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    smart crossover elettrico, non solo il Concept #1: ecco il modello di serie

    Guarda la gallerySmart Concept #1 al Salone di Monaco
    Dal concept al modello di serie cambia pochissimo
    Queste le coordinate del concept, destinato a diventare modello di serie nel 2022. Ecco, un 2022 che – con un po’ di immaginazione – è già realtà nei modellini CAD registrati presso l’ufficio brevetti europeo e apparsi online.
    L’impianto del concept resta fedele, gli elementi distintivi del tetto “a mo’ di cappellino”, i fari a tutta larghezza, le portiere con maniglie a filo con la carrozzeria. Non si registrano sostanziali variazioni, se non nel posizionamento degli specchietti sullo sportello anziché al montante e per la soluzione prevedibile delle portiere posteriori incernierate al montante centrale e non al posteriore, come proposto da Concept #1.
    Ritocchi marginali interessano anche la fascia paraurti, dove la griglia inferiore integra parte dei sensori degli Adas. 
    Sotto le forme, simpatiche, del crossover smart andrà l’architettura modulare di Geely, la SEA, in una configurazione dalla quale si attende un’autonomia di marcia di circa 450 km. LEGGI TUTTO

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    Moto Morini X-Cape 650, la prova della nuova crossover

    Interamente progettata nello stabilimento di Trivolzio, in provincia di Pavia, la X-Cape parla italiano a partire dal tricolore ben impresso sulle carene; anche la scelta della componentistica punta, in parte, al meglio della tradizione nostrana: Marzocchi per la forcella (pluriregolabile, da 50 mm), Brembo per i freni (doppio disco anteriore con pinze flottanti a due pistoncini), Pirelli Scorpion Rally STR come pneumatici di primo equipaggiamento.Il motore è un bicilindrico parallelo da 649 cc non particolarmente esuberante in termini di potenza massima: 60 CV a 6250 giri/min il dato dichiarato (la moto è disponibile anche in versione 35Kw per i possessori di patente A2). Il telaio è un robusto traliccio in acciaio, il forcellone è in alluminio, mentre i cerchi – da 19’’ all’anteriore e 17’’ al posteriore – sono a raggi. Ridotta all’osso l’elettronica: niente riding mode, traction control, o ride by wire (l’acceleratore è di tipo tradizionale); in lista figura solo l’ABS Bosch 9.1 Mb, escludibile attraverso l’apposito comando off-road sul blocchetto sinistro, che al contempo attiva una grafica dedicata sulla strumentazione. Quest’ultima punta su un ampio display TFT a colori da 7’’ con tutte le info sempre a portata di sguardo e un’ottima leggibilità anche in condizioni di luce sfavorevoli. Non manca la possibilità di collegare lo smartphone, per ampliare la gamma di funzioni in termini di connettività, multimedialità e navigazione.Da segnalare, infine, particolari in genere presenti su mezzi di categoria upper premium, come i blocchetti retroilluminati e i sensori di pressione delle gomme. 
    Sella comoda e posizione di guida convincono a pieni voti (apprezzabile la posizione del manubrio, largo e non troppo vicino al busto del pilota). Rimarchevole l’altezza non eccessiva della seduta – 845 mm da terra, che possono scendere a 820 con una modifica optional – che rende la X-Cape accessibile anche ai meno dotati di gamba. Nonostante i 213 kg di peso a secco (circa 228 in ordine di marcia), complici anche i volumi laterali ridotti e il favorevole raggio di sterzata, la gestione del mezzo risulta sempre eccellente, tanto a bassa velocità, quanto nelle manovre da fermo. Meno efficace, invece, la protezione del cupolino (regolabile in altezza senza bisogno di attrezzi), con qualche limite in termini di protettività ad andature autostradali. Per chi percorre tanti chilometri, meglio la versione touring, più ampia e protettiva, reperibile nel catalogo accessori. Da segnalare anche qualche vibrazione superati i 5.000 giri, in particolare in zona sella e pedane. Apprezzabile, la presa di ricarica USB per lo Smartphone
    Guida ed emozioni

