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Basket, Eurolega: Tel Aviv è un fortino inespugnabile, Milano lotta ma deve arrendersi

TEL AVIV – Si chiude con un’altra sconfitta il ciclo terribile di due trasferte nello spazio di poco più di 48 ore: dopo il ko in casa dell’Efes, Milano cade anche a Tel Aviv. Il 69-63 finale in favore del Maccabi fotografa una battuta d’arresto meno netta rispetto a quella di Istanbul, con l’Olimpia che cerca di rimanere aggrappata alla sfida fino all’ultimo ma si vede costretta a soccombere sotto i colpi di Wilbekin e Hunter. Il play, miglior realizzatore di serata con 22 punti, dopo l’intervallo diventa quasi immarcabile dall’arco e piazza una serie di triple letali per l’Armani. Il lungo ex Sassari e Siena, invece, domina sotto canestro e chiude per la prima volta in questa Eurolega con una devastante doppia doppia (14 punti + 14 rimbalzi). Milano paga la bassa percentuale al tiro da due (31,3%) e le tante palle perse. Gli israeliani salgono così a 10 successi interni in altrettante partite disputate in questa edizione del torneo, mentre l’Armani adesso rischia l’aggancio di Valencia e Stella Rossa al settimo posto.
 
Trascinata da un Nedovic in grande spolvero, l’Olimpia apre le danze con un break di 0-8. Il Maccabi, in visibile sofferenza di fronte all’aggressività degli uomini di Messina, trova il primo canestro dopo quasi due minuti e mezzo di gioco. Milano tira meglio da tre (3/6 contro 1/6) e sfoggia anche maggiore presenza a rimbalzo, chiudendo il periodo avanti 15-21. E il divario potrebbe essere ancora più ampio se l’Armani non avesse le polveri bagnate dalla lunetta (solo 2/5 ai liberi). In avvio di seconda frazione la tripla di Della Valle regala a Milano il massimo vantaggio (16-25), ma l’attacco meneghino ben presto si spegne e favorisce il ritorno israeliano. Rodriguez e compagni segnano con il contagocce e soltanto la pessima percentuale ai liberi di Tel Aviv (4/10), oltre a due stoppate in sequenza di Biligha, consentono all’Olimpia di conservare un punticino di margine all’intervallo lungo (31-32).
 
Al rientro sul parquet Wilbekin lascia subito il segno con due bombe che lanciano il Maccabi. Messina si vede costretto al timeout sul 42-36 e, a dispetto delle palle perse che nel terzo quarto salgono a 14, i suoi riescono a limitare i danni chiudendo il periodo sotto soltanto 52-48. Nell’ultima frazione Wilbekin continua a colpire da tre e Hunter fa valere la sua esplosiva fisicità sotto le plance. Tel Aviv prova ripetutamente lo strappo e allunga per due volte sul +9, senza fiaccare la resistenza di un’Olimpia che dà fondo a tutte le energie per rimanere in scia. Rodriguez commette due errori non da lui in layup, ma la ritrovata vena realizzativa dall’arco con Micov e Sykes vale il -3 (66-63) a 2’43” dalla sirena. Nel momento clou, però, l’attacco di Milano si inceppa di nuovo e il Maccabi conduce in porto il successo, ribaltando la differenza canestri dopo il -4 subito all’andata e confermando la positiva tradizione casalinga con l’Olimpia: l’ultima vittoria milanese a Tel Aviv risale al 1987.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/sport/rss2.0.xml


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