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    A fuoco la nave delle 3.965 supercar: distrutte Bentley, Lamborghini e Porsche

    Dopo l’incendio divampato a bordo del traghetto Euroferry tra Brindisi e le coste greche, un’altra imbarcazione è coinvolta in un analogo fatto di cronaca. Il mercantile Felicity Ace partito da Emden, in Germania e diretto nel Rhode Island è andato a fuoco nell’area delle Isole Azzorre. All’interno dei suoi container migliaia di auto di lusso sono state carbonizzate, per un danno complessivo di centinaia di milioni di euro.
    Russia, le auto sbarcano al porto… ma sono congelate!
    Batterie “difettose”
    L’enorme rogo sarebbe nato, secondo le testimonianze dell’equipaggio, a causa di una delle batterie delle auto elettriche a bordo. Il litio presente nelle stesse avrebbe alimentato le fiamme e reso complicato l’intervento per placare l’incendio, tanto da rendere necessario l’aiuto di un’imbarcazione della Smit, specializzata in salvataggi in mare. Il problema gravissimo della scarsa sicurezza delle auto elettriche torna quindi al centro della cronaca, con le Case automobilistiche che continuano a dichiararsi non responsabili per i diffusi incendi delle batterie delle vetture.
    Lusso in cenere
    A fare la conta dei danni è la testata giornalistica Handelsblatt, che con un’e-mail interna della Volkswagen parlava di 3.965 vetture, tra Porsche (1.100 come confermato dalla Casa automobilistica tra le quali una destinata allo youtuber Matt Farah), Audi, Lamborghini e Bentley (189). Ad andare in fumo sono state quindi diverse centinaia di migliaia di euro, ma la buona notizia è che almeno i 22 membri dell’equipaggio sono stati tratti in salvo: un’operazione delicata portata avanti dalla marina e dall’aviazione portoghese, aiutati dalla vicinanza del mercantile alle isole.

    Packed with over 3,900 Lamborghini, Audi and Porsche, the transporter ‘Felicity Ace’ gutted in flames in the mid of the Atlantic Ocean. The crew members were rescued by the Portuguese Navy and Airforce.#FelicityAce pic.twitter.com/118Psq3m1q
    — Urooj Khan TOI (@UroojkhanTOI) February 19, 2022

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    Indianapolis, incendio distrugge 40 auto destinate all'asta

    Di auto ce n’erano non meno di una quarantina. Alla fine, ne sono state riconosciute solo tre: una Mercedes Classe E, una Kia Soul e una Jeep Renegade. Ma anche queste ultime sono nell’elenco delle 40 auto andate carbonizzate in seguito a un grosso incendio divampato in un parcheggio di Indianapolis.Guarda la galleryIndianapolis, in fiamme 40 auto destinate all’asta
    Tutta colpa di un fulmine
    Secondo quanto riportano le testate locali, a far scoppiare l’incendio è stato un fulmine, dato che la zona in cui si trova il grande parcheggio era stata precedentemente interessata da forti temporali. Un lampo di troppo, e in un batter d’occhio ben 40 vetture destinate a essere vendute all’asta sono andate perse.
    Bagna una mascherina col vino e cerca di bruciare un’auto: la bravata è un disastro
    I vigili del fuoco sono accorsi subito, e dopo due ore sono riusciti a spegnere le fiamme. Le immagini delle auto in fiamme hanno però già fatto il giro del web, condivise dagli account social ufficiali del Fire Department di Indianapolis.

    #IFD #OnScene 3202 S Harding St. pic.twitter.com/YRoN2R2KPQ
    — Indianapolis Fire Department (@IFD_NEWS) September 15, 2021 LEGGI TUTTO

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    Bagna una mascherina col vino e cerca di bruciare un’auto: la bravata è un disastro

    Quando i carabinieri di Cagliari hanno fermato un 52enne accucciato su un’auto, non potevano assolutamente immaginare quello che l’uomo stava cercando di fare: con una mascherina Ffp2 imbevuta di vino, tentava di dar fuoco a una Opel Karl di proprietà di 67enne della zona. Non sono stati ancora divulgati i motivi dietro al gesto.
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    Reato immaginario
    Un reato immaginario, improbabile. Possiamo definirlo così, viste le scarse possibilità di riuscita della trovata messa in atto dall’uomo. Questi avrebbe immerso una mascherina FFP2 in un cartone di vino: la sua idea era quella, tramite un accendino, di appiccare il fuoco e incendiare la vettura.
    Come pensava di poter riuscire nell’impresa? I carabinieri lo hanno colto “in flagrante” e hanno segnalato il fatto alla procura, ma è davvero difficile ritenere che ciò possa portare a una condanna: nonostante ci fossero le intenzioni (il dolo), con questa “tecnica” era impossibile che l’uomo potesse effettivamente dare fuoco alla vettura.
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