    Alzando il ritmo tra le curve, emerge subito come il bicilindrico (che ama girare alto) risulti essere piuttosto tranquillo; più pastoso, che esplosivo. La ciclistica, invece, spicca chiaramente come il fiore all’occhiello di questa moto. Ad ogni livello di inclinazione, la Morini corre come su un binario. Dove la metti sta! Incredibile come in piega, anche pinzando forte, l’effetto autoraddrizzante sia praticamente nullo. Tra le curve, l’invito a osare è costante, così come il piacere di guida. Questione di feeling? Si, certo. Ma anche di quote ciclistiche; in particolare quelle dell’avantreno, scrupolosamente studiate per infondere rigore e stabilità, pur mantenendo reattiva la moto nei cambi di direzione. Obiettivo centrato!Anche le sospensioni lavorano bene: oltre ad offrire sempre il giusto sostegno, non vanno mai in crisi, neanche su asfalto rovinato o strade polverose. Il controllo è sempre totale. Buona la frenata, orientata più alla modulabilità, che alla potenza assoluta. La trattabilità del motore rende la guida lontano dall’asfalto davvero poco stressante. Chi è agli inizi non si sentirà mai in difficoltà: le perdite di aderenza, quando si affonda il gas, sono sempre controllabili; allo stesso modo, rimane margine di manovra per i più smaliziati, che andranno a cercare la parte alta del contagiri per ottenere reazioni più muscolari. In off-road, la modulabilità della frenata accresce ulteriormente il feeling; quest’ultimo, forse, l’elemento cardine su un mezzo votato, più all’esplorazione, che alla performance assoluta.
    Prezzo e disponibilità
    Guarda la galleryMoto Morini X-Cape 650, vista ai raggi X
    Il prezzo di lancio, per la versione con i cerchi a raggi oggetto di questa prova, è di 7.290 euro. A breve, arriverà anche una versione con cerchi in lega a 7.090 euro. Davvero una proposta interessante, per una moto esteticamente accativante e ben costruita: plastiche, assemblaggi e cablaggi sono curati, e la componentistica è di qualità. Un mezzo con cui Morini punta a tornare prepotentemente nel cuore, ma soprattutto nei garage, degli appassionati. LEGGI TUTTO

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    Hyundai Bayon, arriva sul mercato il nuovo crossover

    Nel sud-ovest della Francia, a un passo dai Pirenei, c’è una cittadina di nome Bayonne, nota alle cronache sportive per essere tappa del Tour de France. Ed è da questa cittadina che prende in prestito il nome il nuovo crossover urbano di Hyundai, Bayon. Un modello che nasce per rafforzare la presenza del Marchio nel segmento B dei suv. Più spazio di un’utilitaria come i20 e una posizione di guida alta.

    Quanto è grande il nuovo crossover?
    C’è già Kona? Beh, il profilo sembrerebbe essere diverso. Per le dimensioni di Hyundai Bayon, sostanzialmente più bassa in altezza e stretta in larghezza, così come molto più capiente nel volume del bagagliaio: ben 411 litri.
    In 4,18 metri di lunghezza ha un passo uguale a nuova i20, 2,58 metri, a fronte di un’altezza di 150  centimetri (7 meno di Kona) e 177 centimetri in larghezza. Misure che si traducono in uno stile dotato di una sua unicità come ogni Hyundai.
    Ha stilemi, richiami familiari, tuttavia l’interpretazione ha un’originalità specialmente nel trattamento del volume posteriore. Il crossover urbano avrà un occhio attento alla funzionalità, tra cerchi in acciaio da 15 pollici e motore 1.2 litri aspirato da 84 cavalli, soluzioni con le quali tenere il prezzo d’attacco basso.

