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Le nuove strade dell'atletica: lanci, salti e corse su pista diventano virtuali

L’atletica cerca da anni nuove strade. Il virus ne ha aperte altre. O accelerato cambiamenti già in atto. Il format del mezzofondo è allo studio. I contatti fra atleti, nelle gare lunghe, sono continui. E per ora sarebbe meglio evitare. Quindi bisogna trovare una soluzione, anche temporanea: “Ma non è detto che non possa poi diventare una scelta da esibizione”, dicono alla World Athletics. Distanziamento sociale che spingerà alcune gare verso una grande rivoluzione normativa: “Abbiamo proposto alla World Athletics un progetto per riformare gli 800 e risistemarli su piste che possano garantire un decalage tale da consetire di correrli tutti in corsia”, ha dichiarato ieri il presidente della Fidal Alfio Giomi, in chiusura del Consiglio Federale che ha anche fissato al 17 settembre il prossimo Golden Gala, da disputare nella suggestiva cornice dello Stadio dei Marmi di Roma.

Ma anche altre distanze si stanno riorganizzando, con partenze scalate, alla maniera delle gare a cronometro di ciclismo. C’è poi la soluzione virtuale. Si va verso una cultura “da remoto” di certi eventi. I lanci, i salti, ma anche le corse su pista. La stessa federazione internazionale, ai tempi della quarantena, ha varato il suo “ultimate crash” con le sfide nell’asta, dai giardini di casa. Si è scoperto che si può lanciare in quattro città diverse e mettere comunque insieme una gara. Mancherà l’impatto dell’unità di luogo: ma bisogna adattarsi.

L’ultima trovata arriva direttamente da quella che era una delle tappe fondamentali della Diamond League: Oslo con i suoi Bislett Games. Ebbene quest’anno, che la Diamond League è stata spostata di mesi, l’11 giugno a Oslo non si terranno i Bislett Games, bensì gli “Impossible Games”: un giorno nuovo, speciale, apparentemente impossibile (almeno fino a quando non sarà reso possibile). Sarà uno schermo televisivo diviso esattamente in due parti (uno “split screen”) ad assicurare alla competizione il crisma della quasi autenticità. Di cosa si tratta? Di un 2000. Questo 2000 verrà corso a Oslo dalla squadra dei tre fratelli Ingebrigtsen, a Nairobi dal gruppo di Timothy Cheruiyot, campione del mondo dei 1500 nel 2019, e di Elijah Manangoi, iridato nei 1500 a Londra nel 2017. L’evento sarà ovviamente teletrasmesso in tutto il mondo e si chiamerà “Maurie Plant Memorial”, in ricordo di Maurie Plant, una delle più significative figure della comunicazione sportiva australiana, scomparso alla fine di gennaio. “Sarà la prima gara virtuale di altissimo livello nella storia dell’atletica leggera”, dice Steiner Hoen, direttore dei Bislett Games.

Le due squadre partiranno con cinque atleti e, un po’ alla maniera dell’inseguimento su pista, chiuderanno la gara con soli tre elementi. Vincerà la squadra che otterrà il tempo più basso con la somma dei tempi d’arrivo dei tre atleti all’arrivo. Ma c’è anche la possibilità di battere record individuali: per esempio i tre fratelli Ingebrigtsen, Henrik, Filip e Jakob, hanno già annunciato di puntare al primato europeo del leggendario inglese Steve Cram (4’51″39), stabilito il 4 agosto del 1985 a Budapest. Cram sarà una delle voci del commento televisivo. “Siamo onorati”, ha detto Jackson Tuwei, presidente della federatletica del Kenya, “di partecipare a questo innovativo progetto norvegese”. Ma ai Bislett ci saranno anche Duplantis e Lavillenie nell’asta, nella versione tradizionale, mentre il campione del mondo norvegese dei 400 ostacoli, Karsten Warholm, la vera star del 2019 (Duplantis lo è del 2020), tenterà l’assalto al record del mondo dei 300 ostacoli.  


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/sport/rss2.0.xml


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