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    “Vogel a un passo dall'addio ai Los Angeles Lakers: si cerca il sostituto”

    L’avventura di Frank Vogel sulla panchina dei Los Angeles Lakers è ormai giunta al capolinea. La notizia era nell’aria ormai da tempo ma nella ultime ore ESPN ha trovato ulteriori conferme. Si attende dunque solo l’ufficialità e poi sarà divorzio tra la franchigia e il tecnico americano, che ha guidato i gialloviola alla vittoria del titolo nel 2020. L’inutile vittoria all’overtime contro Denver, dunque, potrebbe davvero essere l’ultima partita di Vogel alla guida della squadra che ha condotto per tre stagioni. I Lakers, sempre secondo quanto raccontato da ESPN, sarebbero già a lavoro per cercare una sostituto, anche se al momento non ci sarebbe ancora un favorito. 
    Le parole di Vogel
    Vogel, che dopo l’accordo triennale firmato nel 2019 aveva ricevuto un’estensione per un ulteriore anno che lo avrebbe accompagnato fino al 2023, ha commentato: “Non ho mai ascoltato tutte le c*****e dette su di noi e questa sera mi sono divertito ad allenare la squadra nell’ultima partite della nostra stagione. Siamo qui per celebrare questi giovani talenti che abbiamo a disposizione e che sono voluti andare a caccia di una vittoria anche in una serata in cui non contava più nulla. A tutto il resto dei problemi inizieremo a pensare da domani”.  LEGGI TUTTO

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    ESPN: “Los Angeles Lakers, Vogel ai saluti: manca solo l'ufficialità”

    Quella contro Denver, vinta in rimonta all’overtime, potrebbe essere stata l’ultima partita di Frank Vogel sulla panchina dei Los Angeles Lakers. Il tecnico americano, che ha guidato i gialloviola al titolo nel 2020, è ormai a un passo dall’addio secondo quanto racconta ESPN. Una notizia che in realtà era ormai nell’aria da diverso tempo e della quale si attende solo l’ufficialità. I Los Angeles Lakers si sarebbero già mossi per trovare un sostituto ma al momento nessun profilo sembra prevalere sugli altri. 
    Los Angeles Lakers-Vogel: divorzio vicino
    Al timone della franchigia da tre stagioni, Vogel aveva esteso il contratto per un altro anno rimanendo così legato ai gialloviola fino al 2023. Ora, però, il divorzio tra le parti sembra impossibile da evitare. Il diretto interessato, al termine della sfida contro Denver, ultima partita della regular season, non si è sbilanciato: “Non ho mai ascoltato tutte le c*****e dette su di noi e questa sera mi sono divertito ad allenare la squadra nell’ultima partite della nostra stagione. Siamo qui per celebrare questi giovani talenti che abbiamo a disposizione e che sono voluti andare a caccia di una vittoria anche in una serata in cui non contava più nulla. A tutto il resto dei problemi inizieremo a pensare da domani”.  LEGGI TUTTO

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    Nba, i Lakers cadono contro Philadelphia. Atlanta ko senza Gallinari

    ATLANTA (Stati Uniti) – Atlanta va al tappeto nella notte italiana della regular season dell’Nba: gli Hawks, di fronte agli oltre 16mila spettatori della Little Caesars Arena di Detroit, cadono contro i Pistons per 122-101. Finisce in parità – con 21 punti a testa messi a referto – il duello tra i bomber Grant e Young. Tra le file degli ospiti assente l’azzurro Danilo Gallinari per problemi al tendine d’Achille. Stop casalingo per i Los Angeles Lakers, che privi di LeBron James, vanno ko con il punteggio di 126-121 contro i Philadelphia 76ers, trascinati dai 30 punti del solito Embiid, top-scorer della serata. I Miami Heat, capolisti della Eastern Conference, vengono sconfitti dai Golden State Warriors, vincenti per 118-104 con 22 punti sia per Lee che per Kuminga. Nervosismo in panchina per il quintetto della Florida, con tanto di rissa. Si interrompe bruscamente invece la striscia di cinque vittorie di fila degli Hornets, sconfitti in casa dai Knicks, che ormai non hanno più nulla da chiedere a questa stagione: protagonista della vittoria dei newyorkesi è ancora una volta RJ Barrett: 30 punti, per lui (11esima volta in regular season). Damian Jones realizza ad appena due decimi dalla sirena il canestro che consegna il successo ai Kings contro Indiana, in un sfida vinta dagli ospiti grazie ai sette giocatori in doppia cifra guidati dai 25 punti di Davion Mitchell e dai 22 di Chimezie Metu. I Celtics invece continuano il loro ottimo momento di forma, si sbarazzano facilmente di Utah e ora sono la terza forza della Eastern Conference. Memphis domina tutto il primo quarto, poi si fa riprendere nel terzo (42-27), ma alla fine riesce a vincere ancora nonostante l’assenza dell’infortunato Ja Morant. Bastano i 23 punti di Desmond Bane, i 23 dalla panchina di De’Anthony Melton e i 21 realizzati da Dillon Brooks, fondamentale anche sui possessi in fase difensiva. A Brooklyn non basta lo stato di forma incredibile di Kyrie Irving, autore di 43 punti dopo i 60 contro Orlando. Altro successo fondamentale per i Suns che battono a domicilio i Timberwolves. Alla sirena finale sono 19 punti per Anthony Edwards, mentre Karl-Anthony Towns ne aggiunge altri 15 (e 11 rimbalzi): 35 punti – massimo in carriera – per Deandre Ayton, mentre Devin Booker si “ferma” a 28. Oklahoma batte Orlando 118-102 e interrompe una striscia di dieci ko consecutivi: 21 punti per Tre Mann e Isaiah Roby, mentre Maledon segna addirittura 17 dei suoi 25 totali esclusivamente nel quarto e ultimo periodo. Dallas, anche senza Luka Doncic, travolge i Rockets 110-91 con 28 punti di Brunson e 26 punti di Spencer Dinwiddie. I Mavericks agganciano dunque i Jazz, al quarto posto, mentre Houston è sempre più ultima nella Western Conference. In chiusura, i Blazers sprofondano sul parquet casalingo contro i San Antonio Spurs (133-96), che rilanciano le proprie ambizioni playoff anche e soprattutto grazie alla buona prestazione di Keldon Johnson, autore di 26 punti. LEGGI TUTTO

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    Nba, Lakers ko contro i 76ers. Gli Hawks cadono senza Gallinari

