More stories

  • in

    Ferrari, inizio sprint: è la migliore partenza dall'era Schumacher

    ROMA – Il Gran Premio dell’Arabia Saudita ha certificato la prima impressione: la Ferrari può giocarsi il titolo mondiale. Quella creata dagli ingegneri di Maranello è una macchina veloce, affidabile e all’altezza della Red Bull campione del mondo con Max Verstappen. La classifica parla chiaro: sono infatti 78 i punti conquistati finora dal Cavallino, un dato che rappresenta il miglior inizio di stagione dal 2004, anno cioè del dominio di Michael Schumacher e Rubens Barrichello. Allora il sistema dei punti era diverso, ma solo il tedesco e il brasiliano hanno superato la partenza di Leclerc e Sainz nel nuovo millennio con quelli che ora sarebbero 80 punti dopo le prime due tappe della stagione, anno nel quale arrivarono entrambi i titoli a fine stagione.Guarda la galleryQualifiche GP Bahrain: super Leclerc riporta la Ferrari in pole position dopo 15 anni!
    Boom alle prime due gare: i precedenti
    Leader sia nella classifica piloti con Leclerc che in quella costruttori in Formula 1, la Ferrari può contare su un pacchetto base molto promettente, capace di riportare certezze ed entusiasmo che a Maranello sembravano ormai dimenticati. Per scovare negli anni recenti una partenza che si avvicini al duo Leclerc-Sainz bisogna andare indietro al 2017, quando cioè Raikkonen e Vettel dopo due tappe avevano in cascina 66 punti, 103 dopo il terzo Gran Premio. Quota 78 è stata invece superata generalmente dopo le prime tre o quattro gare, addirittura 11 nel 2020. Neanche Fernando Alonso e Felipe Massa seppero, nel 2010, dare continuità alla doppietta trionfale dell’esordio in Bahrain, con il brasiliano terzo e lo spagnolo quarto nel weekend successivo. Aria di fiducia dunque in casa Ferrari per un inizio di stagione da incorniciare che fa sognare tutti i tifosi del Cavallino. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, GP Arabia Saudita: dopo l'incidente, Mick Schumacher non sarà della gara

    JEDDAH – La giornata di qualifiche del GP di Arabia Saudita, secondo appuntamento del mondiale di Formula 1, è stato scosso da un evento che ha tenuto tutti col fiato sospeso per diversi minuti. Mick Schumacher, nel corso del Q2, è stato vittima di un brutto incidente tra curva 12 e 13, andando a sbattere violentemente contro le barriere. La sua monoposto è andata letteralmente distrutta, e la sessione è stata interrotta con una bandiera rossa, ed è potuta riprendere solo dopo un’ora. Fortunatamente, il pilota tedesco è uscito indenne, ed è stato possibile vederlo sorridente su una barella mentre parlava con i medici e altri membri dello staff, prima di essere trasportato in ospedale in elicottero per ulteriori accertamenti. Nella notte, l’annuncio che non prenderà parte alla gara di questa sera.
    Il messaggio ai fan
    In seguito all’annuncio della sua impossibilità a prendere parte alla gara, Schumacher ha voluto scrivere un post sui propri profili social per rassicurare i tifosi, in cui si legge: “Ciao a tutti, volevo solo dire che sto bene. Grazie per i messaggi di affetto che mi avete mandato. Mi sentivo benissimo con la macchina oggi, torneremo più forti di prima”.  LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Mick Schumacher non prenderà il via al GP di Arabia Saudita