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    Hyundai Bayon, il nuovo crossover

    I motori di Hyundai Bayon
    Altro profilo ha Bayon con i motori turbo benzina 1.0 T-GDI mild hybrid da 100 e 120 cavalli, con cambio 6 marce iMT o doppia frizione 7 marce. L’unità da 100 cavalli potrà scegliersi anche priva del mild-hybrid a 48 volt, assistenza dello starter-generatore in grado di abbattere consumi ed emissioni, fino a un valore di 118 g/km (Bayon 1.0 T-GDI 100 cv mild), dove l’aspirato 1.2 litri arriva a 143 g/km.
    Se il design può far discutere per alcune scelte adottate al retrotreno, la dotazione tecnica mette d’accordo con le soluzioni di vaglia sviluppate dal marchio. C’è il sistema di controllo della durata d’apertura delle valvole CVVD, introdotto da Hyundai con l’1.6 litri turbo benzina.
    C’è l’automazione della frizione sul cambio manuale 6 marce, iMT trasmissione intelligente e in grado di disaccoppiare cambio e motore nelle fasi di coasting. È qualcosa solitamente riservata alle trasmissione automatiche, replicata su un cambio manuale con un attuatore elettrico sulla frizione. Il dispositivo permette un coasting a motore spento o al regime minimo di giri.
    A dispetto dei due livelli di potenza – per prestazioni sempre soft, adeguate al profilo del crossover – il valore di coppia dei tre cilindri turbo è comune: 175 Nm, chiamati a muovere una massa poco superiore ai 1.000 kg nella configurazione più leggera,
    Livello avanzato di assistenza
    All’interno del crossover urbano si legge chiara l’influenza di nuova Hyundai i20, per il trattamento delle superfici e per i contenuti tecnologici. Allo schermo della strumentazione, da 10,25 pollici, si affianca un infotainment da 8 o 10,25 pollici, già dallo step base con Apple CarPlay e Android Auto wireless. “Senza fili” è anche la ricarica, mentre i servizi connessi Bluelink e Live accompagnano l’unità top di gamma.
    Dotazione che ricalca il meglio dei sistemi presenti sul segmento B Hyundai, dalla navigazione connessa per un calcolo sempre aggiornato delle condizioni di traffico fino alle info sui parcheggi su strada, costo compreso. Non mancano i comandi vocali con scambio dati via cloud né la sincronizzazione con i calendari Google e Apple, né la possibilità di invio di un punto di interesse o destinazione dalla  app per smartphone al navigatore dell’auto. La localizzazione dei veicolo e il controllo di alcune funzioni da remoto completano il pacchetto.
    Un’altra “suite”, dei dispositivi di assistenza alla guida Smartsense, include un livello avanzato di assistenza. La frenata anticollisione rileva pedoni e ciclisti, nonché le fasi di attraversamento di un’altra corsia di marcia. Il cruise control adattivo è potenziato dai dati del navigatore satellitare, mentre il mantenimento attivo del centro della corsia rende più comfortevole la guida guida in autostrada.
    Altri Adas utili sono nel sistema anti-collisione durante le manovre in retromarcia, l’automatismo di parcheggio con frenata d’emergenza, fino a una eCall automatica in caso di attivazione degli airbag.
    Sfoglia il listino Hyundai: tutti i modelli sul mercato LEGGI TUTTO

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    Ioniq 5, il cuore elettrico di Hyundai

    Costruire un’auto elettrica già pensando di dover realizzare una vettura a zero emissioni può fare la differenza, come nel caso di Ioniq 5. Hyundai traduce il Concept 45 in un crossover di medie dimensioni, ovvero la prima vettura del marchio dedicato alle auto a batteria. Lo stile del design, tutto geometrie e spigoli vivi, si ispira alla Hyundai Pony degli anni Settanta.

    Nasce auto elettrica, Ioniq 5, perché su architettura e-GMP, altra “prima volta” per la base modulare sulla quale vedremo realizzate anche Ioniq 6 e Ioniq 7, prossimi passi del brand, rispettivamente una berlina e un grande suv.
    Conta dire subito delle dimensioni di Ioniq 5, perché spiegano bene cosa voglia dire poter fare affidamento su un’architettura elettrica nativa e giocare con le libertà concesse dal diverso posizionamento della meccanica. In 4,63 metri di lunghezza si registrano ben 3 metri di passo, valore da maxi-suv, di fatto.
    Nel bagagliaio ci sarà spazio per 531 litri di volume, ai quali sommare 57 litri del vano anteriore sulla due ruote motrici e 24 litri su Ioniq 4WD con motore anche anteriore. In larghezza il crossover dichiara 1,89 metri e in altezza i 160 centimetri danno un’idea chiara della prospettiva di guida. Alta e da un abitacolo che è il vero punto centrale della “5”.

