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    Sinner all’Atp Cincinnati 2025: tabellone e avversari

    Jannik Sinner debutterà tra sabato e domenica al Masters di Cincinnati, settimo 1000 della stagione e ultimo test in vista degli US Open. Il n°1 esordirà contro uno tra il ceco Kopriva e un qualificato. All’orizzonte un possibile derby ai quarti con Musetti e la semifinale con Fritz. L’eventuale rivincita di Wimbledon con Alcaraz potrà arrivare solo in finale. Ecco il potenziale cammino di Jannik e i possibili avversari in Ohio: il torneo dal 7 al 18 agosto live su Sky Sport e in streaming su NOW
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    Atp Cincinnati, il tabellone: Sinner-Musetti, possibile sfida ai quarti

    Sorteggiato il tabellone del Masters di Cincinnati, settimo 1000 della stagione in programma dal 7 al 18 agosto in Ohio (live su Sky Sport e in streaming su NOW). La prima testa di serie del seeding e campione in carica, Jannik Sinner, debutterà direttamente al 2° turno contro uno tra Vit Kopriva o un qualificato. Altri sei azzurri in tabellone, di cui quattro teste di serie e dunque fruitori di un bye al 1° turno: Musetti (possibile rivale di Sinner nei quarti), Cobolli, Darderi e Sonego. Per Arnaldi debutto contro il francese Benjamin Bonzi (chi passa gioca contro Musetti), per Bellucci sfida al bosniaco Dzumhur con vista su un 2° turno da sogno contro Alcaraz, che guida la parte bassa del tabellone essendo la seconda testa di serie del seeding.  LEGGI TUTTO

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    Challenger Todi, Cancun, Barranquilla, Sumter, Sofia 1 e Hersonissos 3: La situazione aggiornata Md e Qualificazioni

    Mattia Bellucci nella foto – Foto Getty Images

    🇲🇽 Cancún (MEX) USD 125 H – Tuesday start – 28S | 16Q | 16D🇺🇸 Sumter, SC (USA) USD 125 H – Tuesday start – 28S | 16Q | 16D🇨🇴 Barranquilla (COL) USD 75 H – Saturday final🇮🇹 Todi (ITA) EUR 75 CL – Saturday final🇬🇷 Hersonissos 3 (GRE) EUR 50 H – Saturday final🇧🇬 Sofia 1 (BUL) EUR 50 CL – Saturday final LEGGI TUTTO

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    «Non ho mai venduto una partita»: la confessione amara di Stefano Reitano dopo la squalifica

    Stefano Reitano nella foto

    Sette mesi di squalifica e una multa di 7.500 dollari. Stefano Reitano, 28 anni appena compiuti, ex numero 854 ATP in singolare e 484 in doppio, vive uno dei momenti più difficili della sua carriera e della sua vita. «Non ho mai venduto una partita, mai», ci tiene a ribadirlo nell’intervista concessa al Corriere della Sera. Eppure la sua fedina sportiva ora porta un marchio che pesa come un macigno: tra il maggio 2018 e l’aprile 2022 ha scommesso su 32 partite, tutte NON sue, per un guadagno totale di 886,92 euro. «Ho fatto una sciocchezza», ammette senza girarci intorno.
    Dal tennis alla battuta d’arrestoLa storia di Reitano è quella di tanti ragazzi che hanno provato a inseguire un sogno sul circuito: «Ho iniziato a sei anni, vedendo giocare papà – racconta – Prima al Monviso, poi allo Sporting. Finite le superiori, ho iniziato a girare per tornei, prima in Italia, poi negli ultimi anni anche in Europa e Africa». La passione era diventata un lavoro, ma non senza difficoltà economiche: «Fino a un certo livello, lo dovresti fare molto di più per il piacere di giocare che per i guadagni. Nei tornei ITF, se non arrivi almeno in semifinale, vai sotto».
    L’incubo comincia a PulaIl punto di svolta arriva ad aprile 2024, durante un torneo a Santa Margherita di Pula: «Avevo appena finito il turno di qualificazione, mi ferma uno dell’ITIA, l’agenzia che vigila sull’integrità del tennis. Mi chiede il telefono e mi fa firmare un foglio». Dopo tre ore di attesa, il cellulare viene restituito, ma non solo: «Il giorno dopo mi fanno un’intervista registrata, mi contestano flussi anomali di giocate su alcune partite. Avevano trovato le foto delle schedine».Non erano scommesse online, ma nella ricevitoria dietro casa, a Grugliasco. «Non furbissimo, da uno che si vende gli incontri», ammette Reitano, sottolineando però come non ci sia mai stata alcuna manipolazione: «Guardavo tante partite, era solo per dare un po’ di brio, 5 o 20 euro per volta. Una volta ho puntato 10 euro su Sonego che batteva Djokovic, se ci fosse stato qualcosa sotto avrei puntato solo 10 euro?».
    «Non sopporto che pensino che mi vendevo»Il peso della squalifica va oltre la sospensione: «Quello che non sopporto è che la gente pensi che mi vendevo le partite. E poi la sproporzione delle sanzioni: per dire, puoi squalificare Battaglino per quattro anni? Nel tennis, purtroppo, conta chi sei». Un’amarezza che Reitano non nasconde, così come il suo pentimento: «Col senno di poi, cancellerei le foto delle schedine».
    Ora cerca di ricostruire la sua vita, sperando di tornare in campo e, soprattutto, di ricostruire la fiducia, dentro e fuori dal mondo del tennis.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    La filosofia di Tsitsipas: “La vera grazia del tennis è nella sua durezza”

