳🇱Il match deve ancora iniziare

    COURT 1011:00 AM (USA) / 17:00 (ITA) – Nuno BORGES 🇵🇹 / Tomas MACHAC 🇨🇿 vs [2] Julian CASH 🇬🇧 / Lloyd GLASSPOOL 🇬🇧Il match deve ancora iniziareFollowed By – Lorenzo MUSETTI 🇮🇹 / Lorenzo SONEGO 🇮🇹 vs Maximo GONZALEZ 🇦🇷 / Andres MOLTENI 🇦🇷Il match deve ancora iniziareFollowed By – Luciano DARDERI 🇮🇹 / Stefanos TSITSIPAS 🇬🇷 vs [8] Hugo NYS 🇲🇨 / Edouard ROGER-VASSELIN 🇫🇷Il match deve ancora iniziareFollowed By – [Alt] Fernando ROMBOLI 🇧🇷 / John-Patrick SMITH 🇦🇺 vs [5] Joe SALISBURY 🇬🇧 / Neal SKUPSKI 🇬🇧Il match deve ancora iniziareFollowed By – Yuki BHAMBRI 🇮🇳 / Michael VENUS 🇳🇿 vs [Alt] Francisco CABRAL 🇵🇹 / Lucas MIEDLER 🇦🇹Il match deve ancora iniziare LEGGI TUTTO

  • in

    Open 2025, il doppio misto fa discutere: Pegula critica la gestione del nuovo formato

    Jessica Pegula nella foto – Foto Getty Images

    Il prossimo torneo di doppio misto dello US Open 2025 sta attirando più attenzioni di qualunque altro evento del calendario newyorkese. Critiche al formato, esclusioni eccellenti e dibattiti sulla gestione: nonostante le polemiche, da un mese non si parla d’altro. L’iniziativa ha certamente centrato l’obiettivo mediatico, ma secondo molti addetti ai lavori ci sono diversi aspetti che potevano essere gestiti meglio.
    Lo ha sottolineato anche Jessica Pegula, intervenuta sull’argomento dopo la sua vittoria al debutto nel WTA 1000 di Cincinnati contro Kimberly Birrel. La statunitense, membro del Consiglio Giocatrici WTA, parteciperà al doppio misto in coppia con il connazionale Tommy Paul e ha espresso un punto di vista critico sulla modalità con cui la USTA ha introdotto il nuovo format.
    “Mi sento onorata che mi abbiano chiesto di partecipare, penso che sarà un evento divertente e che i tifosi lo apprezzeranno molto. Allo stesso tempo, però, non credo che il modo in cui lo hanno organizzato sia stato ideale” – ha dichiarato Pegula – “Abbiamo ricevuto la notizia a sorpresa. Lo US Open ha cambiato il formato senza dirlo a nessuno, senza consultare i giocatori. Sarebbe stato importante avere un dialogo per capire come migliorarlo. Forse, con una comunicazione migliore, la nostra reazione sarebbe stata meno drastica”.
    Il nodo dei doppi specialisti esclusiIl punto più contestato riguarda l’esclusione di molti specialisti del doppio, a favore delle grandi stelle del circuito. Una scelta pensata per attrarre pubblico, ma che ha lasciato fuori atleti che hanno costruito la loro carriera in questa disciplina. “I tifosi continueranno ad andare a vedere le partite, ma se tanti giocatori sono arrabbiati perché non possono partecipare, qualcosa non funziona. Molti di loro contavano su questo evento per guadagnare, e ora gli è stata tolta questa possibilità. Certo, sarà un torneo molto divertente, ma avrei voluto che ci fosse stata più comunicazione da parte loro” – ha concluso la numero 4 del mondo.
    La polemica è destinata a proseguire fino al debutto ufficiale, previsto per il weekend precedente all’inizio dello US Open, quando si capirà se il nuovo format riuscirà davvero a conquistare il pubblico senza sacrificare l’essenza della disciplina.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