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    Ioniq 5, la nuova elettrica di Hyundai

    L’abitacolo
    Lo è per le soluzioni con le quali sfrutta al meglio il pavimento piatto, quindi la Universal Island: in assenza del tunnel, il poggiabraccio è tutt’uno con un elemento a U, scorrevole longitudinalmente per 14 centimetri. L’escursione rende anche possibile per il passeggero o il guidatore scendere dal lato opposto, senza particolari difficoltà.
    Degli interni serve dire di sedili anteriori reclinabili e con supporto per le gambe in grado di realizzare una sorta di chaise longue. Ancora, detto dei materiali eco-sostenibili impiegati per i rivestimenti (filati vegetali, lana, ecopelle, tessuti ottenuti da plastica PET riciclata), i sedili posteriori scorrono longitudinalmente per 13,5 centimetri e hanno una presa di ricarica dedicata.
    Sistema Vehicle to Load
    Si tratta della prima delle due prese del sistema Vehicle to Load, grazie al quale si possono ricaricare dispositivi con 3,6 kW di potenza disponibile. Alla presa posizionata sotto i sedili posteriori, in funzione a veicolo acceso, si abbina una presa esterna, nello sportellino di ricarica, utilizzabile anche a Ioniq 5 spenta.
    Uscita prevista nella prima parte del 2021
    L’energia arriva da due specifiche di pacco batteria, con le quali il modello si presenterà sul mercato con un’uscita di Ioniq 5 programmata nella prima metà del 2021. La batteria da 58 kWh è abbinabile al motore da 170 cavalli e 350 Nm oppure allo schema con due motori, per 235 cavalli e 605 Nm: cambia la prontezza in accelerazione, 8”5 contro 6”1 sullo zero-cento, non la velocità massima: 185 km/h per tutte le versioni di Ioniq 5.
    L’alternativa della batteria da 72,6 kWh ripete la medesima offerta, due ruote motrici e 217 cavalli (stessa coppia della 58 kWh) o quattro ruote motrici (fino a 1.600 kg rimorchiabili) e due motori elettrici per 306 cavalli (605 Nm). Il top di gamma accelera in 5”2, dove Ioniq 5 217 cv impiega 7”4 e raggiunge un’autonomia di marcia dichiarata in 470 km. Il prezzo di Ioniq 5 non è stato ancora diffuso.

    Ricarica ultrarapida
    L’architettura e-GMP, oltre alle quote dimensionali ottimizzate per l’elettrico, si caratterizza per una dualità di tensione di ricarica, a 400 o 800 volt, che rende possibile accedere a postazioni ultrarapide fino a 350 kW, dalle quali ricaricare in 18 minuti il livello della batteria dal 10 all’80% e, in 5 minuti, l’energia necessaria per percorrere 100 km. Una rete di ricarica che vede Hyundai parte del consorzio Ionity, con oltre 200 mila punti disseminati in tutta Europa e rappresentati sulla app Charge myHyundai come sul navigatore connesso dell’infotainment.
    Scambio di dati via cloud per le previsioni del traffico
    Si torna così all’interno della Ioniq 5 per dire del pannello da 12 pollici touch abbinato alla strumentazione da 12 pollici e head up display con realtà aumentata. Tra i servizi connessi, già introdotti da Hyundai, il Connected Routing utilizza lo scambio dati via cloud per previsioni ottimizzate circa le condizioni di traffico, mentre la navigazione Last Mile accompagna il guidatore anche una volta giù dall’auto, fino alla destinazione.
    Ioniq con il crossover 5 offre anche la soluzione di un tetto a pannelli solari, la cui energia è d’aiuto per supportare la carica del pacco batterie. Sul fronte degli Adas, va segnalato un sistema di assistenza di Livello 2 in autostrada, l’Highway Driving 2 è in grado anche di assistere il guidatore nelle fasi di cambio corsia, oltre all’ordinario mantenimento della velocità e della traiettoria all’interno della corsia.

