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    Gli Europei di Filippo Federici: “Emozioni così forti che ho pianto”

    Di Redazione Era il grande assente alla cerimonia di premiazione dei Campionati Europei maschili, anche se i compagni hanno voluto omaggiarlo portando la sua maglia sul podio. Il libero Filippo Federici sarebbe dovuto essere su quel podio in Polonia, ma l’infortunio subito proprio nell’ultima fase della preparazione gli ha impedito di prendere parte alla rassegna continentale: “Ho preso una pallonata in difesa come ne avrò prese a migliaia – racconta al Giornale di Monza – sentivo dolore, ma pensavo che fosse normale e che in dieci minuti sarebbe passato. E invece niente, non passava. Da lì abbiamo fatto la visita, abbiamo capito che era rotto ed è stata necessaria l’operazione“. Sono stati, quindi, Europei vissuti in modo molto particolare per il giovane libero: “Quando ho realizzato che avevamo raggiunto la vittoria – racconta – ho provato una centrifuga di emozioni. Da un lato ero contentissimo, ma dall’altro ero un po’ provato. Avevo voglia di esserci, sarei dovuto essere lì con loro e invece, per tutto quello che è successo, non ne ho avuto l’occasione. Ho provato emozioni così forti che ho pianto“. Ora Federici è impegnato nella riabilitazione in vista della stagione con la Vero Volley Monza: “Per ora sto facendo tutti quei lavori atletici che non compromettono la mano destra. L’obiettivo è quello di tornare a disposizione per la prima partita di campionato” racconta. LEGGI TUTTO

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    Azzurre al Quirinale, Fabris: “Più capienza nei palazzetti per queste campionesse”

    Di Redazione Cerimonie di assoluto prestigio per le Nazionali azzurre di pallavolo, femminile e maschile, entrambe trionfatrici ai recenti Campionati Europei. Le due rappresentative azzurre sono state ricevute oggi, lunedì 27 settembre, al Quirinale dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e successivamente a Palazzo Chigi dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, e celebrate per i due straordinari successi continentali. Ad accompagnare le ragazze d’oro (assenti per infortunio la capitana Miriam Sylla e Alessia Orro), oltre al Presidente del CONI Giovanni Malagò e al Presidente della FIPAV Giuseppe Manfredi, anche Mauro Fabris, Presidente della Lega Pallavolo Serie A Femminile, a pochi giorni dall’inizio degli attesissimi Campionati di Serie A in cui le stesse campionesse azzurre si esibiranno nei rispettivi Club di appartenenza e che segneranno finalmente il ritorno del pubblico nei palazzetti. “Le celebrazioni istituzionali del movimento pallavolistico di vertice sono diventate una piacevolissima consuetudine, segno dell’eccellenza sportiva che esso rappresenta, in Italia e all’estero – afferma il Presidente Fabris -. Non vediamo l’ora di ammirare queste meravigliose atlete, insieme a tante altre campionesse italiane e straniere, nei Campionati di Serie A. E finalmente potranno ammirarle anche le famiglie, i tifosi e gli appassionati che amano la nostra disciplina e che per troppo tempo non hanno potuto accedere ai palazzetti”.“L’incontro del Quirinale – aggiunge il Presidente di Lega – ha rappresentato anche l’occasione per ribadire alle autorità presenti, in particolare al Sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali, che il 35% è una percentuale di riempimento dei palazzetti assolutamente inaccettabile a fronte di quanto osserviamo tutti i giorni negli stadi di calcio italiani. La pallavolo è storicamente abituata a gestire l’afflusso del pubblico in maniera controllata e ordinata, per questo auspichiamo – e in questo senso il Sottosegretario ci ha rassicurato – un aumento della capienza consentita al 50%, nel momento in cui, peraltro, si procede verso aperture più ampie non solo nel calcio ma anche in luoghi al chiuso come i teatri”. “Ribadiremo con forza lo stesso concetto – conclude Fabris – venerdì 1° ottobre, nella suggestiva cornice del Museo Enzo Ferrari di Modena, in occasione della Presentazione dei Campionati di Serie A Femminile, che lo stesso Presidente della Repubblica ha dichiarato di seguire con ammirazione e interesse, sollecitando addirittura una maggiore visibilità televisiva. Attenzione che ci riempie di orgoglio ulteriore e per cui ringraziamo il nostro Presidente”.  (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Michieletto: “Io come Bernardi? Stiamo con i piedi per terra. Ma quel tie break…”