    ATLANTA (Stati Uniti) – Di fronte agli oltre 16mila spettatori della Little Caesars Arena di Detroit, Atlanta va al tappeto contro i Pistons per 122-101. Finisce in parità – con 21 punti a testa realizzati – l’atteso duello tra Grant e Young. Tra le file degli ospiti assente l’azzurro Danilo Gallinari per problemi al tendine d’Achille. Cadono in casa anche i Los Angeles Lakers, che privi di LeBron James, vanno ko per 126-121 contro i Philadelphia 76ers, trascinati dai 30 punti del solito Embiid, top-scorer della serata. I Miami Heat, capolisti della Eastern Conference, vengono sconfitti da Golden State Warriors, vincenti per 118-104 con 22 punti sia per Lee che per Kuminga. Nervosismo in panchina per il quintetto della Florida, con tanto di rissa. Si interrompe invece la striscia di cinque vittorie di fila degli Hornets, sconfitti in casa dai Knicks, che ormai non hanno più nulla da chiedere a questa stagione di Nba: protagonista della vittoria dei newyorkesi è ancora una volta RJ Barrett: 30 punti, per lui, l’undicesima in questa regular season. Damian Jones realizza ad appena due decimi dalla sirena il canestro che consegna la vittoria ai Kings contro i Pacers, in un sfida vinta dagli ospiti grazie ai sette giocatori in doppia cifra, tra cui spiccano Davion Mitchell con 25 punti e Chimezie Metu con 22. I Celtics invece confermano l’ottimo momento di forma, si sbarazzano facilmente di Utah e ora sono la terza forza della Eastern Conference. Memphis domina per tutta la durata del primo quarto, poi si fa riprendere nel terzo (42-27), ma alla fine riesce a vincere nonostante l’assenza dell’infortunato Ja Morant. Bastano i 23 punti di Desmond Bane, i 23 dalla panchina di De’Anthony Melton e i 21 realizzati da Dillon Brooks, fondamentale anche sui possessi difensivi. A Brooklyn non basta lo stato di forma incredibile di Kyrie Irving, autore di 43 punti dopo i 60 messi a referto contro Orlando. Altro successo fondamentale per i Suns che battono a domicilio i Timberwolves. Alla sirena finale, 19 punti per Anthony Edwards, mentre Karl-Anthony Towns ne aggiunge altri 15 con 11 rimbalzi: 35 punti – massimo in carriera – per Deandre Ayton, mentre Devin Booker si “ferma” a quota 28. Oklahoma batte Orlando con il punteggio di 118-102 e interrompe una striscia di dieci ko consecutivi: 21 punti per Tre Mann e Isaiah Roby, mentre Maledon segna addirittura 17 dei suoi 25 totali solo nel quarto e ultimo periodo. Dallas, anche dovendo fare a meno di Luka Doncic, travolge i Rockets 110-91 con 28 punti di Brunson e 26 punti di Spencer Dinwiddie. I Mavericks agganciano quindi i Jazz al quarto posto, mentre Houston è sempre più ultima nella Western Conference. In chiusura, i Blazers crollano sul parquet casalingo contro i San Antonio Spurs (133-96), che rilanciano le proprie ambizioni in vista dei play-off anche e soprattutto grazie all’ottima prestazione di Keldon Johnson, autore di 26 punti. LEGGI TUTTO

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    Guai per LeBron James: multato per “gesto osceno”

    LOS ANGELES (Stati Uniti) – È di 15mila dollari la multa comminata a LeBron James per un “gesto osceno”. Il fuoriclasse dei Los Angeles Lakers è stato inoltre ammonito dai funzionari disciplinari dell’Nba per aver giurato durante una conferenza stampa. Lo ha riferito il portavoce della lega Byron Spruell in un comunicato. Questa è la seconda volta questa settimana che la lega punisce James per un incidente in campo. James è stato squalificato per una partita a causa di un violento alterco con Isaiah Stewart dei Detroit Pistons durante una partita di domenica scorsa. È stata la prima sospensione della sua carriera.
    Il gesto osceno di LeBron James
    La squalifica ha fatto saltare a LeBron la sconfitta per 106-100 dei Lakers contro i New York Knicks martedì scorso. È tornato mercoledì per affrontare gli Indianapolis Pacers e ha segnato 39 punti in una vittoria per 124-116 ai supplementari. Verso la fine del quarto tempo, James ha attirato l’ira dei funzionari di Lega per aver fatto un gesto osceno dopo aver affondato un canestro da tre punti, che ha esteso il vantaggio dei Lakers a sei punti. Ora è stata l’NBA a emettere un avvertimento a James contro “l’uso di un linguaggio profano durante una conferenza stampa”. James ha anche fatto espellere un paio di fan dalla partita dei Pacers durante gli straordinari, dopo che lo hanno disturbato dai loro posti a bordo campo. In nove partite in questa stagione, James ha una media di 24,6 punti, cinque rimbalzi e 4,6 assist. LEGGI TUTTO

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    Lakers, multa e ammonizione per LeBron James: ecco perché

    LOS ANGELES (Stati Uniti) – Alla star dei Los Angeles Lakers LeBron James è stata comminata una multa di 15.000 dollari per un “gesto osceno”. È stato anche ammonito dai funzionari disciplinari dell’Nba per aver giurato durante una conferenza stampa. Lo ha riferito il portavoce della lega Byron Spruell in un comunicato. Questa è la seconda volta questa settimana che la lega punisce James per un incidente in campo. James è stato squalificato per una partita a causa di un violento alterco con Isaiah Stewart dei Detroit Pistons durante una partita di domenica scorsa. È stata la prima sospensione della sua carriera.
    Il gesto osceno di LeBron James
    La squalifica ha fatto saltare a LeBron la sconfitta per 106-100 dei Lakers contro i New York Knicks martedì scorso. È tornato mercoledì per affrontare gli Indianapolis Pacers e ha segnato 39 punti in una vittoria per 124-116 ai supplementari. Verso la fine del quarto tempo, James ha attirato l’ira dei funzionari di Lega per aver fatto un gesto osceno dopo aver affondato un canestro da tre punti, che ha esteso il vantaggio dei Lakers a sei punti. Ora è stata l’NBA a emettere un avvertimento a James contro “l’uso di un linguaggio profano durante una conferenza stampa”. James ha anche fatto espellere un paio di fan dalla partita dei Pacers durante gli straordinari, dopo che lo hanno disturbato dai loro posti a bordo campo. In nove partite in questa stagione, James ha una media di 24,6 punti, cinque rimbalzi e 4,6 assist. LEGGI TUTTO

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    Nba, si sbloccano i Lakers: Curry trascina Golden State

    Serata di grande spettacolo in Nba. Dopo i ko contro Golden State Warriors e Phoenix Suns, i Los Angeles Lakers centrano la prima vittoria stagionale della regular-season. Di fronte ai quasi 19mila spettatori dello Staples Center, il quintetto californiano supera per 121-118 i Memphis Grizzlies. Agli ospiti non basta una prestazione sensazionale di Ja Morant, che mette a referto da top-scorer con un bottino personale di 40 punti. A brillare tra i padroni di casa sono soprattutto Carmelo Anthony, che chiude con 28 punti, e Anthony Davis (22 punti).
    Curry fa esultare Golden State
    Prosegue invece l’imbattibilità dei Golden State Warriors che, dopo aver battuto le due franchigie di Los Angeles, prima i Lakers e poi i Clippers, passano per 119-107 sul parquet dei Sacramento Kings. A trascinare la squadra al successo è il solito Stephen Curry, che mette nel tabellino ben 27 punti. Vittorie in trasferta anche per Boston Celtics, Orlando Magic e Philadelphia 76ers, vincenti rispettivamente contro Houston Rockets (107-97), New York Knicks (110-104) e Oklahoma City Thunder (115-103). LEGGI TUTTO

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    Nba, un super Curry trascina Golden State: prima vittoria dei Lakers

    Continua lo spettacolo della palla a spicchia. Nella notte italiana, Golden State ha battuto 119-107 Sacramento grazie a un super Stephen Curry, autore di 27 punti. Dopo tre partite i Warriors sono ancora imbattuti e dopo aver superato le due compagini di Los Angeles si sono sbarazzati anche dei Kings. 
    Nba, si sbloccano i Los Angeles Lakers
    Raccolgono invece il primo successo nella regular season i Los Angeles Lakers. I gialloviola, dopo i ko contro Golden State Warriors e Phoenix Suns, di fronte ai quasi 19mila spettatori dello Staples Center, hanno superato per 121-118 i Memphis Grizzlies. A nulla servono i 40 punti di un sensazionale Ja Morant, mentre tra i padroni di casa salgono in cattedra Carmelo Anthony, che chiude con 28 punti, e Anthony Davis (22 punti). Vittorie esterne anche per Boston Celtics, Orlando Magic e Philadelphia 76ers, vincenti rispettivamente contro Houston Rockets (107-97), New York Knicks (110-104) e Oklahoma City Thunder (115-103). LEGGI TUTTO