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Ciclismo, Mondiali: Fancellu bronzo nella prova in linea jr

INNSBRUCK – Terza medaglia azzurra al Mondiale di ciclismo su strada, ancora nella categoria juniores. Dopo l’argento di Camilla Alessio e il bronzo di Andrea Piccolo nelle crono, ecco il terzo posto di Alessandro Fancellu nella prova in linea. Un bronzo arrivato al termine di uno sprint a due, vinto sullo svizzero Balmer. Erano lontani, a quel punto, il belga Remco Evenepoel, oro-bis incredibile, prima doppietta di sempre al maschile nella categoria tra crono e prova in linea, con un distacco monstre sul secondo, il tedesco Mayrhofer. Una grande gioia per il comasco Fancellu, classe 2000: “Finalmente ho vinto una volata, la più importante della mia vita finora. Eravamo la squadra più forte, si sapeva che Evenepoel sarebbe stato imprendibile. La mia è una medaglia di tutto il team azzurro”.

La copertina di giornata e finora dell’intero Mondiale spetta però al fenomenale Evenepoel, già accostato dai belgi a Eddy Merckx per la quantità e soprattutto per la qualità delle sue vittorie. Quella nel Mondiale ha del sensazionale. Staccato dai migliori a causa di una caduta a 70 km dall’arrivo, il fiammingo ha aperto il gas e, quasi da solo, ha raggiunto prima un gruppetto, poi l’altro, a testa bassa, senza mai voltarsi. Tornato sulla testa della corsa, ha piazzato lo scatto decisivo al primo dei due passaggi sulla salita di Igls. Gli è rimasto incollato il solo Mayrhofer, staccato poi durante l’ultimo passaggio sul colle che i professionisti affronteranno sette volte: “Il mio obiettivo era arrivare da solo, mi è toccato rincorrere dopo la caduta, ho messo in atto il piano B”. Da record il distacco sul secondo: 1’25”, il più ampio da quando la gara è tornata ad essere compresa nella settimana iridata. Esultanza alla Cristiano Ronaldo, ben prima del traguardo, con la mano sotto il mento a evocare l’immagine della capra, Goat, greatest of all times, eccessiva, sicuramente.

Ha un passato da calciatore, ha giocato nelle giovanili di Anderlecht e Psv ed è stato nazionale U15 e U16. Nel 2017 la folgorazione per la bici, eternamente il primo sport dei belgi. In questa stagione ha vinto tutto. Primo successo alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne jrs, festeggiato come ieri, alzando la bici sul traguardo, alla maniera dei crossisti. È campione europeo jrs in carica di crono e prova in linea. A fine agosto ha dominato il Giro della Lunigiana. Passerà direttamente pro nel 2019 con la Quick-Step di Patrick Lefevere, la squadra più vincente al mondo (69 successi nel 2018). Intervistato dopo la crono stravinta martedì, ha respinto i paragoni con Merckx: “No, non sono il nuovo Cannibale, voglio passare alla storia come il primo Evenepoel”. Il padre fu professionista nei primi anni Novanta con la Collstrop, senza risultati memorabili. È nato il 25 gennaio del 2000, 10 anni meno un giorno dopo Peter Sagan. Segnali sparsi di un grande campione in divenire. In Belgio ne sono certi.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/sport/rss2.0.xml


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