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Altri dettagli sulla riunione di ieri: Raonic chiede team più numerosi, Cilic una votazione

Continuano a trapelare dettagli dell’accesa riunione svolta ieri su “Zoom” sulla ripresa del tennis maschile. Secondo il quotidiano iberico Marca, hanno parlato i dirigenti dell’ATP Gaudenzi e Calvelli, e Stacey Allaster (direttore esecutivo della USTA).

La Federazione USA resta ferma sulle date previste per lo US Open, dal 31 agosto al 13 settembre, con la sola riduzione delle coppie di doppio (24 da 64). Allaster ha proposto voli Chater per arrivare a New York, stretti controlli per il Covid-19, e due importanti restrizioni per i giocatori, che non hanno affatto convinto la maggior parte degli atleti: 1) solo una persona ad accompagnare il tennista; 2) tutti gli atleti in gara al torneo dovrebbero alloggiare nello stesso hotel, il nuovo TWA all’interno del complesso aeroportuale JFK.

Questa misura ha portato ad un acceso dibattito, condotto soprattutto da Milos Raonic. Il canadese ha ribadito che poter avere un solo accompagnatore è troppo limitante: essendo spesso vittima di infortuni, necessita il supporto quotidiano di un fisioterapista, presenza ormai imprescindibile per quasi tutti i giocatori Pro, oltre al coach. I dirigenti hanno ribadito che ci saranno molti “Fisio” messi a disposizione dalla ATP, ma la cosa non ha soddisfatto i giocatori, che hanno rapporti molto stretti con i professionisti che curano ogni giorno il proprio corpo. Non è servito a placare gli animi le assicurazioni da parte della USTA che, in caso di evoluzione positiva dei contagi in America, queste misure molto restrittive saranno allentate, favorendo la possibilità di portare a NY dei team più nutriti per ogni giocatore.

Durante la riunione pare sia stata definitivamente scartata la ipotesi di disputare lo US Open in altre date, come fine ottobre, e in altra sede, come Indian Wells; fatto questo che non è piaciuto ai giocatori, messi di fatto con le spalle al muro su di una unica opzione.  Anche perché pare ormai confermato che l’attività riprenderà in Europa su terra dopo lo US Open (se si disputerà), con Madrid e Roma appena prima di Roland Garros. La stagione su terra, anche se molto compressa, pare “salvata”, almeno nelle intenzioni dell’ATP e della ITF per quanto riguarda Parigi. Lo si evince dalle parole di Djokovic, che ha dichiarato senza mezzi termini la propria volontà di riprendere a metà settembre sul rosso europeo.

Relativamente al circuito Challenger, pare che la stagione 2020 sia totalmente compromessa: troppi eventi non avrebbero modo di mettersi in moto per organizzarsi con le necessarie misure di sicurezza.

Il croato Marin Cilic è stato uno dei giocatori più pronti a rispondere alle proposte dei dirigenti, con il punto di vista e richieste dei giocatori. Si è detto molto preoccupato per la divisione che, secondo questo scenario, si andrebbe a creare tra i migliori – di nuovo in campo a breve – e tutti gli altri, impossibilitati a giocare e guadagnare fino al 2021. Per questo Cilic, a fine riunione, ha chiesto che si metta in moto una votazione tra i giocatori, sui vari punti messi sul tavolo, per stabilire il da farsi come categoria. I doppisti Cabal – Farah (migliore coppia al mondo) hanno espresso molti dubbi sulla loro possibilità di volare dalla Colombia, come da altri stati ancora alle prese con situazioni drammatiche per i contagi diffusi.

Altri punti della discussione: pare che la stagione non verrà in alcun modo prolungata, il Masters di Londra sarà l’ultimo evento del 2020 (finale il 22 novembre 2020). Nelle settimene precedenti si ventilava la ipotesi di giocare anche a dicembre, magari in Asia. Sembra quindi che l’ATP non riesca a muovere più di tanto il calendario, con fin troppe rigidità (contrattuali?) negli eventi in programma secondo il calendario originale. Vista la drammatica situazione mondiale ma anche la necessità di riprendere l’attività, una maggior flessibilità e capacità di stravolgere “status quo” sarebbe, forse, auspicabile.

Poi la questione punti per il ranking. Giustamente i tennisti che non entrerebbero nel main draw di US Open hanno sottolineato che verrebbe a crearsi uno scalino enorme tra coloro che riprendono l’attività e tutti gli altri (i più battaglieri in questo senso sono stati Marco Trungelliti e Carlos Gómez-Herrera). Per questo hanno chiesto che US Open possa svolgersi senza attribuire punti ATP. Su questo Gaudenzi pare abbia risposto che non sarà possibile perché è stato deciso di abbassare i prize money, con un accordo con i media. Sempre secondo Marca, pare che il presidente dell’ATP abbia risposto anche alla domanda dei giocatori in merito al suo compenso: non lo ha ridotto perché, nonostante il blocco dei tornei, lui non ha mai smesso di lavorare.

Sembra che Federer e Nadal non abbiano preso parte alla riunione insieme ai propri colleghi.

Marco Mazzoni


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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