    Stefanos Tsitsipas GRE, 12-08-199 – Foto Getty Images

    Stefanos Tsitsipas è uno degli sportivi più riflessivi (fuori dal campo) del circuito ATP. Non sono nuovi i suoi messaggi social che vanno oltre il risultato in campo, parole che trasudano filosofia e passione, pronte a far riflettere chiunque le legga. Questa volta il greco si è spinto ancora più in là, dichiarando in modo spiazzante il suo amore per il tennis.
    “Questo sport è bello non per la sua grazia, ma per la sua brutalità. Ti espone nel tuo punto più debole: sudi, sbagli, ansimi, ti fai domande senza risposta. E in mezzo a tutto questo, trovi qualcosa a cui aggrapparti, qualcosa che ti mantiene in piedi sulla linea di fondo”, ha scritto Stefanos, affidando ancora una volta ai social un frammento della sua visione del tennis.

    Tennis is beautiful not because it’s graceful, but because it’s brutal. It shows you at your weakest, sweating, failing, breathing hard, asking questions you don’t have answers to. And in all that, you find something worth holding onto. Something that keeps you stepping back to…
    — Stefanos Tsitsipas (@steftsitsipas) August 5, 2025

    Un messaggio sincero e autentico, che mostra quanto il tennis sia molto più di uno sport fatto di colpi vincenti e gesti eleganti. È una sfida continua con se stessi, una ricerca di risposte tra fatica, errori e momenti di crisi, dove la bellezza vera si nasconde proprio nella capacità di resistere, di rimettersi in gioco ogni volta, di “continuare a restare sulla linea di fondo”.Un pensiero che racconta la solitudine e la forza necessaria per vivere davvero il tennis, dentro e fuori dal campo.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Mouratoglou: “Finché c’è Alcaraz, non c’è modo annoiarsi”

    Patrick Mouratoglou

    Patrick Mouratoglou sottolinea la brillantezza e divertimento del tennis di Carlos Alcaraz, il giocatore attuale che più lo interessa e stimola. Secondo il noto coach francese, la forza dello spagnolo deriva da un talento tecnico importantissimo unito a forza fisica e qualità agonistiche, una sorta di mix quasi perfetto tra i talenti dei grandi del recente passato e presente come Federer, Nadal e Djokovic. Parlando a margine della presentazione di un evento del suo tour alternativo UTS, così Mouratoglou si è espresso sul giovane spagnolo, il tennista con quale non ci si annoia mai.
    “Alcaraz ha un tennis diverso rispetto a due giocatori incredibilmente costanti come Nadal e Djokovic, che costruivano il punto”, afferma Patrick. “Se si guarda a Carlos, è più un attaccante, ma penso che sia molto interessante anche perché può fare così tante cose diverse e le fa tutte così bene. Fa palle corte, arriva a rete con una potenza incredibile e lì ha un tocco eccellente; sa rispondere, fare volée, e fa tutto questo in una singola partita. È pazzesco. Quindi è molto interessante. Con lui non ci si annoia mai, succede sempre qualcosa e finché ci sarà, sarà così. Certo, non è costante come Rafa e Novak al loro apice, o come Sinner ora, che è incredibilmente costante, ma accende di più lo spettacolo“.
    Mouratoglou sottolinea anche come negli ultimi anni sia cambiato il fisico dei tennisti di vertice, sempre più alti e magri, con meno massa muscolare, con poche eccezioni. “Chiaramente c’è stato un cambiamento nella corporatura dei tennisti negli ultimi anni”, continua l’allenatore francese, da poco separatosi da Naomi Osaka. “Sono sempre più alti, sempre più magri. Guardate i migliori, c’è una sola eccezione: Carlos Alcaraz. Poi tutti gli altri, che si tratti di Djokovic, Sinner, Zverev, Tsitsipas, Medvedev, sono tutti i ragazzi molto magri, molto alti. E tutti sono dotati di un servizio importante, con tanta potenza! Perché quando riesci ad accelerare con braccia più lunghe, la palla va molto più veloce”.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Zverev, maturità ritrovata: “Non rompo una racchetta da tre anni e mezzo. Voglio lasciare un esempio”

