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    F1, Perez: “Porpoising? Troppo presto per giudicare il regolamento”

    ROMA – La stagione 2022 di Formula 1 ha segnato l’entrata delle nuove regolamentazioni tecniche, con le cosiddette monoposto ad effetto suolo che ha portato più spettacolo, favorendo il corpo a corpo tra i piloti. L’effetto negativo è il porpoising, ovvero quei saltelli che coinvolgono tutte le scuderie, ma con alcune, come la Mercedes, che ne soffrono più di altre. E proprio le Frecce d’Argento, visti anche i forti dolori alla schiena accusati da Lewis Hamilton alla fine delle diverse sessioni, sono state tra le maggiori promotrici di un cambiamento. Un cambiamento che da Red Bull hanno giudicato opportunista viste le difficoltà prestazionali della scuderia di Brackley. Seppur con parole più “morbide”, anche Sergio Perez è voluto intervenire sull’argomento, dichiarando: “Ritengo che sia troppo presto per giudicare il nuovo regolamento. Abbiamo assistito a buone gare, combattute. Grazie alle nuove regole è possibile seguire da vicino chi ti precede, questo è evidente. Il lato negativo sono i rimbalzi ad alta velocità, ma siamo solo all’inizio di una nuova era, dobbiamo dare tempo ai nuovi regolamenti“.
    Le mosse della FIA
    Poche settimane di fa, già prima del Gran Premio del Canada, la Federazione aveva annunciato dei cambiamenti per permettere ai team di ovviare al problema. Oltre ad un controllo più attento e preciso dei fondi, la FIA ha anticipato la definizione di una metrica per stabilire un livello accettabile di oscillazioni verticali. Una serie di primi provvedimenti per “tamponare” il problema in vista di un incontro più approfondito con i team per discutere la questione.  LEGGI TUTTO

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    F1, Norris: “Porpoising? Giusto che ci sia solidarietà tra colleghi”

    ROMA – Il tema del porpoising sta tenendo banco in questi giorni che porteranno la Formula 1 ad approdare a Silverstone nel prossimo weekend. La direttiva della FIA non mette d’accordo team e piloti e si rischiano ulteriori tensioni nel paddock. Tra le scuderie che però non stanno soffrendo di questo fenomeno c’è la McLaren di Lando Norris, con il pilota britannico che si concede in un’intervista al “Telegraph”, dove dice: “La verità è che noi non ne siamo colpiti e senza dubbio ci sono due team che hanno lavorato meglio rispetto agli altri. Ma cambiare le carte in tavola a stagione in corso non sarebbe certo l’ideale”.
    L’appello di Norris
    Il pilota della Papaya chiede però che i piloti si diano una mano l’un l’altro davanti al problema del porpoising, che riguarda non solo le performance, ma anche la sicurezza di chi le monoposto alla fine poi le guida. “Certamente – dice Norris – ci sono persone competenti che stanno analizzando la situazione. Quando la direttiva tecnica della FIA entrerà in vigore, inevitabilmente ci saranno scuderie più colpite di altre. Ma se fossi io ad avere un potenziale problema di salute vorrei poter contare sull’appoggio di tutti i miei colleghi. Mi piacerebbe che ci fosse la massima solidarietà”. LEGGI TUTTO

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    F1, Norris sul porpoising: “Noi non colpiti, ma tra piloti bisogna essere solidali”

    ROMA – “La verità è che noi non ne siamo colpiti e senza dubbio ci sono due team che hanno lavorato meglio rispetto ad altri. Ma cambiare le carte in tavola a stagione in corso non sarebbe certo l’ideale”. Sono queste le parole di Lando Norris, pilota della McLaren, raccolte in un’intervista dal “Telegraph”. Si parla di porpoising, questione sempre più scottante in Formula 1, che nel prossimo fine settimana correrà a Silverstone per la decima tappa stagionale. La direttiva della FIA, però, non mette d’accordo team e piloti e si rischiano ulteriori tensioni nel paddock.
    Le parole di Norris
    I saltellamenti, evidenti sin dal primo giorno di test pre-season, sono diventati un problema non solo di prestazioni. In gioco c’è la salute a lungo termine dei piloti, soggetti a sollecitazioni estreme. “Certamente – afferma Norris – ci sono persone competenti che stanno analizzando la situazione. Quando la direttiva tecnica della FIA entrerà in vigore, inevitabilmente ci saranno scuderie più colpite di altre. Ma se fossi io ad avere un potenziale problema di salute vorrei poter contare sull’appoggio di tutti i miei colleghi. Mi piacerebbe che ci fosse la massima solidarietà”. LEGGI TUTTO