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    Paolini ko in semifinale al Wta Ningbo: Rybakina vince in 2 set e va in finale

    Sconfitta amara per Jasmine Paolini che perde la possibilità di giocarsi la finale al WTA 500 di Ningbo e l’aritmetica qualificazione alla WTA Finals di Riyad. La n.8 al mondo viene battuta in due set da Rybakina (6-3, 6-2) dopo una grande prova della kazaka.
    La cronaca del match
     Ottima la partenza dell’azzurra che, aggressiva in risposta, si guadagna subito una palla break, annullata dalla kazaka. Quest’ultima si affida soprattutto al servizio inizialmente e tra 4° e 5° game si annullano una palla break a vicenda, ma poi sale di tono e sbaglia pochissimo. All’ottavo gioco la ‘sterzata’ decisiva: Paolini riesce ad evitare altre palle break, ma alla quarta l’inside out di Rybakina è vincente e vale lo scatto decisivo prima di chiudere col 6-3 il primo set. Più equilibrato l’avvio di secondo parziale, ma sul momentaneo 2-2 la n. 9 al mondo, con un passante vincente, un lungolinea e un errore della toscana, si porta sullo 0-40. Paolini trova la reazione e annulla le tre palle break, ma ne arriva una quarta che segna ancora il vantaggio della kazaka sul 3-2, consolidato nel game successivo. L’azzurra sembra arrendersi, concedendo un altro break, ma ha un ultimo sussulto d’orgoglio nel game conclusivo: Rybakina recupera dallo 0-40 e annulla un’altra palla break, prima di mettere il punto esclamativo sulla partita e la qualificazione. LEGGI TUTTO

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    Da campione del Roland Garros a navigatore solitario

    Carlos Cuadrado, con il suo libro

    Carlos Cuadrado, giovane promessa del tennis spagnolo costretto a un prematuro ritiro, ha saputo ridare un senso alla propria vita facendo il giro del mondo in barca a vela. Ce lo racconta nel suo libro Un rival impredecible
    È risaputo che Toni Nadal, per mantenere i piedi di Rafa ben saldi a terra ed evitare che si montasse la testa per i suoi successi giovanili, gli mostrasse i ranking degli juniores del passato, per dimostrargli che pochi fra i migliori fossero poi riusciti a svettare nel circuito professionistico. Nell’Era Open solo cinque giocatori sono infatti stati i numeri uno in entrambe le categorie (Edberg, Lendl, Rios, Roddick e Federer) accompagnati da molti ottimi giocatori ma anche da altri che, dopo avere brillato fra gli under 18, sono poi solamente riusciti ad avere una carriera, spesso breve, da lavoratori della racchetta, come i nostri Trevisan o Quinzi. A questi si aggiungono nomi caduti nel dimenticatoio come, solo per citare un esempio, lo svedese Daniel Berta, numero 1 del mondo e campione del Roland Garros junior nel 2009, poi ritiratosi dopo un paio di stagioni infruttuose fra i pro. Proprio scorrendo il palmarès dello slam parigino troviamo, nel 2001, il nome dell’ultimo spagnolo che vinse il torneo, Carlos Cuadrado, barcellonese classe 1983 e parte di un’ottima nidiata di giocatori come Ferrer, Verdasco, López o Robredo, immediati precursori dell’era Nadal.
    Carlos è molto promettente e determinatissimo nel voler fare del tennis il proprio lavoro, il che pare la logica conseguenza del livello raggiunto nella sua tappa giovanile, che culmina appunto con il trionfo sui mitici campi del Bois de Boulogne. Il passaggio al professionismo pare avvenire senza particolari scossoni, tanto che a 18 anni vince un torneo ITF in Germania (l’unico nella sua bacheca), ma questa progressione apparentemente placida viene interrotta dal nemico più subdolo per uno sportivo: le lesioni. Un’indubbia predisposizione genetica viene molto probabilmente aggravata, quando il suo corpo è ancora in fase di sviluppo, da un eccessivo carico di lavoro, sulla base dell’assioma paterno per cui “se ti alleni più degli altri sarai il più forte di tutti”. Prima le ginocchia, poi soprattutto le anche, lo costringono a una montagna russa di stop, interventi chirurgici, riabilitazioni, ritorni effimeri e ricadute finché, a soli 25 anni, è costretto a smettere. Lo fa dopo essersi dovuto ritirare nelle qualificazioni di un Futures a Murcia dove chissà…. forse sugli spalti quel giorno a guardarlo c’era un piccolo grande murciano, anche lui di nome Carlos (anzi Carlitos), che allora aveva 5 anni ma forse sognava già di diventare quel grande campione che è adesso.
    Dopo una vita dedicata anima e corpo all’obiettivo di trionfare nel mondo del tennis, una rinuncia di questo tipo non è certo facile da assimilare. Carlos opta per un taglio netto e decide di andare in Australia dove trova lavoro come maestro, come coach (al fianco di Daniela Hantuchova  Svetlana Kuznetsova o Anastasia Pavlyuchenkova) e come collaboratore della federazione di tennis locale. Però si sa che la distanza fisica non esiste per i fantasmi interni e il “lutto” dovuto alla perdita del sogno che era stato il motore della sua vita, ha bisogno di essere in qualche modo elaborato, per non rimanere una ferita aperta. E qui subentra il mare, un amore preesistente e trasmesso dal papà, che diviene ora passione viscerale e soprattutto cammino di ricerca di un nuovo senso per la propria vita. Carlos impara i rudimenti della navigazione per poi divenire, con la stessa dedizione profusa nella sua tappa come tennista, un esperto navigatore, tanto che invece di fare un mutuo per un appartamento si compra una barca a vela di 12 metri e, dopo una serie di prove generali su tragitti più brevi, decide di intraprendere nientemeno che il giro del mondo in solitario.
     