    Il look
    Del design esterno di Ioniq 5 va detto, ancora, dell’evoluzione dei fari pixel led, presenti tanto sulla fascia anteriore in forma di luci diurne che al posteriore. Proporzioni bilanciate, quelle del crossover, che ha nelle maniglie a filo con la carrozzeria, nel montante posteriore inclinato a 45 gradi (altra cifra evocativa del Concept 45) e nelle protezioni in plastica silver i particolari di spicco, insieme a grandi cerchi da 20 pollici. LEGGI TUTTO

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    Nuovo Nissan Qashqai, la terza generazione elettrificata

    Segui su Auto l’evento speciale Car of the Year 2021
    Il Qashqai di terza generazione nasce sulla nuova piattaforma CMF-C dell’Alleanza con Renault e aumenta leggermente di dimensioni. Ovvero presentandosi con un lunghezza è di 4,43 metri (35 millimetri), una altezza di 1,64 metri (+10 mm), una larghezza di 1,84 (+32 mm) e un passo di 267 centimetri (+20 mm).
    Il nuovo pianale permette una maggiore abitabilità senza eccedere negli ingombri, un angolo di parabrezza più ampio e montanti più sottili a favore della visboità, mentre lo stile con la griglia V-Motion, il nuovo sguardo dei fari anteriori a Led (composti da 12 elementi singoli che si disattivano in modo selettivo se rilevato un veicolo in avvicinamento), mentre al posteriore c’è un effetto di illuminazione tridimensionale. Nel complesso la silhouette è più filante, pur mantenendo familiarità col passato prossimo. Sono disponibili 11 colorazioni per gli esterni con 5 combinazioni bicolore.
    L’abitacolo presenta una illuminazione bianca, l’ergonomia dei comandi è stata aggiornata per essere più fruibile. Curata la connettività: In-Car Wi-Fi permette di collegare fino a sette dispositivi. Il sistema di infotaiment Nissan Connect ha un nuovo display ad alta risoluzione da 9”, ed è compatibile con Android Auto e con Apple CarPlay, quest’ultimo anche in modalità wireless. Le funzioni Home-to-Car sono compatibili con i dispositivi Assistente Google e con Amazon Alexa. Il display della strumentazione TFT multifunzione da 12,3” può essere configurato per la navigazione, l’intrattenimento, gli aggiornamenti sul traffico o le informazioni sul veicolo. a richiesta l’head up display da 10,8”, il più ampio della categoria. Sono quattro le porte di ricarica USB  (2 porte USB-A e 2 porte USB-C).

    Prova con Auto le finaliste del Car of the Year 2021
    La capacità del bagaglio è aumentata di 74 litri (la generazione uscente parte da 430 litri), le porte posteriori si aprono fino a 85 gradi, per un accesso più facile a bambini e neonati sui seggiolini.
    Solo motori elettrificati
    Quasqai III sarà disponibile a due o quattro ruote motrici, cambio manuale a 6 marce o nuovo Xtronic automatico, ma soprattutto con i nuovi gruppi motopropulsori green.
    Si parte col 1.3 DiG-T con sistema mild hybrid 12 V. Pesa 22 kg rispetto a un motore benzina tradizionale. L’energia recuperata i con la frenata rigenerativa viene re-impiegata per ottimizzare l’erogazione della coppia in ripartenza e durante la marcia per inerzia (Coasting) nelle versioni con Xtronic: a velocità inferiori a 18 km/h e con il pedale del freno premuto, il motore termico si spegne e l’energia accumulata viene usata per alimentare l’impianto elettrico del veicolo. In accelerazione tra 20 e 110 km/h, l’energia è utilizzata per generare una coppia addizionale di 6 Nm per un massimo di 20 secondi.
    Il motore turbo benzina 1.3 DiG-T ha beneficiato dell’introduzione di 50 componenti progettati nuovi. Su Qashqai sarà disponibile in due livelli di potenza: 140 e 158 cavalli (2WD e 4 WD), 270 Nm di coppia per entrambe, abbinato a una trasmissione manuale a 6 marcie o al cambio Xtronic (su 158 CV). Sono cinque le modalità di guida: : Standard, ECO, Sport, Snow e Off-Road.
    Con Qashqai arriva in Europa il sistema ePOWER, costituito da una batteria, un motore benzina da 157 cavalli con rapporto di compressione variabile, un generatore, un inverter e un motore elettrico da 140 kW. Ha esordito in Giappone su Note e Serena. Di fatto il motore benzina viene usato esclusivamente per generare elettricità, mentre le ruote sono azionate solo dal propulsore elettrico. Il motore termico funziona sempre nel suo raggio ottimale, massimizzando l’efficienza dei consumi e riducendo le emissioni. Il vantaggio è che con la spinta interamente fornita dall’elettrico non c’è il ritardo tipico del termico o degli ibridi tradizionali. Il sistema e-POWER si dispone anche del sistema e-Pedal, come su Leaf, per accelerare e frenare con un solo pedale.
    Meno peso
    Il portellone posteriore di Qashqai è realizzato con un materiale composito che lo alleggerisce di 2,6 kg. Porte anteriori e posteriori,parafanghi anteriori e cofano sono ora interamente realizzati in alluminio,  per un risparmio di 21 kg.
    La scocca è più leggera di 60 kg e più rigida del 41% rispetto a quella uscente, a favore di comfort e maneggevolezza, sicurezza ed efficienza.
    La piattaforma CMF-C, assieme alle sospensioni McPherson disposte sulle quattro ruote e allo sterzo ottimizzato permettono migliori comfort e comportamento dinamico.
    Arriva il nuovo ProPILOT
    Su Qashqai III arriva il nuovo ProPILOT con Navi-link (abbinabile col cambio Xtronic). Garantisce la guida assistita di Livello 2, in grado di adattare la velocità del veicolo in base alle circostanze esterne. In autostrada quando si abbassano i limiti è in grado di leggere i segnali e tenendo conto della velocità impostata dal navigatore può rallentare automaticamente la vettura per rispettare il limiti in quel tratto.
    ProPILOT con Navi-link acquisisce i dati dal navigatore ed è in grado di regolare la velocità nelle curve. E’ in grado di comunicare con i sensori radar che controllano gli angoli ciechi e può intervenire sullo sterzo per aiutare a prevenire il cambio di corsia se è presente un altro veicolo nella zona di angolo cieco.
    Utile il il sistema di protezione fiancate che avvisa il guidatore in città se c’è il rischio di urtare i lati del veicolo, come può accadere durante manovre in spazi stretti. Riguardo la sicurezza è stato aggiunto un airbag centrale (oltre a quelli conducente e passeggero, laterali e a tendina) tra i due sedili anteriori, per evitare che gli occupanti urtino l’un l’altro in caso di impatto laterale.
    Da giugno anche la Premiere Edition
    Prevista anche una serie limitata, chiamata Premiere Edition, in consegna a partire da giugno. Dotata del da 1.3 turbo con tecnologia mild hybrid, del display HD da 9 pollici, strumentazione TFT personalizzabile da 12,3 pollici, head-up display (HUD) da 10,8 pollici, ricarica wireless a 15W,, fari a matrice LED,  opzioni a due tonalità per i colori esterni, con blu, il grigio perla e il bianco perla sono abbinabili al tetto nero, mentre carrozzeria nera è disponibile con un tetto grigio.
    La Premiere Edition dispone anche di barre al tetto integrate, cerchi in lega da 18 pollici con taglio a diamante, tetto panoramico, con tenda scorrevole motorizzata.
    La nuova Nissan Qashqai è la protgonsita del nuovo numero di Auto in edicola, oppure disponibile qui in edizione digitale.
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