    Di Redazione E’ la rivelazione della “nuova” Nazionale maschile targata Fefè De Giorgi. Ha solo 19 anni ed è già stato paragonato ai più grandi della pallavolo italiana, come Lorenzo Bernardi. Ma lui, con la modestia che solo i leader hanno, sa di far parte di un gruppo e di essere arrivato a conquistare l’oro grazie al gruppo. E’ Alessandro Michieletto, giovane stella azzurra e dell’Itas Trentino. Il figlio d’arte, ma anche fratello d’arte visto che entrambe le sue sorelle giocano a pallavolo, è stato determinante lungo tutti i Campionati Europei, prendendo in eredità il talento di Osmany Juantorena, suo idolo. Al Corriere della Sera, Michieletto racconta il cammino che la giovane Nazionale ha affrontato da dopo la delusione olimpica. Contro la Slovenia è stato spesso chiamato in causa in ricezione. «Mi battevano addosso ma io nasco come libero, quindi facessero pure. È stata una partita difficile in attacco, ma quando siamo andati al tie break mi sono detto: sono quindici punti. Devono essere i quindici punti della vita. Ho dato tutto me stesso, due ace compresi». Come è stato possibile che una squadra assemblata venti giorni fa, che univa i reduci di Tokyo al giovani rimasti a lavorare in Italia, abbia ottenuto subito un risultato così importante? «E’ stato inaspettato anche per noi, se vi consola. Ma ogni volta che ci davano per spacciati, noi crescevamo un po’ di più. La finale è stata la sfida più sofferta e quindi la più bella di tutto l’Europeo. Merito di Fefè De Giorgi e del suo nuovo staff». Adesso vi esaltano come se fosse il 1989, questa fosse la prima vittoria della nuova Generazione di Fenomeni e lei il nuovo Lorenzo Bernardi. «Non esageriamo e rimaniamo con i piedi per terra. Perché adesso dobbiamo confermarci e non è mica facile. Detto questo sono pieno d’orgoglio per la mia squadra». La sua carriera è tutta a Trento ed è esplosa nell’ultimo anno. «A Trento c’è un ambiente di professionisti unici. Mi hanno fatto crescere sia come atleta che come uomo e ho preso consapevolezza delle mie possibilità. Giocare una finale di Champions aiuta, come disputare la Nations League quest’estate». Se le dicessi che non avere in squadra Zaytsev e Juantorena vi ha aiutato ad esprimervi al meglio? «Risponderei che giocare con loro è stato un onore, sono due fuoriclasse e provo a trattenere più cose possibili che mi hanno insegnato». LEGGI TUTTO

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    La Nazionale come la Generazione dei Fenomeni. Tofoli: “Anche noi vincemmo da outsider”

    Di Redazione «Fefè De Giorgi ha preso questa squadra un mese fa e hanno ottenuto un grandissimo risultato. Speriamo sia iniziata una nuova era», lo dicono tutti dopo l’impresa azzurra all’Europeo terminato domenica scorsa. Lo dice anche Paolo Tofoli, che di Nazionale e vittorie se ne intende. Al Corriere dello Sport, infatti, racconta: «Guardando questa Italia, la memoria mi è andata a quel viaggio a Stoccolma. Anch’io ero giovane nell’89, avevo 23 anni… In azzurro si è creato un bel gruppo, che ha esaltato la gente. Anch’io ho ricevuto molti messaggi di tifosi che mi dicevano che questa Italia ha entusiasmato». Paolo Tofoli, ora in panchina in A3 con San Donà, era il regista della blasonata Generazione dei Fenomeni: 17 anni in maglia azzurra e un palmarès che vanta, tra gli altri, tre Olimpiadi e due Mondiali. Palmarès in comune con lo stesso De Giorgi, con cui in azzurro condivideva il ruolo di palleggiatore, e che quindi conosce molto bene. Se Fefè è, quindi, una vecchia conoscenza per Tofoli, lo stesso non si può dire della giovane Italia che ha segnato un’impresa da pochi creduta. «Loro sono stati una sorpresa, come fummo noi allora. Basta citare Romanò, che ha giocato solo in A2, è entrato senza paura e ha fatto la differenza nel momento più difficile della finale. Sono tutti giovani: Michieletto ha giocato titolare soltanto quest’anno in Superlega, è un vero fenomeno. Anche Lavia è stato super. Giannelli è un fuoriclasse al palleggio. E’ una squadra giovane, un bel gruppo ben amalgamato. All’inizio si diceva che mancava l’opposto, invece Pinali si è comportato molto bene, poi è entrato Romanò, quando serviva. E’ innegabile il merito di Fefè, che è riuscito a creare l’alchimia giusta. Si vede che questi ragazzi, con il sorriso sulle labbra, con la voglia di vincere e di entusiasmare, non mollano mai. Per questo sono molto piaciuti alla gente e al pubblico da casa». Il “throwback” è quasi d’obbligo e Tofoli torna indietro con la memoria, a quando la Generazione dei Fenomeni era solo all’inizio: «Indossare la maglia azzurra è un grandissimo orgoglio. Anche a noi, nel 1989, nessuno avrebbe pronosticato che avremmo vinto il titolo a Stoccolma contro i padroni di casa. Anche lì è stata una sorpresa per tutti. Poi c’è stata quella ancora più grande l’anno dopo, quando abbiamo vinto il Mondiale a Rio. Eravamo degli outsider; ma a volte si creano delle squadre dal niente, per la fortuna e la bravura dei giocatori e dell’allenatore di trovarsi. Atleti con caratteri diversi l’uno dall’altro, con caratteristiche tecniche differenti, che però ti portano a vincere». LEGGI TUTTO

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    Il nuovo ranking FIVB: gli azzurri salgono al quinto posto

    Di Redazione L’Italia è la quinta nazionale maschile al mondo: lo dice il ranking FIVB, aggiornato in tempo reale subito dopo la vittoria degli azzurri nei Campionati Europei. Un risultato notevole se si considera il nono posto occupato alla vigilia delle Olimpiadi di Tokyo. Davanti alla squadra di De Giorgi ci sono soltanto Brasile, Polonia, Russia e Francia, mentre completano la top ten Argentina, USA, Slovenia, Serbia e Iran. Il ranking servirà anche a determinare le ultime squadre qualificate ai Mondiali 2022, dopo che i campionati continentali hanno definito le prime 12: Italia, Slovenia, Brasile, Argentina, Portorico, Canada, Tunisia, Camerun, Iran e Giappone, a cui si aggiungono la Russia come paese organizzatore e la Polonia come campione in carica. Le nazionali che otterranno il pass in base al ranking (in attesa di ufficializzazione) dovrebbero essere Francia, USA, Serbia, Cuba, Olanda, Germania, Messico, Turchia, Egitto, Qatar, Bulgaria e Cina. Il sorteggio dei gironi si svolgerà a Mosca il 30 ottobre. Per quanto riguarda la graduatoria femminile, l’Italia si conferma al sesto posto: l’unico cambiamento di rilievo è il nuovo sorpasso al vertice, con gli USA che prendono nuovamente il posto del Brasile. I verdetti delle ultime settimane portano ai Mondiali le azzurre insieme a Turchia, Brasile, Colombia, Repubblica Dominicana, Portorico, Camerun e Kenya, ai paesi organizzatori Polonia e Olanda e alle campionesse in carica della Serbia. Poiché i Campionati Asiatici femminili non si sono disputati, i due posti in palio sono stati assegnati alle due nazionali meglio classificate, Cina e Giappone. Le squadre qualificate in base al ranking dovrebbero essere quindi – sempre salvo novità – USA, Russia, Germania, Belgio, Corea del Sud, Bulgaria, Canada, Thailandia, Argentina, Repubblica Ceca e Kazakhstan. Resterebbe fuori per una sola posizione la Croazia di Daniele Santarelli, così come Francia e Messico. IL RANKING MASCHILE1. Brasile 399 punti; 2. Polonia 384; 3. Russia 352; 4. Francia 341; 5. Italia 312; 6. Argentina 304; 7. USA e Slovenia 286; 9. Serbia 276; 10. Iran 267; 11. Giappone 244; 12. Canada 233; 13. Cuba 210; 14. Tunisia e Olanda 189. IL RANKING FEMMINILE1. USA 379 punti; 2. Brasile 366; 3. Cina 350; 4. Turchia 331; 5. Serbia 306; 6. Italia 304; 7. Rep.Dominicana 303; 8. Russia 278; 9. Giappone 266; 10. Olanda 265; 11. Germania 233; 12. Polonia 231; 13. Belgio 230; 14. Corea del Sud 226; 15. Bulgaria 191. (fonte: Fivb.com) LEGGI TUTTO

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    De Giorgi, dalla Generazione dei Fenomeni alla panchina dei Campioni d’Europa

    Di Redazione Debuttare sulla panchina della propria Nazionale, quella Italiana, portare a casa un oro e farlo con il 100% di vittorie. Questa l’impresa di Fefè De Giorgi ai Campionati Europei 2021. Prendere in mano un gruppo deluso dalle prestazioni olimpiche, di solo un mese prima. Rigenerarlo, ringiovanirlo e guidarlo con il giusto spirito fino all’incredibile finale di ieri sera, dove Giannelli e compagni hanno lottato verso il 3-2 con la Slovenia e sono saliti sul tetto d’Europa. Ecco la carriera del tecnico della Nazionale maschile italiana: Ferdinando De Giorgi è nato a Squinzano (LE) il 10 ottobre 1961. Professore di educazione fisica, ha all’attivo una lunga carriera da palleggiatore costellata di successi ottenuti sia nei club dove ha militato sia in Nazionale. Nella sua più che ventennale carriera da giocatore ha indossato la casacca di prestigiosi club quali Cuneo e Modena con in quali ha vinto titoli nazionali e internazionali. 330 le presenze in Nazionale con la quale ha vinto i tre titoli mondiali tra il 1990 e il 1998 (Rio de Janeiro 1990, Atene 1994, Tokyo 1998), i Campionati Europei (Stoccolma 1989) e 5 World League (1990 Osaka, 1991 Milano, 1992 Genova, 1994 Milano, 1995 Rio de Janeiro). È stato uno dei protagonisti della cosiddetta Generazione dei Fenomeni. Nel 2001 la sua prima esperienza nelle vesti di allenatore-giocatore, a Cuneo. Nella stagione 2002-2003 ha abbandonato definitivamente l’attività di giocatore per diventare allenatore a tutti gli effetti passando l’anno successivo da Cuneo a Perugia, società con cui ha conquistato uno storico accesso alla finale scudetto.  Dal 2005 al 2010 ha allenato la Lube Volley vincendo sei titoli: 1 scudetto (2005-2006), 2 Coppa Italia (2007-2008 e 2008-2009), 1 Coppa CEV (2005-2006) e 2 Supercoppa italiana (2006 e 2008). Nel 2011-2012 ha guidato fino a gennaio l’Umbria Volley San Giustino nel massimo campionato, poi dal 2012 al 2014 la prima esperienza all’estero in Russia, come tecnico del Fakel Novy Urengoy. Nella stagione successiva il ritorno in Italia, dove ha guidato per alcuni mesi la Tonno Callipo Vibo Valentia, prima di andare ad allenare nuovamente all’estero, stavolta in Polonia. Lì De Giorgi ha preso le redini dello Zaksa Kedzierzyn-Kozle per due stagioni (dal 2015 al 2017) conquistando due titoli nazionali e una Coppa di Polonia. Nell’estate 2017 è stato nominato commissario tecnico della Nazionale polacca e dal gennaio 2018 in poi è tornato a sedere in una panchina di Club, sempre in Polonia, alla guida dello Jastrzebski Wegiel. Dopo aver rescisso il contratto è tornato sulla panchina della Lube (dicembre 2018) dove ha vinto ancora numerosi titoli: un campionato italiano, una CEV Champions League, un Mondiale per Club e due Coppa Italia. De Giorgi ha esordito ufficialmente sulla panchina azzurra il 25 agosto 2021 a Mantova per un impegno amichevole contro il Belgio vinto con il punteggio di 3-0. Alla sua prima esperienza in una manifestazione internazionale – Campionati Europei 2021 – ha conquistato la medaglia d’oro. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi: Ora, comunque vada, De Giorgi è già da 10

    Di Paolo Cozzi Otto lunghissimi anni…. Era dal 2013 che la nostra Nazionale mancava da una Finale Continentale, un Purgatorio sportivo dal quale la giovane banda di De Giorgi ci ha trascinato fuori spingendosi oltre ogni più rosea aspettativa e ridando speranza e vigore ad un movimento che era uscito parecchio acciaccato dal torneo Olimpico di Tokyo 2021. È una nazionale che piace, che lotta, che sbaglia anche, ma non perde mai il bandolo della matassa e continua a seguire quella filosofia di gioco che il coach salentino sta insediando nei suoi ragazzi. Un gruppo giovane, sperimentale, chiamato più a non naufragare che a fare l’impresa…. E invece il sudore estivo mentre il gruppo di Tokyo usciva ai quarti, il profilo basso tenuto sempre e infine l’esplosione… otto vittorie di fila, 3 soli set persi lungo il cammino e una crescita continua…. Cosa chiedere di più a questi ragazzi? Di non farci svegliare bruscamente, di compattarsi ancora di più, di chiudersi a testuggine romana e non arretrare dietro le bordate di Urnaut e compagni che domani venderanno cara ,carissima la pelle inseguendo il loro sogno personale dopo due finali perse. È una Italia che attacca meglio, batte bene ma soprattutto sfoggia un muro compatto e preciso. Ma quello che stupisce è l’atteggiamento, la voglia di non fare cadere neanche un pallone, con tanta difesa e tanta copertura, ovvero quel lavoro sporco che costa poco ma rende tantissimo. Ma veniamo alle pagelle. foto Cev Giannelli voto 8. 7 punti, con tre ace e un muro più una regia sapiente, dove alterna intelligentemente tutte le sue bocche da fuoco spingendo palloni  a velocità siderali. Ottima la crescita dell’intesa sulla pipe con Michieletto, da rivedere solo i primi tempi, ieri sera spesso bassi. Lavia voto 7,5. 13 punti, in attacco forse un po sottotono, ma in realtà è bravo a non sprecare palloni e a rigiocarli quando davanti si trova il muro serbo piazzato. Molto bene in seconda linea sia in rice che difesa dove è sempre molto reattivo- Bellissimo vedere come esulta dopo un muro chiave nel 4 set. Michieletto voto 9. Non ci sono più parole per descrivere il nostro giovane talento, 23 punti , 4 muri e un ace…. Alessandro prende per mano i suoi compagni e li porta in semifinale con un’altra prova monstre a tutto campo. E quando sbaglia, è disarmante la tranquillità con cui si getta tutto alle spalle e pensa alla palla dopo. Pinali voto 8. Che bella rivincita questo Europeo per un ragazzo che sembrava arrivato in nazionale più per mancanza di valide alternative che per scelta. Il numero di errori è ancora un po’ alto,ma il braccio è bello veloce e potente e scava solchi nella seconda linea serba a partire dalla battuta. 17 punti preziosissimi i suoi. Anzani voto 8. In attacco continua a “bisticciare” con la palla di Giannelli, lui spesso troppo attaccato a rete, la palla troppo bassa; ma è a muro che compie il capolavoro, lui che è l’ultimo centrale di una lunga tradizione in Italia, fatta di un muro a lettura, capacità intuitive e rapidità di spostamento. Galassi voto 8,5. In attacco è un’autentica spina nel fianco per il muro serbo che non sa più come fermarlo, ed è utilissimo per scaricare un po di pressione dai nostri attaccanti laterali. Cresciuto tantissimo in questa stagione, è sempre bravo a farsi trovare anticipato e con braccio veloce. Balaso voto 8. A volte il libero lo si nota meno che altri giocatori, ma lui è il metronomo che guida tutta la nostra seconda linea e garantisce palloni giocabili a Giannelli. E in difesa è sempre pronto a guizzi vincenti De Giorgi voto 10. Solo un grande come Fefè poteva in solo un mese di lavoro creare un gruppo cosi solido e compatto. Comunque vada la finale, il vero vincitore è lui, scaricato in fretta e furia da una Civitanova che lo rimpiangerà a lungo…. LEGGI TUTTO