  • in

    “Andiamo in campo”, il segreto di Sinner

    Jannik Sinner dopo il match point vs. Diallo

    “Andiamo in campo”. Queste le tre parole magiche pronunciate da Jannik Sinner verso il angolo e in particolare Simone Vagnozzi subito dopo aver cacciato un “C’Mon” a pieni polmoni e aver stretto la mano ad un buonissimo Gabriel Diallo, a termine del loro match nella serata di Cincinnati. Una partita e giornata e dir poco surreale, con i problemi tecnici ed elettrici sofferti dal torneo… ma di elettricità in campo ne ha emanata moltissima anche il nostro n.1 e non sempre positiva. Jannik porta a casa un importante successo che gli consente di proseguire la strada verso la difesa del titolo dell’anno scorso nel secondo Masters 1000 estivo in Nord America, a meno di due settimane dall’avvio di US Open. Per le statistiche quella di ieri notte è stata la 23esima vittoria vittoria di fila su campi in duro per Sinner, la nona striscia più lunga nel nuovo secolo che pareggia quanto già scritto da Djokovic, ma in questo caso al nostro campione di Sexten dei record non frega un bel niente. Ha vinto, mostrando la solita durezza agonistica e mentale che lo sta elevando a vero monumento della disciplina, il tutto concentrato in quella terrificante risposta di diritto con la quale ha annullato il set point di Diallo sul 6-5 del tiebreak. Non c’è spiegazione razionale a tutto ciò, come abbia intuito la traiettoria di una bordata quasi sulla riga e quasi nell’angolino del rettangolo di servizio, e ancor meno c’è spiegazione a come sia riuscito ad arpionare la palla e depositarla letteralmente tra i piedi di un allibito Diallo, talmente sorpreso da esser disarmato. La zampata del campione, la lucida e feroce visione di chi non vuol mai perdere e trova un appiglio assoluto proprio quando il crollo nel precipizio pareva inevitabile.
    Una vittoria importante e alla fine meritata, ma una prestazione non soddisfacente. Per questo Sinner, con volto tirato per non dire incazzato, si è rivolto al “Vagno” appena stretta la mano a Diallo intimandogli: subito in campo. Come quando si cade da cavallo e l’unica medicina è tornare immediatamente in sella, per cancellare all’istante paure e debolezze.

    23 and counting 🙌
    With his 6-2 7-6 win over Diallo, @janniksin ties Djokovic for the 9th-longest hard court win streak this century. #CincyTennis pic.twitter.com/I7IHeSEjkF
    — Tennis TV (@TennisTV) August 12, 2025

    In queste parole magiche c’è l’essenza di Sinner, il perché sia diventato il più forte di tutti e continua ad esserlo. Jannik è un concentrato puro di talento e voglia di vincere, una fame insaziabile di presentare ogni giorno una versione migliore di se stesso, principalmente a se stesso. La sua straordinaria normalità è animata da una cultura del lavoro impeccabile e il non accettare una prestazione non soddisfacente. Ieri contro Diallo ha prodotto momenti di buon tennis, in particolare nella striscia vincente del primo set, ma anche altre fasi incerte, con un controllo modesto del servizio (forse qualcosa nel lancio di palla non perfetto e anche un’eccesso di rotazione sulla palla all’impatto), un diritto che non sempre è stato consistente e preciso, e pure un rovescio meno incisivo e sicuro del solito. Diallo è tennista in grande crescita e fiducia, ha servito con potenza e attaccato quando possibile, capace di reggere discretamente il ritmo del nostro campione, seppur meno forsennato e continuo rispetto alle sue miglior prestazioni. Ma, in fin dei conti, è bene che sia andata così.
    Sinner l’ha sottolineato a caldo dopo il successo: non è pensabile e nemmeno corretto che nella serata dell’11 agosto la sua prestazione fosse perfetta, vicino al picco massimo. C’è da difendere 1000 punti in quel di Cincinnati, obiettivo importante per tamponare il tentativo di assalto di Alcaraz verso la prima posizione del ranking; ma il vero grande obiettivo resta correttamente US Open, e spingere subito a tutta per arrivare al massimo del proprio potenziale così presto sarebbe un errore. Uno Slam lo vinci soprattutto strada facendo, affinando le sensazioni e la quantità di prestazione nell’avvicinamento e poi nei primi turni del Major, quando si cerca di far salire al massimo i giri del motore. Cincinnati è un magnifico torneo, lo si gioca da oltre 100 anni, ma resta un evento di preparazione al quarto Slam dell’anno. Aveva forse illuso la straripante vittoria contro Galan, uno schiacciasassi Jannik in quel match, ma la verità è che il buon colombiano non ha minimamente i mezzi per mettere in difficoltà un Sinner anche al 30, 40% del proprio potenziale. Diallo sì, serve in modo eccellente, ha la cattiveria agonistica e la spinta per poter dire la sua. E così ieri notte è stato. Non c’è stata mai la sensazione che questa partita Sinner potesse perderla, ma si era complicata per meriti di Gabriel e per difetti di Jannik. Qualche ritardo nell’aggredire la palla, forse sensazioni non così buone, colpi meno fluidi e precisi rispetto alle giornate ottime. La vittoria è arrivata, la soddisfazione per la prestazione no. Come si rimedia? “Andiamo in campo”. Vagnozzi annuisce e corre a bloccare un campo. 
    Di immagini ne abbiamo solo un frammento via social, ma certamente Jannik in quella sessione di allenamento post partita richiesta a gran voce avrà azzannato ogni palla tirata dal suo coach con una veemenza e intensità brutali, per cancellare ogni dubbio tecnico della sua prestazione e andare a nanna con altre sensazioni. Cesti di servizi (si legge nel commento social, oltre cento battute senza una pausa… questo il main focus del lavoro post partita), magari anche dei diritti cross dal centro tirati nei pressi delle righe, e non fuori; rovesci cross sicuri e precisi; in generale impatti più puliti e fluidi. È con questa voglia di migliorarsi e non accettare una versione di se stesso insoddisfacente che si diventa campioni. E una partita un po’ più ruvida e con qualche spigolo da limare alla fine può tornare utilissima per capire dove lavorare e concentrare la massima attenzione. Tornando subito in campo, anche alle 22 passate dopo due ore di match intenso…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO