in

Masters 1000 Cincinnati: Novak Djokovic in versione “muro” supera in due set un Roger Federer troppo falloso, regalandosi l’ultimo 1000 che mancava al suo palmares

Un eccellente Novak Djokovic supera Roger Federer in due set, vincendo per la prima volta il Masters 1000 di Cincinnati. Un successo assolutamente meritato per Novak, che dopo il clamoroso titolo ai Championship, conferma di essere “tornato”. Questo match certifica completamente che il grande tennis ha ritrovato il tennista più vincente degli ultimi anni. Dopo la lunga e dolorosa pausa di due anni, tra problemi personali ed infortuni, Djokovic ha ritrovato il suo team, il suo tennis. Ha ritrovato se stesso, quell’indomito lottatore capace di trasformarsi in una macchina da gioco quasi perfetta. Quello che ha stupito oggi, in una giornata tutt’altro che felice per Federer, è la tranquillità ed intensità con cui Novak è andato a prendersi la partita. Ha giocato “da Djokovic”: ha lasciato sfogare il rivale, resistendo, contrattaccando, sfruttando da campione le chance concesse e non concedendo niente al rivale. Solo una pausa di 2 minuti, immediatamente cancellata da un contro break chirurgico.Djokovic ha servito bene, ha difeso la seconda di servizio in modo clamoroso(persi solo una manciata di punti!), ed ha ritrovato pienamente le due chiavi tecniche del suo gioco: intensità e risposta.Per tutto il match Roger è andato in tilt appena non serviva una prima quasi vincente, perché la risposta del serbo è stata continua, lunghissima, mai banale. E che difese per Nole, anche sulle accelerazioni ed attacchi più violenti dello svizzero. Difficile trovare oggi un difetto nel tennis di Djokovic, quasi tutto è girato bene, e fin dai primi game si è avuta la netta sensazione che fosse in controllo del campo e del match. Roger ha fatto sempre enorme fatica nel difendere i suoi turni di servizio, mentre Novak ne ha tenuti molti a zero o 15, e generalmente soffrendo pochissimo. In questa partita assolutamente positiva del serbo, non si può non sottolineare la prestazione modesta di Federer. Molti dei suoi errori derivano da meriti di Nole, sia inteso; senza subire quelle difese di così grande qualità e soprattutto quelle risposte, forse Roger avrebbe sbagliato di meno. Ma in generale quasi tutto il gioco dello svizzero oggi è stato appannato. Bassa percentuale di prime… inutile fare diversi Ace quando mediamente sbagli troppo. Pessimo alla risposta. Pessimo. Vero che Nole ha servito con alte percentuali e precisione, ma anche quando rispondeva per contenere, non ha mai trovato continuità e soluzioni discrete. Col dritto è spesso stato impaziente, forzando troppo presto e commettendo svariati errori, anche in momenti delicati dell’incontro. L’efficacia del rovescio del 2017 è oggi uno sbiadito ricordo, e Djokovic ha insistito a sinistra, ricavando alti dividenti. Inoltre Roger è parso molto nervoso, poco lucido anche nelle scelte tattiche. Difficile quando hai davanti “un muro”, ma di sicuro ha agevolato il compito ad un avversario tornato fortissimo. Ecco la cronaca della partita, meritatamente vinta dal serbo.

Si inizia con Federer al servizio, nella quarta finale di “Cincy” vs. Djokovic. Incisivo al servizio, anche un pregevole serve and volley, fulmineo, perfetto. Novak non sta a guardare. Inizia a rispondere, arrivano i primi scambi. Djokovic diventa “un muro”, immediata palla break per il serbo. La cancella Roger con un servizio perfetto. Si avventura in un servizio volee sulla seconda, troppo rischioso e perdente. Altra palla break… ma il secondo Ace del game lo salva. Quattro Ace nel game, Roger avanza 1-0 nella sua 150esima finale nel tour maggiore. Djokovic alla battuta. A zero impatta sull’1 pari.Pessimo lo svizzero alla risposta, confermando il suo tallone d’Achille visto nell’intero torneo.Il set avanza spedito, seguendo i turni di servizio. Chiaro lo svolgimento tattico, “classico” nelle sfide tra i due campioni: Roger aggrappato al servizio, accelera i tempi di gioco cercando di far correre il dritto appena possibile; Novak pungola il rivale sul rovescio, gioca palle lavorate e soprattutto risponde molto lungo e preciso, quando l’altro non gli spara un Ace o quasi. In quest’avvio il rovescio dello svizzero sembra più fluido e incisivo rispetto al resto del torneo; come nel quinto game, dove un paio di lungo linea veloci e precisi colgono impreparato il serbo, ma in difesa e risposta ancora sbaglia troppo. E’ solo un momento, perché poi il rovescio di incepperà di nuovo. Djokovic è vivace fisicamente, oggi non può concedersi il “lusso” delle pause viste nei match precedenti. Settimo game, i ritmi degli scambi sono molto alti, e più si scambia, più di alzano le azioni di Novak.15-30, si va ai vantaggi. Un doppio fallo (primo del match) concede al campione di Wimbledon la terza palla break del match. Scambio veloce, ad angolo totalmente aperto, il primo a sbagliare è Roger che scheggia malamente una palla, quasi “un liscio” (incluso un verbal abuse dello svizzero contro il campo…!). Break Djokovic, avanti 4-3 e servizio. E’ la prima scossa del match, dopo una mezz’ora di tennis discreto ma non eccelso. Male Roger alla risposta, tenta di essere molto aggressivo, ma difetta di controllo. Gran game di servizio del serbo, consolida il vantaggio, portandosi 5-3. Furibondo, Federer scarica la sua rabbia sulla palla, producendo alcune accelerazioni violente, e precise. Resta in scia sul 4-5 lo svizzero, ma sarà “Nole” a servire per chiudere il primo set. Inizia male, affossando un rovescio in rete, pigro con le gambe. Si riscatta con un’accelerazione da sinistra perfetta, lungo linea, imprendibile. Quindi due prime sulle righe, non velocissime ma precise. Due set point Djokovic. Un’altra pessima risposta di Roger regala un 15 decisivo al rivale. 6-4 Djokovic, è il primo set vinto in una finale di Cincinnati. Un parziale meritato, più solido, continuo. E’ andato a prendersi le chance con la risposta, e appena messo il naso avanti, è stato perfetto. Scarsa percentuale di prime per Federer, e troppo altalenante alla risposta.

Secondo set, Federer alla battuta, mail copione non sembra cambiare rispetto al primo set. Solo con la miglior efficienza della prima “regge” l’urto di un Djokovic molto positivo, assai vicino al “miglior” Djokovic. Sotto 0-30, Roger si salva grazie al servizio, perché nello scambio è in evidente difficoltà. 1-0 Federer. Lo svizzero finalmente risponde, e trova un paio di rovesci in scambio molto aggressivi, colpiti in totale anticipo. Si va ai vantaggi. Novak regala un dritto in rete, affossando una palla banale da metà campo. Prima palla break del match per Federer. Non entra la prima… Doppio fallo! Come nella semifinale vs. Cilic, Djokovic soffre ad inizio secondo set il primo calo del match. Break Federer, avanti 2-0. Immediata reazione del serbo, che si difende da maestro. 0-30. Il livello si è alzato improvvisamente, soprattutto per merito di Roger, ora più attivo nello scambio. Un nastro beffardo sorprende lo svizzero sotto rete, sbaglia la volee. Palla del contro break, ma Federer annulla con un attacco perfetto. Si gioca a grande velocità, c’è grande tensione agonistica e si gioca al limite. Roger esagera, un doppio fallo ed un dritto d’attacco largo gli costano il contro break. Djokovic serve sul 1-2. Si becca uno warning per time violation, ma non si scompone. A zero impatta sul 2 pari, i suoi turni di servizio volano via piuttosto veloci, al contrario di quelli dello svizzero, mediamente più complicati. Il set avanza a gran velocità, fino al settimo game. Roger spinge, ma dal 40-0 si va ai vantaggi, col dritto che si inceppa e Djokovic “leone” in difesa. Anche il pubblico intuisce che il momento potrebbe essere decisivo. Federer si prende rischi enormi, correndo a rete e toccando di volo da maestro, nonostante le risposte e passanti del rivale. Ma Novak c’è, di rovescio non sbaglia niente e fa rigiocare sempre una palla in più, una palla bassa, una palla alta, una palla complicata. Roger di nuovo perde la prima, e commette un doppio fallo largo di un metro, davvero inusuale. Un erroraccio che gli costa una palla break. Scappa a rete Roger, ma l’attacco è punito. Dal possibile 4-3 avanti, Federer è brekkato, Djokovic sale 4-3 e servizio, a soli due turni dalla prima vittoria a “Cincy”. Bravissimo Nole a restare focalizzato su ogni punto, rispondere in campo e difendersi, da campione, contrattaccando in modo chirurgico. Federer con le spalle al muro: prova a lasciar correre il braccio in risposta, nell’ultimo disperato assalto per tornare in partita. Ma strappa la miseria di un 15 in ribattuta, troppo preciso Novak, troppo falloso lui, con qualche scelta tattica anche discutibile (una smorzata orrenda con tutto il campo aperto per entrare col dritto). 5-3 Djokovic, ad passo dal successo. Roger crolla. Sbaglia di nuovo, molto nervoso e scoraggiato. 0-30… ma con un ultimo scatto d’orgoglio riesce a tenere il servizio. 5-4, Novak alla battuta per chiudere. Il game diventa una schermaglia tra la rabbia in risposta di Roger e la prima di Nole. L’ennesimo errore di rovescio dello svizzero vale il match point al serbo. Vola via anche il dritto di Roger, esulta Novak, per la prima volta campione in Ohio, l’unico 1000 che mancava alla sua collezione. E’ l’ennesimo record di Djokovic, ma soprattutto è la conferma che Wimbledon 2018 non è stato affatto un caso. Djokovic è tornato. Non sarà ancora quello imbattibile del 2015, ma è di nuovo un tennista agonisticamente feroce, preciso, difficilissimo da battere. Mancano 8 giorni a Flushing Meadows. Tutti gli altri sono avvisati…

Marco Mazzoni

@marcomazz

La partita punto per punto


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


Tagcloud:

Eurovolley 2019: Qual. maschili, 2. giornata. Solo Portogallo e Grecia a quota 6

Scatta l’ora X anche per Volley Modena