    JEDDAH – Momenti di paura nella giornata di ieri, sabato 26 marzo, durante le qualifiche del GP di Arabia Saudita di Formula 1. Mick Schumacher, nel corso del Q2, è stato vittima di un brutto incidente tra curva 12 e 13, andando a sbattere violentemente contro le barriere. La sua monoposto è andata letteralmente distrutta, e la sessione è stata interrotta con una bandiera rossa, ed è potuta riprendere solo dopo un’ora. Fortunatamente, il pilota tedesco è uscito indenne, ed è stato possibile vederlo sorridente su una barella mentre parlava con i medici e altri membri dello staff, prima di essere trasportato in ospedale in elicottero per ulteriori accertamenti. Nella notte, l’annuncio che non prenderà parte alla gara di questa sera.
    “Toneremo più forti di prima”
    In seguito all’annuncio della sua impossibilità a prendere parte alla gara, Schumacher ha voluto scrivere un post sui propri profili social per rassicurare i tifosi, in cui si legge: “Ciao a tutti, volevo solo dire che sto bene. Grazie per i messaggi di affetto che mi avete mandato. Mi sentivo benissimo con la macchina oggi, torneremo più forti di prima”.  LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Hamilton: “Vincere l'ottavo titolo sarebbe sconvolgente”

    ROMA – Obiettivo: entrare nella storia dello sport. Lewis Hamilton vuole prendersi la rivincita su Max Verstappen e lo dichiara da Dubai, dove è intervenuto in un’incontro per Expo 2020. Il pilota inglese ha infatti detto: “Per me vincere l’ottavo titolo sarebbe tutto. È impossibile conoscere il futuro e come ci si sentirebbe a vincere otto mondiali. Sarebbe però sconvolgente fare qualcosa che non è mai riuscita a nessuno. Sono tornato per questo”. I test pre-season hanno però visto una Mercedes non sempre costante e Hamilton sottolinea: “I test sono stati difficili. Molte auto sembravano veloci. La Red Bull sembra incredibilmente veloce al momento. Ma noi abbiamo il team migliore”.
    L’inverno di Hamilton
    “Con i tecnici – aggiunge Hamilton – stiamo parlando di come migliorare motore e guidabilità. In particolare stiamo cercando di migliorare il porpoising (oscillazioni verticali dovute all’effetto suolo, ndr)”. Il sette volte campione del mondo, dunque, sembra ora molto determinato ad superare Michael Schumacher in vetta ai piloti più vincenti della Formula 1, ma fino a qualche mese fa non era così. Hamilton era infatti sparito dai social. “Staccarsi dai social è stato positivo, mi sono mancati i miei fan, ma avevo bisogno di tempo. Sono stato con la mia famiglia e ora sono tornato per lottare. Volevo sempre vincere, ma durante questa pausa ho realizzato che vincere non è tutto. Anche se a volte perdi, in realtà vinci e impari”, ha infatti affermato, concludendo, Hamilton. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Hamilton: “L'ottavo titolo sarebbe tutto per me”

    ROMA – Una dichiarazione d’intenti per entrare nella storia. Lewis Hamilton lancia la sfida a Max Verstappen da Dubai, dove è intervenuto in un’incontro per Expo 2020. Il pilota inglese ha detto: “Per me vincere l’ottavo titolo sarebbe tutto. È impossibile conoscere il futuro e come ci si sentirebbe a vincere otto mondiali. Sarebbe però sconvolgente fare qualcosa che non è mai riuscita a nessuno. Sono tornato per questo”. I test pre-season hanno però visto una Mercedes non sempre costante e Hamilton sottolinea: “I test sono stati difficili. Molte auto sembravano veloci. La Red Bull sembra incredibilmente veloce al momento. Ma noi abbiamo il team migliore”.
    Sulla pausa dai social
    “Con i tecnici – aggiunge Hamilton – stiamo parlando di come migliorare motore e guidabilità. In particolare stiamo cercando di migliorare il porpoising (oscillazioni verticali dovute all’effetto suolo, ndr)”. Il sette volte campione del mondo, dunque, sembra ora molto determinato ad superare Michael Schumacher in vetta ai piloti più vincenti della Formula 1, ma fino a qualche mese fa non era così. Hamilton era infatti sparito dai social. “Staccarsi dai social è stato positivo, mi sono mancati i miei fan, ma avevo bisogno di tempo. Sono stato con la mia famiglia e ora sono tornato per lottare. Per tutta la vita ho voluto vincere, ma credo che durante questa pausa ho capito che vincere non è tutto e anche se a volte perdi, in realtà vinci e cresci”, ha infatti concluso Hamilton. LEGGI TUTTO