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    Zaytsev: “Giannelli ha ripreso in mano la squadra. Non succede, ma se succede…”

    Di Redazione Un pilastro della Nazionale maschile che ora manda tutto il suo supporto da lontano: Ivan Zaytsev sta vivendo l’impresa europea di una giovanissima Italia da casa, dopo l’operazione al ginocchio destro. Un gruppo azzurro profondamente rinnovato, dopo la delusione di Tokyo, a partire dal ct in panchina: Fefè De Giorgi, a cui Zaytsev stesso riserva un personale augurio. Alla Gazzetta dello Sport lo Zar Zaytsev confida la fiducia che ripone nel giovane gruppo, a prescindere da come terminino questi Europei. Cosa le piace del gruppo azzurro? «I ragazzi stanno dimostrando carattere, sinonimo della canalizzazione dell’energia nella giusta direzione ed estrema attenzione nei minimi particolari». C’è un ragazzo della Nazionale che la sta particolarmente impressionando? «Simone Giannelli ha ripreso in mano la squadra e la sta facendo girare al meglio». gh Quail sono secondo lei le difficoltà per questa ultima due giorni? «La cosa più difficile sarà trovare le energie, soprattutto mentali, per affrontare al meglio la partita di domenica, qualsiasi essa sia: finale per l’oro o per il bronzo». Che messaggio vuole mandare alla squadra e al ct. De Giorgi? «Di continuare a mantenere questa tensione mentale e di continuare a divertirsi e godere ad ogni punto conquistato. A Fefé dico di mantenere questo tipo di atteggiamento con la squadra e di preparare i ragazzi ai momenti di difficoltà che inevitabilmente verranno affrontati in queste partite decisive» Si aspettava un cammino così: 7 vittorie su 7 partite? «Si perché ho sempre avuto fiducia nei ragazzi e soprattutto loro hanno fiducia sin dall’inizio, in se stessi e in tutti l loro compagni». Se la sente dl fare un pronostico: l’ltalia dove può arrivare? «Dico soltanto: non succede, ma se succede…» LEGGI TUTTO