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    Davis Cup: Parlano Volandri, Sinner, Bolelli e Lorenzo Musetti “”Una gioia incredibile… adesso sono carico per Indian Wells e Miami: succederanno belle cose perché sto giocando il mio miglior tennis”

    Lorenzo Musetti nella foto – Foto Sposito

    Filippo Volandri : “I ragazzi sono stati fantastici. Cosa ho detto a Lorenzo all’ultimo cambio campo? Gli ho detto che se aveva l’occasione doveva andare a prendersi il punto, e così ha fatto. Ha giocato una partita strepitosa: è incredibile esordire a quell’età in questo modo. Siamo un bel gruppo ed è questo quello che conta. La scelta del doppio era stata condivisa con i ragazzi e francamente abbiamo giocato bene. Jannik ancora una volta è stato un esempio pazzesco: giocare prima doppio e poi singolare. Lo ripeto l’esperienza di Torino è stata fondamentale: quando si costruisce qualcosa di grande si passa attraverso momenti di sofferenza ed è giusto che sia così”.
    Lorenzo Musetti : “Una gioia incredibile… adesso sono carico per Indian Wells e Miami: succederanno belle cose perché sto giocando il mio miglior tennis. Nel terzo set quando mi ha riagganciato ho continuato a crederci, poi ho trovato almeno tre grandi colpi. A volte nella vita ci vuole un po’ di fortuna ma ci ho messo il cuore e me la sono meritata”.
    Jannik Sinner : “Il singolare era davvero importante per tenerci vivi, non era facile. In doppio siamo stati un po’ sfortunati in alcuni punti. Penso di aver fatto un buon lavoro, anche se la volée sbagliata nel tiebreak ha pesato tanto. Era un punto chiave, saremmo andati 3-3 e poi chissà che avrebbero fatto gli avversari. Mi sono mosso male però in quel momento. Ho provato a tirare forte addosso perché se poi tiri piano Polasek ha una buona reazione da doppista. o cosa ho sbagliato. Naturalmente si vedono gli errori alla fine, ero teso come lo era anche Simone. Sicuramente quell’errore è pesato, ma non è costato la partita. La responsabilità non è solo di una persona, poi in una competizione a squadre siamo tutti responsabili. Abbiamo dato più del 100%, non ci è girata.
    Simone Bolelli : “La volée di Jannik sul 3-2 del tie-break è un episodio, su tutta la partita non possiamo guardare solo quello. Ieri dopo l’1-1 ognuno ha detto la sua, ho chiesto io come gli altri se Jannik fosse disposto a giocare il doppio. Sinner ha detto di sentirsela e sulla carta per me era il doppio più forte che potevamo mettere in campo, anche per permettere a Musetti di entrare fresco”.Il doppio è stato un match duro, abbiamo perso il primo set 6-3, ma il risultato del parziale non rispecchia l’andamento perché in realtà abbiamo avuto chances in due game. Poi abbiamo preso un buon ritmo e fino alla fine abbiamo giocato bene, abbiamo perso al tie-break. loro hanno giocato bene e servito bene nei momenti importanti. Mi dispiace aver perso un punto importante, volevamo vincere, ma grazie a Jannik siamo 2-2″. LEGGI TUTTO

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    Sinner da Bratislava: “È un grande onore giocare per il nostro paese”

    Il team azzurro con l’ambasciatrice italiana a Bratislava (foto Sposito)

    Alla vigilia della sfida Davis Slovacchia – Italia, gli azzurri di capitan Volandri hanno rilasciato alcune dichiarazioni che riprendiamo dal sito Federtennis.it
    Sinner inizierà domani alle 17 contro Norbert Gombos (n.110 ATP). “La mia preparazione sta andando bene – dice l’altoatesino – ho giocato una volta due anni fa contro Gombos, fu un match duro. Proverò a conquistare il primo punto per l’Italia. È un grande onore giocare per il nostro paese, abbiamo tante opzioni in singolo e in doppio. Ora pensiamo ad iniziare con il piede giusto poi vedremo cosa ci riserverà il futuro”. “Questa è una competizione a squadre, quindi siamo tutti insieme e proviamo ad aiutarci sia dentro che fuori dal campo. Per me questo è fondamentale. Il lavoro di Filippo non è semplice, ognuno ha uno stile diverso, quindi non si tratta solo di classifica”. “La palla si consuma per il legno sotto lo strato di sintetico. Gombos qui è pericoloso perché tira forte e piatto. Molcan lo conosco un po’ meno, però è mancino e si muove bene. Hanno poi una coppia molto temibile in doppio”. Infine qualche parola sul nuovo coach Vagnozzi: “Sto bene. Con Simone, sto lavorando tanto e con grande qualità. Sto imparando cose nuove e sto vedendo il tennis da un’altra prospettiva”.
    Lorenzo Sonego, nel secondo singolare della prima giornata affronterà Alex Molcan (n.66 ATP): “Ci ho giocato e vinto diversi anni fa, era il 2017 in un Challenger e da allora tante cose sono cambiate. Lui è giocatore che tira forte e prende campo, sarà pericoloso. L’esperienza di Torino mi è servita e mi è piaciuta tanto, ho sempre sognato di giocare in Davis, per me è un onore. Devo dare il massimo ed è ciò che farò”.
    Il capitano Volandri: “Questa è la mia seconda esperienza da capitano ma devo ringraziare i ragazzi perché mi aiutano nelle decisioni che devo prendere. Siamo una squadra forte, lo dobbiamo ricordare sempre. A Torino abbiamo dimostrato quanto siamo squadra e questo è alla base di tutto. La Davis a settembre per i giocatori è una buona notizia, l’off-season è veramente corta quindi a fine stagione farà comodo un po’ di tempo in più. I gironi a settembre arriveranno dopo gli US Open, ma non è un male”.
    Da segnalare l’iniziativa degli azzurri contro la guerra in corso in Ucraina: sono state preparate delle magliette con la scritta “Stop the war” e domani, al primo cambio di campo del match d’apertura tra Gombos e Sinner, sarà indossata da tutti i componenti della panchina azzurra, che si alzeranno per mostrarla al pubblico. LEGGI TUTTO

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    Davis Cup – Slovacchia vs Italia: Parla Volandri “Ci stiamo adattando senza problemi particolari e saremo pronti per venerdì”

    Filippo Volandri con Lorenzo Sonego (foto Sposito)

    Proseguono gli allenamenti – due le sessioni giornaliere – del team azzurro al quale è stato aggregato come sparring partener anche Flavio Cobolli. Giovedì la cerimonia ufficiale del sorteggio che vedrà opposte da venerdì prossimo Italia e Slovacchia in quel di Bratislava NTC Arena” (veloce indoor) per l’accesso alle Finals di Davis Cup 2022 del prossimo mese di novembre.
    Filippo Volandri: “I ragazzi si stanno allenando in un clima di grande serenità e con la giusta intensità e concentrazione. La superficie del campo è in linea con quelle utilizzate nel tour ATP, né troppo veloce, né troppo lenta, Ci stiamo adattando senza problemi particolari e saremo pronti per venerdì. Nel momento storico che stiamo vivendo con la guerra in Ucraina viene difficile parlare di tennis, giocare. Ma è il nostro lavoro e dobbiamo farlo. Anche noi però daremo un segnale forte contro la guerra. Magari sarà solo una goccia nell’oceano ma ognuno di noi deve fare la sua parte. Cosa faremo? Lo vedrete venerdì…”. LEGGI TUTTO

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    Travaglia convocato in Davis al posto dell’infortunato Fognini

    Stefano Travaglia

    Filippo Volandri, capitano azzurro di Davis, ha convocato Stefano Travaglia al posto di Fabio Fognini in vista dell’incontro Italia vs. Slovacchia del prossimo 4-5 marzo a Bratislava. Il campione al Masters 1000 di Monte Carlo 2019 è stato costretto a fermarsi per colpa di un infortunio muscolare al polpaccio sofferto nel corso del torneo di Rio de Janeiro la scorsa settimana, dove ha raggiunto la semifinale in singolare e vinto in doppio con Simone Bolelli.
    Travaglia si aggrega al resto del team italiano, composto da Jannik Sinner, Lorenzo Sonego, Lorenzo Musetti e Simone Bolelli, oltre a Capitan Volandri. Per Stefano (n.112 del ranking ATP) è la seconda convocazione in Davis, dopo l’esordio di Cagliari 2020, dove aveva giocato contro la Corea del Sud. LEGGI TUTTO

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    Davis: i convocati di Slovacchia – Italia. Assente Berrettini

    La squadra Davis azzurra

    Riportiamo dal sito Federtennis.it la notizia dei convocati da capitan Volandri per la sfida Slovacchia – Italia di Davis del prossimo 4-5 marzo a Bratislava. Vestiranno la maglia azzurra: Jannik Sinner, Lorenzo Sonego, Fabio Fognini, Lorenzo Musetti e Simone Bolelli.
    Non ci sarà Matteo Berrettini. Come ha spiegato Volandri, è una scelta concordata con la squadra e col capitano.
    “È una scelta condivisa sia dai giocatori che da me che sono il capitano – sottolinea Volandri al sito federale – ancora una volta dimostriamo un fortissimo spirito di squadra che credo possa fare la differenza. Matteo sarà sicuramente disponibile dal prossimo incontro nel caso in cui dovessimo vincere”
    “Insieme ai giocatori della mia squadra e al capitano – ha detto Berrettini – abbiamo deciso che i convocati sono Sinner, Sonego, Fognini, Fognini, Bolelli e Musetti. Ovviamente come sempre farò il tifo per loro e li supporterò in tutti i modi possibili. Non vedo l’ora di scendere in campo insieme ai miei compagni di squadra appena ci sarà il prossimo incontro”. LEGGI TUTTO

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    Volandri, capitano di Davis: “Bene gli azzurrini a Forlì”

    Filippo Volandri – Foto Sposito

    Un mercoledì tutto britannico al Challenger Città di Forlì 2 al TC Villa Carpena. In poche ore hanno vinto in tre: Jack Draper, n.8 del torneo, che ha eliminato l’azzurrino Luca Nardi, 6-0 6-1, che ha segnato il passo dopo una serie splendida di sei vittorie consecutive a Forlì (e il Challenger 1 vinto domenica scorsa); Paul Jubb che ha piegato Tung.Lin Wu (Taipei), 6-2 6-7 6-1; il numero 3 Jay Clarke sul francese Escoffier, 2-6 6-2 6-3. Ha sofferto invece all’esordio il numero 1, il canese Vasek Pospisil, che ha battuto l’olandese Brouwer, 5-7 7-6 6-4.
    Sul momento positivo dei giovani tennisti italiani ai Challenger Città di Forlì si è espresso il capitano azzurro di Coppa Davis, Filippo Volandri: “La vittoria di Luca Nardi nel primo torneo romagnolo conferma l’ottimo momento del nostro movimento. Luca ha solo diciotto anni e ha ancora tantissimo tempo per migliorare, ma il suo lampo di ottimo tennis a Forlì conferma tutte le sue potenzialità. Sono contento per Nardi anche perché è tutto il team del ragazzo che sta lavorando bene su un progetto federale a cui teniamo molto: Claudio Galoppini e il preparatore atletico Stefano Barsacchi, che affiancano l’ottimo lavoro che Luca sta facendo con il suo tecnico nazionale Francesco Sani al suo club, il Baratoff di Pesaro”.
    A Forlì in belle evidenza non c’è stato solo Luca Nardi.“Nel torneo scorso bene Luca Potenza giunto nei quarti di finale e bene anche Matteo Gigante che ha superato un turno questa settimana. Anche Francesco Forti ha iniziato la stagione già a inizio gennaio giocando nei main draw dei challenger italiani. Siamo solo all’inizio, ma i segnali sono certamente positivi”. LEGGI TUTTO

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    ItalDavis, una sconfitta sofferta in “sei mosse”

    Il team azzurro a Torino

    L’eco del doloroso k.o. del team azzurro in Davis a Torino non accenna a spegnersi. Brucia la sconfitta nel cuore degli appassionati, segno di quanto sia cresciuta l’attenzione per il nostro sport, grazie agli eccezionali risultati raggiunti negli ultimi anni dai nostri ragazzi. Un crescendo wagneriano che ci faceva sperare di poter riportare a casa la cara vecchia, anacronistica ma amatissima Coppa Davis.A gettare benzina sul fuoco anche le secche dichiarazioni dell’ex CT Barazzutti, che non commentiamo oltre. Quello che invece ci preme commentare, perché forse non è stato così ben approfondito e compreso dalla stragrande maggioranza degli appassionati, è la situazione a dir poco particolare (e discretamente sfortunata) che la nostra squadra di Davis ha affrontato contro la Croazia, finendo per perdere l’incontro e la chance di volare a Madrid per giocarsi il titolo 2021.
    Ecco i nostri 6 punti, non una “difesa” del team italiano e di capitan Volandri, ma solo un tentativo di spiegare i motivi che hanno portato alla sconfitta. I nostri azzurri se lo meritano.Infortunio di BerrettiniL’infortunio del proprio miglior giocatore è il peggior scenario possibile. Basta chiedere agli spagnoli, che orfani di Nadal e poi pure del rampollo Alcaraz sono usciti di scena mestamente. Il k.o. di Berrettini non ci voleva, è stato sportivamente devastante. Per lo sfortunatissimo Matteo, che ha dovuto rinunciare sia alle Finals (dopo aver giocato un primo set stupendo vs. Zverev) che a giocare con la maglia azzurra davanti al suo pubblico; ma anche per tutta la squadra, che in lui ha un leader, carismatico e trascinatore. L’abbiamo visto in ATP Cup, dove siamo arrivati in finale contro i fortissimi russi trascinati proprio dalla potenza di Matteo. Il romano è un top 10 vero, affermato, solido. Nel 2021 ha raggiunto – primo italiano nella storia – la finale di Wimbledon, e negli Slam ha perso “solo” da un certo Djokovic… a conferma del suo status di campione. Se vogliamo essere ambiziosi, non possiamo permetterci di fare senza di lui, nessuno può rinunciare al proprio miglior tennista. Purtroppo Matteo è giocatore straordinario ma assai fragile. Gli slanci impressionanti del suo gioco sottopongono il suo fisico a tensioni estreme, come era accaduto già agli Australian Open. Non averlo avuto a disposizione, è stato un enorme problema, con lui in campo molto probabilmente le cose sarebbero andate diversamente.K.O. Sonego, ma…Lorenzo ha deluso, inutile girarci intorno, ma il più afflitto è proprio lui, perché ha perso in casa e la sua sconfitta si è rivelata decisiva. Con il format attuale, non puoi permetterti un passo falso, soprattutto in singolare se non hai nel doppio un punto forte. Sonego ha perso, perso male. Aveva esaltato tutti nel primo scontro, quando ha demolito il bombardiere Opelka, e poi ha rimontato Mejia, portando un punto importante. Contro Gojo le cose erano partite bene, poi… si è spento. Aveva dato tutto, tanto che nemmeno il pubblico della sua città è riuscito a rianimarlo. Ha sbagliato, troppo, non era più lucido, ma ha lottato fino in fondo, fino all’ultima palla, come ha sempre fatto e continuerà a fare. Non è giusto considerarlo “il colpevole”. Spiace, ma è un patrimonio del nostro tennis, esempio di dedizione e voglia di vincere. Questa sconfitta è già un fardello micidiale, non ha senso mettergli la croce addosso.Doppio, non c’era alternativa in quel momentoQualcuno ha parlato di scelta sbagliata nel doppio, sconfitta rivelatasi decisiva. Ma… chi avrebbe dovuto giocare? Sinner è tornato in campo pochi minuti dopo aver rimontato Cilic, ed ha fatto anche una prestazione discreta. Sonego era svuotato e distrutto dalla brutta sconfitta. Purtroppo non tutti hanno compreso che Bolelli si era fatto male e che nemmeno Fognini era in condizione ottimale, anzi, era parecchio dolorante. Ne scriviamo nei due punti seguenti. Musetti? Farlo esordire in quel momento, match decisivo con una pressione assoluta, era un rischio terribile, soprattutto per Lorenzo. Purtroppo il nostro CT era con le spalle al muro, non c’erano alternative a Sinner/Fognini. Una delle priorità dal 2022 sarà di sicuro lavorare per costruire una coppia di doppio affidabile e forte (infortuni a parte). Se il format della Davis resterà questo, non potremo farne a meno.Fognini aveva problemi al gomitoFabio purtroppo non ha giocato una buona partita nel doppio decisivo, ma era in cattive condizioni. Ha accusato un problema, tanto da aver sofferto nell’allenamento alla domenica. La risonanza effettuata quel pomeriggio ha rilevato una epitrocleite, infiammazione del gomito. Impossibile intervenire in tempi così brevi. Fognini c’ha provato, ha giocato, ma il suo rendimento era compromesso, con la “sfortuna” di ritrovarsi davanti anche la miglior coppia di doppio al mondo del 2021.Infortunio di Bolelli, indisponibileMentre Fabio è andato in crisi per un’infiammazione, Bolelli è stato “abbattuto e affossato”. Incredibile ma vero, l’ultimo tassello di una fase finale di Davis 2021 in cui tutto quel che poteva andare male, è andato pure peggio… Simone in allenamento stava provando sulla rete il riflesso sulle volée al corpo, un allenamento classico, di routine, che ha fatto mille volte in carriera. Durante una schermaglia, Bolelli s’è girato d’istinto per evitare una palla molto veloce e questa l’ha colpito sul costato. Il dolore iniziale è diventato troppo intenso, tanto che faticava pure a respirare. Il responso dell’esame è stato una mazzata: infrazione di una costola. “Bole” k.o., non disponibile. Il suo apporto, in doppio, un doppio decisivo, sarebbe stato assolutamente fondamentale, per la sua esperienza e forza nella specialità. Invece niente, anche lui, come Berrettini e in parte Fognini, k.o. Se non è sfortuna questa.Non bruciare MusettiViste le varie criticità, in molti hanno parlato della opportunità di schierare Musetti come doppista al fianco di Sinner. Era una possibilità, certo, ma sarebbe stato come lanciarlo nella gabbia dei leoni senza alcuna difesa. Lorenzo è un grandissimo talento, ma sappiamo che nella seconda parte del 2021 ha accusato una flessione, soprattutto sul lato mentale e della convinzione. Crediamo che sia stato – giustamente – convocato più per far esperienza e maturare nel gruppo che per la reale intenzione di mandarlo in campo, tanto che Volandri l’ha fatto esordire in un contesto meno difficile (sul 2-0 a risultato acquisito contro gli USA). La pressione era massima sull’1-1 con la Croazia, caricare sulle spalle di Musetti, in questo momento un po’ fragili, le aspettative di un paese intero sarebbe stato un peso di tonnellate, impossibile da sopportare. Musetti è un ragazzo più emotivo rispetto a Sinner, ha bisogno di più tempo per crescere e maturare. In questi casi è più importante pensare al ragazzo, al suo futuro che alla contingenza della squadra. Ci sono molti esempi in passato di tennisti letteralmente bruciati da un esordio sbagliato in Davis o in uno Slam con una wild card affrettata. Concordiamo con la scelta di non averlo buttato in campo in un match decisivo.
    Aggiungiamo che anche la scomparsa del Dott. Parra, punto fermo del team italiano per tanti anni, ha contributo a rendere il tutto  ancor più doloroso.In conclusione, crediamo che il team azzurro al completo e in salute possa giocarsela con tutti, sarebbe tra i favoriti, con l’incognita del doppio sul quale Volandri e i nostri ragazzi devono assolutamente lavorare per avere un piano A ottimale e un piano B credibile, in caso di emergenze. Quale? Sinner è il migliore dei nostri in risposta, ma tenerlo solo per il singolare sarebbe forse la strada migliore. Berrettini il migliore al servizio, ma idem come sopra. Forse si potrebbe puntare su un Sonego-Musetti, far giocare loro i 4 Slam insieme, magari potrebbe giovare ad entrambi pure per la propria crescita in singolare (lavorerebbero sui tempi della risposta). Visto tutto quel che abbiamo sofferto, la sconfitta contro la Croazia resta dolorosissima. Si poteva evitare, ma è nell’ordine delle cose. Ancor più quando gli avversari giocano davvero bene e si meritano il successo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Presentata la Davis a Torino. Binaghi: “Un’occasione da non perdere”, Volandri “Puntiamo in alto”

    Filippo Volandri e Angelo Binaghi (foto Federtennis)

    A Torino oggi è stata presentata la Coppa Davis, che nella nuova formula per la prima volta si giocherà in quella che è diventata una sorta di “Capitale” dello sport della racchetta. Riprendiamo dal sito federale, le parole pronunciate dal Presidente Angelo Binaghi, e dal Capitano del team azzurro Filippo Volandri.
    Binaghi: “Permettetemi di iniziare facendo le congratulazioni e gli auguri di buon lavoro al dottor Stefano Lo Russo, neo-eletto sindaco della meravigliosa città di Torino, ora diventata anche capitale del nostro sport. Non potevamo permetterci di perdere l’occasione di portare in Italia il nuovo format della Coppa Davis, con ben 6 nazioni che si contenderanno un posto in semifinale tramite i due gironi e i successivi quarti di finale. Non potevamo perdere questo evento anche perché lo dovevamo alla Regione Piemonte e all’assessore allo sport Fabrizio Ricca, che ci è stato vicino e ci ha dato il contributo necessario per poterci aggiudicare questa gara. In più, non potevamo perderla anche perché, prima ancora che per i risultati agonistici, noi siamo conosciuti da tempo nel mondo del tennis come ottimi organizzatori. Lo dimostrano gli Internazionali BNL d’Italia, più volte premiati dall’ATP e prossimi a ricevere un upgrade da una a due settimane; lo dimostrano le Next Gen ATP Finals di Milano e anche i due ATP 250 organizzati quest’anno in Italia. Nel nostro palmarès organizzativo credo ci siano ottimi successi”.
    Continua il Presidente: “Non potevamo perdere questo evento visto ciò che i nostri giocatori stanno facendo dentro e fuori dal campo. Avere l’opportunità di giocare una parte delle Finals in casa, in un momento nel quale i nostri ragazzi hanno concrete chance di lottare per la vittoria finale, era un’occasione da non lasciarsi sfuggire. Giocheremo a Torino la Coppa Davis, la manifestazione più antica e secondo me più prestigiosa nel mondo dello sport, vinta da 15 nazioni differenti fra le quali l’Italia. Ci presentiamo con delle legittime ambizioni, con una squadra nuova, un capitano nuovo e dei giocatori esordienti. L’Italia presenterà un mix fra esperienza e gioventù, dunque può sognare. Da Torino inizia un ciclo di 4-5 anni che ha come obiettivo quello di vedere finalmente la nostra Nazionale competitiva ad altissimi livelli in una competizione come la Coppa Davis”.
    Le parole del Capitano Volandri: “Siamo pronti per competere, con un format che non dà scampo al minimo errore, e per questo stiamo cercando di prepararci al meglio, con una squadra molto giovane e che guarda al futuro. La scorsa settimana sono stato a Vienna insieme ai ragazzi, e ho trovato da parte loro un entusiasmo che non vedevo da tempo. Questo mi rende molto orgoglioso, così come i risultati che la FIT sta ottenendo dal punta di vista tecnico, visto il mio ruolo da direttore. Non ci era mai capitato di avere due giocatori fra i primi 10 del mondo: un privilegio ma anche una responsabilità. È inutile nasconderci dietro un dito: la vittoria della Coppa Davis è uno degli obiettivi della Federazione per il prossimo futuro, e ci stiamo attrezzando per aggiungere a uno sport individuale quel senso di appartenenza che diventa importante a livello di squadra. Sono molto ottimista e fiducioso: ho la fortuna di lavorare con dei ragazzi speciali, che bruciano le tappe e sono diventati protagonisti del palcoscenico internazionale”.
    Volandri si augura che il pubblico di Torino possa fare la differenza: “Partiamo da un incontro difficile contro una nazionale che ha giocatori forti ed esperti, che ben si adattano a questo format e alle condizioni di gioco. Ma siamo pronti, con un team che miscela gioventù ed esperienza. E poi avremo la possibilità di giocare in Italia, pertanto faccio un appello al nostro pubblico di venire numeroso. Il calore della gente può davvero fare la differenza”. LEGGI TUTTO