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    Masters 1000 Indian Wells: Musetti travolto dal servizio e potenza di Opelka

    Lorenzo Musetti

    Lorenzo Musetti esce al secondo turno di Indian Wells, sconfitto nettamente da Reilly Opelka. 6-1 6-4 lo score di un match purtroppo a senso unico per l’americano, perfetto al servizio ed estremamente aggressivo in risposta. Male Musetti, non tanto per la sconfitta in sé (Opelka è n.17 del mondo ed adora questi campi), ma per come non sia mai riuscito ad entrare davvero in partita, a mettere in difficoltà l’avversario.
    Si sapeva che il match sarebbe stato difficilissimo, per la forza dell’avversario e soprattutto mentalmente per l’azzurro. Affrontando un servizio del genere, sei costretto a giocare i tuoi turni con la massima attenzione, un solo break può esserti fatale, non recuperabile. Purtroppo oggi Musetti ha giocato con tensione anche i suoi game di battuta, ricavando percentuali modeste e trovando mai il giusto ritmo con il colpo. Infatti per non “rischiare” di dover giocare troppe seconde, ha finito per produrre spesso prime palle non così incisive, che un Opelka oggi molto centrato ha spinto come se fossero seconde, commettendo parecchi errori ma mettendo anche grande pressione sull’azzurro. Era evidente che rispondere per Lorenzo sarebbe stato difficile, per la forza del servizio di Opelka, non solo veloce ma per il rimbalzo altissimo sulle seconde; ma Musetti non è mai riuscito a trovare una misura negli impatti, una posizione difendibile. Nel primo set ha risposto dai teloni, posizione troppo arretrata che non gli ha fruttato alcun beneficio; ha provato ad avanzare un po’ nel secondo parziale, ma i risultati sono stati ugualmente modesti. La palla break a favore non è mai arrivata, è salito ai vantaggi in risposta grazie a qualche errore di Reilly, non per suo merito. Nei rari scambi ha lavorato bene col back di rovescio, uniche fasi in cui è riuscito a spostare il rivale e metterlo in difficoltà, ma si è scambiato poco nei propri turni di battuta, praticamente mai in risposta. Musetti ha un tennis che necessita di qualche scambio, ha bisogno di prendere ritmo, di imbastire, di fare i suoi schemi per poi cambiare ritmo e far valere il suo braccio velocissimo. Oggi non ha mai avuto ritmo, non ha avuto tempo per giocare, poche volte anche nei suoi turni di battuta. Il rimbalzo alto, le bordate di Opelka improvvise, anche i tanti errori dell’americano, l’hanno disarmato. Musetti non è riuscito a trovare una chiave per scardinare il rivale o almeno entrare in partita. È sempre stato costretto ad arginare, subire, rincorrere. Soffrirà sempre questo tipo di avversari (e non è l’unico…), ma si sperava in una resistenza superiore, nel vederlo trovare una reazione, tecnica ed emotiva, ad una partita così difficile. Purtroppo non c’è stata. Una dura esperienza, ma necessaria per crescere.
    Marco Mazzoni

