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    Ivan Ljubicic: “Poche possibilità di vedere Roger Federer agli Australian Open”

    Roger Federer nella foto

    Difficile la presenza di Roger Federer agli Australian Open secondo il suo allenatore Ivan Ljubivic. Recuperando da un’altra operazione, il campione svizzero potrebbe dare forfait nel primo Grande Slam del 2022.
    “Ci sono pochissime possibilità. Sta ancora recuperando e, conoscendolo, vuole giocare solo se può vincere il torneo ed essere al 100%. Quindi l’Australian Open non è una possibilità reale in questo momento. Ma sta andando passo dopo passo perché ha 40 anni e deve essere paziente. Non può recuperare velocemente come prima”, ha sottolineato l’allenatore dello svizzero.
    Tuttavia, Ljubicic non ha dubbi che, come aveva già detto a Sky, Federer non ha ancora messo fine alla sua carriera. “Abbiamo parlato e posso garantire che vuole giocare di nuovo a tennis. Quando deciderà di smettere si ritirerà, ma non succederà all’improvviso”. LEGGI TUTTO

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    L’infortunio di Federer ha messo fine ad una delle statistiche più impressionanti della sua carriera

    Roger Federer nella foto

    Roger Federer ha avuto l’anno segnato da diversi problemi fisici e questo ha naturalmente avuto ripercussioni sui suoi numeri nel 2021.
    A causa di un grave infortunio al ginocchio, lo svizzero ha giocato in questa stagione solo a Doha, Ginevra, Roland Garros, Halle e Wimbledon e ha visto così concludere una delle sue statistiche più incredibili.Federer, infatti, ha concluso la stagione senza raggiungere una semifinale per la prima volta da quando è a tempo pieno nel circuito ATP.Roger è diventato professionista nel 1998 ed è vero che in quell’anno non ha raggiunto nemmeno una semifinale, ma aveva comunque alternato tornei ATP a tornei junior.
    Dal 1999, Federer aveva sempre raggiunto le semifinali di un torneo ATP o del Grand Slam almeno una volta come tennista a tempo pieno, cosa che è terminata quest’anno.Nel 2021, il miglior risultato di Federer è arrivato a Wimbledon, dove ha raggiunto i quarti di finale. LEGGI TUTTO

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    Rafa “chiama” Roger per il doppio 2022 in Laver Cup

    È appena calato il sipario sull’edizione 2021 della Laver Cup, che già una storia su Instagram scalda i motori per l’edizione 2022. La ricca esibizione tra i team Europa e Mondo, sulla falsa riga della Ryder Cup del golf, andrà in scena alla O2 Arena di Londra, teatro di molte edizioni delle ATP Finals. Un […] LEGGI TUTTO

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    Federer parla a GQ: “Perdere deve farti male, altrimenti vuol dire che i tuoi giorni sono contati”

    Roger Federer ha concesso una lunga (e bella) intervista alla versione UK del noto magazine GQ. Al collega britannico, Roger ha parlato a 360°, spaziando su molti temi. Lo svizzero si trova attualmente sul lago di Costanza, impegnato per alcuni shooting fotografici per il suo sponsor tecnico. Raggiunto telefonicamente da GQ, così ha risposto (riportiamo […] LEGGI TUTTO

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    Roger Federer sarà presente alla Laver Cup ma solo come spettatore

    Roger Federer nella foto

    Roger Federer sarà alla Laver Cup ma solo in veste di spettatore. Lo svizzero, con un post su Instagram, ha fatto sognare qualche tifoso che sperava di poterlo vedere in campo.
    Purtroppo al torneo di Boston il 40enne dovrà assistere alla difesa del titolo da parte del team europeo dalla tribuna. La compagine del vecchio continente formata tra gli altri da Daniil Medvedev, Stefanos Tsitsipas e Alexander Zverev dovrà vedersela contro Denis Shapovalov e compagni. LEGGI TUTTO

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    Federer: “Il peggio è alle spalle, voglio tornare alla preparazione fisica il prima possibile”

    Dopo molti giorni di silenzio, Roger Federer torna a parlare. L’ha fatto nel corso di un evento a Zurigo, organizzato da uno dei suoi sponsor. Poche parole, ma rassicuranti sul suo stato di salute. “Sto bene” afferma Roger, “il peggio è passato. La riabilitazione sta procedendo”. Non ha aggiunto nient’altro sul terzo intervento al ginocchio […] LEGGI TUTTO

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    14 Luglio 2019, Il giorno in cui il tennis morì

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo. Uno dei migliori giocatori della storia del tennis

    Pubblichiamo con piacere un articolo inviato da un utente di Live Tennis. E’ uno suo parere personale e non è ovviamente un pensiero della redazione. Nelle prossime settimane poi ci saranno altri articoli di utenti per far si che anche voi possiate essere i veri protagonisti del sito. Buona Lettura!
    GOAT, Greatest Of All Time.In italiano, il migliore di tutti I tempi. Una diabolica invenzione giornalistica coniata per lo sport, ma ormai trascesa inevitabilmente in tutti i campi della vita.Un’ invenzione perché un “migliore di tempi”, essendo i tempi per loro natura mutevoli, non può esistere. Diabolica perché è perfettamente riuscita nell’ intento di creare tra gli appassionati di sport, quelle aspre discussioni e polemiche che sono la linfa vitale dell’avaro giornalismo moderno, pieno di marketing e povero di contenuti.
    Ma lo sport per il quale è stato coniata per la prima volta questa espressione è il tennis.E non è un caso, visto che in quest’ epoca di potenziali GOAT ce ne sono ben tre: Roger Federer, Rafael Nadal e Novak Djokovic. Sono quelli che hanno vinto più slam di tutti, 20 a testa, quelli che hanno vinto più tornei, quelli che sono stati per il maggior numero di settimane in cima alla classifica mondiale. Di questi tre, quello che, numeri alla mano sta dimostrando di essere il più forte è Djokovic. A breve vincerà il suo ventunesimo titolo, scavalcando i due rivali, e completerà il grande slam, impresa riuscita l’ultima volta a Rod Laver, ben 62 anni orsono. E questa impresa lo renderebbe senza discussione il GOAT dei GOAT, con buona pace degli altri due.Ma come dicevo sopra, non è possibile identificare il migliore di tutti i tempi, soprattutto nel tennis. Avete presente il signore che ho nominato prima? Si, quel Rod Laver. Ebbene Rod Laver ha vinto il grande slam per ben due volte, nel 1962 e nel 1969.
    Vi domandate cosa abbia combinato tra il 63 e il 68? Semplice, non ha disputato i tornei del grande slam perché passato al professionismo. Ebbene si, dalla fine degli anni 50, quando il professionismo si è affacciato al mondo del tennis, i tornei major erano aperti solo a tennisti dilettanti, e questo fino al 1968, quando iniziò l’era “open”. Vi immaginate quanti grandi slam avrebbe compiuto Laver se non avesse preferito il vil denaro al prestigio? Va anche detto che, all’ epoca di Laver, i tornei dello slam si giocavano su due sole superfici, invece di tre come in tempi moderni, ma questo non fa altro che avallare la tesi per cui sia impossibile fare un confronto tra tennisti di epoche diverse. L’ evoluzione dei materiali, delle superfici, dei metodi di allenamento e dei regolamenti, hanno fatto del tennis lo sport che ha subito nel tempo più cambiamenti (motori a parte). Per cui Nole può essere considerato il più forte della sua epoca, ma non il migliore di sempre.Ma prima che il dottor Divago si impadronisca di me, veniamo al punto.14 Luglio 2019, Londra, siamo sul 8-7 40-15 del quinto set della più bella finale di Wimbledon di sempre. Roger Federe sta per compiere un’impresa ai limiti dell’impossibile: vincere a 38 anni suonati il suo nono titolo ai Championships e il suo ventunesimo torneo dello slam. E lo sta facendo sconfiggendo uno dopo l’altro, i suoi più acerrimi rivali: Nadal, battuto in quattro set in semifinale e Djokovic, in una battaglia memorabile. Ma proprio quando tutto sembrava scritto, la sorte decide inesorabilmente di voltare le spalle al campione svizzero: due clamorosi errori di diritto, due pugnalate letali al cuore del tennis. Nole rimonta e vince al super tiebreak una partita che , statistiche alla mano, non avrebbe dovuto vincere. Federer è stato superiore in tutto: 218 punti contro 204, miglior rendimento al servizio, miglior rendimento alla risposta, molti più colpi vincenti a fronte di pochi errori gratuiti in più. Eppure ha vinto Nole.
    Premetto che, pur ammirandolo tantissimo, non sono un tifoso di Federer: i miei idoli tennistici erano Agassi, Edberg e McEnroe, che non è stato il GOAT, ma il più grande genio del tennis(e del male), mai nato, inequivocabilmente, si. Né un Hater di Djokovic, che ritengo perlatro il personaggio più vero, almeno fuori dal campo, dei Big Three.Ma quella partita ha oggettivamente impedito la sublimazione di una campione che incarnava l’ evoluzione di tutti i grandi campioni del passato: da Donald Budge a Pete Sampras, passando per Laver e McEnroe. Tutto quello che rappresentava il tennis del passato è stato distrutto da quella partita. Come se il destino volesse dirci che per vincere, si deve giocare come Djokovic.Intendiamoci, anche Federer è un tennista moderno, ma molte sue caratteristiche appartengono al tennis classico: rovescio ad una mano, cambi di ritmo, gioco di volo, fantasia. Tutto questo è stato soverchiato dalla solidità e dalla grande forza fisica e mentale che caratterizza il tennis moderno.Dopo quel match, Djokovic ha inanellato una serie di vittorie interrotte solo nel post-covid da una squalifica piuttosto ingenerosa agli US Open(per usare un eufemismo) e dal solito, immenso, Rafa Nadal nel suo regno rosso di Parigi. Federer invece, non ha praticamente più giocato se si eccettua un’apparizione anonima allo US open successivo e un goffo tentativo di rientro quest’ anno, con esiti abbastanza sconfortanti.
    Questo per sottolineare la svolta psicologica che quel match ha dato al mondo del tennis.Ovviamente non ci può essere controprova, ma dubito fortemente che se avesse perso in quell’ occasione Nole sarebbe stato a concorrere per il grande slam. Mentre Roger avrebbe chiuso il suo cerchio, dimostrando di essere lui il più forte della sua epoca, ma soprattutto dimostrando che con un tennis bello e fantasioso si può ancora vincere, basta essere dei campioni.
    Invece il futuro del tennis sarà sempre più orientato verso l’efficace solidità di Djokovic, tanto che il maggior candidato a succedergli sul trono dell’ ATP, è un giovanotto spagnolo, che tutti identificano come l’ erede di Nadal, che dice di se di assomigliare a Federer, ma che è in realtà la perfetta evoluzione di Djokovic: un trattato di solidità mentale e forza fisica, senza punti deboli dal punto di vista tecnico e tremendamente efficace, ma ahimè, povero di fantasia e imprevedibilità.I “risultatisti” compulsivi moderni, diranno probabilmente che quel giorno all’ All England Club, non è morto il tennis, semplicemente Djokovic ha dimostrato di essere più forte. Perché non è bello ciò che è bello, è bello ciò che è funzionale al risultato, tipico dei finti minimalisti di quest’ epoca, che pensano solo alla sostanza, non rendendosi conto di vivere nell’ apparenza. E che degradano l’estetica ad un mero refuso barocco, utile solamente come sollazzo per ikikomori reietti della societa del vincere.
    Ma il tennis, quello dei gesti bianchi decantato dalla fine penna di Clerici, lo sport che più di tutti è espressione d’ arte, è morto quel giorno.Ed è curioso che l’assassino sia stato un ribaldo guascone nato in Jugoslavia, il paese di “Umirati u lepoti”, morire nella bellezza. Ma la Jugoslavia, non esiste più da un sacco di tempo. E sarebbe ora di rendermene conto.
    Massimiliano Cacurri -utente di Live Tennis LEGGI TUTTO

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    On Running, “la scarpa” di Federer, sarà quotata a Wall Street. La società vale 6 miliardi di dollari

    Roger Federer per i noti problemi al ginocchio ha dovuto rinunciare alle Olimpiadi di Tokyo, ma in realtà, anche se in modo diverso, era “presente” con il team rossocrociato. La delegazione svizzera infatti ha sfilato nella cerimonia inaugurale con una linea di abbigliamento e scarpe della On Running, società fondata nel 2010 dall’ex atleta professionista Olivier […] LEGGI TUTTO