More stories

  • in

    Alfa Romeo, tre modelli su piattaforma CMP in Polonia

    FCA festeggia i 100 anni di presenza in Polonia con un grosso piano di investimenti per il rinnovamento dell’impianto di Tychy.

    La fabbrica beneficerà di un intervento da due miliardi di euro, reso possibile anche grazie ai fondi in arrivo dall’amministrazione pubblica, per preparare le linee alla produzione di tre nuovi modelli con i marchi Jeep Fiat e Alfa Romeo.
    “La prima vettura sarà commercializzata nella seconda metà del 2022 – Dicono da FCA – e tutti i nuovi modelli saranno alimentati da sistemi sia ibridi che completamente elettrici. Lo stabilimento di Tychy occupa circa 2.500 persone e attualmente produce la Fiat 500, la 500 Abarth e la Lancia Ypsilon. Nel 2019 l’impianto ha prodotto circa 263 mila veicoli quasi completamente esportati in 58 mercati nel mondo”.
    PIATTAFORMA CMP PER I B-SUV
    Ma di quali modelli si parla? Con la firma che sancirà la nascita di Stellantis, il gruppo formato dalla fusione tra FCA e PSA, è ragionevole pensare che la Polonia battezzerà il primo scambio tecnologico di know-how tra le multinazionali.
    FCA, le utilitarie Fiat saranno costruite su piattaforma PSA
    Infatti, non essendoci i tempi tecnici per la realizzazione di una nuova piattaforma progettata “a quattro mani”, è plausibile ipotizzare che le tre nuove vetture saranno assemblate attorno al pianale francese CMP, base modulare pronta all’uso anche per le trazioni ibride ed elettriche.
    Sebbene non siano stati resi noti nomi e carrozzerie delle auto che usciranno dalle nuove linee polacche, i recenti piani industriali annunciati sui modelli attesi per il 2022, fanno pensare che Tychy sarà la casa dei B-SUV di FCA, quindi delle probabili eredi della 500X, della Renegade e della più attesa tra tutte: non l’Alfa Tonale, attesa nel 2021 e prodotta a Pomigliano, ma la futura Alfa Romeo Brennero, l’inedita piccola a ruote alte del Biscione.
    Ferrari Purosangue, prima il SUV e poi l’elettrico? LEGGI TUTTO

  • in

    Incentivi auto 2021, 370 milioni di euro per benzina e Diesel

    A poche ore dalla fine dell’anno si chiude la complessa partita della Legge di Bilancio che include, tra l’altro, la norma relativa agli incentivi per l’auto. Dopo lunghe discussioni, il Governo ha raggiunto un accordo che accoglie le istanze, spesso contrapposte, delle forze di maggioranza, ma anche quelle dell’opposizione. Sono 370 i milioni di euro messi a disposizione per i nuovi bonus 2021, e oltre alle elettriche e alle plug-in potranno beneficiarne anche le vetture tradizionali purché con emissioni non superiori ai 135 g/km di CO2 calcolati secondo i nuovi standard.

    Tutti i bonus
    Nonostante si trattasse di una procedura non certo semplice, il Governo ha mantenuto fede alla promessa di chiudere la Legge di Bilancio prima della fine dell’anno. Tra le norme incluse nel provvedimento economico, anche quelle relative al rinnovo degli ecobonus per l’acquisto di auto nuove ecologiche. Il Governo ha deciso di stanziare per questo scopo 370 milioni di euro, di cui beneficeranno le auto elettrificate ma non solo.
    Della somma iniziale, 120 milioni verranno destinati alle vetture con emissioni inferiori ai 61 g/km di CO2, categoria nella quale rientrano sostanzialmente le elettriche pure e le plug-in hybrid. I restanti 250, invece, serviranno a incentivare la fascia 61-135 g/km di CO2, estendendo così il bonus anche alle vetture full hybrid, mild hybrid, benzina, Diesel e a gas. Va comunque specificato che il limite di 135 grammi di CO2 emessi per km è relativo al ciclo di omologazione WLTP, che sostituisce la precedente NEDC facendo alzare leggermente le emissioni medie.
    Per quanto riguarda le singole fasce, come al solito i maggiori benefici riguarderanno le vetture elettriche, ossia quelle con emissioni comprese tra i 0 e i 20 g/km di anidride carbonica. Per loro, rottamando una vettura con almeno 10 anni, l’incentivo statale di 8.000 euro a cui vanno aggiunti 2.000 euro di sconto da parte del concessionario. Senza rottamazione il bonus cala a 5.000 più 1.000. Nella fascia 21-60 g/km di CO2, in cui rientrano le ibride plug-in, il contributo ammonta a 4.500 euro da parte dello Stato e 2.000 dalla concessionaria con rottamazione, o 2.500 più 1.000 senza dare indietro una vecchia auto. Infine, per la categoria più popolosa e gettonata, quella dai 61 ai 135 g/km di CO2, il contributo è previsto solo rottamando una vettura più inquinante e prevede 1.500 euro di bonus e 2.000 di sconto da parte della concessionaria. Gli incentivi sono validi fino al 30 giugno 2021, salvo esaurimento dei fondi. LEGGI TUTTO

  • in

    Honda CB 1000 Stardust, la special che celebra l'allunaggio

    Honda lancia un’edizione limitata per ricordare l’impresa del 21 luglio 1969, quando per la prima volta l’uomo mise piede sulla Luna. Si tratta di un’edizione limitata a soli 15 esemplari e si chiama Honda CB 1000 Stardust.

    Guarda la gallery
    Honda CB 1000 Stardust, la special naked FOTO

    COLORI SPAZIALI
    Sono passati quasi 21 anni dal primo allunaggio con equipaggio e Honda ne celebra il ricordo con una naked verniciata in Moon Grey e Cosmic Black, con dettagli dorati. La moto è stata integrata con cerchi a raggi Kineo, con pneumatici sportivi Bridgestone RS10. Lo scarico posteriore SC Project si fa apprezzare alla vista e all’udito. Sul posteriore in alluminio il porta targa è in miniatura così come gli indicatori di direzione, che sono a LED; anche sull’anteriore gli indicatori sono posizionati all’estremità del manubrio Rizoma, così come Rizoma sono gli specchietti retrovisori.
    VERO METEORITE
    Sul serbatoio, al posto del classico logo Honda, è stato inserito un pezzo di vero meteorite, su cui è stato applicato il logo. Il lavoro celebrativo è stato realizzato grazie all’orologiaio svizzero Antoine Prezusio, famoso per utilizzate pietre di meteorite nei suoi lavori. La sella è rivestita in Alcantara e completa un design roccioso, imponente, rigido. La CB 1000 Stardust dà tutta l’idea di poter poggiare le sue pesanti ruote anche sulla luna. La CB 1000 Stardust ha un prezzo di 19.980 franchi, quasi 19.000 euro.     
    Sfida di potenza: le 4 moto più attese del 2020 LEGGI TUTTO

  • in

    Da Autoingros tamponi autodiagnostici gratuiti durante le feste natalizie

    Torino, 29 dicembre 2020. Inizia oggi e terminerà il 9 gennaio (o fino a esaurimento scorte), l’iniziativa di Autoingros di Corso Rosselli a Torino, la concessionaria che fa capo al Gruppo Intergea leader nella distribuzione auto in Italia, che si propone di offrire alla propria clientela la possibilità di effettuare un test autodiagnostico per il Coronavirus e di trascorrere serenamente le festività natalizie.

    Durante il periodo che va dal 29 dicembre al 9 gennaio, all’ingresso del dealer un incaricato, dopo aver rilevato la temperatura e i dati del cliente e acquisito la dichiarazione che, per quanto di sua conoscenza, non sia stato in contatto con persone positive nei 15 giorni precedenti, consegna il kit per la autosomministrazione del test rapido. Il cliente, seguendo le istruzioni, potrà così effettuare il tampone in autonomia in apposita area dedicata dove, con garanzia della massima riservatezza e privacy, avrà modo di acquisirne l’esito.
    “L’iniziativa è in linea di continuità con quella che è da sempre la filosofia di Autoingros” dichiara Luca di Tanno, Amministratore Delegato della società torinese “di offrire servizi in grado di stabilire una relazione e una vicinanza al cliente nella sua mobilità. In auto, ma non solo. Con il test rapido, infatti, i nostri clienti potranno vivere questo periodo natalizio con maggiore serenità e, pur in un momento di grande attenzione a rispettare le regole di distanziamento, le norme e le precauzioni dettate per l’utilizzo di test rapidi, proteggere i parenti e gli amici con i quali pensano di passare qualche momento di festa.” LEGGI TUTTO

  • in

    Ferrari Purosangue, prima il SUV e poi l'elettrico?