    La cronaca della partita.
    Il match inizia alle 22 ora italiana, con il gigante americano alla battuta. Servizio e rete Opelka. Poi il primo Ace, imprendibile. Musetti deve avere molta pazienza e restare focalizzato in risposta nonostante il bombardamento del rivale. Due Ace, una seconda palla micidiale che salta sopra la testa dell’azzurro. 1-0 Opelka. Serve Musetti, ma è Reilly a mettere il punto esclamativo con una risposta di rovescio micidiale. La difficoltà per “Muso” sarà prendere ritmo, visto che gli scambi saranno ridossi all’osso, ma appena si scambia la bilancia pende per Lorenzo. Molto bene col back, per proporre palle basse al rivale. Musetti è ovviamente in difficoltà in risposta, contro il servizio formidabile di Opelka, ma inizia con una posizione eccessivamente arretrata, praticamente indifendibile. Sul 2-1 Opelka, Musetti serve un brutto doppio fallo sul 30 pari, errore che gli costa la prima palla break del match. Altro doppio fallo, in rete, anche con un lancio di palla eccessivamente arretrato per dare effetto. Due errori che gli costano il BREAK, 3-1 e servizio Opelka… conoscendo la forza al servizio dell’americano, e la relativa debolezza dell’azzurro in risposta, un break è quasi una condanna per il set. Improvvisamente sul 3-1 Opelka regala due diritti, per la prima volta Lorenzo è ai vantaggi in risposta. Non entra la 1a al gigante, ma Lorenzo risponde davvero sui teloni e la palla gli scappa via. Il quarto Ace del match porta Reilly 4-1. Forte del vantaggio, Opelka punge anche in risposta, bravo a venire avanti a prendersi il punto. Musetti sembra frastornato, non forza a tutta il servizio per non essere aggredito sulla seconda, ma così Reilly entra anche sulla prima, non così incisiva. Crolla 0-40 Lorenzo, bassa la percentuale di prime in campo nonostante non forzi nemmeno a tutta. Prova a lavorare la palla col back l’azzurro per spostare il rivale, ma oggi Opelka è davvero centrato nei colpi, sbaglia poco. Un errore proprio col rovescio tagliato costa a Musetti il secondo break. Serve 5-1 Opelka, è una formalità. Chiude 6-1 in 26 minuti. Spiace scriverlo, ma non c’è stata partita nel primo parziale. Il servizio dell’americano ha dominato, ma Musetti l’ha agevolato servendo molto male e non trovando una via anche solo per provarci in risposta.
    Musetti inizia il secondo set al servizio. Trova un buon game, mette la testa avanti. Il problema è però riuscire a giocare in risposta, trovare una posizione da cui impattare senza stazionare a Los Angeles… Non ci riesce, nonostante provi ad avanzare qualche metro rispetto al primo set. 1 pari. La prima di servizio di “Muso” non va nel terzo game, per fortuna Opelka spara a tutta in risposta, e spara fuori. Torna a funzionare anche il back di rovescio di Lorenzo. Il set avanza spedito sui game di battuta. Splendida la volée bassa che porta Reilly sul 2 pari, controllo misterioso con zero equilibrio (e il passante di Lorenzo era ottimo). Sul 2 pari Musetti si complica la vita (dopo 2 Ace) con un doppio fallo e un attacco a rete troppo morbido. Si va ai vantaggi. Si prende un gran rischio Reilly col diritto e poi chiude uno smash micidiale dalla riga di fondo. Si è guadagna una palla break, la prima del set. Rischia un servizio esterno molto carico, che sorprende l’americano. Scappa però il diritto nel punto seguente, è ancora palla break (e si becca pure un warning per aver spaventato fuori dallo stadio una palla…). Rischia un serve and volley, e stavolta la risposta è nei piedi, ingiocabile. BREAK Opelka, 3-2 e servizio. La partita di fatto si è chiusa qua. Sotto 5-3, Musetti serve ma è ancora in difficoltà. Affronta il primo match point, bravo a cancellarlo con un diritto aggressivo. Si salva, resta aggrappato al match, ma deve incidere in risposta e finora non c’è mai riuscito. Nemmeno nel decimo game la musica non cambia. Chiude 6-4 Opelka, meritando il successo. Tutto troppo facile per lui, fortissimo al servizio, tanto da essere poi molto libero di rischiare alla risposta. Esce mestamente dal campo Musetti, incapace di invertire la rotta di un match in cui non è di fatto mai entrato.

    ATP Indian Wells Reilly Opelka [17]66 Lorenzo Musetti14 Vincitore: Opelka ServizioSvolgimentoSet 2R. Opelka 15-0 30-0 ace 40-0 ace5-4 → 6-4L. Musetti 0-15 0-30 df 15-30 30-30 30-40 40-40 A-405-3 → 5-4R. Opelka 15-0 ace 30-0 40-04-3 → 5-3L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-154-2 → 4-3R. Opelka 15-0 30-0 40-0 40-15 df 40-303-2 → 4-2L. Musetti 15-0 ace 30-0 ace 40-0 40-15 df 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A2-2 → 3-2R. Opelka 15-0 30-0 ace 40-0 40-15 df 40-301-2 → 2-2L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-151-1 → 1-2R. Opelka 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1L. Musetti 15-0 15-15 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1R. Opelka 15-0 15-15 30-15 ace 40-15 40-305-1 → 6-1L. Musetti 0-15 0-30 0-40 15-404-1 → 5-1R. Opelka 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 ace3-1 → 4-1L. Musetti 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 df df2-1 → 3-1R. Opelka 15-0 30-0 ace 30-15 40-151-1 → 2-1L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-15 40-301-0 → 1-1R. Opelka 15-0 30-0 ace 40-0 ace0-0 → 1-0
    9 ACES 22 DOUBLE FAULTS 427/47 (57%) FIRST SERVE 30/50 (60%)22/27 (81%) 1ST SERVE POINTS WON 20/30 (67%)15/20 (75%) 2ND SERVE POINTS WON 8/20 (40%)0/0 (0%) BREAK POINTS SAVED 3/6 (50%)9 SERVICE GAMES PLAYED 810/30 (33%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 5/27 (19%)12/20 (60%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 5/20 (25%)3/6 (50%) BREAK POINTS CONVERTED 0/0 (0%)8 RETURN GAMES PLAYED 911/14 (79%)NET POINTS WON 2/5 (40%)37 WINNERS 813 UNFORCED ERRORS 1237/47 (79%) SERVICE POINTS WON 28/50 (56%)22/50 (44%) RETURN POINTS WON 10/47 (21%)59/97 (61%) TOTAL POINTS WON 38/97 (39%)233 km/h MAX SPEED 197 km/h214 km/h 1ST SERVE AVERAGE SPEED 171 km/h165 km/h 2ND SERVE AVERAGE SPEED 150 km/h LEGGI TUTTO

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    Opelka spara sull’ATP: “Gaudenzi dovrebbe dimettersi. Serve un commissioner non legato al mondo del tennis”

    Reilly Opelka

    Reilly Opelka spara a zero. Non le cannonate micidiali del suo servizio, ma parole al veleno contro l’ATP e la leadership nel mondo del tennis. Per il gigante americano, la gestione dell’ATP è carente, ricca di conflitti di interesse, incapace di valorizzare il prodotto e premiare adeguatamente i giocatori. Ne ha per tutti Reilly in un’intervista a dir poco pirotecnica rilasciata a tennis.com in quel di Indian Wells. Ne riproponiamo i passaggi salienti, che certamente non passeranno inosservati.
    “Oggi sul tour non puoi monetizzare il talento e il nostro tempo è limitato. Guarda Andrey Rublev, per esempio. Rublev avrà 24, 25 o 26 anni solo una volta nella vita e mi dispiace per lui. Quello che ha fatto l’anno scorso è stato impressionante, ma è facile per la gente dire che è un ragazzo fortunato e che sta facendo un sacco di soldi. Quello che fa Rublev è tutt’altro che normale. Lavora a un livello che non ho mai visto fare a nessuno, e lo rispetto moltissimo. So che ha avuto difficoltà, e vedo cosa fa: sei, sette ore di allenamento. È in palestra, colpisce la palla tutto il giorno. Mi sento male nel pensare che non sia ricompensato come dovrebbe. Dovrebbe guadagnare milioni. Dovrebbe guadagnare molto di più di quello che ha, perché si sta “spaccando il culo” per questo. È un peccato. Prendete la MLB (Major League Baseball), è stata in sciopero lottando per una crescita di percentuali molto più piccole di quelle che abbiamo noi complessivamente. Odio la politica, mi piace giocare a tennis. Non mi piace dovermi lamentare, ma questa è la situazione. Non va bene”.
    Le critiche di Opelka vanno direttamente al cuore del funzionamento del sistema, dopo uno scambio polemico di messaggi social con Vallverdù: “Ha fatto su Twitter un commento sulla politica sul conflitto di interessi che è stata approvata dall’ATP la scorsa settimana. Se leggete la posta che ci è pervenuta, afferma che quei conflitti devono essere al di sopra di una certa soglia. La descrizione del sistema è irregolare. Qual è esattamente quella soglia? Permettere a persone come Gavin Forbes, Charles Smith, Herwig Straka, agenti o formatori (come lo stesso Vallverdù) di essere membri del Consiglio (ATP Board)? Dani (Vallverdù) ha recentemente fatto domanda per un posto nel Consiglio, pur essendo anche membro del Consiglio dei giocatori. Il Player Council vota per i membri del Council, è così che funziona il processo, quindi è assolutamente comico. So che è nella natura umana cercare di fare il meglio per se stessi, cercare di avere il più possibile, ma come può il sistema permetterlo? E non incolpo Dani per aver votato per se stesso o altro, ma in pratica non dovrebbe essere in quella posizione”.
    Ecco l’attacco diretto al vertice dell’ATP: “Andrea Gaudenzi deve dimettersi. Abbiamo bisogno di una nuova leadership. Non c’è niente di personale contro di loro. Sono bravi ragazzi. Massimo (Calvelli, amministratore delegato dell’ATP) è un bravo ragazzo. Ma non capisco. Perché scegliamo persone che sono già state nel tennis? Senza offesa per Massimo, non puoi assolutamente passare dall’essere un rappresentante Nike, inviare pacchi o ricevere le giuste scarpe da terra battuta per Rublev, a diventare l’amministratore delegato di uno dei più grandi sport mondiali del mondo. Non succede in nessun altro sport. E non sto solo criticando Massimo, ho detto la stessa cosa di Chris Kermode: era dirigente al Queen’s. Come puoi passare dall’essere un manager al CEO di uno dei più grandi sport del mondo, in un momento in cui hai i tre migliori giocatori nella storia attiva?”
    La soluzione per Opelka, trovare per l’ATP un commissioner di alto profilo, come quelli delle leghe Pro USA, manager che arrivano da alti contesti, non abbiano legami col tennis e siano focalizzati solo al business: “Penso che dovremmo rompere giocattolo e scegliere un visionario. Scegli il braccio destro di Adam Silver (Commissoner NBA), oppure scegli un ragazzo che ha lavorato al fianco di un Adam Silver o di un altro CEO di grande successo, e poi scommetti su di lui, perché il nostro sport non va. Se c’è così tanta trasparenza e tutto va bene, come è possibile che il montepremi ad Acapulco quest’anno sia stato inferiore rispetto al 2019? Hai avuto cinque dei sei migliori giocatori del mondo: Nadal, Zverev, Tsitsipas… un tabellone d’élite, non ci sono limiti di capienza e per di più in un nuovo stadio ancora più grande che si riempie ogni notte. Perché allora stiamo andando indietro? E perché dovremmo scegliere qualcuno al di fuori del regno dell’ATP? Perché l’ATP si comporta come un club chiuso. Dai un’occhiata ai membri del Consiglio: è un club. Qual è l’esperienza di Dani Vallverdú quando si tratta di essere un direttore di torneo? Nessuna. Ma quando un nuovo torneo appare nel calendario ATP, un membro del Players Council, Dani Vallverdú, riesce a essere il direttore di quel torneo (San Diego ATP). Perché lo scelgono? Perché è un club ristretto. E questo deve cambiare, quella cultura deve essere cambiata. Sceglierei qualcuno meno coinvolto nel tennis, perché quando hai qualcuno così vicino a questo, qualcuno abituato al vero pasticcio che è l’ATP, tutto resta com’è, non si faranno mai passi avanti. L’ATP è un circo da molto tempo. Tutti gli altri sport mondiali stanno andando alla grande, ma l’unico che non lo è è il tennis, e penso che sia per colpa della sua leadership.”
    Non è la prima volta che Opelka critica il sistema, ma in quest’intervista è andato dritto al punto, al cuore dei problemi che a suo dire affliggono il mondo del tennis e non gli permettono di generare un giro economico paragonabile a quello di altri sport professionistici. Una presa di posizione netta, che esterna un malumore che cova da tempo tra i giocatori.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    L’ATP ha sanzionato Opelka per aver tenuto il cappello durante la premiazione

    Opelka a Dallas durante la premiazione

    Reilly Opelka ha da poco pubblicato sui social una foto a dir poco singolare. L’ATP l’ha sanzionato poiché durante la premiazione del torneo di Dallas (da lui vinto) ha “scelto di tenere il cappello”, così recita testualmente la nota da lui ricevuta.
    Sarcastica la sua risposta, un applauso com un “top good”.

    Too good 👏 @atptour pic.twitter.com/YZGFrUCkCp
    — Reilly Opelka (@ReillyOpelka) February 16, 2022 LEGGI TUTTO

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    Reilly Opelka denuncia il conflitto di interessi all’interno dell’ATP

    Reilly Opelka nella foto

    Sappiamo che Reilly Opelka non si fa problemi a parlare di questioni controverse. L’americano attualmente si sta preparando per la prossima stagione, ma nel frattempo ha scritto su Twitter per registrare pubblicamente quello che descrive come un chiaro “conflitto di interessi” all’interno dell’ATP.
    Lo ha fatto specificatamente parlando di Gavin Forbes, membro da 13 anni del consiglio dell’ATP (il consiglio che alla fine prende le decisioni importanti all’interno del circuito) mentre agisce anche come vice presidente della IMG, la società che possiede tornei come il Miami Open e ora il Mutua Madrid Open. Poi c’è anche la presenza nel consiglio dell’ATP di Charles Humphrey Smith, rappresentante dei tornei, che è il direttore internazionale della Juss Event, una società legata al governo cinese che gestisce eventi come lo Shanghai Masters 1000: questo potrebbe essere uno dei motivi della debole risposta dell’ATP stessa al caso Shuai Peng.

    This is our 2nd conflict of interest. Not only has Gavin been on the board for 13 years, he is the senior VP of IMG who owns the Miami Open..not taking shots at Gavin here. Just the structure of the ATP 🙃 https://t.co/Mi0T9kaInM pic.twitter.com/S33sEBaICY
    — Reilly Opelka (@ReillyOpelka) December 7, 2021 LEGGI TUTTO

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    Molti giocatori criticano la debole presa di posizione dell’ATP sul caso Peng

    Peng nella telefonata al CIO

    “Debole”. “Inadeguato”. “Troppo poco”. Queste alcune delle reazioni di giocatori ed ex campioni al comunicato dell’ATP firmato dal Presidente Andrea Gaudenzi al merito alla delicata questione di Shuai Peng. Il mondo della racchetta si è stretto intorno alla forte giocatrice cinese, che dopo la sua esternazione contro uno dei personaggi politici più illustri del suo paese è prima scomparsa nel nulla, e poi riapparsa ma sotto un’evidente stato di coercizione. Mentre il boss della WTA ha preso la situazione di petto, cancellando ogni evento del tour femminile in Cina (con una perdita economica notevolissima), l’ATP sta tenendo una posizione molto più fumosa. Per questo tantissimi giocatori hanno tuonato contro Gaudenzi ed il suo comunicato, ritenuto debole e senza coraggio. Riportiamo una serie di Tweet di giocatori, per mostrare il loro disappunto sulla situazione. Tra i più duri, Andy Roddick che afferma “Ecco come dire un sacco di parole senza dire niente”.

    How to say a lot of words and say nothing https://t.co/EKXMTYgvZP
    — andyroddick (@andyroddick) December 2, 2021

    Are we to understand that the @ATP would have made the same statement had the player been a male? An atp tour pro?!? Somehow I think not.#embarassing https://t.co/eokSqwXQbu
    — Martina Navratilova (@Martina) December 2, 2021

    Im Sure The Statement 2day Would Have Been A Lot Different If #Kermode Was Still Around… #JusThinkinOutLoud
    — Dustin Brown (@DreddyTennis) December 2, 2021

    Forte il sarcasmo di Opelka, uno che non le manda mai a dire…

    POWERFUL https://t.co/bgWbYcG3ji
    — Reilly Opelka (@ReillyOpelka) December 2, 2021

    It’s important to understand that we as the players are completely handcuffed in our ability to act as a collective, and our leadership from the @atptour is complete dumpster https://t.co/TpX7cUwUNM
    — Tennys Sandgren (@TennysSandgren) December 2, 2021

    Anche il Capitano di Davis USA Mardy Fish si unisce al coro dello sdegno

    That’s a statement? https://t.co/mUwiQ1l1FV
    — Mardy Fish (@MardyFish) December 2, 2021

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Vienna: Sinner schianta Opelka con una prestazione impressionante

    Jannik Sinner, per la terza volta a Vienna

    Impressionante. Davvero impressionante la prestazione di Jannik Sinner all’esordio dell’ATP 500 di Vienna. L’azzurro demolisce Reilly Opelka battendolo 6-4 6-2. Pochissimi errori, ottimo al servizio e incredibile in risposta, l’azzurro strappa per ben tre volte il game di battuta al gigante americano e concede solo 6 punti nei suoi game.Tutto ha funzionato alla perfezione nel suo tennis, è in grandissima forma e fiducia. Continua così la sua corsa nel torneo, molto importante in ottica ATP Finals.
    Il Sinner ammirato nelle ultime partite sta giocando un tennis stellare, un livello così alto da meritare la massima vetrina di fine stagione, le ATP Finals. La corsa resta complicata, ma continuando a giocare così, nessun risultato gli è precluso. Il suo tennis fluisce veloce, velocissimo, con potenza e controllo. È molto bravo dallo scattare bene dai blocchi, costruirsi un vantaggio e quindi giocare sicuro da “front runner”, facendo scorrere il suo braccio a tutta. Sicuro, preciso, intenso, gioca tatticamente alla perfezione e dal punto di vista tecnico continua a migliorare.
    Il servizio sta diventando sempre più continuo, soprattutto i numeri con la prima sono in netta ascesa. Ma più degli stessi numeri, è il rendimento del colpo in sé a confortare. La palla fila via più netta, il movimento è più snello ed efficace. Conferisce alla palla una buonissima velocità ma soprattutto controllo. Oggi per esempio è stato bravissimo giocare moltissime prime addosso ad Opelka. Scelta saggia: per un gigante come lui è più facile allungarsi e bloccare il colpo che farsi spazio col corpo, ed infatti in risposta l’americano è stato praticamente nullo.
    Ma il colpo che oggi ha fatto davvero la differenza è stata la risposta. Incredibile come Sinner abbia intuito molti servizi di Opelka, è riuscito a bloccare ottimamente la racchetta trovando stabilità e rimandando una palla secca, veloce e molto profonda, che ha messo in crisi l’americano. Infatti Reilly ha sbagliato molti primi colpi uscendo dal servizio, proprio perché non è riuscito a mettersi in moto abbastanza velocemente da trovare la coordinazione e la corretta distanza dalla palla.
    Sinner ha dominato gli scambi, con palle continue, profonde, giocate con grande velocità ma rischio contenuto. Infattiinvece di cercare il vincente e la riga, ha preferito aprire il campo e far correre il rivale, puntando sulla rapidità ed anticipo piuttosto che sull’affondo a tutta. Una tattica che ha funzionato alla perfezione. Opelka c’ha provato, ha rincorso molte aperture di campo, ma una volta finito troppo negli out, ha lasciato spazio all’affondo del rivale.
    Opelka ha ceduto tre volte il servizio, non ha servito nemmeno come nei giorni migliori, ma soprattutto ha sbagliato alcune volée che alla fine sono risultate decisive. Alla fine, Sinner ha sfruttato 3 palle break su 4, davvero chirurgico nel giocarsele alla perfezione e soprattutto rispondere. Sinner invece quasi non ha avuto bisogno di correre a rete, poiché il suo pressing ed aperture di campo sono già risultate decisive.
    Molti vincenti, pochissimi errori, scelte tattiche ineccepibili gestite con freddezza. Una prestazione impressionante, maiuscola, contro un avversario molto pericoloso sui campi veloci (anche se questo campo di Vienna non è tra i più rapidi). Applausi a Jannik Sinner, che match dopo match continua a stupire, divertire e soprattutto crescere.
    Marco Mazzoni

    La cronaca della partita
    Il match di primo turno inizia con Opelka alla battuta. Non un Ace, Jannik sfiora la terribile curva esterna della prima palla, ma è ugualmente imprendibile. Servizio e poi via avanti, il gigante USA cerca subito di scambiare il meno possibile. Sul 40-0 si gioca il primo scambio, lo vince Sinner forzando l’errore del rivale. Reilly chiude a 30, con un bel servizio al centro, 1-0 avanti. Molto deciso anche l’azzurro nel suo primo game: buona prima e via in spinta, anche avanti ad aggredire la risposta corta del rivale. Anche l’allievo di Piatti a 30 chiude il game. Usa molto il back di rovescio Opelka, cercando di smorzare i ritmi forsennati dal fondo di Jannik. Il set scorre velocissimo fino al quinto game. Opelka affonda una volée di diritto (su passante robusto di Sinner) e quindi sbaglia un approccio col diritto da metà campo, 15-30. Sinner Splendido da sinistra: intuisce la prima al centro, risponde bene, apre gli angoli in scambio e fa correre il rivale fino ad infilarlo. 15-40 e due palle break. CLAMOROSO passante di Sinner incrociato con un tocco di rovescio, Reilly può solo vedere sfilare la palla, anche se aveva la pancia sulla rete. BREAK Sinner, straordinario in risposta e precisissimo. Serve 3-2 Jan, e consolida il vantaggio con un bel game a zero, 4-2. Entrambi giocano con grande attenzione i propri turni di servizio, l’azzurro serve potente e preciso, Opelka non incide con la risposta. In 26 minuti siamo 5-3 Sinner. Tutto molto rapido e molto positivo per l’italiano, che risponde davvero bene. Con un altro punto vinto in scambio, Sinner si porta 15-30, a due punti dal set. Bravo Reilly a giocare un colpo dopo il servizio molto aggressivo, e quindi un rovescio cross di qualità. Col sesto Ace (e secondo del game), l’americano resta in scia sul 4-5. Ora Jannik serve per il set. Inizia bene con una prima al corpo e quindi si apre il campo facendo correre Reilly, palla veloce ma senza rischiare “la riga”. Il servizio sostiene il tennis di Sinner, 30-0 e 40-0, dopo una difesa intelligente su di una bordata dell’americano. Tre Set Point Sinner! Basta il primo, lunga la risposta di Opelka. 6-4 in 34 minuti, un solo break ma nel complesso del parziale è stata netta la superiorità in campo dell’azzurro. Pochi errori, molti punti costruiti perfettamente e soprattutto eccellente in risposta contro il servizio più temibile del tour.
    Secondo set, inizia Opelka alla battuta. Il primo game è lottato, Jannik indovina ancora un paio di risposte ottime, 15-30. Reilly si aggrappa ad una prima esterna con una curva incredibile, totalmente ingiocabile, come i due servizi successivi. 1-0 Opelka. Sinner non è da meno, serve molto bene e continua ad incantare con quel diritto cross stretto che ad Anversa aveva esploso con qualità e continuità formidabili. Il set vola via velocissimo sui game di servizio, scambi a dir poco brevi, soprattutto nei turni dell’americano. Come nel primo set, l’equilibrio di spezza nel quinte game. Serve Opelka, ma Jannik risponde, fa giocare il rivale e solletica la sua volée, non sempre perfetta. Sul 15 pari una risposta di diritto tramortisce il tentativo di S&V del rivale, 15-30. Grande prima, per il 30 pari, ma poi l’ennesima risposta nei piedi dell’azzurro lo condanna alla palla break, la seconda del match. Jannik si difende con la punta della racchetta, trova una classica “Moon ball”, che Opelka cerca di forzare col diritto, troppo. La palla muore in rete ed è BREAK Sinner, avanti 3-2 e servizio. Ha sfruttato due palle break su due. Una sentenza. Forte del vantaggio, l’azzurro serve bene e sbaglia pochissimo (11 vincenti e 5 errori finora). Gioca profondo, centrale, trova velocità ma relativamente poco rischio, e la tattica paga lauti dividendi. 4-2 Sinner, a soli due game dal successo. Reilly torna al servizio, ma sembra scorato, nervoso da come non riesca a sfondare col suo servizio, come è solito fare. Sul 30 pari, l’americano affossa di pura rabbia un diritto, giocato totalmente fermo coi piedi. 30-40 e palla del doppio break per Sinner! Se la gioca bene col servizio, Jannik impatta ma la palla finisce in rete. Niente prima e sulla seconda la risposta dell’azzurro gli conferisce un vantaggio che capitalizza con un gran rovescio. Trasforma la seconda palla break con un’altra risposta al centro, splendida. DOPPIO BREAK Sinner, avanti 5-2. Va servire per il match. Opelka ha già la testa sotto la doccia, sparacchia via le palle sino al 40-0. Con un bel diritto vincente, Sinner chiude 6-4 6-2 in poco più di un’ora di gioco. Tre break strappati e nessuna palla break concessa, con soli 6 punti ceduti al servizio. Numeri strabilianti. Continua così la corsa di Jannik nel torneo, che potrebbe essere decisivo in ottica Masters di Torino.
    Marco Mazzoni

    Reilly Opelka vs [7] Jannik Sinner ATP ATP Vienna Opelka R.42 Sinner J.66 Vincitore: Sinner J. ServizioSvolgimentoSet 2Sinner J. 15-0 30-0 40-02-5 → 2-6Opelka R. 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A2-4 → 2-5Sinner J. 0-15 15-15 30-15 40-152-3 → 2-4Opelka R. 15-0 15-15 15-30 30-30 30-402-2 → 2-3Sinner J. 15-0 30-0 40-02-1 → 2-2Opelka R. 30-0 40-0 40-151-1 → 2-1Sinner J. 15-0 30-0 40-0 40-151-0 → 1-1Opelka R. 0-15 15-15 15-30 30-30 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Sinner J. 15-0 30-0 40-04-5 → 4-6Opelka R. 0-15 15-15 15-30 30-30 40-303-5 → 4-5Sinner J. 15-0 30-0 40-153-4 → 3-5Opelka R. 15-0 30-0 40-02-4 → 3-4Sinner J. 15-0 30-0 40-02-3 → 2-4Opelka R. 0-15 15-15 15-30 15-402-2 → 2-3Sinner J. 15-0 30-0 40-0 40-152-1 → 2-2Opelka R.1-1 → 2-1Sinner J. 15-0 30-0 30-15 30-30 40-301-0 → 1-1Opelka R. 15-0 30-0 40-0 40-15 40-300-0 → 1-0
    8 ACES11 DOUBLE FAULTS 141/50 (82%) FIRST SERVE 29/42 (69%)26/41 (63%) 1ST SERVE POINTS WON 27/29 (93%)4/9 (44%) 2ND SERVE POINTS WON 9/13 (69%)1/4 (25%) BREAK POINTS SAVED 0/0 (0%)9 SERVICE GAMES PLAYED 92/29 (7%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 15/41 (37%)4/13 (31%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 5/9 (56%)0/0 (0%) BREAK POINTS CONVERTED 3/4 (75%)9 RETURN GAMES PLAYED 94/10 (40%) NET POINTS WON 4/4 (100%)11 WINNERS 917 UNFORCED ERRORS 430/50 (60%) SERVICE POINTS WON 36/42 (86%)6/42 (14%) RETURN POINTS WON 20/50 (40%)36/92 (39%) TOTAL POINTS WON 56/92 (61%)231 km/h MAX SPEED 205 km/h197 km/h 1ST SERVE AVERAGE SPEED 177 km/h162 km/h 2ND SERVE AVERAGE SPEED 151 km/h LEGGI TUTTO

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    Opelka tuona: “I russi domineranno presto, Brooksby può essere un n.1 I media? Pessimi, come le critiche per toilette break”