  • in

    F1: materiali consegnati in ritardo, Haas in pista nei test in Bahrain da giovedì pomeriggio

    ROMA – E’ un periodo non certo facile per la Haas. Dopo l’annullamento del contratto con lo sponsor Uralkali e il pilota Nikita Mazepin, arrivati in seguito al conflitto russo-ucraino, la scuderia statunitense deve fare anche i conti con un ritardo nelle consegne. Ad annunciarlo è stata la Haas stessa, che tramite un comunicato ha fatto sapere che i materiali per scendere in pista nei test della Formula 1 in Bahrain sono giunti solo nella tarda serata di martedì 8 marzo.
    Il comunicato della Haas
    “Il carico della squadra è arrivato ieri sera tardi al circuito del Bahrain – recita il comunicato -.Questo ritardo avrà un impatto sul nostro programma, ma puntiamo ad essere in pista per la seconda sessione giovedì pomeriggio”. L’obiettivo della Haas, quindi, è quello di perdere solo una mattinata di test. Al giovedì pomeriggio, se tutto andrà secondo le previsioni, sarà Pietro Fittipaldi a scendere in pista con la monoposto del team statunitense. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, test Bahrain: ritardo nella consegna dei materiali, Haas in pista da giovedì pomeriggio

    ROMA – Sono settimane difficili per la Haas. Dopo l’annullamento del contratto con lo sponsor Uralkali e il pilota Nikita Mazepin, arrivati in seguito al conflitto russo-ucraino, la scuderia statunitense deve fare anche i conti con un ritardo nelle consegne. Ad annunciarlo è stata la Haas stessa, che tramite un comunicato ha fatto sapere che i materiali per scendere in pista nei test della Formula 1 in Bahrain sono giunti solo nella tarda serata di martedì 8 marzo.
    Il comunicato
    “Il carico della squadra è arrivato ieri sera tardi al circuito del Bahrain – recita il comunicato -.Questo ritardo avrà un impatto sul nostro programma, ma puntiamo ad essere in pista per la seconda sessione giovedì pomeriggio”. L’obiettivo della Haas, quindi, è quello di perdere solo una mattinata di test. Al giovedì pomeriggio, se tutto andrà secondo le previsioni, sarà Pietro Fittipaldi a scendere in pista con la monoposto del team statunitense. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Ralf Schumacher: “Mazepin out? Può essere una buona cosa per la Haas”

    ROMA – Il licenziamento di Nikita Mazepin sta suscitando i primi commenti dall’ambiente delle quattro ruote. Il pilota russo non correrà con la Haas in Formula 1 quest’anno per via degli scontri che stanno avvenendo in Ucraina: “È un peccato per Nikita, perché non può farci niente e non centra assolutamente nulla – ha dichiarato Ralf Schumacher, zio di Mick, l’ex compagno di squadra del moscovita – mi rendo conto che sia una situazione difficile, ma la separazione è l’unica opzione giusta. Da un punto di vista sportivo, questa può essere anche una decisione buona per la squadra. Si doveva arrivare a questa separazione soprattutto per due motivi: uno è la pressione dall’esterno, l’altro è il fatto che Haas è una squadra statunitense”.
    “Sponsor dietro l’angolo”
    Ralf però non crede che ci saranno delle grosse ripercussioni sulla scuderia americana: “Il team principal Günther Steiner ha sottolineato che il team ha un supporto abbastanza ampio dal punto di vista finanziario – prosegue a Sky Sports Deutschland – e posso anche immaginare che qualche altro sponsor possa arrivare, o che sia addirittura già dietro l’angolo. Credo dunque che la squadra riuscirà a colmare l’assenza di un title sponsor e dunque risolvere questo problema finanziario capitato con l’addio a Uralkali”. LEGGI TUTTO