    La sua parabola come tennista ed il resoconto del suo viaggio transoceanico sono narrati, a capitoli alterni, nel libro che ha da poco pubblicato, purtroppo per ora solo disponibile in spagnolo, intitolato Un rival impredecible (Plaza & Janés, 2025). Il suo viaggio, quello reale e quello interno, dura molto più del previsto, circa quattro anni, pieni di avventure incredibili (compreso un inseguimento da parte di un gruppo di pirati) e il contatto, in molti casi trasformatosi in vera amicizia, con popolazioni autoctone in isole sperdute e incontaminate. Durante il tragitto scoppia la pandemia del Coronavirus e questo naturalmente blocca, o perlomeno rallenta, anche il traffico marittimo. Il lockdown di Carlos è però assai più piacevole di quello di molti comuni mortali costretti fra le mura di un appartamento di pochi metri quadrati, con un’agognata ora d’aria alla settimana per fare la spesa al supermercato. Passa infatti il suo periodo di isolamento a Sant’Elena, nel bel mezzo dell’oceano Atlantico, a metà strada fra Africa e America. L’isola, nota come il luogo dell’esilio e poi della morte di Napoleone dopo la sconfitta di Waterloo, è uno dei pochi posti al mondo dove non si registra neanche un caso di contagio quindi gli abitanti e chi, come Carlos, ci è capitato per caso, hanno la fortuna di potere vivere un “esilio dorato”, senza alcuna restrizione.
    Un altro dei motivi che rallentò il suo giro del mondo è stato di tipo economico. Un’attraversata di questo genere costa un sacco di soldi e Carlos, quando il conto in banca comincia ad affievolirsi, è costretto a fermarsi per autofinaziarsi, trovando lavoro per esempio come capitano di navi per turisti, tecnico specializzato nella riparazione di imbarcazioni oppure, occupazione che sulla carta non sembra proprio niente male, collaboratore della federazione polinesiana di tennis.

    Come ha detto in una recente intervista sul sito Navegantes oceánicos [https://navegantesoceanicos.com/] il suo viaggio è stato prima di tutto un percorso di conoscenza e di ricerca di se stesso: “La mia carriera come tennista è finita troppo presto, lasciandomi una ferita aperta e un vuoto difficile da riempire […] Fare il giro del mondo è stato per me molto più di un’impresa nautica. È stato un modo per riconciliarmi con chi sono stato e con chi sono […[ Il vero viaggio è stato dentro di me”. E l’approdo è stato, in un movimento circolare come la sua navigazione intorno al globo, il ritorno al tennis, ora integrato nella sua vita senza dolore né rancore, come coach e come rappresentate di tennisti australiani.
    Se si hanno l’umiltà ed il coraggio di accettare quello che la vita ci dà e che non possiamo cambiare, il fallimento e la frustrazione cessano di essere tali. Lo dimostra la storia di Carlos Cuadrado, insieme a quelle di tante altre giovani promesse del tennis che non sono riuscite a coronare il loro sogno di diventare dei campioni, ma hanno saputo nel momento opportuno “cambiare rotta” e dare un nuovo senso al proprio viaggio.
    Paolo Silvestri LEGGI TUTTO

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    Nick Kyrgios torna ad attaccare Jannik Sinner: “È stato protetto, se fossi stato io al suo posto sarebbe andata diversamente”

    Nick Krygios nella foto – Foto getty images

    Nick Kyrgios non perde occasione per far parlare di sé. Ospite del podcast The Unscripted Show, l’australiano è tornato a puntare il dito contro Jannik Sinner, riaprendo il capitolo legato al caso Clostebol che aveva coinvolto il tennista di San Candido e la successiva risoluzione del caso. Ancora una volta, il giocatore di Canberra non ha risparmiato parole dure, alimentando una rivalità ormai sempre più personale.
    “Non posso sopportarlo”“Ci sono molti giocatori nel circuito che mi vogliono bene… e poi ce ne sono alcuni che non sopporto”, ha esordito Kyrgios con il suo consueto tono provocatorio. “Ovviamente, un esempio è la mia relazione con Jannik Sinner, che è piuttosto cupa. È normale dopo tutto lo scandalo del doping, con i due test positivi e tutto quello che ne è seguito. È chiaro che non posso andare d’accordo con tutti, ma con lui proprio no.”
    “È un campione, ma è stato protetto”Pur riconoscendo il talento e il valore sportivo di Sinner, Kyrgios non ha rinunciato a insinuare favoritismi a suo vantaggio. “È un giocatore che ha raggiunto il numero uno del mondo, non c’è dubbio che sia incredibile e che porterà il tennis ai massimi livelli insieme a Carlos Alcaraz nei prossimi dieci o quindici anni”, ha affermato.Poi, la stoccata: “Questo però non toglie che sia stato protetto fino a un certo punto. Il CEO e molte figure di rilievo dell’ATP sono italiani, quindi per me tutta questa storia non è altro che un mucchio di spazzatura.”
    Il sarcasmo di Kyrgios: “Forse avrei dovuto farlo anch’io”Il momento più pungente dell’intervista arriva quando Kyrgios, con tono sarcastico, si domanda cosa sarebbe successo se si fosse trovato lui nella stessa situazione di Sinner.“La verità è che mi ha ferito vedere come si è risolta la questione. Ho seguito il caso e non potevo credere che qualcuno trovato positivo due volte ne uscisse così facilmente. Lo guardavo da casa e pensavo: ‘Dannazione, forse avrei dovuto farlo anch’io!’” ha dichiarato.E poi, la domanda retorica: “Pensateci un attimo… cosa sarebbe successo se fossi stato io a fare una cosa del genere?”
    Un rapporto ormai incrinatoLe parole di Kyrgios non fanno che confermare un rapporto ormai logoro con Sinner, che da parte sua ha sempre preferito evitare polemiche pubbliche. L’australiano, invece, continua a oscillare tra ammirazione sportiva e attacchi velenosi, mantenendo viva la propria immagine di “bad boy” del tennis mondiale.
    Nel frattempo, Sinner resta concentrato sul campo, protagonista di una stagione straordinaria e ormai punto di riferimento della nuova generazione. Le parole di Kyrgios, ancora una volta, fanno rumore ma non fanno male ormai più a nessuno.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Italiani in Campo (ATP-WTA-Challenger): I risultati completi di Sabato 18 Ottobre 2025

    Mattia Bellucci nella foto – Foto Getty Images

    🇸🇦 Six Kings Slam (Arabia Saudita), cemento (al coperto)F Sinner – Alcaraz ore 20:30Il match deve ancora iniziare

    WTA 500 Ningbo – hardSF Rybakina – Paolini ore 09:00Il match deve ancora iniziare

    ATP 250 Stockholm – Indoor hardSF Bolelli /Vavassori – Erler /Galloway Inizio 12:00Il match deve ancora iniziare

    ATP 500 Basel – indoor hardQ1 van de Zandschulp – Bellucci 4° inc. ore 11Il match deve ancora iniziare

    ATP 500 Vienna – indoor hardQ1 de Jong – Arnaldi 2° inc. ore 12Il match deve ancora iniziare LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Basilea e Vienna: Il Tabellone di Qualificazione con il programma di domani. Alcuni azzurri al via

    Matteo Arnaldi nella foto – Foto Getty Images

    Atp500 Basilea – Tabellone Qualificazione- indoor hard(1) Adrian Mannarino vs (WC) Remy Bertola Alexander Shevchenko vs (8) Quentin Halys
    (2) Reilly Opelka vs (WC) Mika Brunold Botic van de Zandschulp vs (5) Mattia Bellucci
    (3) Francisco Comesana vs David Goffin Marin Cilic vs (7) Adam Walton
    (4) Valentin Royer vs (WC) Marc-Andrea Huesler Pedro Martinez vs (6) Kamil Majchrzak

    Center Court – ore 11:00Valentin Royer vs Marc-Andrea Huesler Adrian Mannarino vs Remy Bertola Reilly Opelka vs Mika Brunold Marin Cilic vs Adam Walton
    IWB Court 1 – ore 11:00Pedro Martinez vs Kamil Majchrzak Alexander Shevchenko vs Quentin Halys Francisco Comesana vs David Goffin Botic van de Zandschulp vs Mattia Bellucci

    Atp 500 Vienna – Tabellone Qualificazioni- indoor hard (1) Marton Fucsovics vs Tristan Schoolkate Jesper de Jong vs (7) Matteo Arnaldi
    (2) Hamad Medjedovic vs (WC) Joel Schwaerzler Dalibor Svrcina vs (8) Jacob Fearnley
    (3) Terence Atmane vs (WC) Nicolai Budkov Kjaer (WC) Lukas Neumayer vs (5) Aleksandar Kovacevic
    (4) Damir Dzumhur vs Aleksandar Vukic Vit Kopriva vs (6) Ethan Quinn

    Center Court – ore 12:00Terence Atmane vs Nicolai Budkov Kjaer Lukas Neumayer vs Aleksandar Kovacevic Hamad Medjedovic vs Joel Schwaerzler (Non prima 15:00)
    #glaubandich Court – ore 12:00Vit Kopriva vs Ethan Quinn vs Matteo Arnaldi Marton Fucsovics vs Tristan Schoolkate (Non prima 15:00)
    Fairplay Court – ore 14:00Damir Dzumhur vs Aleksandar Vukic Dalibor Svrcina vs Jacob Fearnley LEGGI TUTTO

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    Musetti fuori ai quarti all’Atp Bruxelles: Mpetshi Perricard vince in due set

    Si è chiuso ai quarti di finale il percorso all’Atp 250 di Bruxelles di Lorenzo Musetti. L’azzurro ha perso contro Giovanni Mpetshi Perricard (numero 37 del ranking) con il punteggio di 6-4, 7-6 in un’ora e 23 minuti di gioco. Una sconfitta che, unita alla vittoria di Auger-Aliassime ai quarti contro Spizzirri, permette al canadese di accorciare nella Race a 480 punti di distacco dall’azzurro.

    La cronaca del match

    Il primo set è stato molto complicato per Musetti. Il numero 1 del seeding ha perso la battuta in apertura e non è riuscito ad avere una palla del controbreak a disposizione, considerando l’ottimo servizio (95% dei punti vinti con la prima) del francese, che ha chiuso 6-4 in 30 minuti. Nel secondo set praticamente non si è giocato: sia Musetti che Mpetshi Perricard sono stati perfetti al servizio e non hanno concesso palle break. Inevitabile il tiebreak, in cui è successo di tutto: Musetti ha annullato due match point, poi ha sprecato due set point e si è arreso al francese dopo aver commesso due doppi falli consecutivi. LEGGI TUTTO

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    ATP 250 Bruxelles: Musetti cede a Mpetshi Perricard, con più di un rimpianto per il tiebreak del secondo set

    Lorenzo Musetti, n.8 ATP

    Sconfitta da mal di testa per Lorenzo Musetti nei quarti dell’ATP 250 di Bruxelles, ma quando giochi in condizioni indoor contro un servizio terrificante come quello di Giovanni Mpetshi Perricard, pure in ottimo spolvero, anche un singolo punto segna la differenza tra vittoria e sconfitta. E dopo quattro successi di fila per l’azzurro, stavolta è il gigante di Lione ad imporsi per 6-4 7-6(8) al termine di una partita che definire tirata è persino poco. Un Musetti buono, a tratti pure eccellente per piglio e rendimento al servizio, non basta a superare la prepotenza della battuta e potenza generale del transalpino, pagando a carissimo prezzo un primo turno di servizio incerto, giocato un po’ rigido, che gli è costato un break immediato impossibile da recuperare vista la qualità al servizio del rivale. E i rimpianti, infiniti rimpianti, arrivano dal tiebreak del secondo parziale: Lorenzo con gambe stratosferiche e grinta da leone ribalta il 6 punti a 4 sotto e due match point con una difesa pazzesca in risposta sul primo, e poi purtroppo spreca tutto con due doppi falli, il primo – terribile – sul set point a favore sul 8 punti a 7, quindi un altro subito dopo che consegna a Mpetshi la vittoria sul piatto d’argento. Una sconfitta a dir poco cocente, c’era assolutamente lo spazio per girare il match nel terzo set. Davvero un peccato perché in generale Lorenzo ha giocato una partita tutt’altro che malvagia, di grande resistenza mentale contro un avversario scatenato al servizio e quasi senza scambi, a sua volta servendo bene e attaccando appena possibile. Purtroppo al coperto e contro un avversario del genere non puoi permetterti regali e, ancor più importante, devi cogliere la chance che ti eri conquistato con classe.
    La sconfitta è bruciante perché in questo torneo c’erano in palio punti importanti per staccare il pass per Torino, visto il tabellone si poteva ambire legittimamente al successo finale, che purtroppo è nuovamente rimandato. La partita di Musetti purtroppo è iniziata subito male, ed è “strano” perché ultimamente era riuscito ad entrare molto bene negli incontri e i quattro precedenti tutti vittoriosi contro il francese di sicuro non rappresentavano una tensione “scontata” nel pre partita. Purtroppo Lorenzo ha servizio con braccio un po’ trattenuto dopo il doppio fallo nel primissimo punto e ovviamente Mpetshi Perricard non s’è fatto pregare nello scatenare il massimo della potenza in risposta, per un break immediato che ha maledettamente complicato le cose. Infatti Giovanni non ha concesso niente ed anzi è andato a prendersi con massimo rischio una chance per il doppio allungo, ben annullata dall’italiano. Dopo l’avvio shock Musetti ha ben giocato ma in risposta ha ottenuto poco e nulla visto che l’altro ha servito quasi solo prime palle e rare seconde a 210 km/h di media… Per rimetterla di là era necessario arrampicarsi su rimbalzi altissimi o bloccare con timing da funambolo.
    C’è riuscito meglio nel secondo set Musetti, creandosi qualche piccola chance (un 15-30 e uno 0-30) prontamente tamponati dall’avversario. Il punto più grave di tutto il match è stato forse la seconda di servizio di Lorenzo sul 4 punti pari al tiebreak tirata a soli 125 km/h, pure centrale… facilmente aggredita da Mpeteshi che l’ha portato poi a doppio match point. Musetti da campione ha salvato la palla match in difesa, ma l’ha certamente irrigidito tornato al servizio… tanto da portarlo a rischiare troppo e commettere due doppi falli pur di non trattenere di nuovo il braccio. Due doppi falli molto probabilmente figli della tensione di quella seconda troppo lenta. La forte tensione del momento gli è costata la sconfitta, ma è un vero peccato perché per il resto dell’incontro era stato davvero solido nel reggere nei suoi game e sempre pronto a scattare con la risposta cercando di arginare le battute terrificanti del francese. In condizioni indoor Mpetshi Perricard può essere un incubo, devi essere bravo a resistere mentalmente e cogliere ogni minima chance. Purtroppo oggi Musetti non c’è riuscito e la sconfitta è stata la conseguenza.
    È corretto sottolineare anche l’ottima prestazione di Giovanni. Ha servito 12 Ace con il 79% di prime in gioco, ma è stato molto aggressivo anche in risposta e tatticamente ineccepibile, sparacchiando poco e affrontando bene ogni situazione complicata, con attacchi di qualità e una copertura del campo nemmeno malvagia per la sua stazza. Sia sulla prima che sulla seconda di servizio ha vinto anche più punti dell’italiano (seppur sempre pochi), è un dato indicativo di una prestazione che non è stata solo e soltanto legata al servizio. Quanto brucerà questa sconfitta in Musetti…
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Musetti alza la prima palla del match ma è Mpetshi Perricard a strappare i tre primi punti in risposta, forzando molto i colpi e forse con Lorenzo un po’ sorpreso e contratto (con un doppio fallo in apertura). Il BREAK arriva sul 15-40 con un bel diritto vincente del francese dopo aver aperto bene l’angolo in un lungo scambio. Si fa in salita il match dell’azzurro, vista la prepotenza del servizio del 22enne di Lione. E infatti… turno a zero per Giovanni, praticamente non si gioca, 2-0. Con un game di servizio immacolato Musetti muove lo score, ma il “problema” è trovare il modo di rispondere e recuperare l’allungo. Non è per niente facile, anche perché forte del vantaggio il francese gioca sciolto le sue pallate a 230 km/h sono traccianti. Ottimo il serve and volley sul 30-15 di GMP e quindi un Ace esterno, stavolta più calibrato che potente, per il 3-1. Già 3 Ace, ma soprattutto solo prime palle in gioco, e questo è “drammatico” per Lorenzo. Nel quinto game sul 40-0 Musetti cerca la smorzata, ma non funziona perché con tre falcate l’altro arriva e chiude la porta. Meglio tirar forte che chiamarlo a rete. 3-2 lo score dopo solo 12 minuti. Si corre, e non è un bene per “Muso”. Se il transalpino mantiene queste percentuali di prime palle è quasi impossibile arrivare alla chance di break: si porta 4-2 in un lampo con 13 prime “in” sul 14 punti al servizio, con un solo punto perso. Una macchina. E quando riesce a liberare la potenza del diritto può essere altrettanto micidiale con quella sbracciata, vedi l’insider out terrificante che gli vale il 3o pari nel settimo game. Musetti sembra bloccato, si fa aggredire dalla risposta e Giovanni chiude col doppio smash, gli vale una palla break sul 30-40. Bene qua Lorenzo, attacca subito e si prende il punto di volo, ottimo attaccare per non essere attaccato. Fantastica poi l’accelerazione cross di rovescio, Musetti resta in scia sul 4-3. Caccia un urlaccio Lorenzo dopo aver impattato larga una risposta, era una seconda di servizio (ma a 184 km/h!), è davvero difficile cogliere un varco quando l’altro è al servizio, 5-3. Non è nemmeno un cattivo Musetti, serve bene (83% di prime) e sbaglia pochissimo, anche aggressivo col primo colpo dopo la battuta, ma la partenza ad handicap, il brutto primo turno di battuta, gli costa il primo set, 6-4 Mpetshi Perricard, perfetto nel decimo game.
    Lorenzo riparte al servizio nel secondo set, ha ben altro piglio rispetto al game di partenza del match e lo chiude con un solido passante di rovescio. Perricard si prende un altro game a zero, implacabile oggi al servizio, e pure Musetti comanda bene nei suoi turni, rapido anche a buttarsi avanti sulla palla più corta (o deviata dal nastro, come il 30-15 del terzo game). Il match avanza più che spedito, di scambi proprio pochi (2-1). Nel quarto game finalmente Lorenzo trova la prima grande risposta vincente, un rovescio dei suoi, cross stretto, a passare il S&V sulla seconda. Riesce a rispondere di nuovo l’azzurro, stavolta col diritto, e quindi passante in avanzamento. 15-30, score inedito nel match nei game del francese. E non entra la prima palla… Purtroppo la risposta non passa la rete, era difficile arrampicarsi su di un rimbalzo molto alto. Rimonta e 2 pari, la prima piccola chance di Musetti è cancellata di forza. L’azzurro chiude il quinto game col primo Ace del match, 3-2. Il match corre, lo score è 4 pari nel secondo set dopo solo 55 minuti. “Non c’è uno scambio” dice Lorenzo al suo angolo, con Barazzutti che osserva quasi impassibile. Un paio di errori per l’azzurro nel nono game, poi sul 40-30 arriva uno dei rari scambi che si conclude con un diritto abbondantemente out di Giovanni, per il 5-4. All’improvviso il match si accende. Musetti si prende il primo punto con un passante ravvicinato dopo una risposta bloccata di qualità, poi arriva una risposta bloccata di rovescio che muore sulla riga e il francese è sorpreso e sparacchia. 0-30, score inedito nel match, e siamo a due punti dal set… La pressione sale, ma Mpetshi tira una sassata imprendibile al T (Ace n.11). Incredibile come sul 15-30 tira una seconda palla identica ad una prima, all’angolino. Bravo, poco da dire. Poi attacca dopo una seconda palla solida e il passante di Musetti è troppo difficile (qua forse andava colpita la risposta e non bloccarla). Uno smash facile è il quarto punto di fila, 5 pari. Il game #11 va ai vantaggi, bravo il francese a tirare una bordata col diritto micidiale e correre anche bene. Solido Lorenzo, si porta 6-5 e il tiebreak è “scontato”, nonostante un gran rovescio dell’azzurro. Mpetshi tira un Ace a 231 km/h, poi un altra bordata esterna, ogni punto al servizio di Musetti è come affacciarsi al precipizio… Un Ace anche per il toscano, 2 punti pari, quindi eccellente diritto d’attacco e volée precisa. 3-2. C’è una piccola chance nel sesto punto, …Lorenzo risponde ma a rete il francese si è mosso bene e il passante successivo era difficile. 3 pari e poi 4-3 GMP, nonostante due risposte di Musetti, azzerate dalla qualità in avanzamento dell’altro. Sul 4 pari Musetti tira una seconda palla troppo lenta… 125 km/h, colpita forse anche con poche corde… è un assist per il francese che si sposta e tira una botta di diritto in risposta che atterra sulla riga. Si prende il mini-break Giovanni e con un attacco preciso vola 6 punti a 4, a due Match Point. Che punto! In qualche modo Musetti risponde, corre da tutte le parti e la sua difesa estrema è premiata con un passante di diritto vincente (una volée di Giovanni si poteva chiudere…). 6 punti a 5, ora serve Lorenzo, che con un’ottima prima esterna si porta 6 punti pari. Calibra bene lo smash e prima l’attacco Musetti, sorpasso sul 7 punti a 6, c’è il Set Point in risposta. Niente, bordata a 230 km/h di Mpetshi. Ecco finalmente l’errore col diritto del francese, che esagera su di una risposta bloccata ed alta, che diventa non facile da impattare. 8 punti 7, Set Point Musetti al servizio! No… doppio fallo… rischia troppo e va male. 8 punti pari. Altro doppio fallo per Lorenzo, gravissimo e Mpetshi torna al servizio, sul 9-8, col terzo match point. Stavolta il S&V è vincente. Finisce con un pizzico di amarezza, vista la clamorosa rimonta al tiebreak con quel set point alla battuta col doppio fallo. Contro un cecchino come Mpetshi non te lo puoi permettere.

    Lorenzo Musetti vs Giovanni Mpetshi Perricard ATP Brussels Lorenzo Musetti [1]46 Giovanni Mpetshi Perricard [5]67 Vincitore: Mpetshi Perricard ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0*-0 1-0* 1-1* ace 1*-2 2*-2 ace 3-2* 3-3* 3*-4 4*-4 4-5* 4-6* 5*-6 6*-6 7-6* 7-7* 8*-7 8*-8 8-9* df6-6 → 6-7G. Mpetshi Perricard 15-0 15-15 30-15 40-156-5 → 6-6L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-405-5 → 6-5G. Mpetshi Perricard 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 40-305-4 → 5-5L. Musetti 15-0 ace 30-0 40-0 40-15 40-304-4 → 5-4G. Mpetshi Perricard 15-0 30-0 30-15 df 40-15 ace4-3 → 4-4L. Musetti 15-0 30-0 40-0 ace3-3 → 4-3G. Mpetshi Perricard 15-0 30-0 40-0 ace3-2 → 3-3L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-15 ace2-2 → 3-2G. Mpetshi Perricard 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 ace2-1 → 2-2L. Musetti 15-0 15-15 30-15 40-151-1 → 2-1G. Mpetshi Perricard 15-0 30-0 40-01-0 → 1-1L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1G. Mpetshi Perricard 15-0 30-0 ace 40-0 ace4-5 → 4-6L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-153-5 → 4-5G. Mpetshi Perricard 15-0 15-15 30-15 ace 40-153-4 → 3-5L. Musetti 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-402-4 → 3-4G. Mpetshi Perricard 15-0 30-0 30-15 40-15 ace2-3 → 2-4L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-151-3 → 2-3G. Mpetshi Perricard 15-0 15-15 30-15 ace 40-15 ace1-2 → 1-3L. Musetti 15-0 30-0 40-00-2 → 1-2G. Mpetshi Perricard 15-0 30-0 40-0 ace0-1 → 0-2L. Musetti 0-15 df 0-30 0-40 15-400-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    Six Kings Slam, Sinner punta alla rivincita contro Alcaraz: nella finale più attesa, l’italiano parte avanti in quota

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    La finale dei sogni è realtà. Dopo aver battuto rispettivamente Novak Djokovic e Taylor Fritz con lo stesso punteggio di 6-4, 6-2, Jannik Sinner e Carlos Alcaraz si sfideranno nuovamente, proprio come lo scorso anno, nell’epilogo del Six Kings Slam, il ricchissimo torneo di esibizione – da 6 milioni di euro per il vincitore – in scena a Riyadh.
    Dopo un 2025 dominato da Alcaraz nei match ufficiali tra i due (se si esclude Wimbledon), Sinner punta a confermarsi campione in carica in Arabia Saudita ed è favorito sulla lavagna dei bookmaker, come riporta Agipronews: vale infatti 1,79 il suo trionfo, con Alcaraz invece offerto a 1,92. Tra il set betting, comanda il 2-0 azzurro a 2,70, seguito dal 2-0 del numero 1 al mondo a quota 2,94. La vittoria del 24enne di San Candido con il punteggio di 2-1, risultato dello scorso anno, paga 4,01, mentre la prima volta nel Six Kings Slam del 22enne di Murcia in tre set è offerta a 4,17.
    ESIBIZIONE – UOMINISix Kings Slam (cemento indoor) – FinaliSabato 18 ottobre
    1º/2º posto – 20:30Alcaraz vs Sinner
    3º/4º posto – 18:30Fritz vs Djokovic LEGGI TUTTO