    Reilly Opelka

    Reilly Opelka spara cannonate, non solo col suo terrificante servizio. Il gigante statunitense ha rilasciato qualche giorno fa, appena prima di Indian Wells, una “colorita” intervista ad Inside Tennis, spaziando a 360° sull’attualità, sulle prospettive dei suoi giovani connazionali, non disdegnando qualche stoccata anche ai media tennistici, soprattutto del suo paese. Per Opelka, il tennis USA ha trovato alcuni ottimi prospetti, tra cui spicca Jenson Brooksby, quello che a suo dire ha il maggiore potenziale. Ecco alcuni estratti del suo pensiero.
    “Credo che i russi siano la maggior forza nel tennis attuale, sono in vetta per dominare per un po’. Da dove viene la disparità con gli europei? Guarda, la verità è che oggi noi americani siamo solo una manciata di ragazzi… È solo una piccola parte del campione degli sportivi nel paese. In Europa o è calcio o tennis. Negli Stati Uniti è il football, il baseball o il basket. Il football è assai più importante del tennis negli Stati Uniti, anche il lacrosse lo è. I migliori atleti del mondo sono americani, ma giocano a basket e football. E perché no? Vorrei aver giocato a basket…. Penso di essere un grande atleta, il mio corpo si muove bene per essere un 7 piedi. Se fossi diventato un giocatore di basket, uno dei primi 20 giocatori NBA, guadagnerei 28 milioni di dollari all’anno. Invece mi sto sbattendo in giro per il mondo per guadagnare molto meno. Potrei starmene a casa per molti mesi all’anno, giocare nel paese e incassare grandi assegni per 12 anni. Se sei l’ottavo uomo dei Bulls, guadagni più del numero 8 del mondo nel tennis…”.
    Una foto impietosa, ma piuttosto fedele di come negli States i principali sport di squadra stiano – da tempo – reclutando i migliori atleti. Tuttavia, secondo Opelka i nuovi giovani a stelle e strisce hanno un talento e mezzi superiori a quelli della sua generazione.
    “I giovani sono migliori di noi, se devo essere onesto. Korda è un giocatore eccezionale… Brooksby è brutale… Diventerà uno che se la gioca nella seconda settimana (degli Slam, ndr). Nakashima è un attaccante puro come ce n’è pochi. I giovani saranno i ragazzi da battere per noi connazionali. Il padre di Korda era un grande giocatore, senza offesa per Seb, ma è un grande aiuto, è cresciuto con una grande mente tennistica ed è un bravo ragazzo. Ha una bella corporatura, un bel telaio da tennis moderno… Tuttavia io scommetto su Brooksby. È speciale, potrebbe essere il numero 1. La sua mente funziona in modo diverso, ha una visione del gioco differente. Porta in campo un tennis unico, vede le cose in anticipo e produce un tennis complicato. Dietro la linea di fondo mi ricorda Djokovic. Ha una grande profondità, è un grande attaccante, un grande “motore”, buona struttura fisica. Ha l’X-Factor, una mentalità che potrebbe renderlo un futuro campione del Grande Slam”.
    Non manca una stoccata ai giornalisti di tennis, in particolare quelli del suo paese… “Ci sono in giro dei pessimi giornalisti, gente buona solo a criticare, solo super negativi. Ragazzi che non sanno nulla di tennis. Penso che abbiamo i peggiori media di qualsiasi sport, francamente. Voglio dire, ci saranno di sicuro buoni professionisti, ma quelli che io vedo in giro o che mi intervistano chiedono cose assurde. Sono in finale a Toronto e questi ragazzi mi chiedono ‘Cosa c’è che non va nel tennis americano? Perché non ci sono giocatori americani tra i primi 30?’. Stessa cosa a Roma: sono in semifinale e loro trovano il lato negativo. Ho 23 anni e gioco contro Rafa. Credo che le cose vanno abbastanza bene, no? Invece niente, solo a chiedere perché ci sono problemi”.
    Ricordano a Reilly il pensiero di McEnroe, ossia che il pubblico USA attuale si è formato con le vittorie di Agassi, Sampras e Serena, e ora queste mancano… Ecco come replica Opelka: “Il problema è che il pubblico deve godersi quello che ha, i ragazzi che sono qui. Perché criticarli così tanto? Non paragonateci a Sampras e Agassi. Divertitevi e sosteneteci. Non sai niente su di me, come sono arrivato qua, la fatica per esserci. Ci sono così tante persone negative là fuori. Potrei fare nomi ma non voglio. In realtà vorrei proprio farlo, ma allo stesso tempo non voglio nemmeno che sappiano che me ne frega un c**** di loro perché non hanno voce in capitolo nella mia vita”.
    Anche su lunghi toilette break, Opelka “non le manda a dire”… “Si, anche io ho fatto lunghe pause per il bagno a Toronto e sono stato criticato, ma, ancora una volta, non conoscono la situazione, ecco perché i media del tennis fanno schifo. Mi ci sono voluti sei minuti per raggiungere un bagno. Mi ci vogliono dai tre ai quattro minuti per togliermi i calzini sudati e indossare quelli asciutti, cambiare i miei plantari con un paio di scarpe diverse e poi riallacciare quelle scarpe. Agli US Open, ho cambiato molto velocemente contro Basilashvili in due minuti e lui si lamentava, allora gli ho detto in faccia: ‘Amico, cosa vuoi che faccia?’, della serie chi ***** sei tu per lamentarti? Ti stai solo lamentando perché Murray si è lamentato ed è la cosa bella da fare ora”.
    In chiusura il suo sogno: “Sono molto vicino ai top in classifica. Lavoro per vincere uno Slam, è il mio sogno”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Opelka critica i giornalisti e prende le difese di Alcaraz

    Reilly Opelka nella foto

    Reilly Opelka, 23 anni che a questo punto è il miglior tennista degli Stati Uniti, è uscito in difesa dello spagnolo Carlos Alcaraz mercoledì dopo un tweet in cui un giornalista ha criticato il 18enne per essersi ritirato nel suo incontro di quarti di finale contro il canadese Felix Auger-Aliassime.
    “L’unica cosa che questo tweet mostra è che i media nel tennis sono uno scherzo assoluto. Carlos è il tennista più giovane a raggiungere i quarti di finale di un Grande Slam in oltre 30 anni. Eppure non si evidenzia questo? Dopo tutto quello che ha mostrato questa settimana, c’è ancora chi mette in dubbio il suo coraggio in campo? Surreale”, ha sparato l’americano alto 2,11 metri. LEGGI TUTTO