    Mentre continuano gli sviluppi del suv Ferrari Purosangue, tornano a farsi sentire i numerosi rumors che vorrebbero la Casa di Maranello alle prese con ulteriori progetti “rialzati” da terra, che con tutta probabilità vedremo su strada solamente nei prossimi anni. 

    Secondo quando riportato da Car Magazine, infatti, in corsa per un debutto ci sarebbe – oltre ad una declinazione elettrica a batterie del suv – anche un secondo modello sempre con propulsione elettrica. 
    IN ARRIVO, MA NON PRIMA DEL 2025
    Quel che sappiamo delle intenzioni Ferrari sull’elettrico è, ancora, nelle prospettive delineate da Camilleri agli investitori: arriverà un tale progetto ma non prima del 2025. Dai brevetti, poi, è emersa anche la possibilità di sviluppare un sistema composto da quattro motogeneratori sui due assi. Prospettive, ancora su una visione di medio periodo decisamente distante.
    Le anticipazioni rilanciate dal magazine inglese vorrebbero una potenza di sistema superiore ai 610 cavalli e un pacco batterie da 80 kWh, da installare sulla medesima piattaforma sulla quale nascerà il Purosangue (architettura tratteggiata nei contenuti da Michael Leiters).
    NUOVA GENERAZIONE 12 CILINDRI?
    Ecco, del suv vale dire come dovrebbe portare al debutto una nuova generazione di motore 12 cilindri, le attese sono per l’architettura con precamera di combustione, cruciale per garantire prestazioni e una maggiore efficienza in termini di emissioni di Co2: oltre 800 cavalli secondo quanto rivela Car Magazine. Sarà anche ibrido plug-in, nello specifico con il sistema composto dal V8 biturbo abbinato alla componente elettrica.
    Restano le linee guida per orientare il percorso in un 2021 che rivelerà le forme definitive di Ferrari Purosangue, progetto con la dinamica di guida e le prestazioni al centro, in una variante di carrozzeria ad altezza variabile con sospensioni pneumatiche, dall’elevata capacità di carico nel bagagliaio, in un’evoluzione del concetto di granturismo shooting brake verso prospettive di guida rialzate da terra. LEGGI TUTTO

  • in

    Volkswagen ID.3 uscirà dalla Fabbrica di Vetro da gennaio 2021

    Volkswagen sta puntando sempre con maggior vigore alla mobilità elettrica e lo ha dimostrato soprattutto con la produzione della piattaforma modulare MEB.

    Ora, dopo la trasformazione delle numerose fabbriche di componenti – Braunschweig, Kassel, Salzgitter e Wolfsburg, per citarne alcune -, dove vengono realizzati elementi importanti come il motore elettrico o il pacco batterie, anche la Fabbrica di Vetro di Dresda si prepara ad un passaggio importante per riuscire a catapultare Volkswagen in un futuro sempre più sostenibile.
    [embedded content]
    Volkswagen ID.3, al volante della prima elettrica firmata MEB
    DRESDA ACCOGLIE IL MEB
    Dalla sua apertura nel 2001, la linea di produzione della Fabbrica di Vetro ha realizzato l’ammiraglia Volkswagen Phaeton, la Bentley Flying Spur e, dal 2017, la e-Golf. Quest’ultima, tuttavia, ha rappresentato l’inizio di una trasformazione strategica dell’intero sito in un Centro per la mobilità del futuro e ora, dalla fine di gennaio 2021, la Fabbrica sarà pronta per nuovo aggiornamento, quello che renderà possibile la produzione della ID.3.

    Già a partire dai primi giorni del 2021 – fanno sapere dalla Casa – l’area di produzione della Fabbrica di Vetro riceverà alcuni interventi per riuscire ad adattarla alla piattaforma modulare elettrica MEB. Una prima conversione era già avvenuta la scorsa estate, quando fu adattata una delle sette stazioni, più precisamente quella dove vengono assemblati carrozzeria e telaio. Questi ultimi interventi, invece, includeranno l’installazione di un sistema di montaggio del tetto panoramico, l’adattamento degli strumenti di ritenzione per l’installazione della plancia e dei sedili e l’implementazione di nuove aree di attività avanzate come il programma di start-up Volkswagen Future Mobility Incubator e il laboratorio di formazione Future Mobility Campus.
    Insomma, il 23 dicembre scorso l’ultimo esemplare di e-Golf è uscito dalla linea di produzione della Fabbrica di Vetro di Dresda, facendole raggiungere un totale di 50.401 vetture fabbricate dal 2017. Ma la Fabbrica non vuole saperne di fermare la sua avanzata verso il futuro ed è già pronta per il domani grazie a questi nuovi aggiornamenti, che le permetteranno di far uscire della linea di assemblaggio la prima ID.3 già alla fine di gennaio 2021.
    Volkswagen Group e il robot mobile per la ricarica: ecco il prototipo LEGGI TUTTO

  • in

    Benzema, due Bugatti Chiron per sfoggiare tutta la sua potenza

    Karim Benzema non ha mani nascosto la sua passione per le quattro ruote di lusso. Appena sei mesi fa, infatti, ha postato sui social la sua nuovissima Bugatti Chiron da ben 2,5 milioni di euro. Un gioiellino costoso ma non l’unico nel garage dell’attaccante del Real Madrid: uno degli ultimi scatti sul sul profilo lo ritrae con un’altra Bugatti Chiron acquistata da un paio di anni. Già possederne una è un lusso per pochi (la produzione originale era limitata ad appena 500 unità), ma averne due nel proprio garage è un caso più unico che raro.

    CR7, una Bugatti Centodieci per festeggiare lo scudetto
    Un gioiello vero
    Immancabile la foto di rito sul suo seguitissimo profilo Instagram. Il colore di questa “vecchia” Bugatti Chiron è un azzurro tenue, quasi grigiastro. Sicuramente una tonalità più sobria rispetto a quelle a cui i calciatori ci hanno abituato per le loro supercar, e anche meno aggressiva se paragonata al total black in carbonio della Chiron acquistata pochi mesi fa. Ma poco cambia: la vettura mantiene inalterate le sue prestazioni con un motore da 1500 CV, una velocità massima di 420 km/h, uno 0-100 km/h in meno 2,5 secondi e lo 0 a 300 km/h in meno di 13,5. 
    D’altronde, quando si possiede un gioiello del genere (a cui si devono aggiungere svariate Audi, Ferrari e Lamborghini), difficile non farne sfoggio.

    Guarda la gallery
    Juve, tutte le auto lussuose di Ronaldo: l’ultimo gioiello è la McLaren Senna LEGGI TUTTO

  • in

    Route 66, il mito diventa una pista ciclabile di 6.000 km

    Il Mito, il Sogno Americano, Easy Rider, le canzoni. Tutto questo passa su una strada, “la” strada. Ovviamente parliamo della Route 66, scenario mitologico dell’età dell’oro a stelle e strisce che sta per trasformarsi in un qualcosa di nuovo: la pista ciclabile più lunga al mondo.

    12 STATI AMERICANI
    Il progetto si chiamerà “The Great American Rail Trail” e coprirà 6.000 chilometri in 12 Stati partendo dal Maryland. I ciclisti potranno percorrere le vie dell’oro, panorami meravigliosi e paesaggi da cinema d’autore grazie all’iniziativa dell’organizzazione Rails-to-Trails Conservancy di Washington, che ha cominciato a lavorare all’idea da circa un anno. Gli esperti sono al lavoro e stanno analizzando 300 diversi tracciati: un programma per cui sono arrivati già 18 milioni di dollari di finanziamenti e nel quale confluiscono 125 sentieri. Non è un’opera facile da realizzare, ci vorranno diversi anni di lavoro ma le basi sono fissate: Maryland, Illinois e Pennsylvania saranno i primi ad inaugurare i percorsi.
    ALMENO UNA VOLTA NELLA VITA
    Le stime parlano di un introito di 138 miliardi di dollari, destinati in gran parte alle comunità locali che ospiteranno la pista ciclabile. L’iniziativa darebbe nuovo lustro alla Route 66 e al turismo a due ruote: attraversare il Paese a stelle e strisce diventerà oggetto di desiderio dei visitatori di tutto il pianeta, che almeno una volta vorranno provare le sensazioni di un viaggio unico raccontato mille volte nei libri, nei film e nelle canzoni storiche.
    Maradona, una Harley-Davidson custom nel suo patrimonio LEGGI TUTTO