    Alexander Zverev nella foto – Foto Getty Images

    Alexander Zverev sembra finalmente aver ritrovato la serenità e il tennis dei giorni migliori, e lo sta dimostrando al Masters 1000 di Toronto 2025. Dopo la vittoria sofferta su Alexei Popyrin che gli è valsa l’accesso alle semifinali, il tedesco ha affrontato temi profondi in conferenza stampa, tra crescita personale, gestione della frustrazione e il desiderio di lasciare un’eredità positiva fuori e dentro il campo.
    La chiave contro Popyrin:“Gioire per la vittoria contro un avversario così è un gran segnale. Ho avuto un po’ di sfortuna nel primo set, ma sono stato bravo a cambiare posizione in risposta e giocare in modo più aggressivo. Lui è molto pericoloso quando è in fiducia, se continuerà così potrà entrare stabilmente tra i migliori”, ha dichiarato Zverev, che si prepara ora alla semifinale contro Khachanov.
    Toronto, condizione ideale per Sascha:“La superficie veloce e le palline rapide si adattano bene al mio tennis, ma ho dovuto lavorare tanto per sentirmi a mio agio. Il mese di pausa dopo Wimbledon è stato fondamentale: una settimana di vero riposo, poi tanto allenamento. Adesso finalmente raccolgo i frutti di questo lavoro”.
    Gestione della rabbia e il modello Federer:Ma più ancora del risultato, Zverev ha colpito per la sua maturità: “Fino a qualche anno fa, dopo aver perso il primo set, probabilmente avrei distrutto una racchetta. Ora sono tre anni e mezzo che non lo faccio e continuerà così. Sentire su di me la responsabilità di essere un esempio, anche da padre, mi ha cambiato. Voglio che si ricordi il mio tennis e l’impegno sociale con la mia Fondazione, non gli scatti d’ira. Federer mi ha ispirato: vedere come ha trasformato il suo carattere da giovane ribelle a esempio di perfezione mi ha fatto capire che anch’io dovevo cambiare”.
    Così, mentre il campo attende il verdetto delle semifinali, Zverev guarda avanti, determinato a lasciare un segno non solo per i suoi risultati, ma per i valori che porta dentro e fuori dal campo.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Nicolás Jarry racconta il suo incubo: “È stato il peggior semestre della mia vita”

    Nicolas Jarry nella foto – Foto Getty Images

    Momenti bui, sofferenza e il coraggio di chiedere aiuto. Nicolás Jarry ha voluto raccontare senza filtri il periodo più difficile della sua carriera e della sua vita, segnato dalla diagnosi di neurite vestibolare che lo ha colpito nel corso dello scorso anno. Il tennista cileno, in un’intervista a El Mercurio, ha spiegato quanto sia stato complicato affrontare mesi interi lontano dal suo miglior livello, tanto da precipitare in uno stato di profonda depressione.
    “È stato il peggior semestre di tutta la mia vita”, ha ammesso Jarry, che ha confessato di essersi sentito senza forze, senza nemmeno la voglia di alzarsi dal letto. Solo l’intervento di uno specialista, uno psichiatra, gli ha permesso di trovare la strada per risalire e tornare, passo dopo passo, a vivere il tennis con un nuovo spirito.“Ho imparato ad apprezzare di più il tennis, ad essere più grato per quello che posso fare ogni giorno in campo. La malattia mi ha costretto a rallentare, a guardarmi dentro e a capire che la salute viene prima di tutto”.
    Un messaggio di grande onestà e umanità quello di Nicolás Jarry, che oltre i risultati sportivi ha scelto di mostrare la sua fragilità, nella speranza che la sua storia possa aiutare altri atleti a non avere paura di chiedere aiuto quando la pressione diventa insostenibile.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO