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    Da Bergamo: Rune, l’eredità di Sinner è a un passo

    Holger Rune – Foto Antonio Milesi

    Il baby danese vince una semifinale complicatissima contro Alex Molcan e adesso vuole completare l’opera, prendendosi il torneo che nel 2019 lanciò la stella di Jannik Sinner. Sarebbe l’ennesimo big lanciato dal torneo di Bergamo. Ma prima dovrà battere il solido Cem Ilkel, giocatore concreto e resistente. Grande successo di pubblico.
    “Onestamente sono un po’ preoccupato”. Con queste parole, il direttore del torneo Marco Fermi ha accolto la vittoria di Holger Vitus Nodskov Rune nella prima semifinale del Trofeo FAIP-Perrel di Bergamo (44.820€, Indoor). Ma era la preoccupazione più bella e piacevole per chi ricopre il suo ruolo: c’è il rischio che la presenza del baby fenomeno danese costringa a tenere fuori un po’ di persone dal Pala Agnelli in occasione della finale, come peraltro accaduto in alcune occasioni passate. Stavolta è diverso perché la capienza è ridotta al 60% per le ovvie ragioni normative legate al COVID, dunque potrebbe ripetersi la stessa situazione vissuta sabato, durante il 7-5 1-6 6-4 con cui il danese ha superato Alex Molcan, garantendosi l’ennesima finale Challenger sul territorio italiano. Rune ha vinto con il carattere, con la voglia infinita di vincere, più forte di una serie di acciacchi fisici: schiena, piede sinistro, adduttore, una sbucciatura al ginocchio… Eppure, nonostante sia imminente l’impegno alle Next Gen Finals di Milano, ha rispettato a fondo il torneo bergamasco. Il match contro Molcan è stato duro e interessante, perché aveva di fronte un giocatore in piena fiducia. Aiutato dalla superficie piuttosto lenta, Molcan ha cercando di tessere una ragnatela di lunghi scambi, cercando di portare Rune all’errore. C’è riuscito per lunghi tratti, soprattutto in un secondo set in cui Rune ha evidenziato qualche problema fisico e l’ha lasciato un po’ andare, cercando di riprendere energie per il terzo. Si è fatto trattare alla schiena dal fisioterapista, ma in avvio di terzo set sembrava sull’orlo del ritiro. Invece ha trovato le energie necessarie per rimettere in piedi la partita. Ha recuperato il break di svantaggio e poi ha giocato un gran game in risposta quando Molcan ha servito sul 4-5, sigillandolo con un paio di bordate vincenti con il rovescio. Durante il match si è raggiunto il limite della capienza consentita, al punto che ogni uscita dal palazzetto è stata ritenuta definitiva per dare la possibilità di entrare a quelli che erano fuori in attesa. Rune ha confermato di avere una cilindrata maggiore rispetto al suo avversario, che per oltre due ore ha mantenuto lo stesso rendimento. Il problema di Molcan è che non aveva la possibilità di ingranare una marcia più alta. Al contrario, il danese è ha giocato un match pieno di alti e bassi: per sua fortuna, ha saputo spingere nel momento adeguato.
    ILKEL PASSA, CHE RIMPIANTO PER MAROZSANIn finale se la vedrà con Cem Ilkel, emerso dalla semifinale meno “nobile” ma altrettanto interessante. Due ore di colpi di scena hanno sancito il suo match contro Fabian Marozsan. Il turco si è imposto 7-6 5-7 6-4, ma l’esito avrebbe potuto essere molto diverso. Il grosso rimpianto di Marozsan, il cui tennis è davvero brillante, sono i due setpoint bruciati sul 5-4 nel primo set. Si è trovato 15-40 sul servizio di Ilkel: il turco ha cancellato il primo con un gran servizio, mentre sul secondo l’ungherese si è fatto ingolosire da una palla non troppo difficile, ma ha sparato il dritto fuori di almeno un metro. Marozsan ha avuto un’altra mezza chance (6-5 e 0-30 sul servizio di Ilkel), ma poi ha perso nettamente il tie-break e ha patito il contraccolpo in avvio di secondo set. La mancanza d’esperienza si è vista nella fretta nel riprendere il gioco tra un punto e l’altro, mentre Ilkel si prendeva tutti i secondi necessari. Sotto 7-6 4-1, Marozsan sembrava già con un piede sull’aereo per Budapest. Sul 5-2 è stato a due punti dalla sconfitta, ma ha trovato la forza di risollevarsi. Con cinque game consecutivi ha incredibilmente prolungato il match al terzo. La fiducia accumulata nel 2021 ha dato una grossa mano a Ilkel, uscito dal campo per cambiarsi e tornato in campo come se niente fosse. È salito 4-1, ma ancora una volta Marozsan lo ha riagganciato. Quando tutto sembrava pronto per un arrivo al fotofinish, il turco ha avuto un pizzico di fortuna nell’ultimo game: ha preso un paio di righe che hanno destabilizzato l’ungherese, infilando l’ultimo break addirittura a zero. Ilkel dovrebbe garantire una finale combattuta, visto che ha l’esperienza necessaria per provare a mettere in difficoltà Rune, anche se ha perso l’unico precedente, un paio d’anni fa in Coppa Davis. Ma erano altri tempi, ed entrambi erano altri giocatori. Detto che il titolo di doppio è andato ai cechi Zdenek Kolar e Jiri Lehecka (per Kolar è il secondo titolo consecutivo), i quali si candidano per un posto da titolari per la Repubblica Ceca alle Davis Cup Finals, la finale è programmata alle ore 16.30 ma la cerimonia inaugurale, uno dei momenti più iconici del torneo, la anticiperà di circa mezz’ora e al pubblico è consigliato di arrivare il prima possibile per garantirsi il suo posto in tribuna, vista la capienza limitata. La voglia di tennis dei bergamaschi è infinita, a maggior ragione se c’è da ammirare un futuro campione. Uno che soltanto due mesi fa scippava un set a Novak Djokovic.
    TROFEO FAIP-PERREL BERGAMO (44.820€, indoor)Semifinali SingolareHolger Rune (DAN) b. Alex Molcan (SVK) 7-5 1-6 6-4Cem Ilkel (TUR) b. Fabian Marozsan (UNG) 7-6(2) 5-7 6-4
    Finale DoppioZdenek Kolar / Jiri Lehecka (CZE-CZE) b. Lloyd Glasspool / Harri Heliovaara (GBR-FIN) 6-4 6-4 LEGGI TUTTO

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    Da Bergamo: Cem Ilkel, il turco che ride sempre

    Cem Ilkel – Foto Antonio Milesi

    Forgiato dal guru Gavin Hopper, Cem Ilkel ha trovato la piena maturità. A Bergamo sta battendo una testa di serie dopo l’altra e rivela: “La Turchia sta diventando una nazione del tennis. Il merito è di Hopper, che ha cambiato la nostra mentalità. Speriamo di diventare come l’Italia”. Molcan sempre più vicino ai top-100
    Il suo luogo di allenamento si chiama Soul Tennis Academy, maxi-struttura con 50 campi a disposizione e diretta dal mitico coach Gavin Hopper, un passato al fianco di Monica Seles e Mark Philippoussis e oggi trapiantato in Turchia anche dopo qualche problema con la giustizia (ha trascorso un paio d’anni in carcere per molestie sessuali su giovani allieve negli anni 80). Ogni volta che si nomina il tecnico australiano, gli occhi di Cem Ilkel si illuminano. Il turco è semifinalista a sorpresa al Trofeo FAIP-Perrel di Bergamo (44.820€, Indoor) dopo il bel successo su Liam Broady, uno dei favoriti per la vittoria finale. Un 7-5 3-6 6-1 che suggella la bella stagione del ragazzo di Istanbul, un tipo simpatico, sempre con il sorriso sulle labbra e qualche fisima tutta sua: per esempio, dopo ogni match fugge dal palazzetto ancora vestito da tennis perchè preferisce farsi la doccia in hotel. Anche se Hopper non lo accompagna a Bergamo (è seguito da un tecnico dell’accademia), cambia espressione quando si parla di lui. “Lo conosco da quando avevo 12 anni: oggi ne ho 26 e lavoriamo ancora insieme. Quando mi trovo a Istanbul sono sempre con lui, ci vediamo ogni giorno, È il mio coach, il mio mentore, c’è un bel rapporto anche tra le nostre famiglie. È la persona che ha cambiato il tennis turco. Oggi abbiamo alcuni giocatori tra i top-200 ATP e WTA ed è unicamente merito suo. È una leggenda”. Ilhan ha vinto il suo unico Challenger nel febbraio 2020 a Quimper, in Francia, in condizioni simili a quelle trovate a Bergamo. Chissà che non possa ripetersi, specie dopo aver eliminato il n.4 del tabellone Albot e poi il n.5 Broady. “Credo sia stata una bella partita, spettacolare anche per il pubblico – dice il turco – Liam gioca molto bene sul cemento, un mese fa ha vinto un torneo in queste condizioni ed è difficile affrontarlo perché il suo rovescio è privo di rotazione ed è difficile generare potenza. Inoltre viene spesso a rete, serve bene… sono rimasto tranquillo, ho giocato ogni punto con la stessa intensità e alla fine sono stato fortunato”.
    “TURCHIA PAESE DEL TENNIS”Il momento cruciale è stato il secondo game del terzo set, in cui il britannico ha commesso tre doppi falli che hanno dato una mano a Ilkel, la cui superiorità nel palleggio da fondocampo era comunque abbastanza marcata. E il campo non era sufficientemente veloce per favorire le trame offensive di Broady. Non era mai capitato che un tennista turco andasse così avanti a Bergamo: nel 2014 ci provò Marsel Ilhan, che però perse al primo turno. Ancora oggi rimane il miglior tennista turco di sempre, pur essendo nato in Uzbekistan. “Ma si è trasferito in Turchia da giovane, quindi può essere considerato turco a tutti gli effetti – dice Ilkel – oggi è il capitano di Coppa Davis, mi ha aiutato quando ero piccolo e lo fa ancora oggi. È un idolo per tutti noi, quello che ha fatto in Turchia è incredibile, spero di poter fare meglio di lui”. Riuscirci vorrebbe dire migliorare la 77esima posizione colta da Ilhan nel 2015. “A breve termine vorrei entrare tra i top-100, mentre per il resto della carriera non posso ancora dire quali sono i miei desideri” dice con un sorriso furbetto il ragazzo che fa un gran tifo per il Galatasaray. “Ovviamente ieri ho visto la partita di Europa League, sono un grande tifoso. Credo che preferirei una vittoria del Galatasaray in Champions League a un mio successo in un torneo ATP”. E giù un’altra risata. Chissà se è sincero. Di sicuro lo è quando parla dell’impetuosa crescita del tennis nel suo Paese. “Fino a qualche anno fa non era molto popolare, poi la federazione ha fatto ottime cose. Tuttavia, il merito è di Gavin Hopper che ha cambiato la mentalità. Negli ultimi anni sono successe molte cose, stiamo diventando una nazione del tennis e la prossima generazione sarà migliore della nostra. Spero che un giorno arriveremo ad avere tanti giocatori come l’Italia, anche se ci vorrà ancora qualche anno”. Per adesso Ilkel effettua una lotta a distanza con Altug Celikbilek per chiudere l’anno da numero 1 turco: lui è numero 158, Celikbilek 160 e ha perso nei quarti a Tenerife. I punti raccolti a Bergamo gli daranno una mano a consolidare il vantaggio. D’altra parte, il 2021 è di gran lunga la sua miglior stagione: “L’età mi ha reso più maturo, avendo giocato molte partite so come comportarmi nei momenti difficili e come giocare i punti importanti. Col tempo sono diventato più professionale e il mio gioco è cambiato. In meglio”.
    MOLCAN NON SI FERMA PIÙ: 57 VITTORIE IN STAGIONEHa centrato un posto in semifinale anche Alex Molcan. Non c’è alcuna animosità tra cechi e slovacchi, due popoli che fino al 1993 erano sotto la stessa bandiera, ma c’è da credere che Molcan abbia provato una certa soddisfazione nel battere Zdenek Kolar, forse stanco dopo l’infinita battaglia di mercoledì contro O’Connell e i tanti impegni in doppio (laddove ha poi colto la finale insieme a Jiri Lehecka). Molcan ha confermato il gran momento di fiducia con un doppio 6-4, peraltro dopo aver rimontato da 1-4 nel primo set e vinto un delicato sesto game del secondo: in svantaggio 3-2, ha annullato tre palle break in un game di sedici punti, sfibrando mentalmente il suo avversario. Non a caso, nel game successivo lo ha brekkato a zero, aprendosi la strada per la vittoria numero 57 della sua fantastica stagione. Il traguardo dei top-100 ATP (e l’ammissione diretta all’Australian Open) è sempre più vicino. LEGGI TUTTO

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    Rune, la scheggia gialla che illumina Bergamo

    Holger Rune – Foto Antonio Milesi

    Quel cappellino giallo, così particolare, così sbarazzino, simboleggia la differenza tra Holger Vitus Nodskov Rune e tutti gli altri partecipanti del Trofeo FAIP-Perrel (44.820€, Indoor). È presto per dire se vincerà il torneo, ma è chiaro che i Challenger sono una semplice tappa di passaggio in un percorso ben più ampio, ambizioso, importante.
    I bergamaschi lo hanno capito e hanno invaso il Pala Agnelli per assistere al suo match contro Filip Horansky, onesto mestierante di categoria. Rune è sceso in campo poche ore dopo aver appreso della qualificazione alle ATP Next Gen Finals: il forfait di Jannik Sinner gli permetterà di giocare all’Allianz Cloud di Milano contro i migliori Under 21 del circuito, compreso quel Carlos Alcaraz che sta facendo sfracelli. La notizia avrebbe potuto avere un doppio effetto sul suo rendimento bergamasco: da una parte poteva stimolarlo a fare bene, giocando più match possibili in condizioni identiche a quelle che troverà a Milano, a meno di 50 km di distanza. Dall’altra, tuttavia, avrebbe potuto demotivarlo. Ma il danese non ha ancora l’età per fare calcoli: per lui, il tennis è sfida, lotta, divertimento. Si esalta nella battaglia. Per questo si è innervosito quando ha rischiato di perdere la partita, e ha cercato una via per uscire dalle sabbie mobili. L’ha trovata e si è imposto col punteggio di 5-7 6-4 6-2, regalando a Bergamo un super quarto di finale contro Damir Dzumhur. Non è stato facile: forse sottovalutando l’avversario, Rune ha giocato un tennis sperimentale per tutto il primo set. Non arretrava mai, giocava quasi di controbalzo e si presentava spesso a rete (laddove deve migliorare parecchio). Risultato: giocava nel territorio preferito del suo avversario. Dal 5-5 ha perso cinque giochi di fila e si è pure innervosito con il giudice di sedia Andrea Mangione per una presunta chiamata sbagliata. Ma le stimmate del campione sono emerse nel momento del bisogno: sotto 7-5 3-0 ha iniziato a giocare con attenzione. Niente più esperimenti, tanta concretezza e una condizione fisica straripante gli hanno permesso di vincere cinque giochi di fila e rovesciare la trama del match. Nel terzo è scappato via già al terzo game e non ha concesso alcun margine a Horansky. Il povero slovacco è rimasto in campo due ore senza alcun punto di riferimento: fino a quando Rune glielo ha permesso ha trovato ottime soluzioni, poi è stato oscurato dal danese, fin quasi a diventare una comparsa. Il torneo conserva dunque la sua stellina e si presenta ai quarti con sei delle otto teste di serie ancora in gara: hanno fallito l’appuntamento soltanto Milojevic e Albot. Senza offesa per gli altri sette, tuttavia, l’interesse è soprattutto su Holger Rune. Le suggestioni che porta con sé sono troppo abbaglianti, proprio come quel cappellino giallo che illumina ancor di più le sue sembianze nordiche.
    Secondo Turno SingolareDennis Novak (AUT) b. Evgeny Donskoy (RUS) 6-1 2-6 6-1Cem Ilkel (TUR) b. Radu Albot (MDA) 7-5 6-3Alex Molcan (SVK) b. Nerman Fatic (BIH) 6-1 6-4Holger Rune (DAN) b. Filip Horansky (SVK) 5-7 6-4 6-2
    Quarti di Finale DoppioFederico Gaio / Francesco Forti (ITA-ITA) b. Duje Ajdukovic / Pavel Kotov (CRO-RUS) 6-7(6) 7-5 10-6Zdenek Kolar / Jiri Lehecka (CZE-CZE) b. Romain Arneodo / Sergiy Stakhovsky (MON-UCR) 6-4 2-6 10-6Lloyd Glasspoll / Harri Heliovaara (GBR-FIN) b. Evgeny Donskoy / Mikhail Kukushkin (RUS-KAZ) 7-6(2) 6-4Radu Albot / Artem Sitak (MDA-RUS) b. Damir Dzumhur / Nerman Fatic (BIH-BIH) 6-4 7-5 LEGGI TUTTO

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    Da Bergamo: Alex Molcan e il bello di essere numero 1

    Alex Molcan nella foto

    Per la prima volta in carriera, Alex Molcan è testa di serie numero 1 in un Challenger. “Non leggo nella mente altrui, ma credo che possa essere un vantaggio e condizionare i miei avversari”. Nel frattempo è nei quarti e in caso di vittoria entrerebbe tra i top-100 ATP. Fuori Albot, l’Italia si consola col doppio.
    Quando si è presentato ad Antalya per giocare il primo torneo del 2021, Alex Molcan era numero 313 ATP. Non avrebbe mai immaginato di presentarsi a novembre da serie numero 1 del Trofeo FAIP-Perrel di Bergamo (44.820€, indoor), forte di una classifica che lo vede in 114esima posizione. In mezzo ha raccolto addirittura una finale ATP a Belgrado, giocata contro il numero 1 Novak Djokovic. E poi il fantastico terzo turno allo Us Open che ha fatto conoscere la sua storia, mettendo in luce i sacrifici compiuti da mamma Andrea per aiutarlo a diventare un professionista. Coetaneo di Zverev e Rublev, con i quali ha condiviso l’attività junior, il (quasi) 24enne slovacco sembra aver trovato la sua dimensione. L’assalto ai top-100 prosegue a Bergamo, laddove ha centrato i quarti battendo Nerman Fatic, sostenuto a gran voce dal connazionale (e compagno di doppio) Damir Dzumhur. Un 6-1 6-4 senza patemi, che Molcan analizza lucidamente. “Nel primo set ho giocato un buon tennis: pochi errori e qualche aiuto da parte sua, ma credo di averlo meritato al 100%. Nel secondo lui ha avuto qualche chance sul mio servizio, ma ho trovato il modo di salvarmi. Mi sono trovato 0-30 e 15-40 in un game, poi in un altro ho dovuto annullare una palla break. Mi sono sempre salvato, poi l’ho brekkato. Alla fine ho un po’ tremato, il servizio non mi ha aiutato troppo, ma sono ugualmente soddisfatto”. Molcan fa il professionista da sette anni e ha giocato quasi 300 partite, ma non era mai stato testa di serie numero 1 in un Challenger. “Sensazione nuova, ma non avverto pressione. Anzi, credo che potrebbe darmi una mano: io credo in me e magari gli avversari possono essere condizionati dal fatto di giocare contro il numero 1. Non so, non leggo nella mente altrui, ma potrebbe essere così… Di certo sto giocando bene, merito questo ranking e cerco di vincere ogni partita perché la competizione è dura e giocano tutti bene”.
    “NON PENSO A ZVEREV E RUBLEV”A distanza, mamma Andrea lo segue con grande passione dopo averlo condotto da Presov a Bratislava per aiutarlo nel suo sogno. “Spero che sia orgogliosa di me, lo spero davvero – dice Molcan – il tennis non è la cosa più importante del mondo. Mi piacerebbe che lei fosse orgogliosa di me come persona, poi il tennis viene in secondo piano”. Durante lo Us Open, lo slovacco aveva fatto parlare di sé per i vistosi tatuaggi. La tigre rappresenta la grinta, Buddha gli ricorda la necessità di pensare durante un match. Senza dimenticare la data di nascita della madre tatuata sul petto. “Pianifico di farne altri – dice con un sorriso – non so quando, ma se avrò il tempo potrei farne un altro già a fine stagione”. Da junior è stato top-20 ITF, sfidando gente che giocherà il Masters come Alexander Zverev e Andrey Rublev. “Bisogna accettare che altri giocatori arrivino tra i top-100 a diciotto anni e oggi giochino le ATP Finals. Forse sono più bravi di me, bisogna riconoscerlo. Io devo lavorare duro per raggiungere il loro livello, e vedremo quale sarà il mio limite. Forse i loro successi mi danno un po’ di motivazione in più, ma non li guardo più di tanto”. Il suo presente, infatti, si chiama Zdenek Kolar: i due si sono sfidati due mesi fa nelle qualificazioni dello Us Open e per lui è un ricordo dolcissimo. “Lo conosco bene, è un ottimo giocatore, gli piace essere aggressivo, spingere duro, entrare in campo e chiudere il punto. Sarà un match duro per entrambi, io proverò a giocare il mio miglior tennis”. Per Molcan sarà un match molto importante, perché gli darebbe punti preziosi per avvicinare l’ammissione diretta all’Australian Open, suo grande obiettivo di fine anno. Dovesse vincere il torneo, festeggerebbe addirittura l’ingresso tra i top-100 ATP. Mamma Andrea, dalla sua casetta di Presov, sarebbe ancora più orgogliosa di lui.
    AVANZA NOVAK, CHE BRAVI GAIO-FORTINel frattempo il torneo ha perso la testa di serie numero 4: Radu Albot ha sciupato un break di vantaggio nel primo set e poi si è arreso al turco Cem Ilkel, autore di una partita ordinata che conferma il suo ottimo stato di forma. Adesso il turco se la vedrà con Liam Broady, non prima di aver fatto il tifo per il suo Galatasaray nella partita di Europa League contro la Lokomotiv Mosca. Centra i quarti il numero 2 del tabellone Dennis Novak, emerso da un match denso di alti e bassi contro Evgeny Donskoy. A parte un secondo set in cui gli entrava quasi ogni palla, il russo ha giocato un match al di sotto delle aspettative e si è arreso col punteggio di 6-1 2-6 6-1. L’Italia si consola con il doppio: dopo le tante delusioni in singolare, abbiamo piazzato una coppia in semifinale. Federico Gaio e Francesco Forti hanno recuperato un set di svantaggio a Kotov-Ajdukovic e venerdì giocheranno la seconda semifinale su due tornei in coppia: lo scorso anno avevano fatto altrettanto a Ortisei. Il prossimo impegno sarà decisamente più complicato, poiché sono attesi dai numeri 1 del tabellone, la coppia anglo-finlandese composta da Lloyd Glasspoll e Harri Heliovaara. LEGGI TUTTO

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    Da Bergamo: La nuova casa di Evgeny Donskoy

    Evgeny Donskoy – Foto Antonio Milesi

    Cade anche Federico Gaio, ultimo italiano in gara. Per la prima volta nella storia del torneo, non c’è neanche un azzurro al secondo turno. Il faentino cede a Evgeny Donskoy, la cui vita è cambiata dopo aver messo su famiglia. “Sono tornato a Mosca per loro. E adesso non viviamo più in una casa con una sola stanza!”
    In quindici edizioni, non era mai capitato che l’Italia non raccogliesse neanche una vittoria al Trofeo FAIP-Perrel di Bergamo (44.820€, indoor). Siamo la nazione con più titoli (cinque, grazie alla doppietta di Seppi e i successi di Bolelli, Berrettini e Sinner), ma quest’anno la sorte non ha dato una mano ai nostri, spesso opposti ad avversari complicati o fuori portata, per vari motivi. L’ultimo ad arrendersi è stato Federico Gaio, battuto 6-3 6-3 da Evgeny Donskoy, 31enne russo noto al grande pubblico per una sola ragione: un antico successo contro Roger Federer a Dubai, sua unica vittoria contro un top-10. I due si erano già affrontati quattro volte, con un bilancio di 3-1 per il russo. L’unica vittoria di Gaio era giunta sulla terra rossa di Belgrado, lo scorso aprile. Le condizioni indoor hanno dato una mano a Donskoy, giocatore completo e senza particolari punti deboli. “In effetti mi piace molto questa superficie, rapida ma non troppo – racconta il moscovita – le condizioni sono però dettate dalle palline: nel primo set abbiamo giocato alcuni game molto lunghi, sono diventate pesanti ed era difficile tirare un vincente. Quando sono nuove è tutto molto rapido, ma con l’usura cambia tutto”. Curiosamente, i primi otto game sono stati vinti tutti dal giocatore alla sinistra del giudice di sedia. Donskoy ha poi tenuto il servizio nel nono game, salvo poi scappare via sul 2-2 nel secondo. Un altro break, al termine di un gioco di sedici punti, gli ha regalato un posto negli ottavi. La vita di Donskoy, immediato rincalzo ai quattro moschettieri di Russia (Medvedev, Rublev, Karatsev, Khachanov), è cambiata da quando ha messo su famiglia. Con la moglie Anna hanno due figli, Timofey (4 anni il prossimo 20 novembre) e Mikhail (un anno e mezzo), e da allora il tennis non è più la priorità assoluta. “Grazie per avermi fatto questa domanda, adoro parlare della mia famiglia! – dice Donskoy – la mia vita è radicalmente cambiata ed è difficile girare il mondo senza di loro. Per avvicinarmi ho smesso di allenarmi in Spagna e sono tornato a Mosca: prima tornavo a casa una volta ogni due mesi, mentre adesso ogni qualche settimana. È fondamentale, perché a causa del COVID non possono viaggiare con me. Il tennis è molto importante, ma la famiglia è la cosa più preziosa del mondo”.
    L’INVERNO DI MOSCAQualche tempo fa, Donskoy aveva detto di vivere in una casa con una sola stanza. “Un anno fa abbiamo cambiato – dice con entusiasmo – adesso viviamo in un appartamento con quattro stanze e siamo in cinque: io, mia moglie, i miei figli e mia suocera che ci dà una mano con i bambini. Prima uscivamo più spesso per respirare un po’, adesso ognuno ha la sua stanza, posso dormire da solo quando devo allenarmi, è una bella differenza”. L’amore per la famiglia ha convinto Donskoy a tornare in Russia dopo aver cambiato diverse sedi di allenamento: prima della Spagna, aveva trascorso molto tempo in Austria. Tornano in mente le parole di Daniil Medvedev, che ha scelto la Francia perché – a suo dire – a Mosca non ci sono le condizioni giuste per allenarsi: troppo caos e distanze eccessive. “Quello che dice è vero – afferma Donskoy – se parliamo di tennis, Mosca non è la città giusta per allenarsi. C’è un motivo se nessun top-player ha scelto di restarci. La mia nuova casa si trova a 25-30 minuti dai campi, che va ancora bene: nella precedente dovevo guidare un’ora e quarantacinque minuti per arrivarci, una follia. Per il resto, la qualità della vita è buona: l’unica cosa che non mi piace sono le condizioni meteorologiche invernali: non parlo del freddo, anche se tutti preferiamo il sole e 30 a gradi alla neve e -15, ma il problema è che d’inverno non si vede mai il sole! È sempre cupo, piovoso, con nuvole basse che sembrano quasi venirti addosso. Ti svegli al mattino ed è sempre scuro…. vivere così per 30 giorni di fila è dura. Con la mia famiglia sogniamo di trovare un altro posto per trascorrere l’inverno, mentre d’estate Mosca è perfetta”. Sul piano tecnico, Donskoy ha lavorato per un periodo con il guru Boris Sobkin, storico coach di Mikhail Youzhny. Oggi il rapporto si è interrotto e Evgeny viaggia con il coetaneo Vladimir Karusevich. Nel frattempo Sobkin ha iniziato una collaborazione con la danarosa federtennis del Kazakhstan. “Abbiamo un rapporto fantastico, ma ci siamo separati perché faticavo dal punto di vista economico – dice Donskoy – lui è stato molto gentile, era disposto a continuare, ma io non me la sono sentita. Non ero disposto a utilizzarlo in quel modo, mi sarebbe sembrato di sfruttarlo”. Numero 170 ATP (è stato n.65 nel 2013), Donskoy è convinto di poter giocare almeno altri due anni ad ottimi livelli. “Voglio tornare tra i top-100 ATP, poi si vedrà. Fisicamente sto bene, credo di potercela fare. Sogno ancora di vincere un torneo ATP: ce l’hanno fatta giocatori ai quali non mi sento inferiore, ma a volte è questione di fortuna, sorteggi e situazioni favorevoli. Il mio miglior risultato è una semifinale (Mosca 2015, ndr), ma quando trovi un giocatore forte e in forma come Cilic è dura… ci vuole soprattutto fortuna”. Il suo percorso bergamasco proseguirà contro Dennis Novak, contro il quale ha giocato (e vinto) una durissima battaglia al Challenger di Nottingham nel 2019.
    BROADY E KOLAR GIÀ NEI QUARTISono iniziati i match di secondo turno: hanno già conquistato il pass per i quarti di finale Liam Broady e Zdenek Kolar. Il primo ha confermato l’ottimo stato di forma battendo Illya Marchenko (finalista nel 2020) in tre set. La vittoria al Challenger di Biel gli ha dato una grossa mano in termini di autostima, e si è visto in un match decisamente combattuto, chiuso col punteggio di 6-4 4-6 6-3. Una volta perso il secondo set, ha trovato un break immediato in avvio di terzo e lo ha conservato fino alla fine, aiutato da un Marchenko un po’ troppo falloso. A seguire, Kolar e O’Connell hanno dato vita al match più lungo del torneo, durato 2 ore e 57 minuti. L’ha spuntata il ceco, alla sua quarta presenza a Bergamo, con il punteggio di 5-7 7-6 7-5. Avrà tempo per recuperare: curiosamente, si è qualificato per i quarti ancora prima che il suo potenziale avversario (il n.1 Alex Molcan) scendesse in campo per il match di primo turno. Dinamiche che possono verificarsi nei tornei indoor.
    Palaagnelli – Ora italiana: 11:00 (ora locale: 11:00 am)1. Evgeny Donskoy vs [2] Dennis Novak 2. Cem Ilkel vs [4] Radu Albot 3. [1] Alex Molcan OR [LL] Nino Serdarusic vs [Q] Nerman Fatic (non prima ore: 16:00)4. [1] Lloyd Glasspool / Harri Heliovaara vs Evgeny Donskoy / Mikhail Kukushkin 5. Damir Dzumhur / Nerman Fatic vs [3] Radu Albot / Artem Sitak 6. [3] Holger Vitus Nodskov Rune OR Mathias Bourgue vs Filip Horansky (non prima ore: 21:00)
    Italcementi – Ora italiana: 11:30 (ora locale: 11:30 am)1. [4] N.Sriram Balaji / Divij Sharan OR Francesco Forti / Federico Gaio vs Duje Ajdukovic / Pavel Kotov 2. Zdenek Kolar / Jiri Lehecka vs [2] Romain Arneodo / Sergiy Stakhovsky (non prima ore: 13:00) LEGGI TUTTO

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    Da Bergamo: Roberto Marcora beffato nei tie-break

    Roberto Marcora nella foto – Foto Antonio Milesi

    Il legame tra la città di Bergamo e la sua squadra di calcio è troppo grande per non legare la (mezza) delusione calcistica con quella tennistica. Mentre l’Atalanta vedeva sfumare negli ultimi minuti la vittoria contro il Manchester United, l’Italia perdeva un altro pezzo al Trofeo FAIP-Perrel (44.820€, Indoor).
    Davanti a un centinaio di irriducibili che hanno preferito il tennis alla partita di Champions League che ha paralizzato la città (il Gewiss Stadium è a poche centinaia di metri dal Pala Agnelli, al punto che si sono distintamente sentiti i boati per i gol), un generoso Roberto Marcora ha fatto il possibile contro Dennis Novak (n.2 del tabellone), ma si è arreso in due tie-break. Con il solo Federico Gaio ancora atteso all’esordio, c’è il rischio che tutti i tennisti italiani vengano eliminati al primo turno. Il sorteggio non è stato amico di Marcora, opposto a un giocatore solido e in piena lizza per conquistare l’ammissione diretta all’Australian Open. Il lombardo ha giocato un buon match, evidenziando i suoi pregi e i suoi limiti. Il più pesante rimane un dritto un po’ incerto, sul quale perde spesso ritmo e misura. Novak lo aveva studiato a tavolino, perché lo ha spesso stimolato da quella parte, raccogliendo un buon numero di punti. Nonostante tutto, Marcora è stato il primo a scattare dai blocchi, brekkando l’avversario al quarto game. Si faceva riprendere subito (da 3-1 a 3-3) e quello sarebbe rimasto l’ultimo break della partita. Il problema, per Marcora, è che faceva generalmente più fatica a tenere i turni di battuta e non è stato quasi mai competitivo nei tie-break. Nel primo gli sono stati fatali tre punti consecutivi perduti (da 3-2 a 3-5), mentre nel secondo aveva esordito con un mini-break, salvo poi piombare sull’1-4. I dettagli hanno premiato il giocatore più equilibrato: Novak non fa nulla di trascendentale, però è incisivo in egual misura con entrambi fondamentali ed è dotato di una buona mano. Ha giocato alcune volèe degne di nota, anche piuttosto difficili. Marcora lascia senza rimpianti perché l’avversario era tra i peggiori possibili, e tutto sommato non ha avuto chissà quante occasioni. Spiace perché Bergamo gli è amica: oltre alla finale del 2019, lo scorso anno fu il migliore italiano (sconfitto nei quarti da Couacaud). La convincente prestazione di Novak lo colloca tra i favoriti per la vittoria finale: tornerà in campo contro il vincente di Gaio-Donskoy, ultima speranza per evitare all’Italia un desolante zero nella casella delle vittorie, come non è mai successo in 15 edizioni. La peggiore fu nel 2010, quando il solo Marco Crugnola passò il primo turno. LEGGI TUTTO

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    Da Bergamo: “Cobolli ha giocato alcuni game da top-50” (con il programma di domani)

    Flavio Cobolli – Foto Antonio Milesi

    Si ferma al primo turno l’avventura di Flavio Cobolli a Bergamo: l’ex top-25 Damir Dzumhur lo batte in due set, ma è rimasto impressionato: “Mi ha ricordato un po’ Fabio Fognini, è un giocatore imprevedibile”. Peccato per il vantaggio sciupato nel secondo set. KO Luca Potenza e il n.5 Milojevic.
    Il complimento più importante è arrivato direttamente da Damir Dzumhur: secondo il bosniaco (ex n.23 ATP), Flavio Cobolli possiede un tennis simile a quello di Fabio Fognini. “L’esito della partita è dipeso soprattutto da lui” ha detto Dzumhur dopo il 6-4 7-5 che lo ha proiettato negli ottavi del Trofeo FAIP-Perrel di Bergamo (44.820€, indoor), in cui affronterà il ceco Jiri Lehecka. “Ci sono stati parecchi alti e bassi, soprattutto da parte di Flavio – dice il bosniaco – mi ricorda un po’ Fognini, un giocatore col quale non sai mai cosa può succedere. Può giocare molto bene, però può anche darti tanti punti”. C’è un pizzico di delusione per Cobolli, soprattutto per l’andamento del secondo set. Il romano si è trovato avanti 4-1 e servizio, poi ha nuovamente brekkato il suo avversario sul 4-4. Al momento di servire per il set si è un po’ innervosito quando gli è stato chiamato out un servizio vincente sulla palla break, e da quel momento si è un po’ disunito. Sul 5-6 ha annullato quattro matchpoint, ma era uscito mentalmente dal match. Peccato, perché questo Dzumhur non è parso imbattibile. “Nel primo set sono stato solido – racconta il bosniaco – poi nel secondo lui ha iniziato a rispondere alla grande, faticavo a tenere il servizio… non posso neanche dire di aver giocato male, è stato lui ad essere fantastico. Non dico che non me l’aspettassi, però non ha fatto errori e ha tirato molti vincenti, togliendomi il ritmo. Poi ho iniziato a rispondere un po’ meglio e lui si è innervosito dopo aver commesso alcuni errori. Nell’ultimo game ho cercato di restare calmo nonostante i quattro matchpoint falliti. Fossimo andati al tie-break, il match sarebbe stato nuovamente imprevedibile”. Quest’anno Cobolli ha fatto grandi cose nel circuito Challenger, cogliendo due finali (Roma-Garden e Barletta) più altri ottimi risultati. Ha scalato quasi 700 posizioni, ma ha giocato quasi esclusivamente sulla terra battuta.
    DZUMHUR: “CONTRO DI ME SONO ANCORA PIÙ MOTIVATI”Il tappeto di Bergamo non è rapidissimo, ma ha evidenziato qualche difficoltà con il dritto: Cobolli (accompagnato da papà Stefano, n.236 ATP nel 2003) ha un’apertura piuttosto ampia che ha bisogno di un pizzico di tempo in più per risultare efficace. Nulla di drammatico, ci si può lavorare. Così come sulla tenuta mentale: più volte, nel corso del match, si è fatto travolgere dagli eventi e ha regalato troppi punti a un giocatore esperto come Dzumhur,che dopo essere entrato tra i top-25 nel 2018 ha vissuto un 2019 da incubo, in cui ha avuto problemi a schiena, addominali, spalla e stomaco. La pandemia ha fatto il resto. “La cosa più difficile, in questo tentativo di recupero, è trovare la giusta motivazione – spiega il 29enne di Sarajevo – non è facile giocare i Challenger quando sei stato un giocatore di livello più alto. Il problema è che giocano tutti molto bene, non cambia nulla se giochi contro il numero 300 o il numero 50. Prendi la partita di oggi: Cobolli ha giocato alcuni game da top-50 ATP. Se mantiene questo livello, ci arriva di sicuro. Nel tennis c’è un grande equilibrio: dieci giorni fa ho giocato alla pari con Marin Cilic, che ha vinto due titoli ATP consecutivi. Vuol dire che il livello c’.è. Nei Challenger, poi, tutti sanno chi sono e cosa ho fatto, e questo rende ancora più motivati i miei avversari”. Nato a Sarajevo nel pieno della Guerra dei Balcani, attualmente Dzumhur si allena in Serbia, a volte nel Novak Tennis Center di Belgrado, a volte presso l’accademia di Janko Tipsarevic. Saranno i luoghi dove preparerà un 2022 che dovrebbe rappresentare la riscossa. “Il mio primo obiettivo è tornare tra i top-100 ATP – dice sicuro – una volta che ci sarò arrivato, avrò la fiducia necessaria per dare l’assalto ai top-50. Mi restano comunque altri 5-6 anni di carriera, visto che ho 29 anni e le carriere si sono molto allungate. Di sicuro dovrò fare una grande preparazione e dare anche più del 100%, perché il tennis attuale è davvero competitivo”. Dzumhur tornerà in campo già mercoledì, alle 10 del mattino.
    OCCHIO A MAROZSAN, VA FUORI POTENZAÈ stata una giornata felice per il tennis bosniaco, poiché Nerman Fatic non si è accontentato di passare le qualificazioni, ma ha vinto piuttosto nettamente contro Mohamed Safwat, tornato nel circuito dopo tre mesi di inattività per problemi a reperire i visti per uscire dall’Egitto, mentre è uscita la testa di serie n.5 Nikola Milojevic, battuto a sorpresa dal 22enne ungherese Fabian Marozsan, al primo match in assoluto nel tabellone principale di un Challenger. Vittoria sorprendente, anche se Marozsan sta attraversando un grande periodo di forma: ha infatti vinto 23 delle ultime 26 partite. In mattinata, al contrario, si era conclusa la favola di Luca Potenza. Il siciliano ha giocato più o meno alla pari contro l’esperto Filip Horansky, ma ha comunque ceduto in due set. Mercoledì è previsto un maxi-programma: oltre agli ultimi tre match di primo turno (esordi per Federico Gaio, il n.1 del tabellone Alex Molcan e la stellina Holger Rune) si giocheranno anche quattro match di secondo turno.
    Palaagnelli – Ora italiana: 10:00 (ora locale: 10:00 am)1. Jiri Lehecka vs [8] Damir Dzumhur 2. Federico Gaio vs Evgeny Donskoy (non prima ore: 11:00)3. [5] Liam Broady vs Illya Marchenko 4. Christopher O’Connell OR [PR] Yannick Maden vs [6] Zdenek Kolar (non prima ore: 14:30)5. [Q] Fabian Marozsan vs [Alt] Sergiy Stakhovsky 6. [1] Alex Molcan vs [LL] Nino Serdarusic (non prima ore: 18:00)7. [3] Holger Vitus Nodskov Rune vs Mathias Bourgue (non prima ore: 20:00)
    Italcementi – Ora italiana: 10:00 (ora locale: 10:00 am)1. Mats Hermans / Piotr Matuszewski vs Duje Ajdukovic / Pavel Kotov 2. [WC] Anirudh Chandrasekar / N Vijay Sundar Prashanth vs [3] Radu Albot / Artem Sitak (non prima ore: 11:00)3. Damir Dzumhur / Nerman Fatic vs Evan Hoyt / Luca Margaroli 4. [4] N.Sriram Balaji / Divij Sharan vs Francesco Forti / Federico Gaio LEGGI TUTTO

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    Challenger Bergamo, Tenerife e Eckental: LIVE i risultati con il dettaglio del Day 2. In campo 7 azzurri in singolare (LIVE)

    Gian Marco Moroni nella foto

    CHALLENGER Bergamo (Italia) – 1° Turno, cemento (al coperto) Palaagnelli – Ora italiana: 10:00 (ora locale: 10:00 am)1. [7] Nikola Milojevic vs [Q] Fabian Marozsan Il match deve ancora iniziare 2. [Q] Luca Potenza vs Filip Horansky Il match deve ancora iniziare 3. [Q] Nerman Fatic vs Mohamed Safwat Il match deve ancora iniziare 4. [WC] Flavio Cobolli vs [8] Damir Dzumhur (non prima ore: 15:00)Il match deve ancora iniziare 5. [Alt] Maxime Janvier vs [4] Radu Albot Il match deve ancora iniziare 6. Christopher O’Connell vs [PR] Yannick Maden (non prima ore: 19:00)Il match deve ancora iniziare 7. Roberto Marcora vs [2] Dennis Novak (non prima ore: 21:00)Il match deve ancora iniziare Italcementi – Ora italiana: 10:00 (ora locale: 10:00 am)1. [1] Lloyd Glasspool / Harri Heliovaara vs [WC] Matteo Marfia / Augusto Virgili Il match deve ancora iniziare 2. [Q] Pavel Kotov vs Cem Ilkel Il match deve ancora iniziare 3. Jamie Cerretani / Glenn Smits vs [2] Romain Arneodo / Sergiy Stakhovsky (non prima ore: 12:30)Il match deve ancora iniziare 4. Evgeny Donskoy / Mikhail Kukushkin vs Jonathan Eysseric / Albano Olivetti Il match deve ancora iniziare 5. Zdenek Kolar / Jiri Lehecka vs [WC] Filippo Baldi / Luca Nardi Il match deve ancora iniziare CHALLENGER Tenerife (Spagna), cemento – 1° Turno CENTRAL COURT – Ora italiana: 11:00 (ora locale: 10:00 am)1. Thomas Fabbiano vs Manuel Guinard Il match deve ancora iniziare 2. [WC] Daniel Rincon vs Lorenzo Giustino Il match deve ancora iniziare 3. [3/WC] Fernando Verdasco vs Gian Marco Moroni (non prima ore: 14:00)Il match deve ancora iniziare 4. Dalibor Svrcina vs [2/WC] Feliciano Lopez (non prima ore: 17:00)Il match deve ancora iniziare GRANDSTAND – Ora italiana: 11:00 (ora locale: 10:00 am)1. Ryan Peniston vs [PR] Joris De Loore Il match deve ancora iniziare 2. Andrey Kuznetsov vs Constant Lestienne Il match deve ancora iniziare 3. [Q] Alexander Shevchenko vs [4] Quentin Halys Il match deve ancora iniziare 4. [8] Joao Sousa vs [Q] Vladyslav Orlov (non prima ore: 15:30)Il match deve ancora iniziare 5. Jakub Paul / Arthur Reymond vs Altug Celikbilek / Ergi Kirkin Il match deve ancora iniziare COURT 1 – Ora italiana: 11:00 (ora locale: 10:00 am)1. Marc Polmans vs [Q] Yan Bondarevskiy Il match deve ancora iniziare 2. Frederico Ferreira Silva vs [Q] Nicholas David Ionel Il match deve ancora iniziare 3. [5] Emilio Gomez vs Michael Geerts Il match deve ancora iniziare 4. [WC] Dhruva Mulye / David Vega Hernandez vs [PR] Courtney John Lock / Chun-hsin Tseng (non prima ore: 15:30)Il match deve ancora iniziare 5. [3] Nuno Borges / Francisco Cabral vs [WC] Jorge Carlos Camara / Miguel Garcia Il match deve ancora iniziare CHALLENGER Eckental (Germania), cemento (al coperto) – 1° Turno Center Court – Ora italiana: 10:00 (ora locale: 10:00 am)1. Andrea Vavassori vs Matthias Bachinger Il match deve ancora iniziare 2. Ruben Bemelmans vs [Q] Tobias Simon (non prima ore: 11:00)Il match deve ancora iniziare 3. [Q] Henri Squire vs [PR] Julian Lenz Il match deve ancora iniziare 4. [WC] Max Hans Rehberg vs [7] Mats Moraing Il match deve ancora iniziare 5. Maximilian Marterer vs [8] Kacper Zuk (non prima ore: 17:30)Il match deve ancora iniziare 6. [6] Maxime Cressy vs [Q] Johannes Haerteis Il match deve ancora iniziare Court 1 – Ora italiana: 10:00 (ora locale: 10:00 am)1. Marc-Andrea Huesler vs [Q] Christopher Heyman Il match deve ancora iniziare 2. [WC] Marvin Moeller vs Mirza Basic (non prima ore: 11:00)Il match deve ancora iniziare 3. [5] Tomas Machac vs Jack Draper Il match deve ancora iniziare 4. [4] Marc-Andrea Huesler / David Pel vs Alexander Erler / Lucas Miedler (non prima ore: 14:00)Il match deve ancora iniziare 5. [WC] Marvin Moeller / Alen Mujakic vs Ruben Bemelmans / Daniel Masur Il match deve ancora iniziare 6. Geoffrey Blancaneaux vs Evan Furness Il match deve ancora iniziare LEGGI TUTTO